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Da dove viene tutto l’antisemitismo?

L’antisemitismo vive nelle fondamenta della società e della natura umana. L’ego umano, il desiderio di godere a spese degli altri e della natura, si evolve nel corso della storia e della vita di una persona. Più cresce, più sente che anche una forza opposta dimora dentro. Quella forza opposta è chiamata “punto nel cuore”. Contrariamente ai nostri desideri egoistici che desiderano esclusivamente assorbire i piaceri in se stessi, il punto nel cuore è un desiderio che ha il potenziale per svilupparsi in un desiderio che ama, dà e si connette positivamente agli altri.

Il punto del cuore è anche conosciuto come il seme dell’anima, in quanto possiamo svilupparlo per scoprire la nostra anima, la connessione che è alla base di questi punti. La realizzazione del potenziale racchiuso in questo piccolo punto di desiderio è la capacità di elevarsi al di sopra dell’ego umano, dove invece di distaccarci l’uno dall’altro, attraverso il nostro crescente egoismo, cioè dando sempre più priorità al vantaggio personale rispetto al beneficio degli altri, diamo invece priorità al beneficio di altri e connessione umana positiva.

Il punto nel cuore è l’opposto della nostra natura egoistica. Ci sono individui che ospitano solo la forza egoistica negativa, e ci sono uomini che hanno sia la forza egoistica negativa che la forza altruistica positiva. Quando entrambe le forze positive e negative coesistono in noi, allora veniamo chiamati “Ebrei” o “Israele” secondo la nostra essenza interiore. Allo stesso modo, se ospitiamo esclusivamente la forza egoistica negativa senza ancora rivelare il punto nel cuore, allora siamo chiamati “nazioni del mondo” secondo quell’essenza.

Abbiamo subito diverse fasi di sviluppo nel corso della storia. Il punto nel cuore è emerso per la prima volta in tutta la società umana nell’antica Babilonia. I Babilonesi che sentivano il bisogno interiore di cercare qualcosa di più profondo nella vita al di là dei desideri egoistici terreni si unirono ad Abramo, che insegnò un metodo su come nutrire il punto nel cuore per elevarsi al di sopra dell’ego e connettersi positivamente. Abramo organizzò i Babilonesi che volevano studiare con lui in un gruppo, e chiamò questo gruppo “Israele”, che è composto dalle parole “Yashar Kel” (“direttamente a Dio”), cioè uomini che puntano direttamente al raggiungimento della forza superiore della natura dell’amore, della dazione e della connessione, che è opposta alla forza esistente negli esseri umani, la forza di ricezione.

Dai tempi di Abramo, i due gruppi, Israele e le nazioni del mondo, hanno subito molti sviluppi. Alcuni del campo di Israele hanno lasciato il gruppo per perseguire le loro naturali inclinazioni egoistiche, cioè con un’inclinazione verso le nazioni del mondo, mentre alcuni delle nazioni del mondo hanno sentito di possedere una speciale vicinanza e connessione, che li attira verso Israele. In altre parole, gli Ebrei non sono una nazionalità, ma sono persone che ospitano nel cuore il punto che li associa alla forza positiva della natura, che è opposta alla forza egoistica con cui siamo nati e cresciuti per natura.

La fonte dell’antisemitismo è nel contrasto e nel conflitto tra i due desideri opposti del nostro egoismo innato e il punto del cuore, che può sviluppare la nostra capacità di elevarci al di sopra dell’ego umano.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

 

Chi è una regina di bellezza?

Per la prima volta dal 1950, non ci sarà alcun concorso di bellezza Miss Israele in Israele e Israele non invierà alcuna concorrente al concorso Miss Universo che si terrà negli Stati Uniti a gennaio. Secondo i24 News, la decisione “ha suscitato molte reazioni, alcune di rammarico per la fine dell’evento, altre di gioia. Negli ultimi anni”, continua la notizia, “il concorso è stato criticato perché le donne vengono giudicate solo in base al loro aspetto fisico”.

Sono d’accordo con i critici. Non credo che la lunghezza delle gambe di una donna sia un metro di misura della sua bellezza.  Inoltre, com’è possibile decidere chi sia la donna più bella del mondo quando ogni razza ed etnia ha un suo aspetto caratteristico?  Come possiamo paragonare lo standard di bellezza giapponese con quello europeo, e chi può dire chi sia la più bella?

