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Chi ti ha dato il diritto?

Una volta alla settimana, il regista Semion Vinokur mi intervista nel corso di una trasmissione chiamata Novosti (Notizie). Nel programma, Semion mi rivolge domande sull’attualità e presenta i commenti dei telespettatori. In una trasmissione recente, Semion mi ha posto una domanda pungente da parte di una spettatrice che si riferiva a se stessa (o forse a se stesso) come Lei. Di seguito è riportata la trascrizione tradotta della domanda, con le successive domande di Semion e le mie risposte.

Domanda: Lei ti scrive quanto segue: continuo a sentire nei tuoi videoclip che solo gli Ebrei possono cambiare il mondo. Perché attribuisci una tale responsabilità alla tua nazione? Inoltre, chi ti ha dato il diritto di farlo? Per favore rispondi alla mia domanda e non dirmi che è scritto nella Torah.

Risposta: Perché il metodo per correggere il mondo si trova presso gli Ebrei. Ci è stato consegnato migliaia di anni fa.

Domanda: Vedi, ci stiamo soltanto mettendo in mostra!

Risposta: Possiamo metterci in mostra più di quanto non lo siamo stati nel corso della storia?

Domanda: Sì, ma attira rancore su di noi!

Risposta: Lo capisco, ma è meglio capire che questa è la verità, e che sei odiato proprio per questo. In altre parole, io accetto la loro conclusione e dico: “Sì, avete ragione, il problema è nostro, la colpa è nostra”.

Domanda: Quindi non possiamo scappare da questo?

Risposta: No, no. Ma ucciderci non renderà le cose più semplici nel mondo: è meglio se ascoltiamo e riflettiamo su come possiamo realmente usare questa verità eterna. 

Domanda: Non c’è alcuna prova di ciò che stai dicendo.

Risposta: Se noi, Israele, facciamo ciò che dobbiamo fare, ci saranno le prove.

Domanda: Ma nel frattempo, per molti, si tratta solo di parole. 

Risposta: Certo, ma dall’altro lato, possono dire: “Oh, è per questo che li odiamo, questo significa che abbiamo ragione a odiarli”.

Domanda: Ma cosa succede se una persona non odia gli Ebrei? Molte persone non odiano gli Ebrei, e noi in pratica diciamo loro: “Voi odiate gli Ebrei!”. Facciamo molti filmati di questo tipo con te, e le risposte sono sempre sulla stessa linea: “Eletti? Il popolo eletto? Chi ti ha dato questo diritto? Perché ne sei così sicuro?”

Risposta: Ma sono loro stessi a dirlo, tutta l’umanità! L’umanità ha un atteggiamento speciale nei confronti degli Ebrei, un’opinione speciale, una richiesta speciale. Questa questione ci accompagna da migliaia di anni; è ora di smettere di coprirla e di far finta che non esista.

Domanda: Cosa deve fare un non Ebreo se vuole ascoltare ciò che dici?

Risposta: Dovrebbe semplicemente ascoltare ciò che dico.

Domanda: Anche se non è Ebreo?

Risposta: Non fa alcuna differenza se è Ebreo o meno.

Domanda: Ma stai dicendo che gli Ebrei devono fare qualcosa di specifico!

Risposta: Esatto. Gli Ebrei sanno cosa li distingue e, di conseguenza, rivelano la loro unicità alle nazioni del mondo.  Allora insieme al resto delle nazioni, devono prendersi la responsabilità della trasformazione di tutta l’umanità, della natura, di ogni cosa che esiste.

Domanda: Trasformazione da cosa e in che cosa? 

Risposta: Trasformazione dall’egoismo assoluto dell’umanità, come lo vediamo oggi, al suo opposto, alla connessione.

Domanda: È questo il compito degli Ebrei?

Risposta: È proprio questo che spetta agli Ebrei.

Domanda: E il resto del mondo?

Risposta: Il resto delle nazioni del mondo deve ascoltare ciò che stanno dicendo gli Ebrei, dato che forse loro (gli Ebrei) non hanno tutti i torti, forse proprio questo ci può salvare. 

