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Come fanno gli insegnanti a gestire efficacemente l’insegnamento individualizzato?

Gestire efficacemente l’insegnamento individualizzato è un problema dell’educazione moderna. Tuttavia, dobbiamo verificare cosa si adatta alle caratteristiche dei bambini.

Ci sono molti casi di suddivisione degli studenti in classi in base agli argomenti, ma di solito avviene quando i bambini sono cresciuti un po’. Nella scuola elementare, possiamo anche vedere che i bambini hanno una loro direzione interiore, che diventa più chiara con l’età, ma dobbiamo aiutarli a fare chiarezza.

Penso che gli insegnanti debbano essere in grado di discernere l’atteggiamento di ogni studente nei confronti della realtà, le sue inclinazioni, i suoi interessi e la sua struttura interiore. Di conseguenza, raggrupperei gli studenti in base a caratteristiche distintive, come la sensibilità, l’attitudine intellettuale, l’affinità per la natura o la tecnologia e altro ancora. In questo modo, gli insegnanti possono adattare i loro metodi di insegnamento alle preferenze e agli stili di apprendimento di ciascun gruppo.

Possiamo discernere le qualità uniche degli studenti impiegando approcci didattici multiformi. Invece di aderire a un unico stile di insegnamento, dovremmo spiegare i concetti da varie angolazioni e fornire esempi tratti da diversi campi. Questo approccio permette agli studenti di comprendere il materiale in un modo che si allinei con i loro stili di apprendimento individuali.

Ricordo i miei giorni di scuola, quando a volte faticavo a comprendere un concetto presentato dall’insegnante. Tuttavia, quando mia madre spiegava lo stesso concetto in modo diverso, usando esempi che si adattavano al mio stile di apprendimento, io lo comprendevo più a fondo. Questo sottolinea l’importanza della flessibilità nell’insegnamento e il potenziale dell’uso di esempi relativi che si adattano alle preferenze di ogni studente.

Quando si tratta di percepire l’unicità di ogni studente, soprattutto da una prospettiva spirituale, noi insegnanti possiamo trarre grande beneficio dalla preparazione interiore. Suggerisco che gli insegnanti vedano il loro ruolo non solo come istruttori di bambini piccoli, ma come facilitatori dello sviluppo dell’umanità verso il suo stato finale, perfetto ed eterno, di completa connessione. In altre parole, più gli insegnanti sono consapevoli del modo in cui la natura ci sviluppa tutti verso stati di maggiore connessione, più possono allineare i loro metodi in modo da portare gli studenti a un crescente equilibrio con la natura. Riconoscere che ogni studente intraprende un viaggio unico nel suo sviluppo verso un maggiore stato di connessione con gli altri e con la natura può aiutarci a connetterci con i nostri studenti a un livello profondo.

Considerando il processo di insegnamento come un mezzo per guidare gli studenti verso un maggiore equilibrio con la natura, possiamo trascendere le nozioni convenzionali e riconoscere l’essenza interiore di ogni bambino. Questo cambiamento di prospettiva ci permette di scoprire le qualità distintive dei nostri studenti e di offrire un livello di soddisfazione più profondo.

Gestire efficacemente l’insegnamento individualizzato è un compito multiforme che richiede sensibilità, adattabilità e comprensione dell’unicità di ogni studente. Raggruppando gli studenti in base alle loro caratteristiche, utilizzando approcci didattici multiformi e adottando una prospettiva spirituale, noi insegnanti possiamo affrontare questa sfida in modo più efficace. In definitiva, il nostro obiettivo è quello di fornire un’istruzione su misura che permetta a ogni studente di prosperare nel proprio percorso di apprendimento e di scoperta di sé.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Quali pensate che siano le responsabilità di un dirigente scolastico?

Oltre a essere istruito e ad avere esperienza, il dirigente scolastico è una persona che deve comprendere il carattere dei bambini e degli adolescenti.

Devono essere persone speciali in quanto dotate di pazienza, comprensione della natura umana e conoscenza di come modulare l’atmosfera scolastica.

I dirigenti scolastici devono fare spazio a tutti e cercare di far emergere tra tutti la tendenza a un legame positivo, creando un clima scolastico sereno.

È un ruolo piuttosto complicato e non sono sicuro che esistano molte persone di questo tipo.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Quali sono le citazioni degne di nota sull’istruzione?