Per far finta che queste ragazze non siano trattate come oggetti, i giudici pongono alle concorrenti domande sciocche, alle quali nessuno si aspetta che rispondano sinceramente. Se dovessimo credere a loro, penseremmo che tutte le ragazze desiderano la pace nel mondo e che sono tutte profondamente preoccupate per il cambiamento climatico.

Un mio studente mi ha raccontato che il concorso sta perdendo popolarità e ha chiesto la mia  opinione a riguardo.  Ero contento di sentirlo; credo che potrebbe essere indicatore del fatto che stiamo maturando e stiamo iniziando a guardare oltre alle apparenze fisiche. 

È ora di iniziare a cercare la bellezza interiore perché, in fin dei conti, è questo che rende felici le persone. Quando si cerca la bellezza interiore di una donna, si scopre che non è possibile misurarla. Questo vale non solo per le donne, ma per tutte le persone. Quando si cerca la loro bellezza, questa è sempre nascosta.

La bellezza di una persona si evolve nel tempo. È definita dai legami con le altre persone e con l’ambiente. Le persone belle sono persone premurose, che comprendono i dolori e le difficoltà degli altri e vogliono aiutarli a stare meglio.

Questi sentimenti sono un dono, ma possiamo anche svilupparli. Una volta riconosciuto il nostro egocentrismo, possiamo imparare a cambiare.

Non si tratta di un processo che si può intraprendere da soli, ma se noi, come società, decidiamo che ne abbiamo avuto abbastanza della cultura dell’Io! Io! Io! potremmo imparare a pensare di più in termini di Noi! e meno in termini di Io! Questo farà un gran bene a tutti. È certamente un modo migliore di promuovere la pace nel mondo rispetto ai concorsi di bellezza di Miss Universo.

Chi ti ha dato il diritto?

Una volta alla settimana, il regista Semion Vinokur mi intervista nel corso di una trasmissione chiamata Novosti (Notizie). Nel programma, Semion mi rivolge domande sull’attualità e presenta i commenti dei telespettatori. In una trasmissione recente, Semion mi ha posto una domanda pungente da parte di una spettatrice che si riferiva a se stessa (o forse a se stesso) come Lei. Di seguito è riportata la trascrizione tradotta della domanda, con le successive domande di Semion e le mie risposte.

Domanda: Lei ti scrive quanto segue: continuo a sentire nei tuoi videoclip che solo gli Ebrei possono cambiare il mondo. Perché attribuisci una tale responsabilità alla tua nazione? Inoltre, chi ti ha dato il diritto di farlo? Per favore rispondi alla mia domanda e non dirmi che è scritto nella Torah.

Risposta: Perché il metodo per correggere il mondo si trova presso gli Ebrei. Ci è stato consegnato migliaia di anni fa.

Domanda: Vedi, ci stiamo soltanto mettendo in mostra!

Risposta: Possiamo metterci in mostra più di quanto non lo siamo stati nel corso della storia?

Domanda: Sì, ma attira rancore su di noi!

Risposta: Lo capisco, ma è meglio capire che questa è la verità, e che sei odiato proprio per questo. In altre parole, io accetto la loro conclusione e dico: “Sì, avete ragione, il problema è nostro, la colpa è nostra”.

Domanda: Quindi non possiamo scappare da questo?

Risposta: No, no. Ma ucciderci non renderà le cose più semplici nel mondo: è meglio se ascoltiamo e riflettiamo su come possiamo realmente usare questa verità eterna. 

Domanda: Non c’è alcuna prova di ciò che stai dicendo.

Risposta: Se noi, Israele, facciamo ciò che dobbiamo fare, ci saranno le prove.

Domanda: Ma nel frattempo, per molti, si tratta solo di parole. 

Risposta: Certo, ma dall’altro lato, possono dire: “Oh, è per questo che li odiamo, questo significa che abbiamo ragione a odiarli”.

Domanda: Ma cosa succede se una persona non odia gli Ebrei? Molte persone non odiano gli Ebrei, e noi in pratica diciamo loro: “Voi odiate gli Ebrei!”. Facciamo molti filmati di questo tipo con te, e le risposte sono sempre sulla stessa linea: “Eletti? Il popolo eletto? Chi ti ha dato questo diritto? Perché ne sei così sicuro?”

