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Introdurre un gioco nella relazione.

Domanda: Perché la relazione tra un uomo e una donna finisce?

Risposta: La gente non sa come valorizzare le proprie relazioni, non gli è stato insegnato.

Domanda: Come si può mantenere l’intensità e la passione del sesso?

Risposta: Credo che sia una domanda molto complessa e sfaccettata. Se sono dei partner sani, troveranno un modo per mantenere l’intensità e la passione.

Dovrebbero apprezzarsi a vicenda, pensare a come portare piacere all’altro, e allora ci riusciranno.

Domanda: Ma secondo la Kabbalah, il desiderio di una persona è riempito, e questo è quanto. Vediamo che molte coppie affrontano problemi quando, nel corso della vita, perdono una sorta di chiarezza, vivacità nella relazione, compresa quella sessuale.

Risposta: È necessario introdurre un gioco nella relazione.

 

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From KabTV’s “Blitz Questions and Answers” 1/6/23

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Il contenuto si basa su conversazioni pronunciate dal Rav Dr. Michael Laitman ed è stato scritto e curato dai suoi studenti.

L’Universo è infinito?

La differenza tra noi e il Bore è infinita.

Chi o che cosa è il Bore? Esso, o Lui, è la essenza dell’amore e della dazione, l’opposto della nostra essenza, la ricezione.

Nella nostra opposizione al Bore, percepiamo una piccolissima parte dell’universo infinito.

Siamo limitati in quanto esseri creati. Tuttavia, proprio perché siamo esseri creati, possiamo avvicinarci al Bore, rivelarLo, capirLo, e sentirLo in base alla nostra equivalenza della forma con Lui.

In altre parole, nella misura in cui accettiamo su di noi la qualità d’amore e di dazione del Bore, saremo in grado di percepire correttamente l’universo come la vera essenza d’amore infinito del Bore.


Contenuti scritti ed editati da studenti basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Che cos’è il tempo?

Possiamo osservare il tempo quando guardiamo i nostri orologi, possiamo percepirlo quando riflettiamo sulla nostra vita e ci rendiamo conto della velocità con cui passa, lo sentiamo quando contempliamo gli eventi della nostra vita e consideriamo le loro conseguenze e le nostre emozioni.

Il nostro desiderio di ricevere, la materia fondamentale di cui siamo composti, percepisce il passato, il presente e il futuro. Riconosce il tempo come cambiamenti che avvengono nel nostro desiderio di piacere. In altre parole, il tempo dipende dalle sensazioni che nascono dal nostro desiderio di ricevere. Senza queste sensazioni, non avremmo alcun concetto di tempo.

Se non ci fossero differenze nelle nostre sensazioni tra il sentirsi meglio o peggio, non saremmo consapevoli del passare del tempo. Se le nostre sensazioni rimanessero invariate, il tempo, così come lo conosciamo, si fermerebbe. Il tempo, cioè, è il risultato delle fluttuazioni delle nostre sensazioni. Se non c’è cambiamento, non c’è tempo. Come si differenzia un minuto dall’altro? Le variazioni sono dovute ai processi che avvengono nel nostro desiderio di ricevere, e questo è ciò che chiamiamo: “tempo”.

Il tempo è la misura della differenza tra la quantità di piacere che proviamo nel nostro stato attuale rispetto a quello successivo. Le nostre sensazioni cambiano continuamente, il che spiega perché gli eventi del passato, del presente e del futuro sono così importanti dal nostro punto di vista egoistico. Esploriamo gli stati che il nostro desiderio di ricevere piacere sperimenta, e i cambiamenti tra questi stati sono registrati dentro di noi come tempo.

Il desiderio del piacere è la materia della creazione. È un sensore che percepisce la pienezza o il vuoto. Valuta lo stato in cui si trova in base al confronto con la sensazione di appagamento nello stato precedente e forma un concetto di tempo valutando la quantità di piacere in entrambi gli stati.

Il tempo è uno strumento per misurare l’appagamento del desiderio di ricevere. Desideriamo l’appagamento, quindi guardiamo al futuro e riflettiamo sul passato per imparare a organizzarci al meglio per raggiungere il risultato desiderato. Poiché organizziamo il nostro percorso di realizzazione, dividiamo il tempo in varie fasi.

Sia il passato che il presente sono basati sul nostro desiderio del piacere. Il desiderio di ricevere si sviluppa e passa attraverso le seguenti fasi: inanimata, vegetativa, animata e umana. Gli esseri umani sono gli unici a percepire il tempo, cioè a riconoscere il passato, il presente e il futuro. Queste fasi sono diverse per l’uomo dal punto di vista della sensazione di appagamento.

A livello interiore sperimentiamo diversi tipi di tempo. C’è il tempo che teniamo sotto controllo con un orologio, ma abbiamo anche un senso interiore del tempo. Possiamo misurare un tempo ampio come miliardi di anni o minuscolo come un attimo fuggente. Misuriamo il tempo in base al suo significato per noi e al nostro coinvolgimento in esso.

