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Quando i sentimenti prevalgono sulla ragione

Commento: Un uomo per natura può adattarsi a diverse condizioni. Ad esempio, dominando lo spazio, può annullare il suo “io” e adattarsi a questo ambiente. Ma non appena questo riguarda le leggi della natura che non percepiamo, comincia subito ad accendere il suo “io”, con cose come “non c’è evidenza, non c’è logica”.

La mia risposta: Perché pensiamo con la nostra pancia e non con il nostro cervello. Ciò  che è buono per noi è vero. Invece della ragione si accendono i sentimenti e i nostri sentimenti sono egoistici. Ecco perché viviamo, agiamo e decidiamo in questo modo.

Questo è un grosso problema che deve comunque essere risolto nel prossimo futuro. O ci sarà una grande sofferenza che ci insegnerà, o inizieremo ad ascoltare ciò che dice la scienza della Kabbalah, e allora la sofferenza diminuirà gradualmente, e inizieremo a ricevere informazioni attraverso la testa, e non attraverso la pelle – una delle due cose.

E come andremo avanti: o con la sofferenza più terribile, quando forse un paio di milioni di persone rimarranno di tutta l’umanità, o “con una canzone alla felicità” questo dipende da noi.

 

 

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Da Kab TV, “I Got a Call” Conquista di spazio” 3/10/12

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Chi è più responsabile per la nostra società: gli uomini o le donne?

Un documento dell’organizzazione umanitaria Care presenta statistiche degne di nota sulla condizione femminile. In primo luogo, emerge che le donne che soffrono la fame nel mondo sono centocinquanta milioni in più rispetto agli uomini, e che il sessanta per cento delle persone che soffrono la fame sono donne; inoltre, decine di milioni di donne in tutto il mondo mangiano per ultime e mangiano meno.

Il testo sottolinea come le donne sentano una responsabilità naturale nei confronti della famiglia, dei figli e di ciò che le circonda. A proposito di questa responsabilità naturale insita nelle donne, la Torah scrive che “la donna è la casa”.

La capacità delle donne di partorire è un aspetto del motivo per cui le donne posseggono le caratteristiche naturali di responsabilità e di anteporre gli altri a se stesse. Hanno un modo di sentire la natura più istintivo. Ecco perché, nella Torah, il Bore dice ad Abramo di ascoltare ciò che gli dice Sara. Descrive la saggezza naturale innata che le donne hanno in sé.

Secondo le radici della natura, la donna è già nella natura, mentre la caratteristica dell’uomo è la correzione di essa, la capacità di superarla e di guidarla con un’intenzione di dare simile alla qualità di dazione della natura. Se avessimo l’inclinazione ad ascoltare la naturale e interiore saggezza delle donne, certamente ci sarebbe più ordine nel mondo con meno guerre e sofferenze.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Quali sono le citazioni degne di nota sull’istruzione?

” Educa un bambino secondo il suo modo di  essere”.  [Proverbi 22:6]

C’è anche una citazione degna di nota di Adolphe Ferrière, insegnante e pubblicista svizzero, che spiega come non riusciamo a seguire questo principio, vale a dire:

“E crearono la scuola come il diavolo aveva ordinato.

Il bambino ama la natura,  fu quindi chiuso  tra quattro mura.

Non può stare seduto senza muoversi, quindi fu costretto all’immobilità.

Gli piace lavorare con le mani, e si cominciò a insegnargli teorie e idee.

Ama parlare, gli fu detto rimanere in silenzio.

Cerca di capire, gli fu ordinato di imparare a memoria.

Vorrebbe esplorare e cercare da solo la conoscenza, ma gli fu data in versione già pronta.

E allora i bambini impararono ciò che non avrebbero mai imparato in altre condizioni. Impararono a mentire e a fingere”.

Questa citazione risale all’inizio del secolo scorso, ma è tuttora valida. Evidenzia come i bambini abbiano per natura la capacità di essere come uccelli liberi, ma noi li mettiamo in gabbia.

Perché? È semplicemente più facile e più chiaro per noi costringere i bambini a rimanere all’interno delle nostre mura. E così facendo, li priviamo del libero sviluppo della loro anima, della loro mente e del loro cuore, interrompendo anche il loro sviluppo corporeo.

