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Alla Giornata Mondiale dei Diritti Umani manca il diritto più importante

Ogni anno a dicembre i media discutono molto di diritti umani in occasione della Giornata dei Diritti Umani che viene celebrata dalla comunità internazionale il 10 del mese, in memoria della Dichiarazione Universale dei diritti umani che fu proclamata nel 1948 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

La dichiarazione stabilisce una vasta gamma di diritti fondamentali e libertà di cui tutti abbiamo diritto, come ad esempio il diritto alla libertà, eguaglianza, dignità, sicurezza personale, istruzione e lavoro. Ma c’è ne uno fondamentale a cui tutti abbiamo diritto, ma nessuno di noi ce l’ha perché non ne è consapevole. Tuttavia senza questo, non avremo nessuno di tutti gli altri diritti.

Si tratta di quel fatto unico e fondamentale, che determina tutto nelle nostre vite. E cioè che siamo tutti connessi l’uno all’altro e che dipendiamo gli uni dagli altri. Poiché non sappiamo questo, o non vogliamo saperlo, violiamo reciprocamente i diritti a destra e a manca, senza comprendere che così facendo stiamo danneggiando la vera struttura che ci sostiene e ci nutre. Quindi, il nostro diritto più essenziale, che è anche il nostro dovere, è di sentire che siamo gli uni il salvagente degli altri.

Che ci piaccia o no, siamo tutti insieme in questo. La legge generale della natura è “uno per tutti e tutti per uno” ed è imprescindibile. Prima lo comprendiamo, prima inizieremo a vivere di conseguenza. 

Noi non sfruttiamo i nostri figli, né li depriviamo dei loro bisogni primari. Al contrario, cerchiamo di fornire loro tutto quello di cui hanno bisogno e anche di più, perché li percepiamo come un’estensione di noi stessi. Allo stesso modo, se sentissimo che ognuno intorno a noi è anch’esso una nostra estensione, non lo sfrutteremmo.

Al momento dobbiamo lottare contro gli usi e gli abusi nel mondo, proprio perché ci sentiamo disconnessi gli uni dagli altri. Fino a quando non porremo fine a questo senso di disconnessione, non potremo sradicare lo sfruttamento e la lotta per i diritti umani sarà futile e inutile.  Anzi, ne beneficeranno solo coloro che ottengono fama e fortuna mostrandosi paladini dei poveri, quando di fatto speculano sulle loro spalle tormentate.

Dato che la comprensione della dipendenza reciproca è essenziale per curare tutti i mali della società, io insisto sempre sul fatto che l’educazione alla connessione è l’iniziativa più urgente e più importante che dobbiamo prendere. Deve venire prima di ogni cosa, perché, di nuovo, sapendo che dipendiamo gli uni dagli altri, non ci colpiremo a vicenda e non ci sarà alcun abuso dei diritti umani.

Al contrario, ignorando la nostra interdipendenza, troveremo sempre modi per sfruttare gli altri e anche organizzazioni, che pretendono di lottare per i poveri, perpetueranno la loro miseria al fine di incrementare la propria ricchezza e il proprio potere.

Didascalia della foto:
Persone partecipano a una marcia contro il regime islamico in Iran nella Giornata Internazionale dei Diritti Umani. I manifestanti hanno chiesto giustizia per Mohsen Shekari, un uomo di 23 anni giustiziato dal regime islamico l’8 dicembre per aver bloccato una strada e presumibilmente ferito un soldato durante una protesta. Le manifestazioni in Iran, iniziate in risposta alla morte di Mahsa Amini, si sono trasformate in un movimento contro il regime e i manifestanti continuano a chiedere un Iran laico e democratico. (Foto di Allison Bailey / SOPA Images/Sipa USA)