La nostra percezione del tempo e la sua essenza sono due concetti distinti. La nostra esperienza del tempo si basa sulle nostre esperienze personali, mentre il tempo astronomico misura il movimento orbitale dei pianeti, anche se per il momento è relativo.

L’intero universo è un desiderio di ricevere all’interno del quale osserviamo i processi che avvengono a livello inanimato, vegetativo, animato e umano. Pertanto, tutto ciò che è realtà è in realtà dentro di noi. La nostra realtà è un prodotto della nostra percezione. Se la nostra percezione cambia, cambieranno anche i concetti di tempo, movimento, spazio, universo e l’intero quadro in cui viviamo. Questo ci porta a porci delle domande sulla nostra realtà e se abbiamo il potere di modificarla.

Contenuti scritti ed editati da studenti basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Qual è la definizione biblica di sacrificio?

Il sacrificio è uno stato interiore sperimentato da tutti coloro che sono in fase di sviluppo spirituale.

Che cosa sacrifichiamo?

Sacrifichiamo il nostro egoismo, cioè il nostro desiderio di godere solo per il proprio tornaconto, o in altre parole, sacrifichiamo la nostra natura a livello inanimato, vegetativo e animato, che desidera sperimentare il piacere, il successo e una vita facile.

Questi desideri sono la natura innata dell’egoismo. Se desideriamo limitare il nostro approccio egoistico alla vita e raggiungere un altro stato in cui desideriamo non usare il nostro egoismo ma, al contrario, allontanarci da esso, allora tale azione interiore si chiama: “Sacrificio”.

Contenuti scritti ed editati da studenti basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

È possibile trarre vantaggio da una crisi?

Possiamo trarre beneficio da una crisi se comprendiamo la sua vera causa e come guarire il mondo attraverso di essa. Altrimenti, non possiamo dire di trarre beneficio da una crisi.

Nel loro nucleo, tutte le crisi che subiamo emergono da connessioni umane negative. Allo stesso modo, la loro soluzione definitiva consiste nel connetterci positivamente al di sopra delle nostre pulsioni negative.

Se ci connettiamo positivamente, vedremo di conseguenza cambiamenti positivi nel mondo. Connessione positiva significa che ci fideremo, ci aiuteremo, ci sosterremo e ci incoraggeremo a vicenda sempre di più e ci danneggeremo sempre di meno.

Esiste un fato o un destino?

Sì, abbiamo un destino. Cioè, viviamo in una realtà predeterminata.

Ognuno di noi ha un destino diverso che ci fa attraversare i vari stati della vita a ritmi diversi. Per esempio, c’è chi vive una vita semplice, senza fare altro che lavorare per provvedere a se stesso e alla propria famiglia fino alla morte, e poi c’è chi subisce molti più cambiamenti nel corso della vita. Non si capisce perché ad alcuni vada in un modo e ad altri in un altro.

Secondo la saggezza della Kabbalah, il destino di ogni persona dipende dalla struttura interna dell’anima di cui siamo tutti parte.

Contenuti scritti ed editati da studenti basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

La musica può essere utile in ambito educativo?

Esistono numerosi esempi di come la musica e le canzoni vengano impiegate nell’istruzione per consentire agli studenti di assorbire più facilmente le nozioni. Inoltre, imparando varie materie attraverso la musica, gli studenti stessi imparano come insegnare agli altri, alla generazione successiva e così via. Se gli studenti cantano insieme durante il loro apprendimento, aggiungono anche una componente di legame comune e di adattamento al loro percorso formativo.

Tuttavia, più che utilizzare la musica per migliorare l’apprendimento all’interno degli attuali contesti educativi, abbiamo bisogno di un tipo di educazione diversa, in cui gli studenti comprendano la necessità di connettersi positivamente.

In altre parole, poiché il nostro mondo diventa sempre più connesso, è necessario che i nostri metodi educativi pongano nuovamente l’accento sulla necessità di una connessione positiva. Il primo insegnamento che gli studenti dovrebbero trarre è che senza una connessione positiva nella società, nei gruppi e nelle varie interazioni, nulla li aiuterà nella vita.

Un approccio tale ignora il fulcro dell’approccio educativo attuale, basato principalmente sull’apprendimento, lo sviluppo e il successo individuale.  Sviluppare se stessi in una competizione individuale contro l’altro è un approccio educativo datato che non è più adatto al nostro mondo globalmente interconnesso e interdipendente. Tutti gli apprendimenti, gli sviluppi e i risultati dovrebbero essere conseguiti dopo aver posto l’accento sulla necessità di creare connessioni positive.

Il mondo ha quindi bisogno di nuovi tipi di educatori che sappiano come entrare nel cuore degli studenti e generare un’atmosfera di buona connessione. Ciò richiede anche che gli stessi educatori coltivino un legame positivo tra loro. In effetti, una visione di questo tipo è lontana dai nostri attuali quadri educativi e sembra impossibile formare gli insegnanti in questo modo oggi. Forse sarebbe possibile raggiungere una sorta di accordo in cui gli insegnanti stabiliscano prima una connessione positiva tra di loro nelle sale insegnanti e poi, dallo stato di buona connessione che hanno raggiunto, trasmettano questa atmosfera nelle loro classi. Sicuramente, allora, cominceremmo a vedere risultati migliori in tutti i settori: prima in un’atmosfera sociale più armoniosa di gentilezza e attenzione, poi nell’assistenza reciproca e nel desiderio di imparare meglio.