Domanda: Ma pochissimi Ebrei parlano di connessione e di cambiamento della nostra natura; la maggioranza degli Ebrei non dice nulla del genere.

Risposta: La maggioranza non conosce la propria responsabilità e non comprende il proprio compito; è come tutti gli altri.

Domanda: OK, continueremo a discuterne, come sempre; forse ci ascolteranno, e forse no.

Risposta: Ci ascolteranno, di sicuro.

Domanda: Che cosa ti rende così fiducioso?

Risposta: Ripongo la mia speranza nel fatto che il mondo non cambierà in un attimo. Non passerà istantaneamente a un nuovo stato. Ma alla fine la natura costringerà tutte le nazioni del mondo, e in primo luogo gli Ebrei, a riflettere su cosa significhi veramente correggere il mondo, e a cosa dovremmo arrivare, e prima di tutto gli Ebrei.

Domanda: E’ chiaro, ma non è semplice.

Risposta: Non è semplice, ma il tempo a nostra disposizione sta per scadere.

Per spiegazioni più elaborate sul ruolo del popolo ebraico nel mondo, consultate i miei libri:  Like a Bundle of Reeds: Why unity and mutual guarantee are today’s call of the hour, e The Jewish Choice: Unity or Anti-Semitism, Historical facts on anti-Semitism as a reflection of Jewish social discord.

Lui è sempre con me

Per molti anni, studenti e amici mi hanno chiesto di raccontare la storia del periodo trascorso con il mio insegnante, RABASH. Per molti anni ho sentito che non ce n’era bisogno, che i tempi erano diversi e le cose oggi funzionano diversamente.

Ma attraverso le mie conversazioni con Semion Vinokur, molte storie si sono in ogni modo diffuse. Semion, che ha una grande capacità di sentirmi veramente, è riuscito a trascriverle con il suo stile unico e accattivante e tutto ad un tratto è nato un libro.  Ora, grazie al lavoro meticoloso di Irina Rudnev e Mark Berelekhis, è disponibile anche in inglese.

Il libro, intitolato Always with Me, inizia con le mie domande dell’infanzia e i miei anni da giovane uomo. Ma questo è solo il preludio. Il grosso del testo racconta la storia dei miei anni con RABASH: come l’ho trovato, come sono diventato il suo discepolo, il suo assistente, e perché mi sono impegnato a trasmettere il suo messaggio d’amore per tutta l’umanità.

Gli studenti di Kabbalah di oggi imparano in modo molto diverso da come ho imparato io con lui. Tuttavia, ogni studente passa attraverso un processo interiore molto simile e può essere in sintonia con le esperienze qui descritte. Dato che ora i tempi sono cambiati, non posso insegnare ai miei studenti nella stessa maniera in cui RABASH insegnava a me.  Anche se il metodo è leggermente diverso, raggiungere la spiritualità richiede ancora, e richiederà sempre, la dedizione e la devozione alla meta.  

RABASH ci ha lasciato nel 1991, ma non scomparirà mai dal mio cuore e dalla mia mente. Quando insegno, lui è sempre con me. Quando mi alzo nelle ore piccole per preparare la lezione del mattino successivo, è lui che guida il mio cuore. Quando parlo con i leader mondiali o con gli scienziati, è la sua eredità che guida i miei pensieri e le mie parole.

Spero che quando leggerete le testimonianze, avrete un assaggio della grandezza dell’uomo che ha reso la Kabbalah accessibile ad ogni persona su questo pianeta. Gli insegnamenti di RABASH sono un dono all’umanità, e io faccio del mio meglio perché tutti ne traggano beneficio.

Quello che sono diventato, lo sono diventato grazie a lui, perché davvero, lui è sempre con me.

L’influenza dei libri kabbalistici

Domanda: Che influenza hanno su di noi i libri kabbalistici?