Risposta: Ma sono loro stessi a dirlo, tutta l’umanità! L’umanità ha un atteggiamento speciale nei confronti degli Ebrei, un’opinione speciale, una richiesta speciale. Questa questione ci accompagna da migliaia di anni; è ora di smettere di coprirla e di far finta che non esista.

Domanda: Cosa deve fare un non Ebreo se vuole ascoltare ciò che dici?

Risposta: Dovrebbe semplicemente ascoltare ciò che dico.

Domanda: Anche se non è Ebreo?

Risposta: Non fa alcuna differenza se è Ebreo o meno.

Domanda: Ma stai dicendo che gli Ebrei devono fare qualcosa di specifico!

Risposta: Esatto. Gli Ebrei sanno cosa li distingue e, di conseguenza, rivelano la loro unicità alle nazioni del mondo.  Allora insieme al resto delle nazioni, devono prendersi la responsabilità della trasformazione di tutta l’umanità, della natura, di ogni cosa che esiste.

Domanda: Trasformazione da cosa e in che cosa? 

Risposta: Trasformazione dall’egoismo assoluto dell’umanità, come lo vediamo oggi, al suo opposto, alla connessione.

Domanda: È questo il compito degli Ebrei?

Risposta: È proprio questo che spetta agli Ebrei.

Domanda: E il resto del mondo?

Risposta: Il resto delle nazioni del mondo deve ascoltare ciò che stanno dicendo gli Ebrei, dato che forse loro (gli Ebrei) non hanno tutti i torti, forse proprio questo ci può salvare. 

Domanda: Ma pochissimi Ebrei parlano di connessione e di cambiamento della nostra natura; la maggioranza degli Ebrei non dice nulla del genere.

Risposta: La maggioranza non conosce la propria responsabilità e non comprende il proprio compito; è come tutti gli altri.

Domanda: OK, continueremo a discuterne, come sempre; forse ci ascolteranno, e forse no.

Risposta: Ci ascolteranno, di sicuro.

Domanda: Che cosa ti rende così fiducioso?

Risposta: Ripongo la mia speranza nel fatto che il mondo non cambierà in un attimo. Non passerà istantaneamente a un nuovo stato. Ma alla fine la natura costringerà tutte le nazioni del mondo, e in primo luogo gli Ebrei, a riflettere su cosa significhi veramente correggere il mondo, e a cosa dovremmo arrivare, e prima di tutto gli Ebrei.

Domanda: E’ chiaro, ma non è semplice.

Risposta: Non è semplice, ma il tempo a nostra disposizione sta per scadere.

Per spiegazioni più elaborate sul ruolo del popolo ebraico nel mondo, consultate i miei libri:  Like a Bundle of Reeds: Why unity and mutual guarantee are today’s call of the hour, e The Jewish Choice: Unity or Anti-Semitism, Historical facts on anti-Semitism as a reflection of Jewish social discord.

Credo che Liz Truss sarà un buon Primo Ministro

Il giorno 6 settembre 2022, Mary Elisabetta Truss è stata nominata Primo Ministro del Regno Unito, il terzo Primo Ministro donna in Gran Bretagna. La Camera di commercio Britannica prevede che il paese piomberà in una recessione, l’inflazione ha toccato un picco del 14%, e i prezzi dell’energia sono impazziti. Nonostante tutto ho buone speranze per la Signora Truss. È una donna forte che sa cosa vuole ottenere e come farlo. 

Il Regno Unito ha una storia di donne forti e di successo in posizioni di vertice. La regina Vittoria ha guidato la sua nazione attraverso le turbolenze industriali, politiche ed economiche della seconda metà del XIX secolo e ha trasformato il suo paese in un impero. Anche la Regina Elisabetta, nonostante non abbia avuto lo stesso potere dei monarchi che hanno regnato in epoche precedenti alla democrazia, è ammirata dal suo popolo e dal mondo intero. E poi c’è Margaret Thatcher, il primo Primo Ministro donna, che è stata in carica per quasi dodici anni consecutivi ed è diventata nota come la “Lady di ferro” per le sue politiche intransigenti e il suo stile di governo. Credo che anche Truss renderà il suo mandato memorabile, e per giuste ragioni.

Per quanto riguarda Israele, penso che sarà un ottimo primo ministro per Israele, forse anche meglio di Boris Johnson. Israele farà bene a rafforzare i suoi legami con il Regno Unito mentre Truss è in carica. Se sia il Regno Unito che gli Stati Uniti sosterranno Israele, avremo una forza potente a nostro favore.

