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La coscienza

Domanda: Cos’è la coscienza?

Risposta: La coscienza è la responsabilità in relazione allo scopo. La coscienza di per sé non esiste. Quando la interpretiamo come isolata  da tutto il resto, la concepiamo come un auto-castigo egoistico e nient’altro.

Se si vuole misurare correttamente una qualsiasi proprietà, bisogna inizialmente associarla al Bore come punto di riferimento, poi attirarla a sé, e cominciare a esplorarla.

Domanda: Cosa succede se un individuo non è nel conseguimento del Bore?

Risposta:  Per questo la nostra coscienza è come una vela: gira dove la giri tu.

Domanda: Come si può imparare ad interpretare questo concetto correttamente?

Risposta: Non c’è modo. Sotto l’influenza dell’ambiente potete fare di voi stessi tutto ciò che volete.

Domanda: Vuoi dire la società umana?

Risposta: Anche se cresci in mezzo agli animali, ricevi l’influenza da loro e diventi come loro. Allora, quantomeno,  avrai una coscienza.

 

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Da KabTV’s “ Ho ricevuto una chiamata. Cos’è la coscienza?” 21/3/11

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Non c’è scopo in questa vita

Domanda: Quando cercavi la Kabbalah eri un uomo piuttosto egoista che contava su grandi risultati?

Risposta: Naturalmente. Ho intenzione di sprecare la mia vita con cose di poco conto? Mi interessava un obiettivo molto serio: per cosa vale la pena vivere?

Essere milionario? Ho visto molte persone farlo. E cosa c’è dopo? Ho intuito molto presto, tale è il mio carattere e tale è il mio destino, che non c’è uno scopo dentro questa vita. Anche se amo tutte le sue manifestazioni: il cibo delizioso, osservare la natura, ascoltare la musica, ecc., ma al di sopra di questo,  nonostante questo, ma al di sopra, c’era la certezza assolutamente chiara che qualsiasi cosa ci sia in questa vita, buona o cattiva, non c’è alcuno scopo in essa.

Allora dov’è?! La nostra stessa esistenza indica la sua mancanza di scopo. Ogni momento bruciamo la nostra vita e basta.

Quindi, se questa è l’essenza dell’esistenza della materia proteica, vivere un certo numero di anni e poi tornare a essere materia inanimata, allora andate e divertitevi. Non c’è nient’altro da inventare qui.

Ma se fosse ancora possibile capirne il significato? Dopotutto, la natura ha un senso, o almeno dovrebbe! Non può essere che tutta questa grandezza, un sistema così potente e intelligente, non abbia uno scopo.

Quindi cercalo al massimo, cosa hai da perdere? Che tu non penserai tutto il tempo a come riempire te stesso  con qualche piacere.

Dedica il tempo per trovare un significato! È anche un’occupazione, non a livello animato, ma un po’ più alta. Naturalmente sarai in relativa inquietudine, alla ricerca. Ma essa nobilita comunque e ti dà il senso della tua propria importanza.

Ecco come lo cercavo. È il destino.

 

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Da “I Got a Call” di KabTV. Chi è Egli-Laitman? 13/03/12

 

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Da dove viene il desiderio?

Domanda: Da dove viene il desiderio?

Risposta: Il desiderio viene da te.

Domanda: Qual è il luogo in me da cui provengono i desideri?

Risposta: Appaiono semplicemente in te.

Domanda: E cosa si fa quando non si sa ciò che si vuole?

Risposta: Quando non si sa ciò che si vuole, bisogna iniziare a prendersi cura degli altri. Questo ti porterà alle decisioni corrette e alla rivelazione del mondo.

 

 

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From KabTV’s “Blitz Questions and Answers” 1/6/23

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Il potere del collettivo

Domanda: Quando viene dato un esempio in un gruppo Kabbalistico, si inizia a capire che non si sta completando qualcosa. Un gruppo Kabbalistico può fare d’esempio al mondo? Le persone potranno sentire che abbiamo una relazione bilanciata ed essere attratte da questo?

