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Come posso sapere di cosa ha bisogno l’umanità?

L’umanità ha bisogno di sapere che c’è un livello successivo di completa unificazione a cui la natura ci fa avanzare, e il fatto che essa ci connetta contro la nostra volontà è la ragione di tutte le forme di sofferenza che proviamo. In altre parole, ci sono forze della natura che ci uniscono sempre di più e, rifiutando la tendenza a connetterci positivamente, soffriamo; al contrario, se agiamo all’unisono con le forze che ci connettono, potremo godere di una vita beata.

Per questo oggi abbiamo bisogno di un tipo di educazione completamente nuovo, che ci insegni a conoscere le forze della natura che operano su di noi e a capire come possiamo equilibrarci con queste forze realizzando la nostra connessione in modo positivo. Possiamo così elevarci pacificamente al livello successivo di una vita armoniosamente connessa, verso la quale la natura ci guida.

Vediamo che siamo diventati un’umanità globale. Non c’è modo di sfuggire alla nostra interdipendenza e interconnessione globale. Entrare all’unisono con la natura significa quindi aggiornare i nostri atteggiamenti nei confronti di questo stato di interdipendenza e interconnessione globale sempre più stretta in cui ci troviamo, rendendoci conto che siamo tutti su un’unica barca, che siamo un’unica famiglia in tutto il mondo, e iniziando a relazionarci gli uni con gli altri di conseguenza. Questo è il messaggio che la natura vuole che ascoltiamo, e se rimaniamo come bambini sciocchi che desiderano semplicemente inseguire ciò che sembra dolce e buono per ciascuno di noi individualmente, senza considerare la nostra influenza e dipendenza reciproca, allora cosa farà la natura? La nostra incongruenza con la tendenza della natura a connettersi è la ragione della nostra sofferenza di oggi, ed è la ragione per cui proveremo sempre più sofferenza nel futuro.

Dovremmo quindi prestare attenzione a ciò che la natura ha iniziato a mostrarci, ovvero che siamo un’unica umanità globalmente interdipendente e interconnessa e che, se vogliamo rendere la nostra interdipendenza armoniosa e pacifica, dobbiamo invertire i nostri atteggiamenti reciproci in modo che siano completamente inclusivi come la natura stessa.

È piuttosto complicato, poiché siamo nati e cresciuti unicamente nella nostra natura egoistica, il beneficio di se stessi a scapito degli altri e della natura, ma se ci mettiamo sulla strada dell’attuazione di un nuovo apprendimento che arricchisce la connessione in tutto il mondo, allora saremo in grado di subire una transizione positiva, alleviando la necessità di ogni tipo di turbolenza che si abbatte su di noi.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

 

Che cos’è l’omeopatia?

Domanda: Che cos’è l’omeopatia?

Risposta: Non c’è nulla di speciale nell’omeopatia.  Sono le stesse forze che esistono nella materia solo a un livello più nascosto. Sembra che non si usino le proprietà della materia stessa, ma le proprietà di quelle forze che ne determinano la sua composizione chimica.

Supponiamo che l’oro, il rame, il piombo o alcune piante, o alcuni liquidi, vengano usati per creare delle medicine omeopatiche, non importa di cosa siano fatte.  Attraverso la diluizione omeopatica delle sostanze, si ricavano forze da questi materiali e si usano.  In generale, non è la sostanza stessa che viene usata, ma il suo potere.

È bene dare all’organismo l’opportunità di lavorare con quelle sostanze, che non è in grado di sopportare da solo. Per esempio, non posso dare al corpo alcun veleno, ma in omeopatia, sì.

E ci sono delle combinazioni molto interessanti.  Prendiamo come esempio la depressione: l’omeopatia prescrive Aurum (oro), il suo potere, dato che la depressione deriva principalmente dall’avidità.

La cura principale all’infertilità e altri problemi femminili è Seppia. Si tratta del liquido che si accumula nella rana quando il suo sacco si gonfia.

Per i maschi iperattivi, esigenti e maniaci del lavoro viene usato Nux Vomica.

Questi materiali sono benefici grazie all’impatto che hanno sul sistema umano delle energie, tramite le forze anziché la materia.

Di solito, quando un trattamento viene fatto con l’ausilio di sostanze chimiche, è necessario prescrivere molti farmaci per avere un impatto sul sistema nervoso o altri sistemi interni della persona, non materiali, ma già a un livello diverso.

E qui, si agisce precisamente con forza contro forza, si aggiunge, si corregge, si dà al corpo una sfida, o, al contrario, un aiuto.

 

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From KabTV’s “I Got a Call. What is Homeopathy?” 9/8/12

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Contenuti scritti ed editati da studenti basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Qual è il significato di Deuteronomio 5:15, in cui è scritto: “Ricordati che eri schiavo in terra d’Egitto e il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire da lì”?