Allo stesso tempo, come dico sempre, gli Ebrei non dovrebbero affidarsi a leader esteri per cercare sostegno. Essi possono sostenersi da soli, se veramente lo vogliono, in quanto il loro successo dipende esclusivamente dal livello di solidarietà che sono in grado di sviluppare. Se gli Ebrei fossero uniti, l’opposizione all’esistenza dello Stato di Israele e agli Ebrei nel mondo si dissolverebbe da sola.

Pertanto, ritengo che se da un lato è ottimo che Truss abbia promesso di prendere in considerazione lo spostamento dell’ambasciata britannica a Gerusalemme, ed è ancora meglio che abbia giurato di inasprire le regole anti-BDS della Gran Bretagna, dall’altro sarebbe opportuno che incoraggiasse gli Ebrei a unirsi tra di loro. Questa è la nostra unica arma e, in fin dei conti, l’unica cosa su cui dovremmo fare affidamento.

Didascalia foto:
Il nuovo Primo Ministro britannico Liz Truss parla dopo il suo arrivo a Downing Street a Londra, Gran Bretagna, 6 settembre 2022. REUTERS/Kevin Coombs

La connessione inizia con il rispetto

Gil Timary è un famoso giornalista Israeliano. Alcune settimane fa è entrato di nascosto a Mecca, la città islamica più sacra, sfidando un divieto di ingresso per i non-musulmani. Questa trovata ha fatto arrabbiare così tanto i Sauditi che hanno rintracciato e arrestato l’uomo che ha aiutato Tamay a entrare in città, dichiarando che lo perseguiranno.

Anche in Israele, la storia ha “suscitato indignazione” che si è intensificata ulteriormente dopo “che è stato rivelato che il suo compagno era stato arrestato”. Posso comprendere la rabbia. Disobbedire al codice di condotta di un altro paese è audace e irrispettoso verso il paese e verso la fede del suo popolo. È come trattarli con superiorità, e sono totalmente in disaccordo con questo.

Che beneficio c’è nell’andare contro la volontà del mondo Arabo? Non fa nessuna differenza se si tratta di un giornalista Israeliano che infrange la legge o del Papa; il mondo Arabo non vuole popoli di altre fedi che mettano piede a Mecca. Perché non dovremmo rispettare questa volontà?

Le sinagoghe, le case di culto per gli ebrei, sono molto diverse. Chiunque può entrarvi. Un musulmano può persino pregare nella sua lingua e nella sua fede, e non sarà considerata un’idolatria. Ma se l’Islam considera questo un peccato, non ho nessun diritto di sminuirlo. La connessione con gli altri inizia con il rispetto per gli altri.

Didascalia della foto:
Una vista aerea mostra la Grande Moschea durante l’annuale pellegrinaggio haj, nella città santa della Mecca, Arabia Saudita 10 luglio 2022. REUTERS/Mohammed Salem

Superare i disaccordi interiori

Il Creatore è la Natura che ci circonda e null’altro. Scrivete “Natura” anziché Creatore, ma sempre con la lettera maiuscola per non attribuirlo a qualcosa di puramente meccanico.

Il Creatore è il gradino superiore, la luce superiore e la qualità della dazione in relazione a noi, che rappresentiamo la qualità della ricezione. Ovvero, ogni cosa è basata su concetti molto semplici che sono vicini a ognuno di noi.

L’unica cosa è che siamo tutti molto confusi. Dopotutto, l’atteggiamento verso la Kabbalah nel corso dei secoli è stato appositamente confuso e ostacolante. Siamo inoltre confusi da ogni tipo di usanza esterna, oggetti e articoli, oltre all’apparenza degli Ebrei religiosi, come se avesse qualcosa a che fare con la Kabbalah. In generale, tutto questo è così esagerato, che,ovviamente, è difficile che le persone capiscano.

Vedo quanto sia difficile per i miei studenti in paesi diversi del mondo che appartengono a diverse religioni e razze. Vedo che c’è un’enorme quantità di lavoro che devono fare internamente e che dovranno fare per molto tempo.

