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Il gioco che diventa la nostra vita

Dr. Michael LaitmanDomanda: Perché il bambino gioca in modo naturale e sincero, mentre per l’adulto il gioco è una bugia?

Risposta: Perché noi adulti ci siamo abituati a vivere nella bugia: la nostra vita è una bugia e il gioco è una bugia. Non è un crimine, è semplicemente la nostra natura. Il gioco è sempre una bugia e mai la verità poiché, dopo tutto, io non recito me stesso ma qualcuno che vorrei essere.

Senza giochi non potremmo avanzare. I bambini percepiscono il gioco come la verità assoluta e quindi si sviluppano e crescono. Se noi con tutto il cuore ci unissimo in un gioco, come dei bambini, non saremmo capaci di lasciarlo e non ci rimarremmo.

Questo, in realtà, è lo strumento che utilizza la Saggezza della Kabbalah. Mi è stato detto: “Hai bisogno di amare gli altri e, in questo amore, comincerai a sentire il Creatore! Qui avete un gruppo composto da dieci persone; cominciate a stabilire delle relazioni tali tra voi pretendendo che ognuno ami gli altri. Dovete creare un’atmosfera tale tra voi che ognuno vi scomparirà e si fonderà nel suo amore per gli altri”.

Io recito questo amore più e più volte tornandovi mille volte ogni giorno, fino a che ne sono inglobato a tal punto da fondermi in questo amore e in questa connessione. In seguito posso conseguire la rivelazione del Creatore.

Con l’essere inglobato nell’amore, sono inglobato nel Creatore. Questo cessa di essere un gioco e diventa il gioco della mia vita. Prima però ci gioco in modo artificiale: pretendo di amare gli amici e di annullarmi davanti a loro senza alcun desiderio di farlo. Mi forzo e mi convinco di dover recitare questo amore, sebbene io non lo senta affatto.

Però all’improvviso sento un sentimento caldo. Gli altri mi influenzano stabilendo un esempio per me con il loro presunto atteggiamento d’amore; io vedo che loro sono leali verso questo amore e mi vergogno di non poter ricambiare loro con lo stesso amore. Mi critico e rimprovero sempre più e ancora una volta mi forzo ad amare gli altri.

Tuttavia, quando mi annullo in questo modo, comincio all’improvviso a vedere come tutti gli oggetti materiali intorno a me comincino a scomparire: il tavolo, le sedie e i muri. Scompaiono tutti dalla mia percezione e rimane solo una cosa: l’amore che provo. Scompaio anche io. Divento schiavo di questo sentimento esterno a me dato che il mio “io” scompare.

Il mio “io” è il mio ego che scompare e, in seguito, comincio a sentire come la forza superiore, il Creatore, riempia tutto. E’ così perché mi sono annullato e adesso posso percepire Lui. Ho annullato il mio egoismo e ho ricevuto la caratteristica della forza superiore, la caratteristica della dazione, e questo è il vero gioco.
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Dalla trasmissione di Kab TV “I capitoli della Torah con Shmuel Vilozni” 02/02/2015

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Il pentimento prima di Rosh Hashanah

Dr. Michael LaitmanPer chiedere perdono, bisogna sapere che cos’è l’amore per le persone come te e che cosa significa farsi queste domande “Cos’è che non ho fatto in nome di questo amore? Se è necessario sentire di avere l’amore per altri, che è la principale Mitzvah (Precetto) della Torah, lo sento o non lo sento affatto?”. Molte persone pensano che sia sufficiente fare solo le Mitzvot (Precetti) fisiche.

I Kabbalisti ci consigliano di unirci in gruppi di 10, in modo che insieme possiamo verificare se ci stiamo veramente trattando bene a vicenda. Stanno tutti cercano di prendere le distanze dal proprio ego e si connettono agli altri, si integrano con i desideri di tutti e sentono l’amore tra di noi?

