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Se mi elevo al di sopra dei miei desideri e soddisfo i desideri degli altri, come percepisco queste persone?

Percepisci te stesso e gli altri come una cosa sola, ossia che loro sono le persone che ti sono più vicine e care.

Il “sé” che prima consideravi, il tuo “io” personale, scompare dalla tua percezione. La sua importanza diminuisce notevolmente e diventa più simile a un animale che vive accanto a te.

Tuttavia, i tuoi desideri crescono costantemente, quindi come si concilia questa crescita con il movimento per elevarsi al di sopra di essi?

Lo fa affinchè tu possa usare i desideri in crescita per connetterti sempre più con gli altri.

Quanto più i vostri desideri vi mostrano quanto siete separati e distanti l’uno dall’altro, tanto più avrete la possibilità di superarli con la forza positiva della connessione che esiste in natura: connettersi con gli altri e sentirsi appagati attraverso di loro.

Questo processo può essere paragonato al soddisfare una persona cara. Soddisfi più te stesso che la persona amata, perché lo fai nonostante i tuoi desideri. In questo modo, tu senti tutta la forza dell’appagamento su te stesso. È simile a come l’elettricità passa attraverso un resistore: più forte è la resistenza, maggiore è la tensione.

Questa tensione è il piacere che provate. Non è doloroso. È un piacere. Il meno, cioè i vostri desideri egoistici, si trasforma in un più, sostituendo l’odio e il rifiuto con l’amore e la connessione.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Quali sono le migliori citazioni sull’amore?

 

Il mio insegnante, il kabalista Baruch Ashlag (Rabash), era solito dire che l’amore è come un animale che bisogna sempre nutrire e poi crescerà. L’amore nasce dalle reciproche concessioni.

Possiamo creare energia dal nulla?

Secondo la nostra attuale comprensione della natura, non possiamo creare o estrarre energia dal nulla. Almeno non ancora.

Più in generale, è impossibile che qualcosa emerga dal niente.

Perché?

Perché la natura ha inizialmente creato qualcosa dal nulla. Nel linguaggio della Kabbalah, diciamo che il Bore, che è sinonimo di natura, un puro desiderio di donare bontà e delizia, ha creato il desiderio di ricevere il piacere, dal nulla. Tutto e tutti gli esseri creati, l’intera natura, sono governati dalla provvidenza del Bore, cioè dalla forza superiore dell’amore e della dazione che crea tutta la vita.

Il fatto che non si possa creare qualcosa dal nulla non è affatto un fenomeno negativo. Significa semplicemente che viviamo in un mondo limitato e che, vivendo in un mondo limitato, è impossibile creare qualcosa dal nulla.

Inoltre, è un fenomeno addirittura positivo, perché significa che dal nostro stato limitato possiamo raggiungere uno stato in cui diventeremo illimitati come il Bore, quindi sperimentare l’immensa ricchezza e profondità di sentire due poli opposti della realtà. In altre parole, possiamo raggiungere uno stato in cui sperimentiamo l’eternità e la perfetta realizzazione della stessa qualità di amore e di dazione al di sopra del nostro desiderio di ricevere.

Per questo diciamo che possiamo solo diventare “come” il Bore: rimaniamo desiderio di ricevere, ma possiamo conseguire l’intenzione di amare e donare come il Bore, al di sopra del desiderio di ricevere. Tuttavia, per quanto esaltante sia questo traguardo, c’è ancora molto che non possiamo fare.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

A principio siamo tutti Ebrei per nascita?

Un Ebreo è colui che sviluppa la qualità della dazione e ama l’altro come se stesso, com’è scritto nella Torah, ovvero raggiunge lo stato di “ama il prossimo come te stesso” e “l’amore coprirà ogni crimine”.

La forza positiva che riceviamo è per elevarci al di sopra della forza egoistica negativa che esiste in ognuno di noi. Detto ciò, non dobbiamo odiare la forza negativa, ma ci  rapportiamo a essa con comprensione. 