” Educa un bambino secondo il suo modo di  essere”.  [Proverbi 22:6]

C’è anche una citazione degna di nota di Adolphe Ferrière, insegnante e pubblicista svizzero, che spiega come non riusciamo a seguire questo principio, vale a dire:

“E crearono la scuola come il diavolo aveva ordinato.

Il bambino ama la natura,  fu quindi chiuso  tra quattro mura.

Non può stare seduto senza muoversi, quindi fu costretto all’immobilità.

Gli piace lavorare con le mani, e si cominciò a insegnargli teorie e idee.

Ama parlare, gli fu detto rimanere in silenzio.

Cerca di capire, gli fu ordinato di imparare a memoria.

Vorrebbe esplorare e cercare da solo la conoscenza, ma gli fu data in versione già pronta.

E allora i bambini impararono ciò che non avrebbero mai imparato in altre condizioni. Impararono a mentire e a fingere”.

Questa citazione risale all’inizio del secolo scorso, ma è tuttora valida. Evidenzia come i bambini abbiano per natura la capacità di essere come uccelli liberi, ma noi li mettiamo in gabbia.

Perché? È semplicemente più facile e più chiaro per noi costringere i bambini a rimanere all’interno delle nostre mura. E così facendo, li priviamo del libero sviluppo della loro anima, della loro mente e del loro cuore, interrompendo anche il loro sviluppo corporeo.

Il principio “insegnare al bambino secondo il suo modo di essere” significa che i bambini devono essere educati in modo da potersi sviluppare liberamente. In pratica, significa che devono ascoltare gli adulti, ma gli adulti devono adattarsi ad essere il più possibile interessanti e coinvolgenti per i bambini. Inoltre, i bambini hanno bisogno di trascorrere molto tempo all’aria aperta con i loro amici e di stare contemporaneamente con i loro amici e i loro insegnanti. Dovrebbero cioè dedicarsi a diverse attività che prevedono la creazione, l’invenzione e la riparazione di oggetti insieme, nonché a un dialogo continuo con i loro coetanei e con gli adulti, in cui devono confrontarsi su determinati argomenti e giungere a delle conclusioni.

Questo approccio favorisce lo sviluppo dei bambini seguendo il naturale svolgimento delle loro attività. Li libera e dà loro la libertà di pensare e di elaborare nuove idee. Non abbiamo ancora trovato un sistema educativo in grado di sviluppare i bambini al massimo delle loro potenzialità in tal modo. Invece, li impacchettiamo in gabbie che limitano il loro pensiero e il loro sviluppo ottimale.

Per migliorare l’istruzione in modo da “insegnare al bambino secondo il suo modo di essere”, abbiamo bisogno di insegnanti diversi, o più precisamente, gli stessi insegnanti devono inizialmente sottoporsi a un corso di formazione differente per diversi anni, e solo allora saranno effettivamente idonei a occuparsi dei bambini. A quel punto inizieremo a vedere risultati completamente diversi da quelli attuali.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

La musica può essere utile in ambito educativo?

Esistono numerosi esempi di come la musica e le canzoni vengano impiegate nell’istruzione per consentire agli studenti di assorbire più facilmente le nozioni. Inoltre, imparando varie materie attraverso la musica, gli studenti stessi imparano come insegnare agli altri, alla generazione successiva e così via. Se gli studenti cantano insieme durante il loro apprendimento, aggiungono anche una componente di legame comune e di adattamento al loro percorso formativo.

Tuttavia, più che utilizzare la musica per migliorare l’apprendimento all’interno degli attuali contesti educativi, abbiamo bisogno di un tipo di educazione diversa, in cui gli studenti comprendano la necessità di connettersi positivamente.

In altre parole, poiché il nostro mondo diventa sempre più connesso, è necessario che i nostri metodi educativi pongano nuovamente l’accento sulla necessità di una connessione positiva. Il primo insegnamento che gli studenti dovrebbero trarre è che senza una connessione positiva nella società, nei gruppi e nelle varie interazioni, nulla li aiuterà nella vita.

Un approccio tale ignora il fulcro dell’approccio educativo attuale, basato principalmente sull’apprendimento, lo sviluppo e il successo individuale.  Sviluppare se stessi in una competizione individuale contro l’altro è un approccio educativo datato che non è più adatto al nostro mondo globalmente interconnesso e interdipendente. Tutti gli apprendimenti, gli sviluppi e i risultati dovrebbero essere conseguiti dopo aver posto l’accento sulla necessità di creare connessioni positive.