Se ci rendiamo conto che tutto questo non esiste, ci sentiamo da biasimare, quindi chiediamo perdono. Il perdono serve per non uscire dalla condizione principale di “Ama il prossimo tuo come te stesso”.

Oggi, questa condizione è diventata un imperativo per tutto il mondo per poter uscire dalla crisi globale. Ma il popolo di Israele deve essere il primo a realizzarlo, e noi non lo facciamo. Quindi chiediamo la forza che ci aiuti a raggiungere questo amore. Vediamo chiaramente di non essere preparati a svolgere questa condizione da soli, tuttavia, possiamo chiedere aiuto. E concludiamo il Selichot (Perdono) chiedendo di poter compiere la principale Mitzvah e far avvicinare le persone. Attraverso questo, ci avviciniamo sempre più anche noi alla forza superiore, al Creatore.

L’uomo non può realizzarlo da solo, quindi lavoriamo in gruppo, questo è il modo in cui controlliamo se abbiamo raggiunto o meno la reciproca dazione e la connessione. Altrimenti abbiamo bisogno di chiedere la forza per aiutarci a connetterci e per raggiungere l’unione. Questa richiesta comune è chiamata preghiera e deriva dalla nostra connessione, dal centro del nostro cerchio, come una colonna che si erge verso l’alto. Quando esaminiamo la nostra unione, raggiungiamo il Selichot.

Da questo punto, vediamo che senza studiare la Saggezza della Kabbalah è impossibile scoprire cosa chiedere, da cosa dobbiamo essere attratti, lo scopo della Creazione e come la Torah è collegata alle Mitzvot di amore per gli altri e di amore per il Creatore attraverso l’intero ordine della correzione. La Saggezza della Kabbalah ci insegna come realizzare noi stessi secondo ciò che è scritto nella Torah. L’unica Mitzvah è quella di superare il nostro ego e di raggiungere la connessione e l’unione tra tutti. Essa comprende, al suo interno, tutto il resto delle Mitzvot, le quali sono correzioni individuali del nostro ego. Il desiderio egoistico è composto da 613 parti, dobbiamo correggerle tutte a cominciare dalla più semplice fino a quelle sempre più difficili. Così è necessario effettuare le 613 correzioni, chiamate le 613 (Taryag) Mitzvot.

Quando ci aiutiamo l’un l’altro, in ultima analisi, raggiungiamo la redenzione, nel senso che scopriamo la forza superiore, il Creatore, dentro la nostra connessione reciproca corretta della dazione e dall’amore. Questo è il perdono prima di Rosh Hashanah. Ovviamente, è impossibile iniziare un nuovo anno, un nuovo inizio, il livello successivo, verso il quale dobbiamo salire grazie alla nostra correzione, senza chiarire tutto quello che abbiamo passato. E questa è l’essenza del pentimento, chiedere con maggior vigore alla Luce che Riforma di correggerci e di renderci possibile il raggiungere un’unione ancora più forte.

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Dalla trasmissione di Kab.TV “Selichot” 17.08.2015

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Tutto inizia dal gruppo

Abbiamo bisogno di costruire il nostro lavoro secondo una disposizione precisa.

  1. Non posso rivolgermi al tutto, al grande pubblico, prima che sia incluso con il gruppo (gruppo di dieci)
  2. Solo dopo che mi sono incluso in esso, ricevo la Luce circostante (Ohr Makif).
  3. Dopo di che influenzo l’intero, la gente, quello che noi chiamiamo “educazione”
  4. Ci uniamo a loro.
  5. Io porto il tutto al gruppo, che si chiama portare le “nazioni del mondo” a “Israele”, e tutti meritano la scoperta del Creatore.

Dal gruppo trasferisco al tutto (←) e dal tutto ritorna al gruppo (→), e per mezzo della luce Circondante riceviamo la Luce Interiore (Ohr Pnimi). Perché ora abbiamo un Kli, il desiderio di ricevere, insieme con l’intenzione.