Risposta: Saranno attratte da due forze. Una forza è la sofferenza, che spinge le persone da dietro, e la seconda forza è il bene, che tira dal davanti.
Tutto dipende dalla forza dell’ambiente che agisce su di tutti. È nel potere del collettivo far sì che una persona non sia in grado di pensare diversamente. Non potrà farlo poiché è un essere singolo e piccolo nel campo collettivo. E se questo campo inizia ad agire correttamente su di lui, sarà obbligato ad obbedire.

Entrare nel collettivo o disconnettersi da esso è una libera scelta della persona. E quando entra, l’ambiente agisce già su di lui, ed egli scorre insieme a tutti gli altri, senza problemi.

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Da KabTV “Ho ricevuto una chiamata. Un esempio vivente” 3/12/13

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Commedia o Tragedia?

Commento: Hai detto che la tragedia fa sì che una persona senta come se stesse vivendo tutta l’esperienza su di sé, mentre la commedia no.

La mia risposta: Ma con la commedia è possibile attraversare più stati che non con la tragedia. In una tragedia, si sta fermi, ci si blocca, è una sorta di freno. Con l’umorismo, al contrario, si va in avanti ed è possibile attraversare un gran numero di stati. Pensiamo che l’umorismo sia leggero e il dramma profondo, ma dipende dal tuo punto di vista.

Perché hanno tutti tanta paura dei comici e dei satirici? Perché l’umorismo può essere molto profondo. Si tratta di scavare profondamente nella natura umana o in ogni tipo di fenomeno sociale.

L’umorismo che ho in mente è molto profondo.  È un atteggiamento particolare nei confronti dei nostri difetti.  Ma possono essere aperti in un modo tale che comprendiamo simultaneamente come correggerli.

Le tragedie, invece, ti risucchiano. Diventi pietrificato, incollato proprio a questo fenomeno, e in questa esperienza resti fermo e divori te stesso.  È una cosa stupida.

Credo che l’umorismo sia più intelligente della tragedia, non l’umorismo come barzellette insensate, ma l’umorismo vero, sottile, serio, fatto da intenditori, per gente intelligente.  È sempre gentile.

Non si tratta di scherzi o trucchi, ma espressioni molto profonde dei nostri segreti, sensazioni e pensieri inconsci. In generale, una cosa molto utile.

 

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From KabTV’s “I Got a Call. Comedy or Drama?” 5/22/13

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La pace eterna- l’universo dell’armonia.

Domanda: La percezione della realtà implica che il mondo intero sia fatto di opposti, costantemente in guerra tra loro.  Se le guerre precedenti erano per conquistare, recentemente hanno assunto un carattere di costrizione della pace.  E’ possibile stabilire la pace con la forza?

Risposta: Mai.  In nessun modo.  La pace si ottiene se la si cerca, con grande sforzo.  La pace è l’unione di opposti antagonisti sotto un tetto comune, dobbiamo sapere come raggiungerla.

Il fatto è che nello stato di pace tutte le contraddizioni interiori rimangono. Non si possono evitare, cancellare, annullare o escludere.  Possono soltanto restare in armonia tra di loro, in complementazione reciproca.  Solo allora questo stato può definirsi “pace”.

Dobbiamo costantemente prenderci cura di esso e fortificarlo dato che le contraddizioni non spariranno. Ovvero, la pace è uno stato dinamico, uno stato di interno equilibrio dinamico di opposti.

Domanda: E’ possibile raggiungere la pace eterna?

Risposta: Nella misura che sostieni questo stato, così rimarrà.

Domanda: Questo processo ha una fine?

Risposta: alla fine, rafforzerai sempre di più la pace, la loderai e la eleverai.  Che male c’è? Sarà un universo in costante evoluzione di armonia.

 

 

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Da  KabTV “Spiritual States” 3/4/22

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Cosa possiamo imparare dalle paralimpiadi?

