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Qual è il significato dei Tefillin?

L’atto fisico di indossare i Tefillin  è solo un simbolo della comunicazione spirituale con la forza superiore dell’amore e del dono. I Tefillin  simboleggiano la correzione che subiamo nei nostri desideri e pensieri per entrare in equivalenza di forma con la forza superiore.

Secondo la saggezza della Kabbalah, la nostra materia è un desiderio di ricevere che si divide in 613 desideri, che dobbiamo correggere. “Correggere un desiderio” significa cambiare l’intenzione del desiderio da un beneficio personale a un beneficio per gli altri.

Il contenuto dei Tefillin  è costituito da quattro Parshiot  (sezioni) che corrispondono al nome della forza superiore ( [י-ה-ו-ה]), attraverso cui chiediamo alla forza superiore di aiutarci ad amare gli altri.

Indossare i Tefillin al mattino esprime il desiderio di ricevere la forza per correggersi durante la giornata. È importante notare che l’azione fisica di indossare i Tefillin non apporta correzioni di per sé. La correzione dipende da come lavoriamo con le nostre intenzioni e azioni. Questo è anche il caso di tutte le Mitzvot  (comandamenti); in senso fisico, servono solo a ricordare la necessità di compiere atti interiori di correzione.

A proposito delle correzioni che i Tefillin simboleggiano, è scritto: “E li legherai come segno sulla tua mano” (Deuteronomio 6:8), cioè la mano sinistra simboleggia l’ego che deve essere corretto. Inoltre, “E saranno per i tuoi occhi” (Deuteronomio 6:8) significa che quando correggiamo i nostri desideri e pensieri, raggiungiamo l’equivalenza di forma con la forza superiore.

In breve, i Tefillin simboleggiano la correzione dei nostri desideri e dei nostri pensieri attraverso i quali arriviamo alla rivelazione del Bore, la forza superiore dell’amore e della donazione che risiede nella realtà.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Qual è il comandamento più importante e perché?

È difficile classificare i comandamenti in più o meno importanti, ma Rabbi Akiva ha spiegato che “Ama il tuo prossimo come te stesso” è il più importante di tutti i comandamenti.

Questo poiché “Ama il prossimo come te stesso” comprende tutte le correzioni che dobbiamo subire per cambiare la nostra innata natura egoistica  nella natura superiore dell’amore e della dazione. Questa trasformazione avviene lavorando per relazionarci con gli altri come ci relazioniamo con noi stessi. 

Questa trasformazione da egoista ad altruista ci porta all’adesione con il Creatore, la qualità dell’amore, della dazione e della connessione, che è anche la scoperta dello scopo della creazione, a cui la Torah doveva condurci.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.    

Perchè è arrivato il virus?

Commento: Il mondo attualmente è in subbuglio per una nuova variante del coronavirus. Il mondo non sa quasi nulla su questa nuova variante che sta già causando danni irreparabili al benessere della gente in tutto il mondo.

Li ha privati della sicurezza che il peggio era passato, e questo ha rallentato l’uscita dalla crisi economica, dopo due anni di pandemia.  Ha rubato il mondo di ogni certezza.  Anche se la paura della nuova variante di coronavirus, alla fine, si rivelerà esagerata, il danno ormai è fatto, la speranza che la pandemia fosse finita è stata rimossa.

In principio tutti pensavano: “va bene, soffriamo un po’, e poi inizierà la crescita economica”.

La mia risposta: No!  Non ci sarà alcuna crescita. Pian piano crolleremo, scenderemo, perché psicologicamente, il mondo non ha bisogno di progresso.  Non ha più bisogno di crescita economica. No!  E’ meglio non avere nulla.

Domanda: E allora cosa succederà?  Come farà il mondo a vivere in questo caso?

Risposta: vivrà in maniera silenziosa, silenziosa, e ancora di più silenziosa.  Quello che arriva ci fa bene.

Domanda: Quindi credi che questo virus mostra correttamente l’opposto, che non c‘è alcun bisogno del progresso economico?

Risposta: Sì, ci insegnerà tutto: come relazionarci tra di noi, alla natura, alla società, a tutto. Altrimenti tutto peggiorerà.

