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I disastri naturali aiutano le persone a unirsi?

Noi vediamo che le persone si uniscono e si aiutano di più durante momenti di crisi. La natura invia queste situazioni proprio per farci risvegliare la nostra connessione e l’idea che dobbiamo considerare il beneficio degli altri come il nostro stesso beneficio.

La natura è un sistema vivo. È circolare, connessa dall’inizio alla fine e viceversa. In altre parole, è un sistema integrale, in costante connessione reciproca.

Quando cambiamo il nostro atteggiamento verso gli altri, cambiamo di conseguenza il modo in cui il sistema della natura si relaziona con noi. Se ci relazioniamo positivamente con gli altri, sentiamo l’influenza della natura su di noi, come armoniosa e pacifica. In altre parole, la natura ci influenza nel modo in cui noi la influenziamo, attraverso i nostri atteggiamenti reciproci.

Pertanto, quando cambiamo il nostro atteggiamento verso la natura a livello umano o sociale, anche se la natura ci influenza apparentemente a livello biologico, la nostra risposta a livello umano o sociale influenza l’intero sistema della natura. Anche il modo in cui percepiamo la natura a livello biologico cambia, diventando armonioso e pacifico.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

La permacrisi è solo il promo

Il dizionario britannico Collins Dictionary  ha  scelto “permacrisi” come parola dell’anno 2022. La parola “permacrisi” descrive un “ esteso periodo di instabilità e insicurezza. “ Si tratta di una delle numerose parole messe in risalto dal Collins, si riferisce ad una crisi in corso che include una instabilità politica, la guerra in Ucraina, il cambiamento climatico  e il costo della vita. Eppure io credo che questa non sia una crisi ; è più un promo della cosa reale. La crisi reale infatti è ancora lontana alcuni anni ma il declino verso di essa è già iniziato.

Le crisi non sono inevitabili. Le potremmo prevenire se fossimo decisi a farlo. Ma dato che ci preoccupiamo solo dei nostri interessi, non possiamo metterci d’accordo su soluzioni globali. Tuttavia, quando la vera crisi  si manifesterà, non farà distinzione tra di noi e colpirà tutti.

Per il momento, l’umanità o almeno la parte benestante di essa, quella che può impedire che l’umanità scivoli in un baratro, non sta realmente soffrendo. E’ in grado di vedere delle nuvole all’orizzonte ma, vista la mancanza di un pericolo immediato, fluisce con la corrente. Dove stiamo andando? Nessuno lo sa, ma non è nulla di buono.

Non abbiamo bisogno di una particolare conoscenza  o di abilità speciali per poter risolvere la crisi. Né tantomeno abbiamo bisogno di molto denaro. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la volontà di unirci  e di lavorare insieme per portare avanti le nostre risoluzioni. Lo spirito di accordo stesso farà la differenza. Dal momento che la divisione è il problema, la coesione è la soluzione. Purtroppo, non possiamo o non vogliamo essere d’accordo e dunque andremo con il flusso. Tuttavia, dobbiamo ricordare che la corrente conduce alla cascata.

E non è nemmeno che siamo particolarmente sfiniti di fronte alle molteplici crisi che affliggono l’umanità. È proprio della natura umana aspettare fino all’ultimo minuto, aggrapparsi a ciò che è familiare e sperare per un cambiamento per il meglio. Ma non c’è nessun cambiamento per il meglio, dal  momento che interpretiamo “ il meglio” come “il meglio per me” mentre la vita promuove ciò che è meglio per tutti. 

Se noi ci curassimo degli altri  e desiderassimo migliorare la vita di ognuno, ci allineeremmo alla realtà e così facendo potremmo eliminare tutte le crisi. Le nostre crisi personali e locali  scomparirebbero dal momento che tutte le crisi intorno a noi svanirebbero visto che tutte sorgono, come appena descritto, dall’ intransigenza e dall’ostinazione.

Dunque, la permacrisi non è dovuta al cambiamento climatico, ad una guerra locale o all’inflazione. È il risultato del narcisismo. Quando smetteremo di cercare di migliorare le cose solo per noi stessi e inizieremo a  cercare  dei modi per aiutare tutti,  allora  aiuteremo anche noi stessi e la crisi permanente si trasformerà in pace permanente e soddisfazione duratura.