Io mi trovo semplicemente nel mezzo, migliorando l’operazione. Io lavoro in un gruppo con Galgalta ve Eynaim (GE), e con il pubblico, che è l’AHP, e io sono rimasto a metà del terzo superiore (1/3) di Tifferet dove  c’è libera scelta.

Pertanto, se non sono incluso in un gruppo, non so da dove cominciare. Ognuno dei miei passi deve partire da questa inclusione e questa è l’azione più importante e il fondamento di tutte le azioni. Se vi è l’inclusione, allora è possibile continuare ad agire, se non c’è inclusione, allora è impossibile continuare. Infatti, dopo questo non agisco con le mie forze, ma in particolare per la forza della mutua inclusione che ho ricevuto dal gruppo, grazie alla sottomissione. La mia forza individuale è egoista e solo attraverso l’annullamento del mio ego, attraverso l’inclusione tra gli amici (1), posso ricevere da loro la forza di dazione, con il cui aiuto mi rivolgo al pubblico (2).

E poi io lavoro con esso anche in base a come ho lavorato con il gruppo di dieci. Il mio inserimento all’interno della società è come l’inclusione con il mio bambino a cui voglio dare tutto il bene. Io non condiscendo, anzi, chino il capo davanti al pubblico con l’amore.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 20.08.2013, conversazione riguardo le decine)

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Un fiume di domande sul congresso a San Pietroburgo

Domanda: Che cosa devono fare i gruppi delle decine nel quadro della preparazione al congresso?

Risposta: Prima di tutto, avete bisogno di materiale per il congresso in modo da poter creare una connessione con ciò che accadrà lì con tutta la vostra forza.

Domanda: Che tipo di ambiente, che tipo di atmosfera, abbiamo bisogno di creare nel Kli mondiale per aiutare ogni amico ad avere pronto l’accesso al congresso, per innalzarci tutti insieme ad un nuovo livello?

Risposta: Ricordi come ti sei preparato per la nascita del tuo figlio o per il vostro matrimonio, esternamente e internamente. Comprensibilmente, la cosa principale è la preparazione interiore: “Dove stiamo andando? Verso la connessione. Che altro possiamo fare per riuscire a collegarci e con questa connessione scoprire la Luce, la caratteristica della dazione, che viene scoperta nella misura in cui diventiamo uguali ad essa? “

In definitiva ho bisogno di venire al congresso completamente pronto, senza aspettarmi sorprese tranne una, la nostra connessione, e nulla più. Non ho bisogno di una nuova saggezza, voglio connessione. E con questo sento il testo con una nuova profondità e, in generale, tutto sembrerà nuovo per me, frizzante e luminoso.

E al contrario, se non ci sarà la connessione, di certo mi sentirò come se non mi rimanesse nulla.

Cioè, dobbiamo vedere e capire che tutto dipende dalla connessione e la connessione dipende dalla preparazione.

Domanda: Riguardo alla connessione di cosa dovrei essere più preoccupato, la mia preparazione o quella degli amici del gruppo della decina?

Risposta: Quella degli amici. Se parliamo di spiritualità, prima di tutto ho bisogno di essere preoccupato per le esigenze spirituali degli amici. Questa è chiamata la “preghiera dei molti“, una preghiera per gli amici. Si dice: “Chi prega per il suo amico riceve la risposta per primo.”

Domanda: Che cosa dovremo richiedere al congresso, una transizione verso un urlo interiore completo?

Risposta: La preparazione. In particolare noi non gridiamo perché non siamo preparati, non aggiungiamo un “penny e un altro penny”, in modo che essi si combinino in un unico grande urlo. Al posto di questo noi ci aspettiamo: “Allora, quando la svolta sarà già pronta?” Questo non accadrà mai senza la preparazione.

Domanda: Come possiamo evitare di cadere in una mancanza di partecipazione al congresso?

Risposta: Questo dipende ancora una volta dall’atmosfera e dalla preparazione. Se la persona è pronta, allora lui apparentemente sprofonda in un campo di forza che non lo lascia facilmente andare.