La forza egoistica negativa è la nostra natura umana con cui siamo nati, e riceviamo inoltre anche il suo opposto, la forza altruistica che poniamo sopra al di sopra dell’ ego. Il controllo della forza altruistica positiva sulla forza egoistica negativa ci porta a un livello unico in cui il desiderio di ricevere (la negativa) si unirà all’intenzione di dare ( la positiva), e con  queste due forze ci faremo del bene a vicenda.

Alla fine, tra queste due forze, inizieremo a ricercare, riconoscere, comprendere e percepire la natura.  Vedremo che queste ci arrivano dalla natura, e, tramite il loro conseguimento, riusciremo a percepire e sentire l’unicità della natura. Il nostro obiettivo è raggiungere l’unione presente in natura, che consiste di entrambe le forze,  positiva e negativa, e di aderire alla loro fonte assoluta. 

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Perché la Pasqua ebraica è importante oggi?

I Kabbalisti hanno un legame con la Pasqua importantissimo perché essa rappresenta l’uscita dalla nostra natura egoistica, dal desiderio di trarre vantaggi a spese degli altri e della natura, a causa del quale siamo separati dalla percezione dell’eterna e intera realtà in cui esistiamo.

Abbandonare la nostra ristretta percezione egoistica per passare a una percezione in cui esistiamo in una connessione positiva comune è l’inizio del cammino spirituale. Più ci evolviamo, più sentiamo che la nostra natura egoistica ci soffoca, portandoci a un crescente intrico di problemi e crisi.

Perché? Per far crescere in noi un nuovo desiderio: sottrarci alla nostra chiusura egoistica per andare verso un nuovo stato di connessione umana positiva.

Nel linguaggio della Kabbalah, questo cambiamento è descritto come il ripristino del vaso comune di Adam HaRishon, il nostro ritorno a un’anima comune in cui ci sentiamo tutti, tutta l’umanità, come parti di un unico enorme desiderio ricolmo di un’immensa forza d’amore e di dazione, che ci lega insieme in completa armonia.

È per questo motivo che i Kabbalisti considerano la Pasqua la più importante di tutte le festività. La parola che indica la Pasqua in ebraico, “Pesach“, significa “saltare” (pasach). Fare un salto significa passare da uno stato di ricezione egoistica a una dazione altruistica.

È davvero una festa speciale, in cui usciamo dal nostro egoismo e iniziamo un affascinante viaggio nel mondo spirituale.

Prepararsi alla Pasqua significa predisporre il nostro desiderio di voler includere tutti insieme come uno, che ciascuno esaudisca il proprio anelito più profondo, che i nostri pensieri e le nostre aspirazioni siano rivolti verso una meta puramente spirituale: connetterci tra di noi e con il Bore, la forza d’amore e di dazione che ci unisce.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

 

L’amore incondizionato può esistere in una coppia?

L’amore incondizionato può esistere in una coppia se entrambe le parti lavorano per raggiungerlo.

L’amore si basa sulle concessioni reciproche, sul cedere l’uno all’altro e sul trovare gioia nel farlo. Quando amiamo il nostro partner, non pretendiamo da lui attenzioni o cure particolari. Al contrario, godiamo del piacere che riceviamo dal sacrificarci per il suo bene.

Questo piacere è simile alla sensazione di soddisfazione che proviamo quando regaliamo qualcosa ai nostri figli. Però i nostri figli sono naturalmente più vicini a noi perché li sentiamo come parte di noi. Con i nostri partner, invece, siamo separati nei nostri desideri e nelle nostre opinioni, ma correggendo l’amore tra di noi, possiamo colmare questa separazione.

Per natura, ci concentriamo soprattutto sui nostri desideri, senza considerare quelli del partner. In altre parole, ci rapportiamo ai nostri desideri con un livello di importanza maggiore rispetto a quelli del nostro partner.  Per passare da questo stato di egocentrismo naturale a uno stato di amore, dobbiamo fondere i nostri desideri in modo che aderiscano come un unico desiderio. Nella saggezza della Kabbalah, questa condizione per raggiungere l’amore è descritta con la frase: “Rendi i tuoi desideri come i Suoi, in modo che Lui possa rendere  i Suoi desideri come i tuoi”. Tale amore è l’amore che si realizza tra la creazione, che è un desiderio di godere, e il Bore, la forza sorgente dell’amore, della dazione e della connessione. Unendo i nostri desideri in un unico desiderio, quando diamo priorità alla realizzazione dei desideri degli altri rispetto ai nostri, raggiungiamo uno stato che la Kabbalah descrive come “marito e moglie, e la Divinità tra loro”. In altre parole, abbiamo bisogno che la forza dell’amore stesso entri nelle nostre connessioni per essere in grado di amare veramente gli altri, di mirare a beneficiare gli altri da fuori senza voler ricevere nulla in cambio.