Didascalia della foto: Scontri a Bruxelles dopo la partita di Coppa del Mondo di calcio tra Belgio e Marocco. Bruxelles, Belgio, 27 novembre 2022. Un uomo con il volto coperto e un estintore è ripreso durante gli scontri dopo la partita di Coppa del Mondo tra Belgio e Marocco REUTERS/Yves Herman TPX IMMAGINI DEL GIORNO

Una guerra squallida che proclama una nuova era

Sono passati più di quattro mesi dall’inizio della guerra in Ucraina. All’inizio il mondo era inorridito dalle atrocità che tanti pensavano non sarebbero più tornate in Europa. Ma con il passare dei giorni e delle settimane, le emozioni si sono intorpidite, l’orrore è diminuito, e la guerra tra la Russia e l’Ucraina è diventata un altro elemento nell’agenda  dei media. Tuttavia, questa squallida guerra ai margini dell’Europa è come nessun’altra guerra prima di essa. Preannuncia una nuova era, in cui gli aggressori non possono capitalizzare la loro coercizione.

Capisco perché il mondo si schiera con l’Ucraina. Quando c’è un aggressore evidente, il mondo si schiera con la vittima. Nonostante ciò, per quanto mi riguarda, non ho alcun interesse o coinvolgimento personale con questo conflitto. 

Da lontano, posso guardare le cose in modo più obiettivo e vedere che le circostanze non sono sempre state come sono ora.  Durante la Seconda Guerra mondiale, per esempio, i Russi erano molto meglio degli Ucraini. L’Unione Sovietica ha combattuto al fianco degli Alleati e ha sconfitto la forza più malvagia della storia, la Germania nazista. Gli Ucraini, dall’altro lato, hanno partecipato volontariamente allo sterminio degli Ebrei nei campi di concentramento. Questo era il passato, ora è il presente, e il risultato è che la storia, nonostante il dolore inflitto a così tante persone innocenti, guarda al quadro generale.

Ecco il punto principale che voglio trasmettere: non credo che la Russia vincerà questa guerra, e la mia speranza e convinzione è che questa guerra insegnerà all’umanità che nessuna nazione deve imporsi su un’altra nazione. L’era dell’imperialismo e del colonialismo è finita e l’umanità è in una nuova fase. Questa squallida guerra, così credo, è l’annuncio di una nuova era, quando la gente capirà che nessuna nazione può invadere un’altra e sperare di vincere. L’era dell’oppressione è finita.

La trasformazione non avverrà facilmente. Una mentalità che si è radicata nella coscienza umana per così tanti secoli non morirà senza combattere.  La Russia, però, non può sconfiggere l’Ucraina quando l’Ucraina è sostenuta dagli USA e dall’Europa Occidentale.  Non si arrenderà facilmente, ma alla fine, dovrà abbandonare i suoi piani.

Questa guerra è una testimonianza dei limiti della potenza militare. Inoltre, più continueranno le aggressioni in Ucraina, più amara sarà la sconfitta della Russia.  Se persiste, alla fine della guerra si ritroverà una nazione esausta e indebolita. In seguito, dovrà concentrarsi sulla ricostruzione di se stessa e abbandonare i suoi grandiosi piani riguardanti altre parti d’Europa.

Per l’umanità, tuttavia, questa guerra sarà una buona lezione: per quanto si possa essere forti e ricchi, non si può vincere se si cerca di conquistare altri paesi. Nel mondo attuale, l’aggressore risveglia forze potenti che si innalzano contro di lui, e un mondo intero che lo critica e lo sanziona.

Anche per la Russia questa guerra sarà motivo di riflessione. Il popolo russo dovrà farsi delle domande pesanti su se stesso, la propria mentalità brutale e intimidatoria, e su dove sta andando nel mondo di oggi. Alla fine, si renderà conto che oggi chi inizia una guerra, perde.

La crisi climatica non è un gioco da bambini

Il pianeta sta esaurendo il suo tempo: l’umanità sta utilizzando le risorse del mondo più in fretta di quanto possa recuperare col processo naturale. È questa la netta valutazione della crisi climatica espressa dalle Nazioni Unite in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente che si celebra il 5 giugno.

Il tema di quest’anno è: “Solo una Terra”. Ma al di là degli slogan accattivanti, il fatto è che non sembriamo renderci conto che abbiamo davvero un solo posto in cui vivere: Il pianeta Terra. Continuiamo a tirarci la zappa sui piedi con le nostre azioni sconsiderate nei confronti dell’ambiente che ci circonda.