Domanda: Abbiamo bisogno di vedere un passaggio attraverso il “Mar Rosso” al congresso di San Pietroburgo?

Risposta: E anche l’Arvut in piedi d’avanti al “Monte Sinai”.
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(Dalla 4 ° parte della lezione quotidiana di Kabbalah 25.06.2013, Gli scritti di Baal HaSulam “La pace nel mondo“)

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Un gruppo di Dieci è la chiave per percepire il Mondo Superiore

Domanda: Può un uomo che prende parte al lavoro di un gruppo fisico di dieci persone essere in un gruppo virtuale di altre dieci allo stesso tempo?

Risposta: Naturalmente, se quest’uomo ne ha il tempo, perché in linea di principio non ha importanza in quale gruppo di dieci persone ci si trovi. Quando mi siedo tra i miei studenti, non vedo le facce e non ricordo i nomi, percepisco solamente l’energia delle persone, e questa è la cosa più importante per me.

Se mi trovassi in un qualunque gruppo di dieci uomini, questi uomini non avrebbero importanza per me, il vederle o i loro nomi, perché ciò che conta è solamente il loro potenziale spirituale interiore; questo è ciò che viene percepito.

Questa è la ragione per cui i gruppi di dieci si dissolveranno lentamente quando un uomo all’interno del gruppo non vedrà più l’immagine degli altri. Per esempio, è uguale a quello che succede nella vita coniugale, avendo vissuto con vostra moglie per molti anni smettete di notare la sua immagine fisica e la percepite soprattutto a livello interiore.

Questo è ciò che dovrebbe succedere a noi. E allora i gruppi di dieci uomini perderanno la loro rilevanza fisica. Sarete in grado di connettervi, mescolarvi, ed unirvi a gruppi di venti, di cento persone, non importa. Unirsi in gruppi di dieci è necessario nella fase attuale per aiutarci a tirarci fuori un pochino da noi stessi, per incominciare a capire come adattarci agli altri.

Ecco perché diciamo ad una persona: “Questo è il tuo campo di lavoro, e devi farci l’abitudine; non scappare via!” Quando l’uomo capisce che il gruppo di dieci è per lui la chiave per uscire da se stesso, per percepire il mondo superiore, allora non avrà più problemi, vorrà unirsi, interagire con tutti gli altri amici.

Per incominciare a sentire che esce da se stesso, un uomo deve lavorare nel suo gruppo di dieci che sia ben organizzato e dal quale non può allontanarsi. Che sia bene o male, comodo o no, egli sa che è il suo e che è tutto lì. Ecco perché ho definito chiaramente il gruppo di dieci uomini come qualcosa di sacro!

Non sarà così dopo. Ma questo “dopo” arriverà solamente quando il gruppo di dieci sarà diventato tutto per ognuno, ed ogni uomo comprenderà quanto ci tiene perché questo è il mezzo per uscire ed entrare nel mondo superiore. Allora l’uomo sarà in grado di allargare il cerchio.
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(Dalla Lezione Virtuale del 02.06.2013)

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La connessione che cambia il mondo

Domanda: In quale intenzione abbiamo bisogno di essere per correggere il mondo durante il prossimo congresso?

Risposta: Se siamo collegati l’uno con l’altro bene e con forza, con l’intenzione per il nostro obiettivo, la dazione reciproca comune, questo sicuramente raggiungerà il mondo, e questo inizierà a cambiare.

Il fatto è che siamo collegati insieme attraverso lo stesso sistema interno. Quello che si studia nella Kabbalah: Sefirot, Partzufim, i mondi – tutte queste sono le connessioni tra di noi. Non sono da qualche parte nello spazio: questa è la nostra vera connessione.

