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Il presidente della BCE vede i mercati nella loro peggior crisi dalla Seconda Guerra Mondiale

Nelle news (di Yahoo News): “Il presidente della Banca Centrale Europea Martedì ha difeso la decisione della sua istituzione di aiutare a stabilizzare i titoli di Spagna e Italia, però ha indicato che la BCE non si vede come il pompiere principale a lungo termine della zona euro”.

“Questa è la peggior crisi dalla Seconda Guerra Mondiale e potrebbe essere stata la peggior crisi dalla Prima Guerra Mondiale, se i leader non avessero preso decisioni importanti”, ha detto il presidente della BCE, Jean-Claude Trichet.

“Trichet non ha confermato direttamente che la BCE ha comprato i titoli di Italia e Spagna, ha solo detto che le sue banche sono nel mercato secondario dei titoli dell’eurozona”.

“Il capo della BCE ha anche indicato che la sua banca vede ancora che la principale responsabilità nella lotta alla crisi dei debiti è dei governi dell’eurozona e non della banca centrale”.

“Non dirò per quanto tempo la BCE comprerà i titoli del mercato secondario”, ha detto Trichet. “Quello che speriamo è che i governi facciano quello che noi consideriamo essere il loro lavoro”.

“Ha detto che i paesi dell’eurozona hanno dovuto ottimizzare recentemente le decisioni prese per permettere che il loro fondo di riscatto comprasse i titoli di governo nel mercato aperto il più rapidamente possibile”.

Il mio commento: Certamente tutto il mondo capisce che questo si fa per disperazione. Nessuno ha un piano di riscatto. La gente non sente ancora che è vitale ascoltare che la soluzione risiede nella dimensione sociale, nel portare a tutta la società la garanzia mutua, anche in nome della salvezza nazionale. Il programma della natura, però, ha in memoria una gran quantità di metodi di pressione per obbligare l’umanità a cercare l’unità, la somiglianza con la natura globale.
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Un miliardo e trecento milioni di diseredati

Nelle news (del guardian.co.uk): “Un nuovo rapporto dovrebbe cambiare la maniera in cui consideriamo la povertà”.

“Più persone povere vivono nei paesi a reddito medio (PRM) che nei paesi a basso reddito (PBR) … Secondo Andy Sumner (dell’Istituto degli Studi di Sviluppo) … oggi, approssimativamente, i tre quarti del miliardo e trecento milioni di persone povere del mondo vivono nei paesi a reddito medio (PRM), mentre le restanti vivono nei paesi a basso reddito (PBR), la maggior parte delle quali in Africa.

Sumner accentua il contrasto esistente tra la situazione di oggi rispetto a quella di 20 anni fa, quando il 93% delle persone povere viveva nei paesi a reddito basso. Le persone povere, chiaramente, non si sono trasferite, anzi, i paesi nei quali vivono si sono trasformati da paesi a reddito medio (PRM) a paesi a reddito basso (PBR) …”.

“Il fatto è che la maggioranza delle persone povere vive in paesi che hanno preso forza economicamente, il che vuol dire che abbiamo bisogno di trovare una nuova maniera di aiutare i poveri in questi paesi (PRM), il che significa focalizzarci non soltanto sulla gente povera dei paesi poveri …”.

“Il mondo ha bisogno di trovare nuovi modi di aiutare gli altri paesi, di essere sensibile di fronte alla povertà persistente ed alla crescente disuguaglianza. L’epoca dell’aiuto così come lo conosciamo sta finendo. Speriamo che abbia luogo una nuova era di sviluppo cooperativo”.

Il mio commento: La tendenza è appariscente, ma spiegabile. Il fatto è che prima il mondo era egoista, lineare, ovvero l’egoismo univoco reggeva tutto; però, poco a poco, il nostro mondo sta cominciando ad essere integrale e pertanto nei luoghi più egoisti, diversi rispetto al sistema integrale della natura, la disparità tra il ricco ed il povero ha maggiore contrasto ed il numero di poveri sta crescendo. Questo continuerà finché la società comincerà ad essere integrale e si uguaglierà attraverso la lotta sociale.
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Il Presidente della Bielorussia è sostenitore della Tavola Rotonda

Nelle news (di rt.com): “Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko ha chiamato i suoi oppositori politici, l’Unione Europea e la Russia a sedersi ad una tavola rotonda per discutere sulla situazione attuale nel suo paese e sul suo futuro.