Risposta: Hanno un’influenza positiva. In primo luogo, dicono ad un individuo in che cosa vive, cosa sta succedendo, perché questo mondo sta girando intorno a noi e quale influenza possiamo avere su di esso.

Con l’aiuto di determinate azioni cominciamo a capire come possiamo cambiare il mondo e la nostra esistenza in esso, quanto le leggi della natura sono adeguate per noi affinché le usiamo e fino a che punto possiamo adattarci alla corretta applicazione di queste leggi.

In generale, la Kabbalah è la scienza della corretta connessione dell’uomo con la natura.

Domanda: Un individuo sente questa influenza su se stesso?

Risposta: La Kabbalah conduce precisamente a una percezione sensoriale e razionale in modo tale che, che con l’aiuto sia della mente che dei sentimenti, un uomo possa dirigere correttamente l’influenza sul cambiamento della propria natura.

È possibile percepire questo attraverso un libro?

Risposta: Non solo percepire. Il libro lo guida e gli spiega come farlo. La corretta applicazione della

Kabbalah deve cambiare l’intero destino di un individuo.

Domanda: Se lo avesse saputo, probabilmente avrebbe letto esclusivamente questi libri, giusto?

Risposta: Si. Tuttavia, qui dipende tutto dalla forza del desiderio. Non è come prendere in mano un libro, aprirlo e all’improvviso, come in Harry Potter, tutto cambia e si illumina. No.

Eppure, se un individuo lo desidera, allora cambiando se stesso, egli cambia anche l’influenza del mondo circostante su se stesso.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “Questions about Kabbalistic Books”, 22/10/2019

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Il Frutto del Saggio – Articoli di Baal HaSulam

Rav Yehuda Ashlag, conosciuto come Baal HaSulam (Il Padrone della Scala) per il suo Commentario Sulam (La Scala) a Il Libro dello Zohar, ha scritto numerosi saggi, trattati e altri testi. Gli estratti contenuti in questo libro sono i più rilevanti e i più studiati tra i suoi scritti. Questi testi sono rimasti sigillati e nascosti per oltre sessant’anni. Molti si sono deteriorati nel tempo e il testo è diventato indecifrabile, le lettere a malapena leggibili; alcuni si sono logorati e altri sono andati perduti. Nonostante il grande lavoro, non sono da escludere errori. Anche i puntini di sospensione sono piuttosto frequenti, sia perché il testo originale è incompleto, sia perché non può essere letto con certezza.

Tutti gli scritti di questo libro, tranne l’introduzione, sono opera di Baal HaSulam e vengono pubblicati per la prima volta in italiano.

 


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Le ragioni della comparsa de Il Libro dello Zohar

Domanda: Il Libro dello Zohar è un commentario alla Torah, perché è stato necessario scriverlo?

Risposta: Sono cambiate le circostanze. Ci sono state tappe nelle quali i gruppi di kabbalisti, che si trovavano inizialmente in uno stato di realizzazione relativamente completo, vale a dire che si elevavano gradualmente dall’inizio della creazione dell’egoismo al suo sviluppo, durante il Secondo Tempio, caddero. Il Libro dello Zohar fu scritto nel II secolo d.C., quando già era avvenuta la caduta. Non c’erano gruppi, né nazioni, non c’era nulla chiamato santità, cioè, nessuna sensazione, almeno, di un po’ di unità. Tutto era stato distrutto, schiacciato, diviso. Era necessaria una tecnica per completare questo periodo oscuro di sofferenza, chiamato esilio, che deve concludersi con la correzione.

Il Libro dello Zohar è destinato al nostro tempo, un periodo lontano dalla sua scrittura attraverso un esilio di duemila anni, perché da qui in avanti, iniziamo a fare quello che c’è scritto, cioè, correggere noi stessi.

Nella nostra generazione, abbiamo ricevuto il Commentario Sulam su Il Libro dello Zohar. Per questo possiamo rivelare la saggezza della Kabbalah ed iniziare a capire quello che i grandi kabbalisti, Rabbì Shimon e i suoi allievi, hanno detto duemila anni fa.