Il raggiungimento di un amore tale, richiede un’educazione centrata sulla connessione. In altre parole, dobbiamo metterci sotto l’influenza dell’apprendimento, della guida, degli esercizi e delle influenze sociali, culturali e mediatiche che descrivono la natura, la necessità e l’importanza di raggiungere uno stato d’amore.

Dobbiamo capire che usare i nostri cari e le nostre famiglie per trarre vantaggio principalmente per noi stessi alla fine non porta né gioia né amore. L’unico modo per trovare un appagamento vero e duraturo è imparare ad amare correttamente, dando la priorità al beneficio degli altri rispetto a quello di se stessi e diventando disposti a rinunciare ai propri desideri per soddisfare quelli degli altri.

Possiamo portare gioia agli altri e a noi stessi donando incessantemente. Questo modus operandi altruistico sarebbe una fonte di appagamento perenne. In altre parole, puntando a soddisfare gli altri, ci inseriamo in un ciclo che ci restituisce positivamente sentimenti di amore assoluto ed eterno, oltre che di vita eterna. Invece di cercare di consumare tutto per noi stessi, possiamo portare vita a tutti coloro che ci circondano con il nostro amore. Questo ci permetterebbe di ascendere a una dimensione superiore dove sperimentare il Paradiso in Terra, una vita eterna e perfetta.

Per quanto riguarda i nostri partner, dovremmo spostare la nostra attenzione dalla ricerca dell’amore alla costruzione dell’amore. Dobbiamo smettere di aspettarci che le persone agiscano in modo straordinario nei nostri confronti e trovare invece partner che condividano un obiettivo comune e la comprensione di cosa sia il vero amore. Possiamo quindi entrare nel processo di apprendimento e di pratica della realizzazione del vero amore insieme ai nostri partner.

 

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Cosa possiamo imparare dagli elefanti?

Gli elefanti sono animali molto sensibili e compassionevoli. Sono gli unici animali che celebrano rituali funebri. Spesso il branco scava la buca, ricopre l’elefante morto e rimane vicino alla tomba per molti giorni. Anche quando incontrano un elefante morto che non appartiene al loro branco, si comportano come se lo fosse. Inoltre quando uno dei membri del branco è malato, se ne prendono cura, gli portano cibo e lo aiutano.

Quando vediamo tali esempi di sensibilità e compassione, possiamo porci una domanda come essere umani: cosa abbiamo noi più degli animali e c’è qualcosa che possiamo imparare qui?

Noi possediamo un desiderio in più rispetto agli animali e il problema è che lo usiamo a nostro svantaggio. Possiamo vedere un chiaro esempio di questo problema se guardiamo alle guerre infinite e alla spietata concorrenza in cui ci troviamo da sempre; ma anche nel modo in cui oggigiorno investiamo per accumulare armi su armi piuttosto che farlo per altro da cui potremo trarre beneficio. Siamo costantemente impegnati a pensare a come sfruttare, sopraffare e prevalere sugli altri.

Anche gli animali mostrano molti esempi di sopraffazione e uccisione di altri animali,  ma lo fanno per il bisogno di sopravvivenza, non perché godano dal sentirsi più grandi, più forti, più veloci e migliori degli altri, come facciamo noi gli uni verso gli altri.

Perché ci relazioniamo agli altri in modi così negativi?  Il motivo è perché così supportiamo il nostro ego, ad esempio cercando e riuscendo a soddisfare il nostro desiderio di denaro, di rispetto o potere. Noi non proviamo a prevalere sugli altri per il solo bisogno di sopravvivenza.

Quindi se consideriamo il fatto che abbiamo desideri egoistici più grandi che usiamo a scapito degli altri, possiamo dire che non siamo a nessun livello superiore rispetto agli animali.