Come attuale capo di stato, suggerisco che tutte le persone di mente sobria che amano il loro paese, indipendentemente dalla loro posizione politica, si riuniscano con noi intorno ad un tavola rotonda, ci guardiamo negli occhi e consideriamo quello che davvero ognuno di noi può fare per migliorare la situazione del paese”, ha detto il presidente della Bielorussia durante una riunione con i funzionari ed ha aggiunto “il nostro obbiettivo è l’unità” ed il futuro deve essere deciso attraverso un dialogo invece di farlo “dalle barricate”.

Il mio commento: La chiave è cominciare correttamente e dopo restare nel processo. Discutere apertamente sulla base delle leggi della natura reale, le quali impongono la necessità di realizzare il consenso e la garanzia mutua. Non appena avanzeremo almeno un po’ in questo senso, il paese e la società prospereranno, in accordo alla somiglianza con la Natura.
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Mondo nuovo portato alla rovina

L’opinione del commentatore economico Nehamia Shtrasler: ” Una nuova moda si sta istaurando, segnare sul muro il “diavolo”, chiamarlo “capitalismo” e intraprende una guerra contro questo. Il diavolo non esiste per niente. E’ solo un’immagine sul muro.

Il nostro sistema economico non è “capitalista”, ma un economia socialmente sensibile. Ecco, per esempio, le tasse. Il capitalismo dice, che ciascuno deve pagare tasse uguali, ad personam, senza prendere in considerazione il livello degli introiti. Mentre in Israele il carico di  tasse dirette (tassa dei redditi, prevenzione sociale, assistenza sanitaria) è incredibilmente progressivo. Tutti i cinque strati sociali inferiori (ceto inferiore) pagano solo il 2.8% dell’ammontare delle tasse. Mentre invece i i due strati sociali superiori (ceto superiore) pagano l’82% (!) di tutto l’ammotare.

Vale a dire che, che il ceto alto finanzia il ceto basso. E’ giusto ed opportuno. Ma non si tratta più di capitalismo. E’ un economia di mercato con delle sensibilità e resposabiltà sociali. Gli stessi neo- socialisti dimenticano spesso e volentieri che abbiamo un’eccellente pubblica assitenza sanitaria – malgrado le diffamazioni. Anche se non lavori, non paghi un euro, anche se hai dieci figli, nonostante tutto ciò riceverai pubblici servizi medicali fra i migliori del mondo. Proprio così. Questa è la verità.

In Israele vi è un’educazione pubblica delle scuole elementari, medie e liceali dove i genitori partecipano in minima parte alla somma stanziata nel bilancio (35 miliardi di Shekel). Non vi è studente universitario che voglia studiare (con un costo sovvenzionato del 80%) che non possa farlo.Vi sono borse di studio, aiuti vari, e vi sono anche prestiti sovvenzionati. E per quanto riguarda la pretesa che il livello di studio è basso – questo è vero, ma questo è dovuto alla cattiva amministrazione del paese, non per la mancanza di mezzi.

E non bisogna dimenticare la previdenza sociale, che distribuisce ogni anno 60 miliardi di shekel come sovvenzioni; ai più deboli, anziani, bambini, invalidi, invalidi del lavoro, disoccupati, assicurazioni di entrata, indennità per maternità e assistenza d’anzianità. Si può contestare che non è mai sufficiente, e occorre molto di più, ma non si può parlare di “sporco capitalismo”. Non siamo esattamente li.