 

 

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From KabTV’s “News with Dr. Michael Laitman” 12/2/21

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La gioia del comandamento

Un comandamento è un’opportunità per fare qualcosa per compiacere il Bore’. E più difficile è la condizione, che nel mio egoismo non percepisco come piacevole, meglio è. Dopotutto, questo significa che non ho una motivazione egoistica in questa azione, ma agisco contro il mio egoismo.

Quindi è davvero chiamato un comandamento, cioè io eseguo le istruzioni del Bore’ per avvicinarmi a Lui nonostante la resistenza del mio egoismo.

La gioia del comandamento è che posso agire contro il mio desiderio di ricevere sempre di più ogni volta. Potrebbe sembrare un piccolo risultato, ma la cosa principale è che dovrebbe riguardare l’unificazione. Tutto ciò di cui ho bisogno è la connessione con gli amici e la lezione quotidiana: questi sono due strumenti per avvicinarmi al Bore’.

Se soddisfi sia la prima che la seconda condizione ogni giorno, la giornata non è andata sprecata. È così che devi considerare la tua vita, che così fluirà in modo significativo e porterà un risultato speciale.

 

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Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 17/11/2020 “Work With Faith Above Reason”

 

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Cosa significa rispettare i comandamenti?

Domanda: Cosa significa rispettare i comandamenti?

Risposta: Rispettare i comandamenti significa realizzare le condizioni della nostra interconnessione, cioè la connessione fra noi.

Essere connessi tra di noi nell’unico sistema di Adamo è un comandamento.

Sebbene questo sistema sia costituito da desideri egoistici, costruendo connessioni altruistiche tra le sue parti, esso diventa simile al Creatore, la qualità della dazione. Questa qualità si rivela proprio nel sistema, nella misura in cui diventa dazione, prima di tutto sul livello zero dell’egoismo, poi sul primo, sul secondo, sul terzo, sul quarto e sul quinto livello. Quindi il Creatore appare sotto la luce di Nefesh, Ruach, Neshama, Haya e Yechida.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 25/11/2018

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L’espiazione dei peccati dal punto di vista della saggezza della Kabbalah

Domanda: Esiste nella Kabbalah il concetto di “espiazione dei peccati”? Chi deve essere colpevolizzato, dal momento che il Creatore controlla tutto e ognuno è sotto il Suo comando? Chi può decidere la lunghezza della detenzione per un crimine commesso?

Risposta: Il fatto è che tutto ciò che è scritto nella Torah, ne Il Libro dello Zohar e in altri libri di Kabbalah, parla unicamente dei mondi superiori.

Quando studiavo con Rabash, io gli recitavo un passo del Talmud e lui mi spiegava che coloro che l’hanno scritto l’hanno fatto da un punto di vista spirituale. La cosa interessante è che tutto sembrava completamente diverso: tutto era scritto in un linguaggio con diramazioni del nostro mondo sottintendendo quelle del mondo superiore.

Per esempio le persone che commettevano dei crimini venivano mandate in “esilio” per sei anni. Sebbene il nostro mondo sia apparentemente separato da quello spirituale, i sei anni rappresentano le sei Sefirot di HGT NHY, che ognuno deve attraversare per avanzare da Malchut a Bina nel settimo anno, e i sei anni sono riflessi nel nostro mondo.

Sebbene non si tratti di anni del mondo corporeo, tuttavia, in questi sei anni, la persona deve rimanere isolata per lavorare su se stessa, avanzando attraverso i sei gradi del mondo spirituale. Questa è chiamata “correzione”.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 19/08/2018

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Siamo protetti dall’alto?

Vi sono due livelli di connessione col sistema del governo superiore. Al livello normale una persona non può autonomamente influenzare il sistema superiore in alcun modo; la persona agisce in esso istintivamente. Il sistema dall’alto, invece, opera un’influenza sulla persona ed essa istintivamente reagisce a questa influenza, dato che è connessa al sistema in innumerevoli modi.

Comunque è possibile avere un maggior livello di connessione col sistema del governo superiore ed i kabbalisti l’hanno raggiunto. Non sono necessari alcun oggetto o azione esteriore per questo, poiché questo è un processo interiore, del quale un individuo fa esperienza.