Secondo la saggezza della Kabbalah, lo stato di schiavitù in Egitto significa che siamo sotto il completo controllo del desiderio di godere solo per il proprio tornaconto, o in altre parole, dell’ego umano.
A partire da questo stato, intraprendiamo un viaggio interiore per correggere il nostro desiderio in modo da godere non egoisticamente, cioè solo per il nostro beneficio, ma per il beneficio degli altri e del Bore, che è un desiderio opposto al nostro: dare, amare e connettersi positivamente.
Questa inversione di intento è considerata una correzione della nostra natura ed è descritta nella Torah come l’uscita dall’Egitto e l’ingresso nella Terra d’Israele.
Tale correzione del nostro ego, che passa dalla priorità del beneficio di se stessi alla priorità del beneficio degli altri e della natura, descrive il percorso spirituale a cui siamo sottoposti fino al nostro stato finale eterno e perfetto, chiamato “la fine della correzione” (ebr. “Gmar Tikkun”).
In ogni fase di questo percorso spirituale, dobbiamo uscire dal nostro ego, chiamato “Egitto”, e iniziare gradualmente a rivelare la forza dell’amore e della dazione in natura, chiamata “Bore”. Questo ci porta a una grande gioia e a una grande sorpresa che il Bore ha preparato per noi.
Pertanto, il nostro bisogno di ricordare che eravamo schiavi in Egitto significa che eravamo nel desiderio di godere solo per noi stessi, che ci controllava completamente, e che il Bore ci ha fatto uscire dal nostro desiderio egoistico.
Avevamo bisogno di sentire che non potevamo uscire dal nostro desiderio egoistico se non connettendoci l’uno all’altro e raggiungendo una sincera richiesta reciproca , una preghiera, per uscire dal nostro ego. Ci è stato quindi concesso l’accesso a una nuova natura di amore, dazione e connessione positiva con gli altri attraverso la quale abbiamo scoperto una realtà armoniosa, pacifica e gioiosa.
Questa sensazione è molto speciale perché una parte di essa penetra nel nostro desiderio di godere e un’altra parte resiste al nostro desiderio. Con questo contrasto interiore, possiamo poi esaminare le forze che operano sulla nostra natura egoistica, se e quanto possiamo uscire dal controllo di queste forze e come la forza superiore, il Bore, ci concede questa capacità speciale.
Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

I cani possono fiutare il cancro?

La startup israeliana SpotitEarly utilizza i cani per rilevare il cancro nelle persone grazie al loro olfatto. Il procedimento prevede che i pazienti vengano muniti di una maschera nella quale respirano per alcuni minuti. La maschera viene poi portata in un laboratorio dove i cani la annusano; in oltre il 90% dei casi, i cani hanno individuato i pazienti affetti da cancro. Inoltre, si è scoperto che i cani sono in grado di individuare il cancro nelle sue fasi iniziali, prima che si manifestino i sintomi.

In effetti, ci sono diversi fenomeni in natura che non abbiamo ancora scoperto e forse presto ne scopriremo altri. Ad ogni modo, questa notizia è magnifica: possiamo individuare il cancro nelle sue fasi iniziali e salvare molte vite.

Ci mostra anche come, nonostante i nostri potenti progressi tecnologici, i cani siano in grado di rilevare il cancro in modo più efficace di noi. Questo perché ognuno di noi emette una nuvola attraverso la quale è possibile rilevare molte informazioni su di noi, tra cui ciò che pensiamo e sentiamo, nonché le nostre malattie interne e la loro posizione. La maggior parte degli animali percepisce ciò che emettiamo in quella nube, ma poiché non riusciamo a sentirli, non riusciamo a capire cosa riescano a captare.

Comunemente pensiamo agli esseri umani come alle creature più evolute, ma poi troviamo negli animali capacità che dimostrano come, nonostante il nostro intelletto sviluppato, non siamo migliori di loro. Un chiaro indicatore di ciò è il fatto che il nostro progresso ci porta a inventare e accumulare sempre più armi. Insomma, più mettiamo le mani sulle cose, più produciamo risultati negativi.

Per iniziare a svilupparci in modo più positivo, dobbiamo guardare un po’ al futuro e porci una domanda seria: “Cosa otteniamo davvero vivendo nel modo in cui viviamo?”.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Di cosa è fatto tutto ciò che esiste?

Domanda: Sappiamo che la struttura del nostro mondo è costituita da atomi. Essi sono costituiti da nuclei, nuclei di protoni, neutroni ed elettroni. E qual è la struttura della materia spirituale?

Risposta: La materia spirituale è  il desiderio.

Domanda: Di che cosa è fatto?

Risposta: Il desiderio esiste di per sé. È stato creato dal Bore e quindi non possono esserci altre domande su cosa sia. È il desiderio stesso che esiste in natura, e tutta la natura consiste di esso.

Oltretutto, questo desiderio è  solo quello di essere soddisfatto, di godere, di ricevere, di essere riempito con qualcosa che è al di fuori di esso. E poi, c’è il desiderio di dare, di colmare, di riempire. Tutto ciò che esiste è costituito da questi due desideri.