Domanda: Vuol dire che senza il commentario scritto dall’ultimo kabbalista del XX secolo, Baal HaSulam (Yehuda Ashlag) è impossibile capire lo Zohar?

Risposta: Sì, è impossibile. Per questo è apparso.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti base di base della saggezza della Kabbalah”, 18/12/2018

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Tre limitazioni nello studio della saggezza della Kabbalah

Commento: Baal HaSulam scrive che per poter iniziare a studiare il suo commentario de Il Libro dello Zohar o Il Libro dello Zohar stesso, devi prima familiarizzare con le quattro prefazioni scritte da lui: “Prefazione alla Saggezza della Kabbalah,” “Prefazione al Commentario Sulam,”
Introduzione a Il Libro dello Zohar,” e “Prefazione a Il Libro dello Zohar.”

Risposta: Sì. E’ impossibile approcciarsi alla lettura de Il Libro dello Zohar senza uno studio serio di queste quattro prefazioni.

Domanda: In aggiunta, Baal HaSulam scrive che prima di procedere con lo studio de Il Libro dello Zohar, tre limitazioni devono essere chiarite, e non possono essere violate. Nel conseguimento spirituale, ci sono quattro categorie chiamate: materia, forma rivestita in materia, forma astratta ed essenza. Il Libro dello Zohar non tratta tali concetti come essenza e forma astratta. Che cosa è questa limitazione?

Risposta: E’ assolutamente impossibile trattare con l’essenza in quanto è al di sopra della nostra natura.

Non possiamo trattare con la forma astratta perché non è una scienza.

Trattiamo solo con la materia, che assume una qualche forma.

Per esempio, studiamo l’egoismo che può acquisire certe forme egoistiche, non egoistiche o altruistiche.
Possiamo indossare queste forme ed esaminarle in quanto siamo noi stessi la materia che assume queste forme.

E’ impossibile esplorare qualcosa al di fuori di te stesso, in particolare, una tale sostanza come il Creatore. Solo se Lui appare come una persona e si manifesta nella forma di qualche proprietà: amore, dazione.

Domanda: La seconda limitazione:
Baal HaSulam dice che Il Libro dello Zohar considera soltanto i mondi di Beria, Yetzira, e Assiya, cioé, l’occultamento della forza superiore dalla creazione. Perché?

Risposta: Possiamo indagare solo ciò che si manifesta nella materia, e cosa c’è al di sopra di essa; di forme astratte e forze astratte non rivestite di materia, non ne possiamo discutere perché sono assolutamente non dimostrabili e non realistiche.

Domanda: Così ci sono cinque mondi e Baal HaSulam parla solo di tre mondi?

Risposta: Sì. Lui parla solo di quei mondi nei quali noi esistiamo: Beria, Yetzira, e Assiya.

Domanda: La terza limitazione: in ognuno dei mondi BYA, ci sono tre categorie: dieci Sefirot, le anime delle persone e il resto della realtà. Il Libro dello Zohar spiega il fenomeno associato solo alle persone. Cosa significa questo?

Risposta: Dovremmo essere interessati solo alle cose che ci riguardano e a cosa è rivestito in noi, e possiamo esplorare questo dalla nostra comprensione pratica.

Dobbiamo vedere le limitazioni molto chiaramente. Un gradino a sinistra, un gradino a destra oltre i limiti del nostro desiderio, che assume varie forme, ci trasforma in filosofi e psicologi, ma non scienziati. La Kabbalah è una scienza puramente pratica.
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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah,” 18/12/2018

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I molti volti della Torah

Domanda: Quando apriamo la Torah, troviamo una raccolta di storie con molti personaggi. Come dovremmo relazionarci correttamente con loro?

Risposta: Se la Torah non provenisse da una fonte speciale ma fosse scritta come un normale libro, supponiamo da una persona vissuta nel Medioevo, sarebbe solo un interessante romanzo storico.