C’è un lungo cammino da percorrere per preparare nuovi educatori, e quindi un nuovo sistema educativo, basati sulla necessità di connettersi positivamente a tutta la società. Lungo il percorso, gli insegnanti dovrebbero avere un interesse sia materiale che ideologico per queste idee. In altre parole, dovrebbero ricevere uno stipendio soddisfacente per il loro lavoro educativo, ma anche imparare i molti aspetti della connessione umana positiva mentre la esercitano tra i loro colleghi educatori.

Come far sì che gli altri si aprano con te

La saggezza della Kabbalah è tutta incentrata sull’unione delle persone.

La connessione umana ha un’importanza primaria nel metodo,  diventare un Kabbalista significa diventare esperto della connessione umana positiva.

Per esempio, capisco ogni persona con cui ho parlato, e ho parlato con migliaia di persone. In ogni persona trovo una parte di essa in me. Può essere un nemico, un antisemita, un nazista, un ubriaco, una persona molto rozza, un ladro o un mafioso. Ritrovo in me le stesse caratteristiche che hanno loro. Non è che io sia un ladro incallito che dedica la sua vita ai furti, ma questa modalità esiste in me.

È necessario che io faccia sentire agli altri che li capisco. E potrebbe anche trattarsi del criminale più terribile: devo dimostrare loro che li capisco, che posso in qualche modo mettermi nei loro panni, capire da dove vengono e giustificare il fatto che sarei diventato come loro, date le situazioni che hanno vissuto. Quando ti metti in relazione con una parte di altre persone in te, puoi parlare facilmente con chiunque.

Mi mostrate una persona al mondo in cui non sono incluso?  Nella saggezza della Kabbalah impariamo, che vi piaccia o no, dall’alto al basso e in tutte le direzioni, che siete parte integrale di tutte le anime. Allo stesso modo, voi includete tutte le opinioni e i discernimenti delle anime. Le altre persone dovrebbero quindi sentire questa inclusione quando parlano con voi.

L’era della sovrapproduzione .

Domanda: Secondo le statistiche, molti di noi hanno più del necessario, ma sono comunque infelici poiché temono di perdere il lavoro. Viviamo secondo il principio che dobbiamo avere un lavoro per guadagnare. Come possiamo cambiare questa coscienza? A spese di cosa è possibile cambiarla?

Risposta: Né le persone né gli economisti capiscono come organizzare correttamente l’economia.

Stanno emergendo diverse teorie su come costruire un’economia in una società tecnologica non in via di sviluppo. L’unica cosa che dobbiamo fare è ottimizzare alcuni settori.

Diciamo che sviluppiamo il settore agricolo e anche in questo caso, in una certa misura, lo gestiamo in modo da non mangiare nulla di artificiale. Nello stesso modo, potremmo migliorare soltanto i dispositivi e gli apparecchi che veramente servono, per esempio l’elettronica di consumo. Cos’altro serve? Per cosa?

Dobbiamo condurre un’accurata revisione di ciò che abbiamo raggiunto e, in maniera consapevole e obbligatoria, iniziare a eliminare tutto ciò che non è necessario. Altrimenti non sopravviveremo, esauriremo tutte le nostre riserve. Immagina di essere il proprietario della Terra. Il globo è il mio orto e tutto ciò che si trova nella terra o nell’aria non si auto-rinnova.

Nel prossimo futuro questo sarà compreso in maniera abbastanza realistica dalle persone. Non sono in grado di limitarsi. L’egoismo ci metterà all’angolo. La nostra natura è fatta in modo tale da obbligarci a pensare all’autocontrollo. Questo bisogno sorgerà.

Guardate, improvvisamente milioni di persone disoccupate sono per strada e le aziende stanno chiudendo. Perché? Per cosa? Ci sono centinaia di teorie. Ora cosa succederà? Stanno chiudendo poiché abbiamo passato tutte le fasi di sviluppo; siamo arrivati alla sovrapproduzione.

 

 

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From KabTV’s “I Got a Call, How to Make a Revolution” 2/10/12

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Da dove viene il desiderio?

Domanda: Da dove viene il desiderio?

Risposta: Il desiderio viene da te.

Domanda: Qual è il luogo in me da cui provengono i desideri?

Risposta: Appaiono semplicemente in te.

Domanda: E cosa si fa quando non si sa ciò che si vuole?

Risposta: Quando non si sa ciò che si vuole, bisogna iniziare a prendersi cura degli altri. Questo ti porterà alle decisioni corrette e alla rivelazione del mondo.

 

 

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From KabTV’s “Blitz Questions and Answers” 1/6/23

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