Il principio “insegnare al bambino secondo il suo modo di essere” significa che i bambini devono essere educati in modo da potersi sviluppare liberamente. In pratica, significa che devono ascoltare gli adulti, ma gli adulti devono adattarsi ad essere il più possibile interessanti e coinvolgenti per i bambini. Inoltre, i bambini hanno bisogno di trascorrere molto tempo all’aria aperta con i loro amici e di stare contemporaneamente con i loro amici e i loro insegnanti. Dovrebbero cioè dedicarsi a diverse attività che prevedono la creazione, l’invenzione e la riparazione di oggetti insieme, nonché a un dialogo continuo con i loro coetanei e con gli adulti, in cui devono confrontarsi su determinati argomenti e giungere a delle conclusioni.

Questo approccio favorisce lo sviluppo dei bambini seguendo il naturale svolgimento delle loro attività. Li libera e dà loro la libertà di pensare e di elaborare nuove idee. Non abbiamo ancora trovato un sistema educativo in grado di sviluppare i bambini al massimo delle loro potenzialità in tal modo. Invece, li impacchettiamo in gabbie che limitano il loro pensiero e il loro sviluppo ottimale.

Per migliorare l’istruzione in modo da “insegnare al bambino secondo il suo modo di essere”, abbiamo bisogno di insegnanti diversi, o più precisamente, gli stessi insegnanti devono inizialmente sottoporsi a un corso di formazione differente per diversi anni, e solo allora saranno effettivamente idonei a occuparsi dei bambini. A quel punto inizieremo a vedere risultati completamente diversi da quelli attuali.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Qual è il futuro dell’umanità?

In futuro le persone arriveranno a vedere la connessione tra gli innumerevoli elementi della natura.

Più specificamente il cambiamento del nostro futuro sarà solo nel modo in cui comprenderemo le connessioni.

Prendiamo ad esempio un alieno che improvvisamente arriva sul nostro pianeta. Ci vedrebbe tutti come un unico fenomeno e non sarebbe in grado di riconoscere le differenze tra noi, che ci sono, ad esempio, poliziotti e ladri, ricchi e poveri, uomini e donne. È lo stesso per noi.

Quando scopriremo il mondo in cui siamo correttamente connessi tra noi e con la natura, con la rivelazione della forza di amore  e dazione tra di noi, allora percepiremo una realtà nuova, spaziosa e straordinaria. Comprenderemo la profondità di tutto ciò che accade nell’universo, presente e futuro, vivo e defunto.

Questo è ciò che possiamo aspettarci dalla nostra condizione futura finale. 

Capiremo la materia inanimata, vegetale, animale e umana in tutti i suoi cicli.

La cosa comunque più importante è che sentiremo di esistere in una rete di connessioni e influenze reciproche tra gli elementi e i livelli della natura, prima della loro esistenza nel nostro mondo, durante e dopo.

Percepire la totale interconnessione delle parti della natura ci darà una visione eterna capace di rispondere a tutte le nostre domande, senza eccezioni. Otterremo chiarezza sul motivo per cui tutto è accaduto, accade e accadrà, e proprio in quel modo. Riceveremo anche chiara comprensione delle leggi attraverso le quali ci sviluppiamo. Come in un ricamo, da una parte vediamo l’immagine bella e dall’altra tutti i punti dove, se  tagliati, l’immagine cadrebbe. Così siamo noi: se non sentiamo le nostre connessioni, cadiamo e ci distanziamo gli uni dagli altri.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Davvero il mondo è controllato soltanto da alcune famiglie?

Viviamo, eccome, in una gerarchia di potere  in cui solo poche dozzine di famiglie controllano il mondo e fanno liberamente quello che vogliono per loro stessi. Sembra che abbiano una capacità di potere infinita, come se limitassero l’umanità nell’acquisizione di informazioni vere, nell’ottenimento di cure specifiche, di cibo normale e di energie sostenibili che avremmo potuto usare da tempo al posto del petrolio. Agiscono in base ai loro scopi egoistici e alle loro posizioni.