Il mondo ha quindi bisogno di nuovi tipi di educatori che sappiano come entrare nel cuore degli studenti e generare un’atmosfera di buona connessione. Ciò richiede anche che gli stessi educatori coltivino un legame positivo tra loro. In effetti, una visione di questo tipo è lontana dai nostri attuali quadri educativi e sembra impossibile formare gli insegnanti in questo modo oggi. Forse sarebbe possibile raggiungere una sorta di accordo in cui gli insegnanti stabiliscano prima una connessione positiva tra di loro nelle sale insegnanti e poi, dallo stato di buona connessione che hanno raggiunto, trasmettano questa atmosfera nelle loro classi. Sicuramente, allora, cominceremmo a vedere risultati migliori in tutti i settori: prima in un’atmosfera sociale più armoniosa di gentilezza e attenzione, poi nell’assistenza reciproca e nel desiderio di imparare meglio.

C’è un lungo cammino da percorrere per preparare nuovi educatori, e quindi un nuovo sistema educativo, basati sulla necessità di connettersi positivamente a tutta la società. Lungo il percorso, gli insegnanti dovrebbero avere un interesse sia materiale che ideologico per queste idee. In altre parole, dovrebbero ricevere uno stipendio soddisfacente per il loro lavoro educativo, ma anche imparare i molti aspetti della connessione umana positiva mentre la esercitano tra i loro colleghi educatori.

I vantaggi dell’educazione integrale

C’è un gran numero di professioni inutili nel mondo. Una persona dovrebbe esserne liberata, altrimenti inquinerà completamente il mondo. Dovrebbe partecipare all’educazione integrale.

E’ stato stimato che il 75% dei lavoratori svolge lavori totalmente inutili. Sarebbe molto meglio se più del 90% della popolazione mondiale smettesse di fare qualsiasi cosa, e stesse semplicemente ferma a consumare. Sia la gente che l’ambiente starebbero meglio.

Quindi il metodo di educazione integrale è urgentemente necessario per mettere ordine all’economia, per renderla normale, economica, e liberare le persone per ciò che è davvero necessario.

La nostra conformità con la natura, che è raggiungibile attraverso l’educazione integrale, porterà tutta la natura, e anche noi, all’ordine, ovvero all’armonia, e tutti i problemi che ora vediamo nel mondo oggi, e ai quali ci riferiamo come “crisi”, in realtà diventeranno la nascita della nuova umanità. In principio, il vero significato di “crisi” è nascita, e non qualcosa di negativo come viene interpretato il termine.
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Da KabTV “Ho ricevuto una chiamata. Investi una parte di te stesso” 24/8/13

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Mente o sensazioni: cos’è più importante?

Domanda: Hai detto che fino all’età di 13 anni, una persona percepisce il mondo solo tramite le sensazioni. La mente si accende dopo i 13 anni quando iniziamo ad analizzare tutto ciò che percepivamo prima?

Risposta: Oggigiorno, potrebbe essere all’incirca intorno ai 25 anni, e non a 13, dato che la generazione attuale ha uno sviluppo più lento. Questo è noto a tutti: psicologi, sociologi, statistiche e sondaggi.

La nostra generazione è molto infantile. I giovani vogliono restare a casa, non vogliono mettere su famiglia e prendersi la responsabilità; preferiscono sedersi in un bar, assorti nei telefonini.
Commento: Secondo il nostro sviluppo, ogni persona è, in principio, un bambino. Non percepisce affatto il mondo con la mente.

La mia risposta: Percepiamo ogni cosa attraverso le nostre sensazioni anche se non lo ammettiamo a noi stessi, non lo comprendiamo poiché la nostra materia è il desiderio di godere, essere riempiti.

Quindi, innanzitutto, siamo sensori sensoriali, e solo dopo diventiamo consapevoli di ciò che sentiamo. La nostra consapevolezza è secondaria, e la materia, ovvero le sensazioni, è primaria.

Le nostre sensazioni controllano così tanto e dominano la nostra consapevolezza che semplicemente non notiamo questo fatto, e non lo riconosciamo. Non ne possiamo uscire, osservarci dall’esterno, e indagare. Non cerco neanche di spiegarlo alle persone.