Nonostante le tante persone che continuano a gridare e a parlare all’infinito della crisi ambientale, le tante riunioni che si tengono e le tante decisioni che vengono prese, nulla sembra essere di aiuto. O lasciamo lo stato del pianeta così com’è ora, ignorando tutti i problemi e aspettando il prossimo disastro, oppure ammettiamo che tutto ciò che abbiamo fatto finora è inefficace e infruttuoso e finalmente diamo la svolta necessaria.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica sullo stato precario del pianeta, a partire dall’anno prossimo le scuole israeliane renderanno obbligatorie le lezioni sulla crisi climatica per gli studenti di tutte le età, hanno annunciato di recente i ministeri dell’Istruzione e della Protezione ambientale. Inizieranno a integrare un programma ambientale equivalente a un’ora alla settimana nel curriculum degli studenti dalla scuola materna alle superiori.

Questo farà la differenza o sarà un fallimento come i precedenti tentativi di risolvere i problemi ambientali? La risposta non dipende dalle ore dedicate a questi studi o da chi li svilupperà. Dipende piuttosto da ciò che viene insegnato e dalla misura in cui gli studenti comprenderanno le cause della crisi climatica e come risolverla.

Sappiamo che la gravità della crisi ambientale globale può essere paragonata a un’astronave che viene verso di noi per distruggere il pianeta e che noi che viviamo sulla Terra dobbiamo prepararci per evitare di essere danneggiati da essa. E come ci prepariamo? Dobbiamo spiegare che la crisi climatica è la conseguenza di una crisi umana.  Quindi, la soluzione che alla fine porterà il mondo in equilibrio è di cambiare noi stessi per coltivare relazioni umane positive, e avvicinarci gli uni agli altri a livello interiore.  Ovvero, il cuore deve espandersi, non fisicamente, ma emotivamente. Iniziare a sentire il mondo intero come parte di ognuno di noi e che noi ci prendiamo cura del mondo intero proprio come ci prendiamo cura di noi stessi. 

Questo è vero perché la natura è un sistema di connessioni integrali che opera attraverso una gerarchia. Ciò che accade in un particolare livello del sistema si ripercuote su tutti gli altri livelli. L’intensità dell’impatto sul sistema corrisponde alla sua posizione nella gerarchia. Il genere umano è il livello più alto della natura, al di sopra di quello inanimato, vegetale e animale. Pertanto, la parte del sistema che distrugge maggiormente l’equilibrio ecologico sono le azioni egoistiche degli esseri umani che non tengono conto degli interessi degli altri, comprese le altre parti del sistema della natura.

L’umanità non può fare nulla per correggere questa tendenza egocentrica fino a quando non si renderà conto che il proprio istinto dannoso controlla ogni sua decisione ed è la fonte primaria dello squilibrio in natura.

Se impariamo a costruire relazioni basate su comprensione, cura e collaborazione reciproca, si creerà una forza positiva in grado di ristabilire l’armonia in tutti i livelli della natura.  Questa è la verità cruciale che dobbiamo imparare. 

Quando impareremo a trascendere tutte le nostre tendenze egoistiche negative e a riconoscere che siamo tutti parti individuali di un unico meccanismo collegato e completamente interdipendente, comprenderemo anche che fare del bene agli altri fa bene anche a noi. Così come oggi siamo noi a distruggere tutta la natura, abbiamo anche il potere di ripararla. Il conto alla rovescia del pianeta è iniziato, ma abbiamo ancora una finestra di opportunità per controllarlo se cambiamo i nostri pensieri, le nostre azioni e i nostri desideri per migliorare le nostre relazioni umane.

Didascalia della foto:
Scultura di sabbia che celebra la Giornata dell’Ambiente  sulla spiaggia di Puri, nel Mar del Bengala,  creata dall’artista della sabbia Manas Sahoo per stimolare la consapevolezza delle persone sulla zona costiera, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente a Puri, a 65 km di distanza dalla capitale dello Stato indiano orientale  Odisha, Bhubaneswar, il 5 giugno 2021. (Foto di STR/NurPhoto)

 

Stima della Giornata Mondiale della Salute: il pianeta è malato

Non c’è molto da festeggiare nel giorno della salute, designato  il 7 Aprile dalle Nazioni Unite.  Vecchie malattie una volta considerate eradicate, come la poliomielite, stanno ritornando in diversi continenti, e dopo due anni dall’inizio del Covid-19, siamo ancora alle prese con la pandemia. 