Rivelando questo nei gruppi delle decine, improvvisamente vediamo che ci sono i cerchi dei mondi tra di noi che ci collegano, come noi influenziamo queste connessioni, e come loro ci influenzano, e la luce si manifesta tra di loro, questa è la manifestazione del Creatore, la Sua rivelazione.
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(Dalla lezione virtuale  del 02.06.2013)

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Otterrete tutto nel gruppo delle “decine”, “esso è il gruppo composto da dieci amici che lavorano alla connessione tra di loro (un esercizio che conduciamo al presente), e non solo studiando Lo Zohar o Lo studio delle Dieci Sefirot.  Non sappiamo come il tutto sia stato rivelato, ma lo è stato.

Domanda: Come dovrei agire riguardo al mio gruppo di “decina”?

Risposta: Qualche volta, devo controllare me stesso riguardo alla decina, questo Minyan (un quorum di dieci). A volte ho visto questo Minyan come una persona, a volte ho visto me stesso oltre gli altri e a donarlo agli altri, e a volte ho visto me stesso inferiore agli altri ed essere sotto la loro influenza.

A volte sentiamo di essere insieme, come un campo di forza, nel quale siamo tutti egualmente incorporati uno nell’altro ed ogniuno è fatto da tutti i dieci. Quando ogniuno di noi è già fatto di tutti i dieci ed è incorporato in tutti i dieci ancora, ciò diventa 10×10, il quale è, 100. Il 100 sono incorporati nel dieci ancora e diventano 1,000, e così andando avanti. Eventualmente riempiamo quest’area nella nostra incorporazione mutuale così densamente da diventare un intera, solida superficie al di sopra del quale viene rivelato il Creatore.

Posso immaginare che è così a chi porta carenza nei dieci e gli altri si preoccupano come lo ZAT (la più piccola e settima Sefirot) o Bina. Sono in loro come l’utero di una madre e li costringe ad attrarre la Luce che Riforma al di sopra di me e quindi aderisco a loro con maggiore forza e conferiamo al di sopra di loro e li aiutiamo.

Posso anche scoprire questa attitudine nei dieci quando tutti ci connettiamo in uno unico. Dopo conferisco al di sopra di loro e ricevo da loro, Raggiungo questa unione con loro, sentendo che non solo ciò che facciamo lo condividiamo ma attendiamo la rivelazione del Creatore come risultato di questa unione e della collaborazione. Il momento della “decina” realizza il concetto di Minyan (connessione di dieci persone),in cui rivelo il Creatore.

Si dice “ Venivo e non c’era nessun uomo” il che significa che l’interezza nel quale il Creatore si rivelava era persa. Quindi il Creatore dice “Venivo e non c’era nessun uomo”. “Uomo” è l’immagine nel quale il Creatore si può vestire.
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(Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 06.05.2013, TES)

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Domanda: Dopo che ci siamo divisi in gruppi di dieci, ci sembra di iniziare un nuovo processo. Dopo molti anni di lavoro insieme con gli amici ho già costruito un bel paio di “oneri” interiori sia positivi che negativi…

Risposta: Tutto questo non ha nulla a che fare con il vero concetto di gruppo. In un vero gruppo vi è un impegno reciproco dal momento che è uno. Siamo tutti nella stessa barca, e dovete capire i rapporti tra voi. Non è solo un obbligo, ma è semplicemente impossibile gestirlo senza di esso.

Oggi, siete solo amici. Tu scegli coloro con cui ti senti più a tuo agio, ma hai un obbligo nei confronti del vero e proprio gruppo. Se non lo fai, allora non è ancora un gruppo o un gruppo di dieci.

Sentiamo il gruppo dal nostro impegno, è come se mi preoccupassi per un bambino che ha bisogno di una custodia continua. Non si tratta di una sensazione piacevole, ma dell’impegno che ho preso con i miei amici. Dobbiamo sviluppare questi due aspetti perché altrimenti tutto è perduto, non c’è altro modo.

È un vero miracolo; eravamo distrutti e ad ognuno di noi è stata data una scintilla che gli permette di connettersi ad altre persone, connettersi artificialmente, cercare di connettersi a livello corporeo. Senza la realtà corporea tutte le nostre scintille sarebbero infinitamente distanti tra loro e noi non saremmo mai in grado di avvicinarci gli uni agli altri. Ma viviamo in organi corporei che ci permettono di essere in dazione reciproca e di ricevere tra noi. Gli organi corporei proteici ci aiutano a stabilire dei legami e una connessione, anche se le scintille sono ancora infinitamente lontane l’una dall’altra.