Solo coloro che acquisiscono una seconda sensazione, la qualità della dazione, anziché la qualità della ricezione, possono calcolare, realizzare, valutare e bilanciare fino a che punto sono nella qualità della ricezione, e in accordo con questo, come controllare e valutare se stessi, e così via.
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Da “I Got a Call” di KabTV. Mente e sentimenti: cos’è più importante?” 7/10/13

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Che cosa trovo nella saggezza della Kabbalah

Un paio di settimane fa, un giornalista della rivista femminile francese Fémitude  mi ha scritto per chiedermi se fossi disposto a rispondere a una domanda per un articolo che stava scrivendo sulla saggezza della Kabbalah. La domanda era: “Cosa sta cercando di scoprire il Dottor Laitman attraverso la Kabbalah?”, aggiungendo che intendeva includere la mia risposta nel suo articolo.

Sono stato felice di risponderle perché mi fa molto piacere che in Francia ci sia interesse per la saggezza della Kabbalah, ma ancora di più perché si tratta di una rivista femminile e il ruolo sempre più rilevante che le donne ricoprono nella società, con mia grande gioia, rende ancora più importante che sappiano cos’è la Kabbalah e cosa dà.

Nel corso degli anni si sono diffusi molti miti su ciò che è la Kabbalah e le sono stati associati miti e storie di magia e idee esoteriche di ogni tipo. La vera Kabbalah, quella autentica, non ha nulla a che fare con misticismo, magia, amuleti o cose del genere.

La saggezza della Kabbalah studia le forze naturali e fisiche, proprio come la fisica di Newton studia le forze fisiche. La differenza tra le forze studiate da Newton e quelle studiate dalla Kabbalah è che gli strumenti non possono rilevare le forze di cui parla la Kabbalah. Per studiare le forze di cui parla la saggezza della Kabbalah, dobbiamo cambiare il nostro stesso io, la nostra natura.

La nostra natura intrinseca si concentra sull’interesse personale. Di conseguenza, vediamo il mondo come elementi separati bloccati in una lotta per la sopravvivenza. La Kabbalah dimostra che in verità non c’è lotta, ma complementarietà e sostegno reciproco. Tuttavia, per scoprirlo, dobbiamo cambiare la nostra percezione del mondo da egocentrica a olistica e inclusiva. Altrimenti, interpreteremo male tutto ciò che vediamo, in base alla nostra mente egoistica.

Una volta cambiati, scopriamo che il mondo non è composto da elementi che lottano l’uno contro l’altro per la sopravvivenza, come nel motto “la sopravvivenza del più forte”. Piuttosto, le forze dell’universo si equilibrano e si sostengono a vicenda. La battaglia esiste solo nella nostra mente, ma non possiamo vederla finché non acquisiamo una nuova prospettiva, come se passassimo da una visione bidimensionale a una visione tridimensionale.

La saggezza della Kabbalah abbraccia l’aver cura degli altri,  la solidarietà e l’unione.  Lo fa non solo perché è un modo di vivere più bello, anche se sicuramente lo è.  Se questa fosse l’unica motivazione, saremmo in una lotta costante contro la nostra natura, che cerca continuamente di tornare al narcisismo. La saggezza della Kabbalah sostiene valori pro-sociali e pro-umanità, perché quando espandiamo la nostra visione e riusciamo a vedere gli altri, vediamo la realtà effettiva e iniziamo a percepire le forze che una mente egocentrica non può cogliere. Una volta scoperto come funziona davvero il mondo, non torneremo più all’egoismo.

È per questo che studio la Kabbalah: per cambiare me stesso e per vedere il mondo come è realmente. Nell’ambito dei miei sforzi, insegno anche la Kabbalah, perché quando ci si rende conto del dono che fa a chi la studia, non si può tenerla per sé, perché non ci sarebbe niente di più egoistico che tenere nascosta al mondo una simile gemma.

 

*Per scoprire di più sulla Kabbalah, visitate il mio sito, la mia pagina personale o i nostri corsi di Kabbalah

L’educazione come antidoto alla fame

La settimana scorsa, l’ONU, e diverse organizzazioni collegate, hanno segnato due date significative: la Giornata mondiale dell’alimentazione e la Giornata mondiale del rifiuto della povertà. Organizzazioni internazionali per i poveri e gli affamati esistono almeno dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ma né la povertà né la fame sono state eradicate. Semmai sono aumentate. Cosa stiamo sbagliando e possiamo cambiare questa triste realtà?