Quest’anno il tema dell’evento dell’ONU era:  “Il nostro pianeta, la nostra salute”. È stato incentrato sull’interdipendenza tra tutti i livelli della natura e la nostra salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che più di 13 milioni di morti in tutto il mondo ogni anno sono causati da problemi ambientali. Infatti, il cambiamento climatico è collegato a malattie come il cancro, l’asma, i problemi di cuore, le epidemie e altre.

Possiamo continuare a contare i decessi e lamentarci dello stato del mondo ma non cambierà nulla fino a quando non ammetteremo che i sistemi sanitari globali hanno fallito. La nostra principale preoccupazione dovrebbe essere interrogarsi su come l’umanità abbia raggiunto un punto così basso nonostante tutti i progressi scientifici che avrebbero dovuto assicurare una buona vita a tutti.

L’umanità ha dato vita a sistemi sanitari basati sulle proprie caratteristiche egoistiche e malintenzionate. Quindi non possiamo aspettarci che dal male nasca il bene.   Il male al quale ci riferiamo qui sono gli attributi egoisti, egocentrici radicati nell’umanità. I sistemi sanitari, come tutti i sistemi della società, dipendono da come viene gestito il denaro e dalla volontà delle persone di farli funzionare correttamente. Molte organizzazioni internazionali che dovrebbero garantire uno stato migliore dell’ambiente e della salute globale, anziché promuovere questi obiettivi, si preoccupano soltanto di accumulare sostegno economico e di fare viaggi lussuosi tra una conferenza e l’altra, senza ottenere alcun vero risultato o compiere azioni per migliorare la situazione.

Quindi non c’è da meravigliarsi per il fatto che non solo non siamo in grado di affrontare efficacemente le pandemie, ma anche vecchie malattie, che si pensava fossero state virtualmente sradicate, stanno riemergendo. Può darsi che ci sia un periodo di incubazione di centinaia di anni in cui una malattia ritorna e noi non siamo consapevoli di questo processo, ma non saremo mai in grado di sterminarle definitivamente se continuiamo a creare le condizioni favorevoli per la loro diffusione.

Ogni malattia, in particolare quelle scoperte negli ultimi decenni, deriva dallo squilibrio mentale, psicologico e biologico tra la persona e l’ambiente e tra gli esseri viventi. Fino a quando non aggiusteremo questo squilibrio, non potremo eliminare le cause delle malattie. 

Come esseri umani, dobbiamo capire che lo stato della natura dipende dalle relazioni tra di noi.   Abbiamo prove visibili del nostro impatto negativo sulla natura, ma l’interconnessione è ancora più profonda.  Dobbiamo affrontarlo, cambiare i nostri atteggiamenti ed essere disposti ad adattarci all’integrità della natura. Questo significa che dobbiamo prendere solo ciò che è necessario per la sopravvivenza e preoccuparci del buon funzionamento dell’intero sistema, invece di considerare solo i calcoli egoistici e afferrare tutto ciò che possiamo senza alcun riguardo per le conseguenze.

Ci si potrebbe chiedere come siano connessi  le relazioni umane e ciò che avviene in natura.  In natura esistono quattro livelli: inanimato, vegetale, animale e umano. Tutti, tranne l’uomo, esistono secondo le leggi di reciprocità ed equilibrio della natura.  Gli altri livelli non hanno alcuna libera scelta; agiscono istintivamente prendendo solo ciò che serve per la loro sopravvivenza. Al contrario, il livello umano è l’unico che commette atrocità sulla Terra e contro gli altri intenzionalmente, coscientemente, per il gusto di fare del male. Tutte le reazioni negative che riceviamo dalla natura  sono semplicemente una conseguenza delle nostre azioni.  Per dirlo in maniera semplice, siamo noi che provochiamo questi colpi. 

Se cerchiamo di costruire un sistema armonioso di relazioni umane, tutta la natura sarà equilibrata, compresa l’umanità. Quando sentiremo quanto siamo dipendenti da tutti e ognuno agirà con preoccupazione per gli altri individualmente e collettivamente, come con una mente comune e come un unico corpo, l’antico proverbio “Mente sana in un corpo sano” diventerà una realtà.