Una persona cresciuta con una religione diversa, che appartiene a una razza diversa e pensa in maniera completamente diversa , con una mentalità opposta e una lingua differente, e bisogna superare tutto questo. La qualità dell’anima è necessaria per la sua correzione e non esiste uno stato più o meno favorevole in confronto agli altri

E’ così che siamo separati e distanti tra di noi. Vedo che tanti dei miei studenti provengono da ogni parte del mondo e vorrebbero veramente essere qui, vicino a noi. Se dicessimo che fosse possibile, mille persone arriverebbero tutte in una volta. Ma devono superare grossi problemi tra di loro, grandi disaccordi interni.
Quando una persona sopprime qualcosa in sé, dato che la verità non è ancora stata totalmente rivelata in lui o in lei, si trova in uno stato semi-compromesso: “quindi, cosa posso fare? Non farò attenzione a questo, come se non lo vedessi, non lo capissi, e non lo osservassi, come se non fosse in me. Lo lascerò da parte”. E’ molto difficile. Ma la vità è così.

Questo è molto simile a come vivono gli Ebrei tra le altre nazioni. Esattamente lo stesso sentimento “siamo opposti a loro, ma vogliamo esserlo. Possiamo o non possiamo? Come ci trattano e come dovremmo trattarli?” Tutta questa omissione, questo atteggiamento speciale, è esattamente ciò che attraversa una persona che arriva allo studio della Kabbalah.

Lo capisco. Ci sono tanti problemi. ll mondo è ancora in uno stato di transizione.
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Da KabTV “Ho ricevuto una chiamata. Critiche alla Kabbalah” 2o/2/13

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La giusta protesta degli specializzandi in medicina non sanerà il sistema dell’assistenza sanitaria

La battaglia dei medici specializzandi e di quelli tirocinanti per accorciare i loro turni assurdamente lunghi  va avanti da più di un decennio. Mentre non ci si aspetta che una persona mantenga la lucidità per più di otto ore di lavoro, gli specializzandi e i tirocinanti, ai quali è affidato il compito di salvare le nostre vite e quelle dei nostri cari, devono in qualche modo rimanere lucidi e attenti per ventisei ore di fila. E non solo una volta  ma durante tutto il loro training che in genere dura quattro o più anni. Tali condizioni lavorative sono una vergogna  per lo Stato, che le richiede a  tutti gli studenti di medicina  durante il loro percorso per diventare dottori certificati e testimonia il livello della nostra indifferenza l’uno verso l’altro. 

Tali condizioni non sono nuove e nemmeno sono specifiche di Israele. Essendo figlio di due medici, ricordo che entrambi i miei genitori si assentavano per molte ore persino quando avevo solo cinque anni. Ricordo che mia madre cucinava   del cibo che durasse per due giorni  mettendolo nel forno ad una temperatura molto bassa per mantenerlo tiepido e  usciva per un turno di 36 ore in ospedale. A cinque anni, mi servivo la cena da solo, essendo l’unica persona in casa.  

Qui c’è  chiaramente bisogno di una riforma più ampia e non solo per gli specializzandi e per i tirocinanti, ma per tutto il sistema. Mentre da un lato non possiamo interrompere i servizi medici , è  altrettanto semplicemente ingiusto però pretendere dai dottori dei turni del genere  e irrealistico aspettarsi da loro che svolgano il loro lavoro bene dopo essere stati impegnati così tante ore. Quando dico che la soluzione deve riguardare tutto il sistema, non mi sto riferendo solo al sistema sanitario. 

La riforma  deve includere  ogni aspetto della nostra vita.  Attualmente, ogni cosa è motivata  dal denaro. Come dice la canzone : “Il denaro fa girare il mondo”; questa è la ragione per cui il nostro mondo appare patetico. Le nazioni spendono un enorme ammontare di denaro nel campo della medicina ma guardate dove questo ci sta portando. In tutto il mondo, l’unica area dove spendiamo più denaro dei contribuenti rispetto alla medicina è quella delle armi. Eppure  nonostante i  budget titanici, il sistema pubblico della salute sta affondando. E ripeto, non sta succedendo solo nel sistema sanitario. Lo stesso fenomeno è evidente nell’educazione, nei servizi sociali e in qualsiasi altro ambito. 

Il problema risiede nella nostra motivazione di base. Dobbiamo istituire una società basata sull’attenzione e sulla cura  invece che sul denaro. Se non iniziamo un processo educativo che insegni alla gente quanto siamo interdipendenti, diventeremo così nocivi gli uni verso gli altri che la società umana si disintegrerà, con un costo colossale per tutti noi. Se sentiamo di dipendere l’uno dall’altro, svilupperemo la cura reciproca.