Il problema non è la mancanza di cibo: ce n’è in abbondanza. In realtà, gran parte del cibo prodotto viene buttato via e inquina l’acqua e il suolo, invece di sfamare bocche affamate. Quindi la gente ha fame non per mancanza di cibo, ma perché non c’è interesse ad aiutarla a procurarselo.

L’atteggiamento prevalente è quello del narcisismo. Ci preoccupiamo solo di noi stessi e sospettiamo delle intenzioni degli altri nei nostri confronti. Se abbiamo dei fondi in eccesso, li usiamo per costruire muri e recinzioni, non per aiutare gli altri. Questo è il modo in cui ci comportiamo nel mondo come individui e come nazioni.

Per quietare la nostra coscienza, creiamo organizzazioni che si occupano dei poveri e degli affamati. Le finanziamo generosamente e nominiamo funzionari e burocrati che si occupino del problema.

Ma se i nostri cuori fossero con i poveri, non li lasceremmo nelle mani dei burocrati, proprio come non lasceremmo l’educazione dei nostri figli  nelle mani degli assistenti sociali. Faremmo in modo che le persone a cui teniamo ricevano ciò di cui hanno bisogno.

Poiché non ci interessa, nominiamo persone insensibili che presentano piani per affrontare la povertà e la fame dilaganti e proclamano giornate speciali per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema. Non fanno nulla per risolvere i problemi reali, ma si limitano a giustificare i loro stipendi gonfiati attraverso presentazioni professionali e discorsi verbosi che glorificano i loro (inesistenti) risultati.

Se volessero davvero risolvere il problema che finanzia il loro sfarzoso stile di vita, ci sarebbero molti modi per farlo. Tuttavia, il modo più sicuro per sottrarre le persone alla povertà è l’educazione.

In primo luogo, esistono tecnologie che possono aumentare la resa dei terreni di diverse volte grazie a sofisticati sistemi di irrigazione, ambienti controllati e altri mezzi. È necessario insegnare agli agricoltori come utilizzare queste tecnologie e fornire loro i mezzi per acquisirle. Questo passo, da solo, sottrarrebbe innumerevoli persone alla fame e alla povertà.

Inoltre, penso che le organizzazioni per eradicare la povertà e la fame dovrebbero usare i loro budget per acquistare terreni dove coltivare cibo da destinare ai poveri e usare parte dei terreni per insegnare ai contadini locali un’agricoltura più efficiente.

Inoltre, questi centri per l’agricoltura e l’istruzione dovrebbero essere utilizzati per fornire educazione generale. È risaputo che le persone istruite hanno più opportunità nella vita, sono generalmente più agiate e possono provvedere a se stesse e alle loro famiglie meglio delle persone non istruite. Pertanto, come mezzo per eradicare la povertà e la fame, questi centri dovrebbero anche fornire conoscenze generiche  e educazione.

Inoltre, l’educazione non dovrebbe servire solo a evitare la povertà. La povertà non è una questione personale, ma sociale. Pertanto, le persone che studiano in questi centri educativi dovrebbero imparare anche la solidarietà, la responsabilità reciproca, l’interdipendenza nel mondo di oggi e altri argomenti che li aiuterebbero ad affermarsi come elementi positivi in un mondo connesso.

In questo modo, possiamo creare una trasformazione agraria che diventerà una trasformazione sociale e culturale in grado di liberare le persone non solo dalla morsa della povertà e della fame, ma di integrarle nella società globale del XXI secolo come individui fiduciosi e positivi. A loro volta, queste persone aiuteranno altri a uscire dalla povertà e il processo acquisterà slancio.

Didascalia foto:
Partecipanti presenti nella tenda delle popolazioni indigene, seduti accanto al fuoco durante la discussione sui sistemi alimentari delle popolazioni indigene nel secondo giorno del II Forum mondiale sull’alimentazione organizzato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura nella sede della FAO a Roma, Italia, il 18 ottobre 2022. Il Forum Mondiale dell’Alimentazione è una nuova iniziativa che si concentra sulla sicurezza alimentare globale, il cui tema principale di quest’anno è: “Diete sane. Pianeta sano”. (Foto di Dominika Zarzycka/Sipa USA)

 

Non possiamo buttare tutti nella stessa pentola

Commento: Dici sempre che la connessione dovrebbe essere gentile, dal livello dell’amore.