E anche strano sentire dire, che l’ “economia di mercato” è fallita. Quando negli ultimi 25 anni, con il passaggio da un economia socialista ad un economia di mercato, sono state varate riforme che ci hanno spinto fortemente in avanti. Il governo e “gli organismi sociali” hanno privatizzato le società pubbliche perdenti e fallimentari, e gli imprenditori privati le hanno migliorato accrescendo l’occupazione e l’esportazione.

L’industria si è aperta all’importazione competitiva ed è irriconoscibilmente migliorata. Solo ultimamente il mercato ha subito un incredibile trasformazione da un mercato che versava in condizioni irreversibili, con un grosso debito nel bilancio dei pagamenti ad un mercato con una vistosa eccedenza. Il mercato finanziario si è aperto al mondo, ed i limiti alla richiesta di prestiti esteri ed alla custodia di moneta estera sono stati aboliti, cosa che ha permesso un maggior sviluppo.

In ultima analisi: il livello di vita è salito, aumentata l’occupazione e diminuita la disoccupazione.

Non è inutile ricordare che i neo-socialisti hanno preteso, in tutto questo periodo di aumentare del debito pubblico, di spendere sempre di più, distribuendo senza il minimo calcolo. Se fossero stati ascoltati, oggi il mercato sarebbe stato in una grave crisi, con una disoccupazione in stile Grecia, Spagna, Portogallo, Italia e Francia.

Bisogna anche capire che, che tutti i problemi sollevati ora non sono il risultato di un “economia di mercato”, ma al contrario. L’economia di mercato combatte i monopoli, cartelli ed i conglomerati giganti.

L’Amministrazione delle Terre di Israele, che non ha liberato terre provocando il rincaro delle case, è un monopolio governativo che domina sulle terre secondo la migliore tradizione socialista. Le alte protezioni sull’impotazioni di prodotti alimentari, sono la causa dei prezzi alti nei supermercati, e sono in totale contrasto con la politica di mercato che apprezza il mercato libero, senza protezionismi e senza limiti. Chi si oppone ora all’apertura di mercato, all’importazione del latte? Di nuovo le lobby dei coltivatori agricoli e da capo, gli stessi neo- socialisti.

Tutto ciò non significa che la politica di mercato socialmente sensibile sia un sistema privo di problemi. Non esiste al mondo un sistema perfetto. Abbondanti stipendi distribuiti ai vertici sono i problemi che richiedono un immediato intervento e cura. Così come l’ineguaglianza.

Ma è chiaro che comunque è un sistema da preferire rispetto al sistema neo-socialista, che conduce alla mancanza di iniziative, alla povertà, a carenze ed a grandi disparità – fino al crollo”.

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Qualcosa più grande dei giocattoli

Siamo entrati in una nuova fase, nella quale scopriamo i nostri errori, le nostre qualità negative, l’egoismo umano. Da una parte, questo ci ha condotti fino alla condizione in cui ci troviamo, ma d’altra parte è un bene che si stia rivelando. Ci auguriamo che grazie ai mezzi in nostro possesso potremo finalmente capire la situazione, prendere le giuste decisioni passando per un’altra via.

Se riusciremo, a cominciare da questa fase di rottura, potremo progredire nella corretta e giusta via, per riempirci non dei soliti “giocattoli” coi quali abbiamo giocato finora, ma potremo raggiungere la completezza. Arriveremo all’armonia con la natura, che in realtà, è la condizione compatibile con l’essere uomo. Potremo elevarci da un esistenza completamente materiale nella quali eravamo completamente immersi fino ad ora, senza distinguere nulla intorno a noi e senza pensare al senso della vita.

L’antica saggezza ci dice oggi che, dopo lo sviluppo in diverse fasi, siamo arrivati all’ultima fase, quella del livello massimo dell’ evoluzione dell’uomo (l’uomo parlante? Forse è il caso di censurare anche questo temine). Questo progresso è iniziato con il Big Bang. Quando una piccola scintilla di energia ancora immateriale ed astratta, ideale (uso questi termini per non usare la parola spirituale data la censura che ci siamo imposti!) che ha creato sulla terra tutta la materia. Energia che ha dato alla materia il primo impulso a progredire, e che continua a sviluppare la sua evoluzione.