Non abbiamo la forza di creare alcun tipo di ordine diverso nel mondo, a meno che non ci eleviamo a un livello di connessione tale, in cui iniziamo a sentire le forze positive presenti nella natura, che sono al momento a noi nascoste. Allora usciremo da questa struttura di potere in cui ci troviamo. Queste poche famiglie non possono intralciare il governo della natura e limitare il mondo nella sua forma positiva di sviluppo.

La saggezza della Kabbalah chiama queste persone al potere “angeli”. Il significato kabbalistico di questa parola è completamente diverso da quello che la maggior parte delle persone pensa. “Angeli” significa forze specifiche che sono sotto il controllo totale della forza superiore e queste di cui parliamo agiscono come ombre dei nostri difetti.

Se ci connettiamo positivamente in modo da adattarci alle forze benefiche della natura, forze di amore, dazione e connessione, neutralizziamo le forme negative di controllo su di noi. Per il momento, però, se rimaniamo distaccati nelle nostre connessioni egoistiche, ognuno che tira dalla propria parte, è come se sostenessimo il potere di quelle poche famiglie. In altre parole, siamo noi stessi la loro fonte di potere e creiamo le condizioni per la loro esistenza.

Pertanto, il nostro progresso verso un futuro armonioso e pacifico dipende dalla nostra trasformazione per connetterci positivamente. Così facendo, sentiremo agire sopra di noi forze di cura e amore assoluto, qualità che garantirebbero a ognuno l’accesso alla più perfetta, potente e infinita forma di appagamento. 

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Come posso imparare a mantenere la calma in ogni situazione?

È impossibile mantenere la calma in qualsiasi situazione. Inoltre non dobbiamo essere sempre calmi.

La natura ci fa evolvere attraverso la costante crescita del nostro ego. Se osserviamo gli anni dello sviluppo umano, possiamo notare l’evoluzione dai desideri di sopravvivenza di base per cibo, sesso, famiglia e un riparo, desideri che avevamo come abitanti delle caverne, fino ai desideri egoistici che compaiono quando ci sviluppiamo come civiltà: denaro, onore, controllo e conoscenza.

Più l’ego cresce, meno calmi diventiamo.

Esasperazione, agitazione e stress sono tutti stati che la natura ci spinge a provare per arrivare a riconoscere il nostro ego umano come causa dell’ affanno e, così facendo, sviluppare un nuovo desiderio sincero di elevarsi al di sopra dell’ego.

In questo momento abbiamo bisogno di un ambiente che ci sostenga, ci incoraggi e ci dia fiducia per elevarci al di sopra dell’ego.

Un aspetto di tale ambiente è costituito un regolare apprendimento e un’attività volta a elevarci al di sopra dell’ego umano, in modo da proteggerci da eventuali avversità che potrebbero destabilizzarci.

In altre parole, calibrandoci regolarmente per riconoscere l’ego come fonte del nostro squilibrio con l’ambiente circostante, e per elevarci al di sopra di esso, dovremmo rafforzare il nostro ambiente di sostegno, che a sua volta ci aiuterebbe a superare qualsiasi stato che sperimentiamo più velocemente di quanto non faremmo se fossimo lasciati a noi stessi.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Il controllo di Internet sul mondo

Comento: In alcuni Paesi i governi assumono ufficialmente il controllo di Internet e bloccano i siti che promuovono, ad esempio, la pedofilia, ecc.

La mia risposta: Naturalmente. Se hai una famiglia e dei bambini piccoli, li lasceresti guardare programmi osceni in televisione o su Internet? No. Quindi, dobbiamo trovare una sorta di regolatore. Il problema è come trovarlo.

L’umanità non è incline a cercare qualcosa in comune; arriva a qualcosa involontariamente, per esempio un accordo sui voli, sui corridoi per gli aerei e così via.

Ma in generale questo è un grosso problema, soprattutto per le questioni legate agli affari. È necessaria una sorta di base morale per questo, e l’umanità non ce l’ha.

I genitori di oggi, in linea di massima, hanno altre cose di cui preoccuparsi. Il nostro egoismo è cresciuto così tanto che Internet non corrisponde a ciò che accade nelle scuole. Pertanto, sono favorevole a raggiungere un accordo internazionale, una restrizione internazionale.