Se desideriamo realizzare al massimo il nostro desiderio aggiuntivo e mostrare davvero che siamo creature più nobili, dobbiamo elevarci al di sopra dei nostri desideri egoistici, quelli al fine di portare beneficio a noi stessi a spese degli altri, e raggiungere una condizione di amore comune reciproco, la condizione di “ama il tuo prossimo come te stesso”. In altre parole, piuttosto che proprio il proprio beneficio a spese degli altri, dobbiamo dare priorità al beneficio degli altri sul nostro.

Come risultato raggiungeremo una condizione eterna e perfetta, che è il motivo per cui siamo stati messi qui.

Tutto in natura, a livello inanimato, vegetale e animale, tranne che a quello umano, si trova in un’interazione armoniosa e solo noi umani rompiamo questo equilibrio con l’uso a nostro favore del desiderio aggiuntivo che abbiamo.

Dobbiamo quindi pensare a come passare dalla modalità di priorità “a mio beneficio a spese degli altri” a quella “per il bene degli altri” e usare noi stessi a vantaggio degli altri. Questo perché invertendo la nostra intenzione e attitudine verso altri, ossia passando dall’egoismo all’altruismo, scopriremo nientemeno che un mondo perfetto per tutti.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Come diventare la versione migliore di se stessi?

Possiamo diventare la versione migliore di noi stessi quando ci rendiamo conto che dobbiamo portare alla realtà l’amore reciproco.

Quando raggiungiamo uno stato di amore per gli altri, esercitiamo la nostra energia in quell’amore e non desideriamo nulla per noi stessi, ma solo la possibilità di aiutare, sostenere e incoraggiare le persone.

Realizzare questa capacità significa superare la forza egoistica che è in noi, la natura umana, il nostro desiderio di godere a spese degli altri, con la forza altruistica della natura. Con questo superamento, raggiungiamo l’equilibrio con la natura.

La forza egoistica rimane dentro di noi. Agisce come un meno, e così il meno e il più, la forza altruistica, interagiscono in modo ottimale per raggiungere il nostro obiettivo comune: l’unificazione di tutti e di tutto in un unico insieme.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

In quanto tempo riusciremo a riempire il mondo di amore?

Tutti vorremmo vivere in un mondo pieno d’amore, ma allo stesso tempo pensiamo che sia impossibile.

Ma cosa succederebbe se potessimo vivere in un mondo pieno d’amore?

Attualmente viviamo in un mondo ostile. Ci troviamo sempre più spesso a combattere e a competere gli uni contro gli altri, con il risultato di peggiorare le nostre vite.

La nostra natura egoistica, che ci fa desiderare di trarre vantaggio per noi stessi a spese degli altri, inizia a rivoltarsi contro di noi, poiché non possiamo mai soddisfare i nostri desideri crescenti, e allo stesso modo riversiamo nel mondo sempre più rabbia e crudeltà, che si ritorcono negativamente contro di noi.

Ora immaginiamo di poter spostare la nostra visione del mondo e le nostre relazioni verso una direzione di amore e di rispetto.

E se potessimo improvvisamente cambiare il mondo in modo che nessuno sfrutti o faccia del male agli altri?

Vedremmo allora un mondo opposto, in cui le nostre paure, le nostre ansie e le nostre sensazioni negative in generale si sposterebbero in una direzione positiva: quella del sostegno, dell’incoraggiamento e dell’amore reciproco.

L’amore ci obbligherebbe a desiderare, pensare e agire in modo ottimale. Smetteremmo di doverci tenere occupati con una serie continua di produzioni, pubblicità, usi e sprechi inutili.

Se l’amore riempisse il mondo, allora anche se nessuno lavorasse, i nostri bisogni sarebbero comunque soddisfatti perché non avremmo alcun desiderio di eccessi. Al contrario, un’atmosfera di amore e di considerazione reciproca ci soddisferebbe completamente.

L’ego umano esagerato di oggi ci porta a un crescente contrasto con la natura, poiché circa il 90% di ciò che produciamo non è necessario, mentre la natura stessa produce solo ciò che è necessario. In natura, ogni cosa viene ripetutamente utilizzata al 100% delle sue capacità.