Ma nell’ultima fase, nel passaggio da un gradino ad un altro fino ad arrivare all’uomo”parlante” dobbiamo associare allo sviluppo, la nostra consapevolezza e comprensione. Dobbiamo costruire il meccanismo di analisi e sintesi di tutta la realtà: cosa succede qua, dove ci troviamo, qual è il nostro rapporto con la vita.

Non stiamo parlando di elevarci concretamente. Non ci modifichiamo nel corpo, ma in tutta la nostra essenza. Dobbiamo raggiungere il livello superiore dell’ uomo, similmente alla forza superiore della natura, vale a dire che ci troviamo di fronte ad un nuovo stadio dell’evoluzione della consapevolezza, lo sviluppo interiore dell’uomo.

Soprattutto dobbiamo pensare a come ampliare la nostra percezione, il nostro rapporto con la natura, come iniziare a conoscere il suo programma e prendere parte attivamente, in modo cosciente, nella realizzazione, come conseguire tutto questo “motore” gigante che muove tutto il processo di sviluppo e lo indirizza verso un fine particolare e sublime. Dobbiamo considerarci coloro che costituiscono quella parte della natura che ora deve elevarsi ad un nuovo livello.

Perciò, secondo il mio modesto parere, viviamo in un tempo speciale e magnifico. Se solo riuscissimo ad aprire i nostri occhi, sciogliere i nostri cuori ampliare le nostre coscienze e la nostra consapevolezza, potremo effettuare quest’ascesa rapidamente e con successo. Ma se continueremo a tenere gli occhi chiusi ed a trastullarci con i nostri giochi, come fanno i bambini indisciplinati – la natura ha molte vie, anche crudeli, per costringerci a passare dal livello attuale di sviluppo a quello sucessivo, attraverso una successione di calamità. Speriamo di scegliere la buona e corta via.

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Sii in pace, vecchio mondo finanziario!

L’opinione del dr. Michael Deliaghin, capo dell’istituto di ricerche sui problemi della globalizzazione: “la  Cina ha definitivamente voltato le spalle ai beni in dollari. Significa che nella situazione nella quale il Giappone ha la neccessità di aiuti finanziari per risanare l’economia, dopo il disastro di Fukushima, l’Europa ha altrettanti problemi finanziari per salvare la Grecia, la Spagna , l’Italia ed altri paesi che vogliono lavorare come in Grecia e vivere come in Germania – non vi è chi possa salvare l’economia degli Stati Uniti e comperare i suoi titoli. Benvenuti dunque, al nuovo e coraggioso mondo diviso in aree finanziarie. Ogni area, con la sua moneta (Dollaro, Euro, Yen), con i suoi beni speculativi bruciati e la sua economia produttiva –divisa in un numero di macro-zone che competono fra loro.”

Il mio commento: Tutto questo significa è che è la fine del vecchio mondo finanziario con la sua immaginaria stabilità. Potremo progredire solamente se i nostri capi di governo capiranno le regole dell’epoca moderna: non divisione ma mutua e totale garanzia, non unione su basi economiche egoiste ma su basi di visione del mondo come fosse un solo corpo. Effettivamente, solo così riusciremo a modificarci per divenire globali, integrali, come il mondo, ed allora potremo arrecarvi un ordine.

Dobbiamo inziare con la creazione di una sola assemblea economica mondiale, che guardi il mondo come ad un’unica famiglia che tratta problemi comuni per trovare soluzioni comuni.

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La trasformazione della società genererà nuovi rapporti economici

L’opinione dell’economista Michael Chezin: ” All’inizio si dovrà trasformare la società ed in seguito potrà “procreare” un nuovo paradigma economico. Come sovente accade, Quelli che sostengono un determinato concetto si dividono in coloro che guardano da un punto di vista praticoe critico e quelli che sostengono in modo deciso ed assoluto precludendo ogni tentativo di dibattito.

