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Momenti difficili: opportunità di correzione

Il giorno 7 agosto era  il 9 di Av secondo il calendario Ebraico.  In questo giorno, il Primo e il Secondo Tempio furono distrutti e il popolo di Israele esiliato dalla loro terra. È successo a distanza di secoli, ma esattamente lo stesso giorno dell’anno.  A livello fisico, questi sono giorni propensi ai guai. Le tre settimane prima del 9 di Av sono giorni difficili, e soprattutto il 9 di Av stesso. Comunque, a livello spirituale, si tratta di un’opportunità di correzione, e i giorni problematici sono in realtà le opportunità migliori.

Entrambi i templi furono distrutti per colpa dell’odio tra il popolo di Israele. Nel Primo Tempio, esso si manifestò con spargimenti di sangue e calunnie. Nel Secondo Tempio, l’odio divenne così intenso da non aver bisogno di alcuna ragione o ragionamento.  Per questo che viene definito “odio infondato”. L’odio, il peggiore di tutti gli odi, distrugge tutto, proprio come accadde ai figli di Israele in quel periodo. Poiché erano consumati da questo odio, persero la città di Gerusalemme, la terra d’Israele e furono dispersi in tutto il mondo per due millenni.

Guarire questo odio è il lavoro spirituale che dobbiamo fare. Ogni giorno è un’opportunità per guarire l’odio nel nostro cuore e trasformarlo in amore per gli altri. Ma i giorni in cui ricordiamo le terribili conseguenze del nostro odio per l’altro dovrebbero darci una spinta in più per curarci da quella piaga. Ecco perché i cabalisti non considerano questi giorni come giorni negativi, ma come opportunità di correzione.

Se trattiamo questi giorni come un invito a correggere il nostro odio e aumentare l’amore tra di noi, faremo a noi stessi, e al mondo intero, un grande servizio, dato che l’odio è il motivo di tutti i mali.  Se lo curiamo, tutto il mondo guarirà. 

Didascalia della foto:
Rovine del Secondo Tempio, a Gerusalemme.

Affari con amici: una cattiva idea

Uno spettatore di uno dei miei programmi mi ha inviato un’e-mail che descrive la seguente triste storia: Diversi anni fa, ho avviato un’attività con un amico d’infanzia. Molti ci hanno consigliato di firmare un contratto d’affari con un avvocato, ma ci sembrava strano coinvolgere degli avvocati in un rapporto così stretto, così abbiamo evitato di farlo e abbiamo aperto l’attività sulla base della buona fede. Per i primi due anni è andato tutto bene, ma poi l’attività ha avuto dei problemi e le cose hanno iniziato a deteriorarsi. Abbiamo iniziato a incolparci a vicenda per i nostri problemi, abbiamo perso fiducia l’uno nell’altro e oggi, per quanto odi ammetterlo, ci odiamo. Questa situazione mi sta uccidendo, dottor Laitman, c’è qualcosa che posso fare?

Capisco perché questo spettatore e il suo amico pensavano di non aver bisogno di un consulenza legale, ma la loro decisione ha condannato la loro attività e la loro amicizia al fallimento. Siamo tutti egoisti, e tutti lo neghiamo.  Quando il nostro ego è felice, pensiamo che tutto andrà sempre bene. Quando il nostro ego soffre, pensiamo che tutto vada male. Questa è la natura umana.  In realtà, questa è la natura di ogni cosa, ma è più evidente negli esseri umani. 

Per questo motivo, per rimanere amici, non bisogna avviare con loro un’attività commerciale.  I buoni affari non si basano sull’amicizia ma su rigide condizioni  egoistiche che soddisfano gli interessi di tutte le parti coinvolte. Un’attività commerciale  richiede decisioni di tipo imprenditoriale, che non hanno nulla a che fare con l’amicizia, ma solo con decisioni fredde ed egoistiche.

Il ruolo essenziale degli avvocati è quindi non solo stabilire come dovrebbe operare l’azienda,  ma anche cosa fare quando le cose vanno male.  Se esiste un contratto dettagliato, allora non ci saranno controversie e i soci sapranno come agire.

Quando si mescolano gli affari con l’amicizia, ci si aspetta che il socio aderisca a due codici di condotta differenti: un codice di affari e un codice di amicizia.  Quando c’è un problema, i codici iniziano a scontrarsi, come è successo a questo spettatore. A quel punto, o gli affari o l’amicizia vanno in frantumi.

Se da bambino mi piaceva giocare a calcio con una certa persona, non significa che dovrei fare affari con lui. Al contrario, probabilmente significa che non dovrei farlo.

Dato che questo spettatore mi ha chiesto un consiglio, suggerirei a lui e al suo amico di contattare un buon avvocato e di chiedere consiglio su come ricostruire il loro legame. Non è semplice e potrebbe essere troppo tardi, ma questo è il mio consiglio, ora che hanno commesso l’errore e stanno cercando di salvare la loro amicizia.

Il legale dovrebbe riorganizzare il legame tra i due su una base completamente egocentrica, in modo che entrambe le parti possano sentirsi soddisfatte della situazione in cui si trovano. Se non si trova un accordo di questo tipo, i due dovrebbero separarsi.

Non è che non ci sia spazio per la ricostruzione, ma deve esserci una base egoistica chiara e solida per le loro relazioni commerciali e non commerciali.  Se entrambi ne sono soddisfatti, allora potrebbero ricostruire partendo da lì.

Spero che in futuro imparino a non ignorare la natura umana. Siamo egoisti e dobbiamo comportarci di conseguenza. Allora, al di sopra del nostro egoismo, dovremmo ricostruire la connessione, ma senza sminuire la nostra natura di base.