Buona Festa della Donna!

Oggi, 8 marzo, è la Giornata Internazionale della Donna 2022.  Vorrei cogliere questa opportunità per porgere i miei migliori auguri a tutte le donne del mondo ed esprimere la mia speranza che il potere femminile nel mondo possa prevalere sulle forze di separazione.  Oggi, in questi tempi difficili di aggressività e violenza, abbiamo un disperato bisogno del potere femminile di pace e completezza.

Le donne danno la vita, sono l’origine di tutto ciò che esiste, il che le pone al centro della creazione.  Quindi, la preghiera della donna per la pace è più efficace nel portare risultati positivi. 

Spero e prego che il potere femminile possa avvicinarci alla forza della dazione in natura e insieme, guidati dalle donne, ci innalzeremo ad un livello di esistenza più connesso.

Esorto voi donne a fare uno sforzo per trascendere le divisioni che ci separano e aprire la strada verso l’unione. Esorto anche gli uomini a sostenere le donne nei loro propositi per raggiungere questo obiettivo, perché tutti noi beneficeremo dei loro sforzi.

Insieme si può creare un mondo dove si potrà vivere in pace, armonia e amore per gli altri.  Se riuscite a unire i vostri cuori come uno, il mondo intero si unirà insieme a voi. 

I miei migliori auguri per il vostro successo!

Buona festa della donna!

Didascalia della foto:
Una donna mostra un cartello della Giornata Internazionale delle Donne con i colori dell’Ucraina durante la manifestazione “Stand With Ukraine” a Times Square il 5 marzo 2022 a New York City. Ucraini, Ucraino-Americani e alleati si sono riuniti per dare sostegno all’Ucraina e protestare contro l’invasione russa. (Foto di Ron Adar / SOPA Images/Sipa USA)

Siamo liberi. Liberi di pregare

Anche nei peggiori momenti, nelle situazioni più estreme, i nostri cuori sono sempre liberi. Qualunque cosa succeda, possiamo scegliere come affrontarla. Ora che c’è di nuovo una guerra in Europa, possiamo scegliere l’unione. La guerra, dopo tutto, è solo lo stato più estremo di disunione. Il suo antidoto, dunque, è l’unione e possiamo raggiungere l’unione attraverso la preghiera, la preghiera di tutti, in ogni parte del mondo.

Una preghiera è una richiesta precisa che viene dal profondo del cuore per aggiustare una situazione dolorosa. In uno stato di separazione e ostilità, nulla può impedirci di pregare per l’unione e l’amore. Siamo sempre liberi di pregare.

Una guerra si vince con lo spirito, non con le armi. Perciò dobbiamo innalzare il nostro spirito al di sopra della nostra triste situazione fisica e pregare per avere la forza di unire i nostri cuori al di sopra di tutte le differenze, divisioni e ostilità.

Se tutta l’umanità si raccoglie e prega affinché la guerra in Europa cessi, affinché le parti trovino la forza di appianare le loro differenze in modo pacifico, nessuna cattiva volontà potrà resistere. Insieme, l’umanità può spegnere il fuoco della guerra nel mondo. Questa guerra è nostra responsabilità, di tutti noi. È nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, pregare dal profondo del cuore affinché i nemici depongano le armi.

Tutto ciò che accade, accade per connettere l’umanità, per unirla. I terribili eventi che si stanno verificando devono diventare un trampolino di lancio per l’unione globale. Tuttavia, questo può accadere solo se non ci sottraiamo al nostro dovere di elevarci al di sopra di noi stessi e formare una responsabilità reciproca globale. Se non cogliamo l’opportunità che ci è stata data per rafforzare l’unità nel mondo, allora siamo anche noi responsabili di ciò che sta accadendo e di ciò che deve ancora accadere.

Tra la Guerra e la Pace

La guerra tra Russia e Ucraina mi lascia sconcertato, inquieto e, soprattutto, preoccupato, molto preoccupato. Ho molti studenti in entrambi i paesi e mi preoccupo profondamente per tutti loro. Queste due nazioni che hanno vissuto fianco a fianco per così tanto tempo, hanno così tanto in comune.