 

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Da “Lo studio delle dieci Sefirot (TES)” di KabTV del 2/12/23

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Il diamante è in te

Commento: C’è una parabola buddista su un borseggiatore professionista che viveva nella città dei gioiellieri. Un giorno, vide un uomo comprare un diamante enorme e incredibilmente bello che il  borseggiatore aveva desiderato  acquistare per tutta la vita. Così,  seguì l’uomo, salì sul treno e si sedette nello stesso scompartimento. Una volta che l’uomo si addormentò, controllò tutti i vestiti dell’uomo, ma non riuscì a trovare il diamante. Quando l’uomo uscì per andare in bagno, controllò le borse e le valigie dell’uomo, ma non riuscì a trovarlo.

Sceso dal treno, il borseggiatore lo  seguì e gli disse con sincerità: “Sono un borseggiatore, un professionista. Non fallisco mai. Tutto era semplice. Ti ho seguito per dirti che non ho potuto trovare il diamante che volevo rubarti.

L’uomo rispose: “Ti ho visto subito. Mentre compravo il diamante, ho capito che mi avresti seguito, che volevi questo diamante. Così l’ho nascosto in un posto dove non l’avresti cercato”.

“Dov’è questo posto?”, esclamò il borseggiatore.

“L’ho nascosto nella tua tasca”.

In conclusione, il “diamante” che cerchi è proprio accanto a te, più vicino del tuo respiro.

Cerchiamo sempre questi “diamanti” da qualche parte là fuori. Per tutto il tempo. Vi dedichiamo la nostra vita, lottando, odiando, cercando. In realtà, è così vicino. È proprio qui, nella nostra “tasca”, in noi.

Che cos’è questo “diamante”? E perché non riusciamo a trovarlo?

Risposta: Trovate il vostro vero io, non cercate qualcosa negli altri: non c’è. Ognuno ha il suo. Bisogna trovare la propria anima, la più intima. E allora un uomo troverà tutto nella vita. Ma se lo cercate negli altri, non lo troverete mai. Non sarà tuo.

Domanda: Cosa significa trovare se stessi?

Risposta: Trovare se stessi significa trovare la connessione con il Bore, il punto più interno del cuore. È questa connessione, questa grande pietra speciale.

Domanda: Questa connessione con il Bore, questo diamante, si trova in ogni individuo?

Risposta: In tutti. Questo è il punto di connessione con il Bore. Questo è il nostro diamante personale.

Domanda: Tutti devono trovarlo?

Risposta: Naturalmente.

Domanda: Cadiamo sempre nella disperazione. Continuiamo a cercarlo, ma non lo troviamo, lo cerchiamo, ma non lo troviamo. Dobbiamo affrontare lo scoraggiamento costante e fare tutti i tentativi per trovarlo?

Risposta: Calma, perché questo diamante è in te. Devi solo trovare la connessione con il Bore dentro di te.

Domanda: Quando in un uomo arriva la saggezza che tutto è in lui?

Risposta: È il risultato dell’esperienza.

Domanda: E l’esperienza deve essere amara?

Risposta: Ci vuole tempo. Un paio di decenni.

Domanda: E quando arriverò al fatto che tutto è in me, sarò in pace?

Risposta: Naturalmente. Dopo tutto, hai trovato il punto centrale del tuo mondo, dove esisti tu e il Bore.

 

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Da “Notizie con il Dr Michael Laitman” da KabTV del 15/12/22

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La natura canta? E se lo fa, possiamo sentirlo?

Uno dei miei studenti ha recentemente letto del fenomeno delle persone che vivono nella natura e la sentono cantare, così mi ha chiesto a riguardo. Ne era sbalordito, mi ha chiesto come fanno animali, piante, vento e così via, a cantare e cosa cantano?

Poiché siamo stati creati con una natura opposta alla natura stessa, ossia noi siamo un desiderio di ricevere mentre la natura è una forza di amore, dazione e connessione, non possiamo sentire la natura cantare, ma se la sentissimo, ascolteremmo una fantastica canzone di amore, connessione e vita perfetta.

Se sentissimo la natura nella sua forma pura, sentiremmo come alberi, cespugli, erba, uccelli, animali e addirittura il vento cantino il bene del mondo. Purtroppo data la nostra opposizione alla natura, la contaminiamo e non la sentiamo.

Per sentire la meravigliosa bellezza della natura, abbiamo bisogno di capirne il meccanismo generale e invertirlo verso una direzione positiva cambiando noi stessi.

Non è un problema farlo. Possiamo sperimentare molto velocemente un cambiamento simile al nostro livello umano. Se cambiamo adattandoci alla natura, vedremo come questa si calmerà e sentiremo di vivere in un mondo perfetto, armonioso e pacifico.

Allora saremo in grado di ascoltare la forza interiore della natura, una forza che vuole che ci connettiamo con considerazione reciproca, com’è scritto “e il lupo abiterà con l’agnello”.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.