Fino a che la crisi aumenta, la gente perde la fiducia. Con l’accrescersi della reccessione, la classe media borghese che rappresenta lo stumento per verifiche sociali, andrà sempre più in rovina divorata dall’improvvisa congiuntura. Le persone che hanno perso la loro stablità economica e la speranza di un futuro migliore giudicheranno sempre piu’ severamente le vuote promesse. Il presidente Obama non crede nella possibilità di un crollo.

I politici non potrano in modo repentino rinunziare alla demagogia: in effetti, hanno promesso agli elettori che la crisi avrà un termine. E Barak Obama ha dichiarato che non crede alla possibilità che la nazione entrerà nuovamente nella reccessione, aggiungendo allegramente che l’economia americana rapidamente si rissolleverà nuovamente e non si creerà nel paese il pericolo della disoccupazione.

Come il presidente della banca mondiale Robert Zelik, ha già annunciato ci aspettano tempi ancora più difficili. Ha indicato che nelle ultime due settimane il mondo è passato ad una fase nuova e ancora più pericolosa. Ci stiamo avvicinando ad una nuova burrasca assolutamente differente dallo squilibrio finanziario del 2008. Il mondo è entrato in una fase di trasformazioni dei sistemi finanziari internazionali, e la Cina occupa un posto nell’ordine del giorno. Gli esperti si rifiutano di guardare con ottimismo questo peggioramento, e questo ci dice che anche i politici diranno fra breve le stesse cose. Poiche’ la “democrazia ” richiede regolari elezioni, nelle quali è possibile sostituire i politici che hanno promesso uno sviluppo, mentre in realtà,propongono invece ora agli elettori il proseguimento della congiuntura.

I nuovi capi di governo dovranno parlare di nuove cause della crisi e proporre passi costruttivi per uscire dall’impasse. Perciò mi aspetto che molti nostri concetti detti negli ultimi 10 anni, cominceranno ad essere pubblicati sui giornali e li ascolteremo dalle bocche dei vari militanti in posizioni di prestigio, (forse il popolo ne ricorderà la paternità), anche se forse il concetto più importante non sarà udito.

Si tratta del fatto che il paradigma moderno dello sviluppo – “progresso moderno tecnologico” – si è esaurito, che vuol dire che finchè non creeremo un nuovo paradigama di sviluppo, non ci sarà data una possibiltà di serio sviluppo. Significa che la crisi sarà lunga e disfattista , vale a dire, che tutti i tentativi di modificare qualcosa sarano destinati a priori a fallire. In scala mondiale questo potrebbe condurre a estremismi di vario tipo ed a riti religiosi di ogni tipo.

Perciò mi sembra che il mezzo per uscire fuori da questa situazione non sarà attraverso autentiche tecniche economiche ma attraverso tecniche sociali. Genericamente parlando, si può dire che all’inizio si dovrà trasformare la società e solo in seguito si potrà “partorire” il nuovo paradigma economico. Insieme a tutto ciò, bisogna prendere in considerazione che non ci resta molto tempo, e l’intervista di Zelik ne è la prova evidente.

Ma per creare una nuova tecnica sociale, una nuova società, occorre un nuovo liguaggio per esprimere e descrivere i rapporti sociali.

La collettiva ed usuale attitudine liberale odierna non permette di costruire qualcosa di alternativo alla società moderna, il chè significa che occorre modificarla. E’ un duro lavoro, ma se non lo faremo, il mondo cadrà nel baratro del terrore e dell’anarchia”.

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Le banche europee non si fidano reciprocamente e aspettano una seconda ondata di crisi

Informazione: “La diminuita attività dei prestiti fra le banche europee testimonia una crescente sfiducia reciproca degli istituti finanziari. Le banche europee preferiscono depositare l’eccedente liquidità nella Banca Centrale Europea invece che prestare ad altre banche in cambio di interessi.

Ma cosa potrà salvare le banche? Precedentemente, furono proprio le nazioni che salvarono la situazione, ma ora non sono più in grado.