Ne hanno passate tante, ma non pensavo che sarebbero finiti in una guerra totale. Per quanto possa sembrare irrealizzabile oggi, l’unica soluzione è ancora quella di superare i nostri ego e unirci, perché alla fine, è solo l’ego che dà il tono a questo conflitto. A meno che noi, tutte le persone, non solo quelle nei paesi coinvolti, ci alziamo al di sopra dei nostri ego, la guerra si estenderà ad altri paesi e avrà conseguenze orribili. Come ha detto l’ex vice comandante in capo della NATO Richard Sherriff, la situazione “potrebbe trasformarsi in una guerra catastrofica… su una scala mai vista in Europa dal 1945”.

Proprio perché due nazioni che hanno così tanto in comune, religione, matrimoni misti e altro, stanno enfatizzando ciò che le divide, vedo la situazione come minacciosa per il mondo intero. Stanno costruendo un muro tra di loro, nei loro cuori, che sarà molto difficile da abbattere in seguito.

Ma di fronte a tutto l’odio che sta esplodendo, alla fine, non avremo altra scelta che superarlo e unirci. Nonostante la sofferenza e la rabbia crescente, la guerra accelererà la nostra consapevolezza che la nostra unica possibilità di felicità non è la distruzione degli altri. La negatività non ha mai prodotto risultati positivi.

Ecco perché alla fine, tutte le parti soccomberanno alla stanchezza e alla disperazione e accetteranno di provare il cammino della garanzia mutua e anche dell’ interesse reciproco. Io spero e prego che questo succeda presto e con il minor numero di vittime possibile.

Quando il mio maestro RABASH morì, lasciò molti appunti in cui aveva annotato i suoi pensieri. Dopo alcuni anni, li ho pubblicati sotto il titolo “Note assortite“. Qui di seguito ce n’è una che mi sembra particolarmente pertinente oggi, e che ho intitolato “Amore per gli altri“: Guardo un piccolo punto, chiamato “amore per gli altri”, e rifletto: Cosa posso fare per aiutare le persone? Guardando il popolo, vedo la pena della gente, le malattie, i dolori, la sofferenza degli individui inflitta dalla collettività, cioè le guerre tra le nazioni. E oltre alla preghiera, non c’è niente da dare.

Non Rimanere un filosofo

Domanda: Qual è l’atteggiamento corretto verso stati di orgoglio ed arroganza?

Risposta: Si tratta di due sentimenti opposti, e dobbiamo imparare come lavorare con loro.
La Kabbalah è una scienza pratica. Una persona che la applica inizia a sentire ciò che viene detto, la persona che non la implementa rimane un filosofo, e così niente potrà cambiare per decenni.

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Dal Convegno Internazionale “Alzarsi al di sopra di noi stessi” 6/1/22, “Avvicinarsi al Creatore attraverso la rete di connessioni tra noi” Lezione 1

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Il mondo può svilupparsi in maniera positiva?

Senza dubbio, ogni cosa che succede nel mondo è per portarci ad avanzare verso la meta.  Indubbiamente, tutte queste pandemie e virus arrivano nel nostro mondo per spingerci a realizzare questa meta.

E indubbiamente, potremmo avanzare verso questa meta in maniera buona, se scegliessimo il movimento, la meta, e l’accelerazione.  Quando ci muoviamo più velocemente del bastone che ci rincorre da dietro, cercando di colpirci, allora avanziamo velocemente.

Per poterlo fare, abbiamo bisogno di connetterci più velocemente e perfezionare lo stato spirituale tra di noi, più velocemente, rivelando quindi il Creatore.  L’umanità ha attraversato diversi stati di sviluppo fino a quando non è arrivata alla società moderna, interconnessa, rivelando la dipendenza totale tra gli uni e gli altri.

Ai nostri tempi, questa dipendenza reciproca si manifesterà molto chiaramente e rigidamente:  vedremo che non possiamo esistere l’uno senza l’altro. Non c’è abbastanza petrolio o gas in un posto, non c’è abbastanza pane in un altro, elettricità in un terzo posto, ecc.  Tutto si rivelerà in modo che nessuna persona potrà vivere senza gli altri.

Baal HaSulam scrive che in effetti ci serve il mondo intero.  Quindi ci aspettano grandi scoperte. Dobbiamo spiegare al mondo come siamo interconnessi in modo da avanzare più velocemente, in maniera migliore e senza dolori.

 

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Da Congresso Internationale “Rising Above Ourselves” 8/1/22, “Deriving the Greatness of the Goal from the Friends,” Lesson 4

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