Ma la Torah è presentata in un linguaggio molto interessante e quando inizi a leggerla, non puoi fermarti, perché ti affascina. C’è qualcosa che non ti stanca mai.

Io ne parlo come fossi un normale lettore, che non ha nulla a che fare con l’origine di questo libro, e neppure con la religione, la storia, la geografia o con qualsiasi altra cosa. Ritengo semplicemente che sia scritta in uno stile interessante.

Alcuni percepiscono la Torah come un documento storico, altri come finzione o, forse, come una raccolta di istruzioni o documenti legali. Contiene molte informazioni sull’interazione di persone e nazioni nei tempi antichi, sulla loro visione del mondo.

In generale, la Torah è un libro molto interessante. Vediamo qualcosa di simile negli scritti di Giuseppe Flavio, se è possibile confrontare la Torah con le sue opere. In una certa misura, egli racconta di nuovo la Torah e la descrive in veste di storico.

Giuseppe Flavio è uno storico davvero straordinario con una visione ampia e una profonda conoscenza dei fatti storici. Ha scritto le sue opere in esilio a Roma, dove è stato creato un grande istituto appositamente per lui, e dove centinaia di persone hanno lavorato per lui.

Tuttavia, ciò che egli ha scritto non può essere paragonato alla Torah stessa.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah” 18/12/2018

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Il Libro dello Zohar può alleviare la sfortuna?

Domanda: E’ detto dai saggi che lo studio de Il Libro dello Zohar elimina tutte le disgrazie, come può un libro salvare dai problemi ogni persona e tutta l’umanità?

Risposta: Il libro in sé non ci salva da niente. Non posso comprare questo libro ed utilizzarlo come crede la gente comune, cioè come un talismano o un qualche mezzo miracoloso (Segulà). Non funziona così.

Il Libro dello Zohar ci salva se lo utilizziamo in maniera corretta e se con il suo studio cerchiamo di cambiare in accordo ad esso. Se lo conserviamo solo su uno scaffale o lo mettiamo anche vicino al nostro cuore, niente cambierà.

Domanda: Però ci aiuterà psicologicamente?

Risposta: Psicologicamente si.

Non inficio il fatto che l’appoggio psicologico sia molto importante per l’uomo. Per una persona piccola, fragile, debole, nel nostro mondo, è molto importante. Tuttavia, da un punto di vista scientifico, non serve a niente.

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Dalla trasmissione di KabTV, “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 18/12/2018

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La settimana del libro e il popolo del libro

Nonostante la crescente popolarità degli smartphone, è evidente che anche quest’anno sono stati scritti e pubblicati molti nuovi libri in tutto il mondo. È indubbio che sia la pubblicazione dei libri che il loro consumo siano notevolmente aumentati. Sempre più persone comprano e leggono libri.

I libri non moriranno mai. Certo, è molto comodo lavorare su un computer per preparare e modificare testi e immagini. Tuttavia, per avere l’impressione completa di un’opera d’arte letteraria, essa deve essere stampata. Il libro ha una radice spirituale che mette insieme “il libro, l’autore e la storia (SeferSofer-Sipur)”.

Un libro non è necessariamente un volume stampato. Può essere una pergamena o un’incisione su pietra, ma non potrà mai essere ciò che appare su uno schermo, perché un tale testo non è il risultato dell’opera di mani umane. Il libro è scritto da una persona che ha fatto uno sforzo nella stesura delle pagine, al quale si aggiungono gli sforzi di altre persone che lo hanno impaginato e stampato. Quando tengo un libro fra le mani e lo leggo, sento che appartiene a me e mi connetto personalmente al suo contenuto.