Il nostro attuale ego appartiene ai corpi e non alle scintille, dato che non è ancora la vera inclinazione al male. Ma se cominciamo ad avvicinarci sempre più l’uno all’altro, anche nonostante il rifiuto che i nostri corpi sentono, cominciamo a evocare la Luce che unisce le nostre scintille.

Quindi, dovresti capire che sollievo, che grande aiuto sia lungo il nostro cammino spirituale. Con l’aiuto di un tale sistema grossolano e modesto possiamo cominciare a collegare le scintille. La Luce che Riforma le influenza, e nel frattempo attraversiamo la fase attuale, che è la più lunga e la più difficile di tutte le fasi. Attraverseremo gli altri livelli molto più velocemente, ma questo livello è il più grossolano, poiché qui tutto è fatto con l’aiuto dei corpi. È la preparazione per il lavoro diretto con la Luce e il desiderio, uno stadio meraviglioso, la più grande benevolenza del Creatore. Anche se odio l’amico, io comunque mi connetto a lui, si tratta di un’ opportunità che è in contrasto con la natura. La natura opera secondo l’onestà e la verità, mentre qui c’è un meccanismo che si basa su una menzogna.

Quindi devi desiderare e aspettare il momento in cui avrai il piacere di vedere i tuoi amici come i tuoi figli e anche di più. Sì, sì, sentirai che l’amico è più prezioso per te del tuo stesso bambino.
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(Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 20.05.2013, Scritti del Baal HaSulam, La Garanzia Mutua)

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Il successo è determinato dalla preparazione

Domanda: Abbiamo bisogno di cominciare a prepararci adesso per diventare un gruppo di dieci per il congresso?

Risposta: E ‘impossibile ottenere qualcosa di serio senza preparazione. Se il successo è arrivato senza preparazione, vuol dire che è stato dato dall’alto: Sei stato spinto e stai correndo in avanti e hai avuto il risveglio per farlo. Questo successo non ti viene aggiunto come merito del tuo sforzo.

Ogni progresso serio dell’inferiore avviene solo a causa della preparazione ed è determinato dalla quantità dello sforzo. L’azione che mi ha portato dieci secondi per completarla potrebbe richiedere dieci anni di mia preparazione. Questa preparazione determinerà il potere dell’azione.

Quindi, abbiamo bisogno di pensare alla preparazione. Continuiamo a lavorare in gruppi di dieci per prepararci al congresso: per costruire un grande gruppo di dieci. In caso contrario, vi troverete al congresso persi nella folla di migliaia, e appena usciti dai confini del proprio gruppo di dieci. Tuttavia tu dovrai integrarti nel congresso con il tuo gruppo di dieci e vedere tutti come un unico gruppo di dieci.

Non si dovrebbe andare oltre i confini del cerchio, ma al congresso, tutti sono inclusi in questo cerchio. L’intero posto con tutte le persone sono circoscritti nei limiti del nostro circolo. In seguito, lavoreremo su come collegarci virtualmente con altri gruppi in modo che le distanze non ci separino.

Dopo lavoreremo in modo che il tempo non ci separi. Inizieremo a connetterci con i Kabbalisti che vivono in ogni momento dato che non il tempo non esiste! Noi comprendiamo come sia possibile eliminare le distanze perché possiamo collegarci virtualmente a qualsiasi punto del mondo. Ma neanche il tempo non esiste. Anche il nostro mondo ci avvicina al confine oltre il quale il tempo non esiste. Dobbiamo lavorare per far scomparire il concetto di tempo, spazio e movimento.
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(Dalla  1 ° parte della lezione quotidiana di Kabbalah  del 28.05.2013 , Gli scritti di Rabash)

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