Dalle paralimpiadi possiamo imparare che siamo in grado di superare qualsiasi ostacolo e vivere una vita piena, e persino vincere.  Possiamo inoltre imparare ad avere un obiettivo e superare qualsiasi difficoltà per poter raggiungere questo obiettivo.

Oltre a diversi obiettivi che ci fissiamo individualmente in questa vita, se ci concentrassimo sull’obiettivo della vita stessa, di raggiungere una connessione armoniosa tra di noi e con la natura, allora saremmo sulla buona strada per capire lo stato di perfezione più sublime e l’eternità che esiste nella realtà.

Basato su “News with Dr. Laitman” del 3 Settembre, 2021. Scritto/prodotto dagli studenti del Kabbalista Dr. Michael Laitman.

 

La Paura ci arriva per un motivo

Commento: Tanya Mararu ti scrive: “come possiamo superare la paura che domani non ci saranno più soldi, non ci sarà da mangiare? Allo stesso tempo, tutti sono vivi e sani. Sono in maternità e lavora solo mio marito. E ho paura”.

La mia risposta: è una sensazione naturale, e io la comprendo.

Come superare la paura? Connettiti di più con le persone che pensano al futuro.  Tranquillamente, in modo distaccato, cercano di essere connesse tra di loro e cercano una connessione con la forza superiore che determina ogni cosa nel presente e nel futuro.

Domanda: perché la paura viene quando le cose vanno bene?

Risposta: è tutto determinato, ed è tutto molto positivo.  Senza la paura, l’uomo sarebbe un animale selvaggio.

La paura limita il nostro ego. La paura è una sensazione positiva che ci protegge, altrimenti impazziremmo.  Dobbiamo imparare a usarla correttamente.  E allora non avremo paura di essa, ma la benediremo.

Domanda: quale scopo ha la paura?

Risposta: lo scopo della paura è di indirizzarci correttamente verso il vero cammino di sviluppo, di trovare la forza più elevata di dazione, amore e connessione nelle relazioni tra di noi.  E allora non avremo più paura di nulla.

Domanda: e ti riferisci alle persone comuni?

Risposta: Oggi, è già adatta per le persone comuni.  Vediamo che il mondo intero ha paura.  E solo una persona che non comprende dove si trova può affermare con spavalderia di non avere paura di nulla.  Questo non deriva dal fatto di avere una mente elevata.  Ed è per questo che dobbiamo benedire la paura, perché ci dirige correttamente verso la meta corretta.

Domanda: Ovvero verso gli altri?

Risposta: Sì. Dobbiamo capire che la paura arriva per un motivo. E’ un bene molto prezioso.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “News with Dr. Michael Laitman” 8/12/21

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Risposte dalla Kabbalah

Domanda: Qual è la differenza fra un’esperienza spirituale e un’esperienza emotiva?

Risposta: Un’esperienza emotiva è, per esempio, quando le persone siedono in un’orchestra filarmonica o suonano la chitarra e cantano nel cortile. Un’esperienza spirituale è quando una persona trascende il proprio ego e, con la caratteristica della dazione che acquisisce, comincia a percepire il Creatore e le altre forze che la accompagnano.

Domanda: Se penso di aver capito tutto, è veramente un problema?

Risposta: Non è un problema. Tutto è transitorio. Quando cominciamo a percepire la spiritualità, ciò che ci arriva è la comprensione della connessione reciproca tra forze spirituali, oggetti spirituali, le caratteristiche di dazione ed amore, cioè le caratteristiche dello scambio reciproco. Quindi lavoriamo seriamente con le qualità spirituali, a tal punto da iniziare a sentire il mondo superiore, che è indipendente dalla nostra vita e dal nostro mondo.

Domanda: Hanno tutti una Reshimo (gene spirituale)?

Risposta: Ogni persona ha un gene spirituale e un giorno tutti raggiungeranno lo stesso obiettivo, lo stesso stato che abbiamo raggiunto noi, ma più tardi di noi perché il desiderio di raggiungere il mondo superiore, il Creatore, sarà risvegliato in loro più tardi. Per ora, siamo gli unici ad essere stati risvegliati.