Tuttavia, non posso connettermi con lo schermo di un computer poiché non ha una radice spirituale. Un computer, uno schermo o un tablet, non esistono in natura, mentre un libro sì. Il libro viene creato con materiali naturali per preservare la conoscenza e farne un ricordo in natura. Non potrò mai avere un legame con lo schermo del computer come con un libro stampato perché, una volta spento il computer, tutto scompare. La sensazione proviene dalla radice spirituale che è presente nel libro. Esiste un’associazione tra la radice spirituale della persona e quella del libro che permette la nostra connessione. Niente, tuttavia, mi collega a un computer. Se confronti l’impressione ricevuta dalla stessa opera nel formato di un libro rispetto a quella sullo schermo di un computer, scoprirai che il testo stampato ha un effetto molto maggiore su di te.

La radice spirituale di un libro è connessa alla radice dell’anima e noi possiamo percepirla. Quando leggo un libro, la mia anima si unisce alla radice spirituale del libro e ne riceve piacere. Non si può mai ricevere tale soddisfazione dallo schermo del computer. I giovani di oggi faticano a capirlo perché stiamo tutti pian piano dimenticando i libri stampati e viviamo sempre più in un mondo virtuale. I computer sono fatti di plastica, che nutre e alleva conoscenze di plastica e cuori di plastica.

Non serve a molto stampare un testo che ci appare sullo schermo del computer, perché un attimo dopo lo schermo mostrerà qualcos’altro. Il testo appare e poi scompare, puoi modificarlo mille volte, perché di fatto non si trova lì. Ma se prendo un libro, questo conterrà per sempre i pensieri e i desideri dell’autore.

Devi tenere un libro tra le mani e leggerlo, una pagina dopo l’altra, perché è l’espressione della radice spirituale. Quindi, la tecnologia può continuare a svilupparsi, ma il libro è eterno perché contiene una radice spirituale. Leggere un libro apporta un certo piacere che non realizziamo quando leggiamo uno schermo. Leggendo da uno schermo, raggiungiamo la conoscenza, ma dal libro riceviamo delle sensazioni.
La carta stampata del libro unisce: il libro – l’autore – la storia (Sefer-Sofer-Sipur). Ci sono uno scrittore e la sua storia trasmessa nel libro. Un lettore riceve conoscenza dall’autore e diventa parte di lui. Attraverso la narrazione, l’autore è in grado di trasmettere la propria storia all’interno del libro e condividere la radice della propria anima con il lettore. Non c’è altro modo per trasmettere un’impressione interiore da una persona all’altra.

La conoscenza scientifica, le tabelle e ogni tipo di informazione possono essere trasferite tramite il computer. Ma un libro denso di emozioni che risvegliano nell’anima amore e sensazioni di unione non è comparabile ad un computer.

Il popolo di Israele è chiamato “Il popolo del libro”, perché sono stati loro a dare al mondo il libro più importante che parla dello scopo di questo mondo e della struttura dell’intero sistema dell’universo. Esiste un solo libro e tutti gli altri sono le sue conseguenze, i suoi piccoli rami. Il libro della Torah spiega l’esistenza dell’intero sistema del mondo e la nostra missione in un tale sistema.

Se leggo ora un libro kabbalistico, sto influenzando il suo autore, sebbene egli sia morto duemila anni fa, perché sto usando il risultato del suo lavoro. Attraverso la nostra connessione, attraverso l’unione nei nostri cuori e anime, attraverso il mio desiderio di influenzare l’autore, ho un impatto su di lui. Innalzo la sua anima mentre lui eleva la mia.

Dalla trasmissione di KabTV “Conversazione su ‘La settimana del libro’”, 13/06/2019

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Donne, Relazioni e Kabbalah

In questo libro sono stati riportati  argomenti che aiutano la donna a trovare risposte lungo il cammino del suo sviluppo spirituale. Chiarimenti che riguardano l’amore, le relazioni, la famiglia, i bambini, il gruppo, l’unione, la divulgazione, la natura e il ruolo della donna, il suo lavoro interiore e la correzione della sua Anima.

Le nostre relazioni corrette in questo mondo sono un riflesso della struttura e dello scopo intrinseco della natura. E quando una persona sente il bisogno di essere in armonia con questo scopo le sue relazioni diventano il mezzo per misurare il suo progresso.

 


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