Domanda: Ma la tradizione dell’ebraismo non consiste solo di azioni esteriori; non vi sono forse radici più profonde?

Risposta: I comandamenti hanno radici ma le azioni fisiche non hanno energia spirituale. Non dobbiamo credere che la forza superiore sia contenuta nella mezuzah. La mezuzah rappresenta semplicemente questa forza e ci aiuta a conoscerla. Essa ci mostra che una certa forza chiamata “mezuzah”, che protegge la “dimora”, esiste in natura. E quella che noi chiamiamo “dimora” è l’anima. Così noi comprendiamo che vi è “un’anima” e che all’interno di essa vi è una “mezuzah”. In questo modo veniamo iniziati ai concetti spirituali.

Non vi è divinità nella mezuzah fisica posta sullo stipite della porta d’ingresso. Essa semplicemente indica una forza nel mondo spirituale, uno specifico ruolo del Creatore nei confronti delle anime. Tutta la sua divinità è contenuta in questo concetto. Nel nostro mondo non vi è divinità. La mezuzah è un simbolo che ci mostra che se costruiamo la nostra anima, allora all’interno di essa vi sarà una speciale energia protettiva chiamata “mezuzah”.

Domanda: Cosa significa costruire un’anima?

Risposta: Costruire un’anima significa operare una correzione: la restrizione del nostro desiderio, lo schermo e la Luce di Ritorno. Per fare questo abbiamo bisogno della connessione con gli altri, dobbiamo essere almeno in dieci, “Minyan” (il gruppo di dieci) ed essere nel giusto tipo di connessione tra di noi, così costruiamo l’anima, la “dimora”.

Tutti i comandamenti di questo mondo sono solo simbolici. Prova ne è che Abrahamo distrusse tutti i simboli, perché la gente iniziava ad attribuire loro poteri spirituali ed a venerarli come idoli.

Ma in realtà questi oggetti rappresentano semplicemente azioni spirituali che le persone devono compiere: costruire una connessione con gli altri al di sopra dell’egoismo di ciascuno, per creare all’interno di questa connessione un luogo per la rivelazione della forza superiore della dazione e dell’amore che dimora fra di loro. Questo è lo scopo dell’azione spirituale: connettersi con gli altri al di sopra dell’egoismo personale. Questo è chiamato amore.

Domanda: Se io faccio questa azione, connettendomi con gli altri, attraggo una forza protettiva su di me?

Risposta: Certamente! Ma tu non penserai più a questo perché acquisirai la forza dell’amore e tutti i tuoi obiettivi punteranno ad aiutare gli altri, in modo da “vivere” dentro di loro e fornire loro tutto ciò di cui hanno bisogno. Questo viene detto “ama il prossimo tuo come te stesso”, quando sei disposto a dargli anche l’unico cuscino che hai per dormire. Solo questa forza ci protegge nella vita, non vi è altra protezione.

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Dalla trasmissione di KabTV “New Life #819” 26/01/16

Le Caratteristiche che ci Ricordano la Correzione Spirituale

Dr. Michael LaitmanDalla Torah, (Deuteronomio 11:20): “E le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte e sui tuoi cancelli……”

Una persona deve realizzare tutti i comandamenti non solo dentro se stessa, ma in ogni possibile manifestazione esterna del proprio egoismo. Gli stipiti e i cancelli sono le restrizioni che esistono attorno ai nostri desideri esterni. Ma il fatto è che i desideri arrivano dall’interno e sono classificati in questa maniera: la casa, il giardino, il recinto attorno a loro e poi il campo e il deserto.

Tutto questo è dentro a ogni persona, e questo descrive anche come la persona è stata creata. Essa deve anche creare determinate caratteristiche, come i simboli esterni, per essere consapevole di loro. Per questo c’è la tradizione di baciare la mezuzah (lo stipite della porta), ma solo per ricordare a una persona i propri stati interiori che devono essere corretti.

Il problema è che questi stati noi non li usiamo. Sarebbe buono se avessimo spiegato che tutti questi sono segni che ricordano alle persone che devono correggere i loro cuori. Quindi, finché non insegniamo loro questo, le persone saranno soddisfatte con l’osservare i comandamenti meccanicamente e si considereranno rette per questo. Le persone non vogliono imparare e ascoltare cosa la Saggezza della Kabbalah dice loro.