La natura funziona come un sistema integrale chiuso e la nostra influenza all’interno di essa è un’eccezione. Cioè, la nostra produzione non ritorna alla natura nella sua forma naturale, ma piuttosto in una forma distorta che apporta tossine e veleni all’ambiente.

Se invece ci relazionassimo con amore gli uni con gli altri, allora puliremmo il mondo. Un atteggiamento amorevole e premuroso tra di noi sostituirebbe le nostre richieste di eccesso e surplus, e raggiungeremmo un ritrovato equilibrio tra di noi e con la natura.

Inoltre, fino a quando non si opererà una profonda trasformazione dei nostri atteggiamenti reciproci, grazie alla quale l’amore sostituirà l’odio mentre la cura e il sostegno sostituiranno l’indifferenza e l’apatia, più investiremo in mezzi tecnologici per pulire il mondo senza sistemare i nostri atteggiamenti reciproci, più il nostro mondo aumenterà progressivamente il suo inquinamento.

Questo perché la natura ci chiede, in ultima analisi, di entrare in equilibrio tra di noi, nei nostri atteggiamenti reciproci, per creare un’atmosfera di amore e considerazione reciproca in tutto il mondo. Finché non lo faremo, la natura continuerà a ricordarci che i nostri sforzi per risolvere l’accumulo di problemi senza sistemare i nostri atteggiamenti reciproci ci porteranno solo ad avere sempre più problemi e sofferenze.

Per sviluppare relazioni d’amore nel nostro mondo, dobbiamo esercitare la nostra attenzione, considerazione e responsabilità gli uni verso gli altri. Così facendo, parteciperemo reciprocamente al sistema integrale della natura e solo allora saremo testimoni di un nuovo mondo amorevole che risolverà la miriade di problemi e di crisi che oggi si abbattono su di noi.

Contenuti scritti ed editati da studenti basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Che cosa è un vero eroe?

Gli eroi sono coloro che, pur immersi nella loro natura egoistica ed egocentrica, costruiscono un’altra persona a partire da se stessi, che sia all’altezza della forza altruistica della natura.

Immaginate di trovarvi in uno spazio chiuso e buio, come un verme dentro una mela marcia.

Iniziate a emergere lentamente da esso.

Sbirciate fuori e vedete un nuovo mondo meraviglioso e luminoso, pieno di amore e di attenzioni, con persone che si godono felicemente la loro vita insieme.

Poi uscite da voi stessi ed entrate in uno spazio completamente diverso, con una luce solare splendente e un cielo azzurro, fuori dall’oscurità in cui eravate prima.

Dopo essere usciti dall’oscurità, è necessario elaborare il fatto che seguire i dettami dei propri desideri egoistici porta all’oscurità, poiché l’ego stesso spegne il piacere in una direzione egoistica.

Questa trasformazione è davvero fattibile?

Sì, lo è: costruendo se stessi, a partire dal proprio ego, in analogia con la forza altruistica della natura.

Studiate le leggi della natura.

Si chiede loro di rivelarsi nella loro forma puramente altruistica, di mostrarvi un esempio come un adulto a un bambino.

A questo punto superate il più possibile il vostro ego.

Utilizzate il vostro ego non per voi stessi, ma per assomigliare e raggiungere l’equilibrio con le leggi altruistiche della natura.

Cosa significa assomigliare alle leggi altruistiche della natura?

Significa sviluppare l’amore per tutte le persone.

Si imparano quindi gradualmente le leggi della natura, un po’ alla volta, rendendosi sempre più simili ad essa.

Di conseguenza, arrivate a vedere che il vostro ego, questo ammasso di desiderio di godere che è tutta la vostra natura, esiste per invertire l’intenzione su di esso.

Così facendo, si ottiene la piena qualità altruistica, l’amore e la dazione, per tutti, come la forza altruistica della natura.

Si raggiunge quindi l’equilibrio con la natura: un nuovo stato, sperimentando una forza speciale di grande connessione amorevole e generosa con gli altri e con la natura, l’opposto di come usiamo attualmente il nostro desiderio di godere (egoisticamente, a spese degli altri e della natura).

 

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