Anche senza parentela naturale, come tra fratelli e sorelle, la consapevolezza che il nostro benessere dipende dal benessere di tutti gli altri ci farà lavorare per il bene degli altri. E se lavoriamo per il bene degli altri, cominceremo a sentirci a nostro agio con loro, e da lì non passerà molto tempo prima di diventare veramente premurosi gli uni per gli altri.

Uno dei miei studenti, che lavora per una grande organizzazione medica in Israele, mi ha detto che gli è consentito di dedicare ad ogni paziente non più di dieci minuti. In quei dieci minuti, persino con nuovi pazienti, deve arrivare a conoscere la persona, diagnosticare il problema e prescrivere medicine o futuri trattamenti. Questo non è assistenza sanitaria,  è una catena di montaggio. Questo è ciò che accade quando la motivazione non è il benessere degli altri, ma il denaro e caratterizza la nostra intera società. 

Le religioni sono la conseguenza dell’occultamento del mondo superiore

Tutte le religioni sono emerse dall’occultamento della Kabbalah.

Una volta, dal tempo di Abramo fino alla distruzione del Secondo Tempio, il popolo di Israele, cioè, un piccolo gruppo di tutta l’umanità, visse secondo i principi cabalistici per padroneggiare il metodo di assimilazione alla legge suprema, e poi per dimostrarlo su se stessi e trasmetterlo a tutta l’umanità.

Questa è la missione della nazione di Israele, che, di principio, non è una nazione, ma un piccolo gruppo di persone che è venuto fuori da Babilonia per padroneggiare la metodologia cabalistica per se stessi e trasmetterla agli altri.

All’inizio, questo gruppo esisteva in stati spirituali: nella dazione e nell’amore reciproci, nella comprensione del mondo superiore, il potere più alto di un’unica legge: il Creatore. Poi, quando cadde da questo livello 2000 anni fa, l’egoismo prese possesso del popolo d’Israele, allora invece della scienza della Kabbalah, sorse la religione; Da esso ebbero origine l’ebraismo, cristianesimo e poi l’islam.

Cioè, tutte e tre le religioni sono il risultato dell’occultamento del mondo superiore che non è nella sua comprensione. Esisteranno finché la legge della globalizzazione, l’integrazione di tutte le persone non si manifesterà pienamente nell’umanità.

Ora, quando comincerà a manifestarsi, le religioni dovranno gradualmente lasciare il palcoscenico mondiale, e al loro posto, la Kabbalah risorgerà come metodo di correzione di una persona e non il suo sostegno morale generale, di cui aveva bisogno durante i 2000 anni di occultamento del vero universo.

 

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Dalla trasmissione di KabTV’ “Close-up.Universal Law” 7/11/2021

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Il ritorno del coronavirus

Il coronavirus tornerà inevitabilmente. Non abbiamo tratto le corrette conclusioni dalla prima ondata della pandemia e la seconda ondata arriverà. Tutto quello che abbiamo capito dalla prima ondata e che dovremmo stare a casa, e se usciamo, dovremmo indossare una maschera e mantenere le distanze tra di noi. E naturalmente, questo non è abbastanza per correggere il nostro stato.

Comunque, inizialmente non mi aspettavo che il coronavirus scomparisse rapidamente. Questa era solo la prima ondata e la seconda sarebbe arrivata dopo, e sta già accadendo. Non solo una ripetizione dell’ondata, ma nuove mutazioni del virus da una nuova fonte. E avvicinandosi all’inverno, penso che ci sarà una terza ondata.

E’ molto probabile che queste ondate arrivino con grande frequenza, di volta in volta, per insegnarci che dobbiamo finalmente fare qualcosa con noi stessi. Altrimenti, il virus ci disconnetterà dalla vita normale che avevamo prima. Dovremo cambiare l’intera routine della vita, l’economia, l’industria, le forme di lavoro, l’assistenza infantile, e le forme di comunicazione e interazione.

Il virus colpisce tutto perché il mondo intero è costruito sulla connessione tra le persone. La pandemia colpisce proprio questo legame tra noi. Inizieremo ora a sentire sempre di più quanto sia un disturbo qualitativo questo blocco di connessione. La pandemia non ci permette di comunicare nemmeno con le mascherine.