Domanda: Con quali parametri la saggezza della Kabbalah misura la capacità di ispirazione e di dazione?

Risposta: Con gli stessi parametri con cui viene misurata la dimensione del Masach (schermo). Ciò significa che è in rapporto alla forza di resistenza, l’Aviut (spessore) del desiderio.

Lo sviluppo avviene secondo i cinque livelli del Partzuf, secondo i 125 livelli dei mondi o secondo le luci: interna, esterna, superiore, inferiore, ecc. Ciò significa che questa è una progressione assolutamente chiara in cui tutto è pesato e misurato.

Domanda: Quando un kabbalista dorme sente il Creatore?

Risposta: No, non è come nel nostro mondo: sogni profetici e ogni tipo di volo nei sogni…non esiste nulla del genere. Un kabbalista sente dentro di sé ogni cosa spirituale come assolutamente reale, non come in uno stato sognante. Al contrario, egli ritiene che tutto gli sia assolutamente chiaro.

Domanda: Durante lo Shabbat, in luogo simile ad una sala culturale, possiamo sentire il Creatore o il mondo superiore in qualche modo? O questo è possibile solo con il contatto stretto e regolare di un gruppo, per esempio come il lavoro nella decina?

Risposta: Difficile da dire. Se vi riunite una volta alla settimana e null’altro vi connette, allora certamente sarà molto poco. Avete bisogno di lavorare con un desiderio comune tra voi in modo che sarà rivelato dentro di voi, allora sarete in grado di scoprire che anche il Creatore si trova in voi. Penso che ci siano persone serie tra voi, quindi cercate di essere un po’ più connessi.

Domanda: Cos’è la devozione al Creatore se il Creatore è la caratteristica della dazione, cioè un sistema?

Risposta: Quando una persona segue completamente la caratteristica della dazione e vuole solo trovarsi in essa, questa è devozione al Creatore. Questa è una grande cosa e queste sono le sue direzioni nella vita.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 23/06/2019

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Risposte dalla Kabbalah

Domanda: Che cos’è la vita spirituale indipendente?

Risposta: È la capacità di analizzare ed esaminare tutti i tuoi stati e scegliere quale di essi è il migliore e il più corretto.

Domanda: Cosa significa assumersi la responsabilità delle proprie azioni se il Creatore gestisce tutto? Secondo la saggezza della Kabbalah, è mia responsabilità capire e analizzare ciò che il Creatore sta facendo con me?

Risposta: Sei responsabile delle tue azioni nel quadro della libertà di scelta che ti è stata data come se il Creatore fosse al tuo posto.

Domanda: Chi sono il padre e la madre spirituali dell’anima?

Risposta: Il padre e la madre spirituali sono sistemi nel mondo spirituale, che sono anche chiamati Aba ve Ima (padre e madre). I due sistemi danno vita alla mia anima e io esisto sotto la loro gestione.

Domanda: Quando la ricerca della conoscenza è corporea e quando è spirituale?

Risposta: Tutto dipende dal motivo per cui cerchi la conoscenza. Se ti sforzi di sapere come connetterti con gli altri e aiutarli a raggiungere l’adesione al Creatore, è ricerca spirituale. In caso contrario si tratta di una ricerca per la conoscenza a livello materiale.

Domanda: Esiste una legge in natura in base alla quale gli stati positivi aiutano a dimenticare quelli negativi?

Risposta: In linea di principio sì. Ma non nella saggezza della Kabbalah. Nella Kabbalah, tutto è connesso e alla fine inizi a considerare tutto come un bene, generale e integrale. Inoltre, non esiste il male. Se studi e metti in pratica la saggezza della Kabbalah, cadi e ti rialzi continuamente, e tutte le tue discese sono considerate salite. Non c’è nulla di negativo.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 16/06/2019

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