In fin dei conti il prezzo dei titoli bancari si sta svalutando drasticamente. La misura europea-600- Stoxx- Europe Banks è scesa in un mese quasi del 30%.

Ora tutti cercano di evitare di avere contatti con banche che hanno obligazioni del Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna.

Non è un caso che i fondi di investimenti americani abbiano già cominciato a prelevare i loro capitali dalle banche dell Unione Europea. Solo nel mese di luglio gli americani hanno ridotto l’importo delle obbligazioni dell’ Euro Area del -10%, cioè, 340 miliardi di dollari”

Il mio commento: Dato che la dipendenza reciproca si sta rivelando sempre più forte, la separazione delle banche, l’ una dall’altra, porterà al crollo di tutto il sistema. Ma proprio per questo, il risultato di tutto ciò la piena consapevolezza del loro fallimento, capiranno quindi, che non c’è altra soluzione tranne la condizione, di una connessione in una Garanzia Mutua.

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Non sarà possibile correggere il modello economico

L’opinione del prof. di economia Nuriel Roubini (colui che preannuncio la crisi finanziaria globale del – 2008 nel 2011 nel “Wall Street Journal”): Il modello finanziario attuale si è completamente deteriorato e non sarà possibile correggerlo. E’ vero anche per il modello Anglo–Sassone della mancanza di intervento, ed anche del modello europeo di uno stato assistenziale basato sul deficit.

Fino all’anno scorso, i politici sono riusciti sempre ad estrarre un nuovo “coniglio” dal cappello per mantenere il livello precedente della vendita di beni risanando le finanze.

Ora i “conigli” sono finiti. L’economia non si risanerà convergendo ancora somme di danaro alle banche, e neppure aumentando le tasse o facendo intervenire la banca centrale.

Si possono vedere all’orizzonte le lotte per la valuta estera, fallimenti di stati e l’accrescimento delle crisi sociali. Marx non aveva tutti i torti quando sosteneva che la globalizzazione e la mediazione finanziaria possono degenerare fino alla incontrollabilità della situazione ed il capitalismo potrebbe autodistruggersi”.

Il mio commento: Questa previsione comincia ad essere accettata, perchè non c’è una via di fuga alla situazione fallimentare, si preferisce invece, come previdero sempre i grandi saggi che sarebbe accaduto, operare secondo la regola “mangio e bevo perchè domani potrei morire”. Noi invece investiamo tutte le nostre forze per sostenere che la risoluzione non si trova sul piano politico o economico, ma nella modificazione dei rapporti sociali. In questo siamo capaci.

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Chi è resposabile delle sommosse “la gioventù esacerbata”

Informazione:” L’ex- capo del governo Tony Blair ha criticato la comunicazione governativa, secondo la quale le manifestazioni avvenute ai primi di agosto sono dovute dalla corruzione della società.

Sostiene che il richiamo dell’attuale primo ministro “David Cameron” di correggere la società frammentata ” ha solo gettato ombra sulla rispettabilità della Britannia.

Queste espressioni danneggiano solo il paese e soprattuto, “non aiutano certo a risolvere i problemi”.

Le violente sommosse non sono dovute alla corruzione della società, ma sono le dimostrazioni di una gioventù non soddisfatta del governo, cosa che caratterizza molte nazioni sviluppate.”

Il mio commento: Questo naturalmente, è una fonte di orgoglio per il suo paese, che ancora chiamano abitualmente “La grande Britannia”. Ma c’è da chiedersi, cosa ha causato che i neonati di un tempo si siano trasformati in una sifatta gioventù, se non la polticha governativa? Chi li ha educati in tal modo?

L’uomo è il pieno riflesso dell’ambiente in cui vive. Se non ci si preoccupa di quello che può influenzare la gioventù, è ovvio, che la forza della sua natura, sceglierà sempre il peggio…tutto il nostro avvenire dipende solamente dalla nostra educazione e da quella dei nostri figli!  (vedi l’articolo: “La Libertà“)

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