L’uomo è un animale, e per di più il più terribile, minaccioso ed egoista! Se permettiamo tutto, non è libertà, ma una perversione che trasforma la nostra vita in una palude dalla quale non riusciremo ad uscire! Affogheremo lì. Pertanto, dobbiamo limitarci in modo da trovarci almeno in uno stato tale da poter inizialmente andare oltre, pensare a qualcosa e scegliere una sorta di linea di mezzo.
La nostra natura egoistica ci schiaccia e ci trascina verso il fondo. La popolarità dei siti porno è al di sopra di tutto. Questo dimostra chi siamo!

Non ho intenzione di imporre nulla, ma deve essere molto limitato e adeguatamente considerato. Non sono un ipocrita, ma non deve essere in questo modo.

Dovremo comunque fare qualcosa. Sono favorevole alla creazione di un’organizzazione internazionale per il controllo di Internet in cui siano presenti i rappresentanti di tutti i Paesi. Questo è l’approccio corretto.

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Da KabTV “Ho ricevuto una chiamata. Il controllo di Internet nel mondo” 11/3/12

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L’intera storia dell’umanità in un’unica frase

Commento: Esiste una parabola su un governatore orientale che voleva conoscere l’intera storia dell’umanità.  Un saggio gli portò cinquecento volumi.  Il governatore rispose: “chi può leggere tutto questo? Mettilo in forma concisa”.

Vent’anni dopo, il saggio ritornò con cinquanta volumi. Ma il re era già vecchio, e lo mandò via di nuovo.

Altri vent’anni passarono.  E il vecchio saggio, dai capelli grigi, portò al governatore un unico volume, contenente tutta la saggezza del mondo.  Il governatore era sul letto di morte e non aveva tempo di leggere neanche un libro.  Allora il saggio gli disse la storia di tutta l’umanità, in una riga: “Si nasce, si soffre e si muore”.

È questa la storia dell’umanità?

La mia risposta: Questo è nei cinquecento volumi, sì.

Domanda: Riesci a immaginarlo? Tutta questa saggezza e storia, così tante cose sono state dette, e il risultato porta a una sola riga: “si nasce, si soffre e si muore”. Il nostro mondo è questo?

Risposta: Certamente.  E noi ci giriamo dentro per aggiungere sempre più volumi, volumi, volumi.

Domanda: La domanda è “perché nasciamo?”

Risposta: Perché nasciamo? In linea di principio, questo è incomprensibile per una persona.  Quindi, non vede né l’inizio né la fine.  Vede se stesso solo a livello animale: la nascita di un corpo animale, la sofferenza di un corpo animale,  alcuni piaceri di un corpo animale, e la morte di un corpo animale. Nient’altro.

Commento: Non riusciamo a decollare, per così dire.

La mia risposta: Se non riusciamo ad elevarci, non comprenderemo il significato.

Domanda: Quindi se non ci eleviamo, allora l’intera storia dell’umanità è : si nasce, si soffre e si muore. E se ci innalziamo, o vogliamo farlo, allora cosa diventa la storia dell’umanità?

Risposta: Allora è necessario distaccarsi dal corpo animale, e innalzarsi al di sopra, e non vivere secondo i suoi desideri, aspirazioni e così via. Allora si inizierà a sentire ciò che il corpo spirituale richiede.

Domanda: In cosa si trasforma questa formula? Che cosa nasce quando mi innalzo al di sopra dell’egoismo? Si nasce, si soffre, e poi, in cosa si trasforma?

Risposta: Ci si separa dal proprio egoismo, ci si innalza al di sopra, e si inizia a sentire la natura in una forma diversa, nella dazione, nell’amore, nella connessione e nella reciprocità. Non nel ricevere, come nel corpo animale, ma nel donare, come nel corpo spirituale.

Domanda: E allora in cosa si trasforma la sofferenza?

Risposta: In piacere.

Domanda: Quindi hai detto “gode e vive per sempre”.  È questa la formula della vera umanità?

Risposta: Sì.

Commento: Mi sembra molto amaro che la nostra formula terrestre sia “nasce, soffre, muore”.

La mia risposta: E senza di essa, non ci sarebbe null’altro.  Non saremmo in grado di raggiungere la forma eterna attraverso i nostri sforzi, le nostre capacità.

