Qual è il significato di Deuteronomio 5:15, in cui è scritto: “Ricordati che eri schiavo in terra d’Egitto e il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire da lì”?

Secondo la saggezza della Kabbalah, lo stato di schiavitù in Egitto significa che siamo sotto il completo controllo del desiderio di godere solo per il proprio tornaconto, o in altre parole, dell’ego umano.
A partire da questo stato, intraprendiamo un viaggio interiore per correggere il nostro desiderio in modo da godere non egoisticamente, cioè solo per il nostro beneficio, ma per il beneficio degli altri e del Bore, che è un desiderio opposto al nostro: dare, amare e connettersi positivamente.
Questa inversione di intento è considerata una correzione della nostra natura ed è descritta nella Torah come l’uscita dall’Egitto e l’ingresso nella Terra d’Israele.
Tale correzione del nostro ego, che passa dalla priorità del beneficio di se stessi alla priorità del beneficio degli altri e della natura, descrive il percorso spirituale a cui siamo sottoposti fino al nostro stato finale eterno e perfetto, chiamato “la fine della correzione” (ebr. “Gmar Tikkun”).
In ogni fase di questo percorso spirituale, dobbiamo uscire dal nostro ego, chiamato “Egitto”, e iniziare gradualmente a rivelare la forza dell’amore e della dazione in natura, chiamata “Bore”. Questo ci porta a una grande gioia e a una grande sorpresa che il Bore ha preparato per noi.
Pertanto, il nostro bisogno di ricordare che eravamo schiavi in Egitto significa che eravamo nel desiderio di godere solo per noi stessi, che ci controllava completamente, e che il Bore ci ha fatto uscire dal nostro desiderio egoistico.
Avevamo bisogno di sentire che non potevamo uscire dal nostro desiderio egoistico se non connettendoci l’uno all’altro e raggiungendo una sincera richiesta reciproca , una preghiera, per uscire dal nostro ego. Ci è stato quindi concesso l’accesso a una nuova natura di amore, dazione e connessione positiva con gli altri attraverso la quale abbiamo scoperto una realtà armoniosa, pacifica e gioiosa.
Questa sensazione è molto speciale perché una parte di essa penetra nel nostro desiderio di godere e un’altra parte resiste al nostro desiderio. Con questo contrasto interiore, possiamo poi esaminare le forze che operano sulla nostra natura egoistica, se e quanto possiamo uscire dal controllo di queste forze e come la forza superiore, il Bore, ci concede questa capacità speciale.
Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

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