La mia risposta: Ci dovrebbe essere un reciproco completamento nella società, di tutti verso tutti, fino al punto che tutti possano esprimersi e tutti lo percepirebbero correttamente.
Null’altro. Nessuno ti obbliga a essere uguale agli altri, a buttare tutti nella stessa pentola, ad organizzare una sorta di catering pubblico per tutti. Non tutti sono uguali, e tutti fanno di tutto per essere uguali agli altri nel prodotto pubblico.

Domanda: Dici sempre che siamo sotto l’influenza della forza superiore della natura, che ci forma. Come si sentirà in questo caso?

Risposta: La natura non vuole vedere che siamo tutti buttati nella stessa pentola. In nessun modo. È per questo che ci ha resi diversi gli uni dagli altri. Siamo tutti così diversi, in mille parametri. La natura non vuole che siamo tutti uguali.

È per questo che dobbiamo essere esattamente così. Ognuno di noi si distingue e dovrebbe mostrare tutte le sue qualità migliori davanti alla società. La società è felice con persone tali, dovrebbe incoraggiarle. In questo modo si complementano e la società diventa più ricca.
Domanda: La mia individualità e quella degli altri, dovrebbero essere per la società, o no?

Risposta: Credo che non possa essere in alcun altro modo. Per cos’altro può essere utilizzata? Siamo in un’era in cui tutto ciò che facciamo è molto individuale, e dall’altro lato, si dissolve in tutto il resto che viene fatto.

Se una volta potevo fare qualcosa, e rimaneva mio dall’inizio alla fine, oggigiorno non si può costruire neanche una vite senza che passi da una ventina di mani, e oltre a me, ci saranno molte idee e forze investite.

Commento: I componenti arrivano da ogni parte del mondo per questa vite. È questo il mondo attuale.

La mia risposta: Questo è il mondo attuale, e quindi, dobbiamo capire noi stessi e la società in questo modo. La cosa più importante è come ci integriamo nella connessione con gli altri.
Questo mondo verrà costruito comunque. Attraverso tentativi ed errori.

Commento: Ma per non attraversare tanta sofferenza….

La mia risposta: La gente imparerà. In che altro modo possiamo fare? Si vede nei bambini piccoli, come stanno gradualmente imparando, e soffrono meno, e cadono meno, sempre meno. È così che si cresce.

Cosa si può fare? La natura non permette a un bambino piccolo di alzare un grande peso o di fare qualcos’altro, solo in accordo con le sue capacità, in modo che non faccia male agli altri e si sviluppi. È la stessa cosa anche per noi.
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Da KabTV “Notizie con il Dr. Michael Laitman” 14/4/22

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Insegniamo ai bambini che ogni persona è un elemento importante nel sistema globale.

Domanda: Hai detto più volte che siamo in una fase transitoria dell’ultima generazione di sviluppo egoistico e che l’intero sistema educativo è costruito in questo modo. Come vedi il sistema educativo Kabbalistico?

Risposta: Dovrebbe essere realizzato via Internet. Da centri mondiali seri dove si trovano educatori Kabbalistici che insegnano tutto ciò di cui si occupa la Kabbalah: la metodologia di cambiamento di una persona, la percezione della realtà, il libero arbitrio, il sistema dell’universo, l’interazione e la connessione tra le persone, il sistema interno della nostra comunicazione e così via. La Kabbalah si occupa della meccanica strutturale dell’intero universo.

Inoltre, gli esperti dovrebbero insegnare correttamente ai bambini tutto ciò che riguarda le scienze naturali, che vengono insegnate sulla base della rivelazione del sistema globale dell’universo.

Ad una persona viene data, costantemente, un’immagine dell’intero quadro dei mondi come un unico mondo: dov’è il suo posto, qual è il suo scopo. Quando questo viene rivelato al bambino, egli inizia a sentirlo e a lavorare con le forze della natura e della società.

Un piccolo uomo (l’anima non ha età) inizia a vedere quanto egli sia una parte importante nel sistema globale, ha qualcuno da cui prendere esempio e vede la realizzazione di se stesso.

In giovane età, cinque, sei o anche dieci anni, quando tutto gli viene spiegato, questo lo affascina. Non c’è un sistema di punizione o ricompensa. La rivelazione stessa del vero mondo in cui ci troviamo, affascina tutti. E’ così che siamo fatti. E quindi, il sistema diventa generale, globale e gentile. Spero che presto arriveremo a tale necessità di crearlo.
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Da  KabTV “Close-Up. Generation Lady Gaga” 3/10/10

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