Domanda: Quindi ci deve essere una formula iniziale in modo che si possa raggiungere e volerne uscire?

Risposta: Sì.

Commento: Questo avviene da millenni. Millenni, millenni, millenni.

La mia risposta: E quindi?

Commento: Stiamo scrivendo volumi di storia!

La mia risposta: Queste sono anime! E cosa c’è in questa storia e in questi volumi? Non c’è nulla!

Domanda: Quindi una persona deve nascere per vivere per sempre, giusto?

Risposta: Certo. Credo che ci stiamo già arrivando, gradualmente.

Il mio ottimismo deriva dall’assoluto pessimismo del nostro mondo. Credo che l’umanità si scuoterà. Non accetteremo di vivere per questa vita.

 

 

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From KabTV’s “News with Dr. Michael Laitman” 1/5/23

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Come le religioni hanno sostituito la Kabbalah

Ora siamo noi ad entrare in scena, una religione universale per così dire.  Questa non è una religione, ma è ciò che Baal HaSulam chiama Kabbalah nell’articolo “L’essenza della religione e il suo scopo”. Questo significa che non si tratta di ebraismo, ma specificamente di Kabbalah, che si fonda sulla realizzazione del principio “ama il tuo prossimo come te stesso”.

Duemila anni fa, quando fu distrutto il Secondo Tempio, la gente cadde dal realizzare questo comandamento, e di conseguenza caddero nella religione.  È  così che le religioni iniziarono a sostituire la Kabbalah.

La Kabbalah dice “Amando il prossimo come se stessi, ci si apre alle sensazioni del mondo superiore, qui e ora. Non esiste il tempo, non esiste la morte, esiste solo ciò che si percepisce.  Ora percepite un mondo piccolo, una dimensione piccola, ma potete innalzare le vostre sensazioni alla dimensione successiva: quindi iniziate a sentirlo, ora”.

Quando le persone caddero nell’egoismo e smisero di sentire ciò che si dovrebbe dire sull’amore per il prossimo, dimenticandolo, allora scelsero vari comandamenti e rituali materiali per se stessi e una ricompensa dopo la morte per questo.

Innanzitutto, questo non è un lavoro sulla propria correzione, non si riceve immediatamente una ricompensa per il proprio sforzo nel cambiamento, percependo di conseguenza il mondo superiore, ovvero la ricompensa.  Secondo le religioni, presumibilmente, compiendo certe azioni fisiche qui, si riceve una ricompensa dopo la morte del corpo.  Ma perché c’è questa interferenza? Che tipo di paradiso esiste per cui è necessario essere privi di un corpo?

In generale, le religioni hanno distorto un po’ tutto.  Credo che presto le persone inizieranno a comprenderlo.

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From KabTV’s “I Got a Call. America vs. Europe” 6/2/12

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La sofferenza è una punizione di Dio?

La punizione da parte di Dio è una delle tante teorie che sono state elaborate per spiegare perché soffriamo, cioè che Dio ci punisce per certe azioni che abbiamo (o non abbiamo) compiuto nella nostra vita attuale o in quelle passate. Tuttavia, a prescindere dalle teorie, nessuno sa davvero perché soffriamo.

Soprattutto nell’epoca attuale, possiamo vedere che siamo interdipendenti e interconnessi a livello globale. Più ci evolviamo, più la nostra interdipendenza globale ci viene rivelata.

Viviamo in un unico sistema globale e ognuno di noi condivide una responsabilità reciproca per il benessere dell’intero sistema.

In modo analogo a come funziona il nostro corpo, sentiamo una ferita nel mignolo del piede come un dolore in tutto il corpo e, se si tratta di una ferita importante, richiede la nostra completa attenzione. È così che ci riveliamo sempre più spesso nel mondo di oggi.

Se comprendessimo e sentissimo tutta la portata della nostra interdipendenza, allora arriveremmo subito alla conclusione che dobbiamo sistemare i nostri legami: migliorare i nostri atteggiamenti reciproci come se fossimo membri di un’unica famiglia, anche più vicini. Se lo faremo, allora inizieremo a percepire che viviamo in un mondo assolutamente perfetto, privo di sofferenza.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.