E’ necessario insegnare loro queste due fasi allo stesso tempo e non sostituire l’una con l’altra. Questo è il problema.

Dalla Torah, (Deuteronomio 11:21): “Affinché i vostri giorni e i giorni de’ vostri figliuoli, nel paese che l’Eterno giurò ai vostri padri di dar loro, siano numerosi come i giorni de’ cieli al di sopra della terra”.

Affinché i vostri giorni …….. siano numerosi”, è una costante elevazione dei 125 gradini del mondo dell’infinito (Ein Sof), così che le persone avranno “questa terra”, significa tutto l’immenso desiderio dentro se stesse. Devono rilevare, sviluppare, correggere ed esistere in un livello completamente diverso.
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Da KabTV “I Segreti del Libro Eterno” 15/06/16

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Segni Spirituali

Dr Michael LaitmanDalla Torah (Deuteronomio 11:18): … e legali come un segno sulla tua mano …

La mano sinistra sta ricevendo e la mano destra sta dando. La mano sulla quale si indossano i Tefillin è la mano sinistra debole che deve domare l’egoismo. Essa simboleggia la correzione che una persona dovrebbe raggiungere nel suo livello spirituale superiore.

Questo è un livello molto alto nel mondo di Atzilut – Arich Anpin. Ci sono i Tefillin Jacob, i Tefilin Rachel, i Tefillin Leah, e i Tefillin Israele.

Dalla Torah (Deuteronomio 11:18): … ed essi dovranno essere gli ornamenti fra i tuoi occhi …

Gli occhi sono la qualità del livello di Hochma sulla testa del mondo di Atzilut, nel senso che sono correzioni molto alte. Per raggiungere tali stati noi dobbiamo fare un serio lavoro su noi stessi.

Ma ci sono anche programmi di supporto che aiutano a realizzare il progetto comune. E’ come la registrazione di un nuovo piano nei nostri desideri. Dopo tutto, nulla è stato creato nell’universo a parte il desiderio. E la Luce Superiore gradualmente, come un laser, registra il nuovo programma su quello precedente ma senza annullarlo.

In altre parole, tutto il nostro egoismo rimane e comincia solo a lavorare in base a un programma diverso. Pertanto i Tefillin, i Tallit, e tutti gli altri attributi, simboleggiano le connessioni spirituali che dobbiamo rigenerare fra noi sopra al nostro desiderio frammentato.

Domanda: Queste capacità materiali possono aiutarci?

Risposta: Sfortunatamente ci distraggono soltanto. Il fatto è che rispettando i comandamenti a livello materiale, una persona pensa di aver fatto tutto ciò che le viene chiesto. Tuttavia, questo è positivo se assieme all’adempimento delle azioni fisiche vengono fornite anche queste spiegazioni: perché, per cosa e cosa c’è dietro di loro, in modo che esse ricordino alla persona le proprie capacità interne di attuazione della correzione.

Ed è un male se si pensa che legando al polso i piccoli astucci dei Tefillin si siano già rispettati i comandamenti.

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Da KabTV “I Segreti del Libro Eterno” 15/06/16

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Cosa affermano le leggi della Torah

Dr. Michael LaitmanDomanda: Perché il semplice apprendere le leggi pratiche dal libro Shulchan Aruch non è sufficiente per adempiere la Torah e le Mitzvot (Precetti)?

Risposta: Perché dobbiamo essere “Come un solo uomo con un solo cuore” non solo per eseguire tali operazioni, ma anche per ricevere la Torah. Come possiamo affermare oggi di portare a compimento le leggi della Torah?! Per prima cosa dobbiamo anelare a raggiungere le condizioni per la loro attuazione, o per lo meno anelare all’unificazione. E allora scopriremo che tutte le leggi della Torah parlano di come raggiungere l’unità.

Ricevere la Torah è solo l’inizio del suo compimento. Dopo averla ricevuta, l’egoismo comincia a rivelarsi sempre di più e dobbiamo aumentare l’unione tra di noi. In questo modo cresce il nostro cuore comune, fino a quando non includerà tutti al suo interno.
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