Il virus muterà a tal punto che le vaccinazioni smetteranno di funzionare in modo che inizieremo a pensare a quale dovrebbe essere la natura della vaccinazione, cosa dovrebbe fare, e come dovremmo prepararci per non subire colpi pesanti. Dobbiamo iniziare a diventare più intelligenti!

Le ondate della pandemia sono come le piaghe Egiziane che ci spingono ad elevarci al di sopra del nostro egoismo, per uscire dal potere del Faraone. E’ questa la direzione delle nostre azioni, pensieri, e conversazioni? Ci rendiamo conto che il coronavirus è la stessa piaga che il popolo di Israele ha vissuto in Egitto: sangue, rane, pidocchi, e tutto il resto? Dobbiamo affrontare tutto questo, ma in un modo diverso.

Puoi provare a chiudere i confini in modo che il virus non penetri dall’esterno, ma questo non aiuterà perché il Creatore implementa ancora il Suo programma superiore. Il virus non scomparirà e non ci lascerà, perché fin’ora non ha causato alcun cambiamento dentro di noi. E quindi dovrà colpire il popolo di Israele e il mondo intero ancora e ancora.

Israele dalla sua correzione interna può curare se stessa e il mondo intero dalla pandemia fungendo da medicina per l’intera società umana. Se gli Ebrei iniziano a trattarsi correttamente tra di loro, la pandemia scomparirà in tutto il mondo, l’intera umanità sarà curata.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “A Conversation with Journalists” 6/24/21

 

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L’umanità ha mai conosciuto la verità?

Commento: Siamo entrati ora nell’era della post-verità, un’era fatta di miscredenza, sebbene questo non sia un fenomeno nuovo. Durante lo sviluppo umano, la storia di intere nazioni è stata inventata.

La società prima divora una sorta di storia immaginaria, e in seguito scopre che non era affatto così. E l’uomo, non sapendo a chi credere, non crede più a nessuno. Vede una sorta di evoluzione dell’umanità, ma non riesce a comprendere dov’è la verità.

La mia risposta: Non può capire perché l’umanità non è mai stata al livello della verità. La nostra natura primordiale è l’egoismo, che distorce completamente l’intero quadro: sia il nostro mondo interiore che quello circostante. Pertanto, non abbiamo mai conosciuto la verità.

Per un breve periodo di tempo la verità fu solo tra il popolo ebraico, dall’esodo dell’Egitto e dalla formazione del primo tempio fino alla cattività babilonese.  Allora videro la vera forma di se stessi e del mondo che li circondava.

Poi ci fu un declino graduale, che continuò fino al crollo del secondo tempio. E fu così che questo livello scomparve completamente.

Il vero mondo è la forza del bene, che di fatto controlla l’universo e riempie tutto lo spazio che ci circonda, e dentro a questa forza del bene noi rappresentiamo la forza egoistica ad essa opposta, e vediamo il mondo intero attraverso le sue proprietà.

Pertanto, non si può dire che l’umanità una volta conosceva la verità. Non c’è mai stata tranne che per un brevissimo periodo di tempo. Da allora, l’intera verità fu praticamente sepolta.

Quegli individui che vogliono davvero arrivarci devono prendere i libri kabbalistici e studiando seriamente, devono iniziare a lavorare su se stessi secondo questo metodo che correggerà le loro proprietà egoistiche in altruistiche.

Solo quando arriveranno  allo stato di “Ama il tuo prossimo come te stesso” saranno in grado di vedere l’immagine reale dell’intero universo, il Borè, la forza positiva che controlla questa immagine. Prima di ciò, è assolutamente tutto inutile.

Quindi, oggi la scienza si sta muovendo più verso il centro, verso la consapevolezza che ci siamo sbagliati. Ma io non posso offrirgli nulla se non studiare la Kabbalah e imparare la verità.

Le conclusioni degli scienziati sulla natura egoistica dell’uomo sono corrette. Ma non hanno i mezzi per aggiustarla, per superarla. Finché siamo nelle nostre proprietà egoistiche, altereremo tutti i nostri impulsi migliori, scientifici, culturali e altri risultati, a nostro discapito.

 

 

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Dalla trasmissione di KabTV “Challenges of the 21st century. Introduction”, 24/04/2019

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