Quando la natura parla, dovremmo ascoltare

L’uragano Ian ha lasciato una scia di devastazione che richiederà settimane per essere valutata, anni per essere riparata e chissà quali nuove avversità si verificheranno nel frattempo. Secondo gli scienziati, probabilmente non è stato il cambiamento climatico a causare Ian, ma lo ha certamente intensificato.  A meno che non si mettano in atto strumenti di correzione decisamente più efficaci, è meglio prepararsi a molto peggio, perché quando la natura parla, dobbiamo ascoltarla.

La violenza delle tempeste è in aumento, gli incendi selvaggi sono sempre più frequenti e intensi e la siccità sta distruggendo fiumi e laghi. Più interferiamo con la natura e la stravolgiamo attraverso uno sfruttamento sconsiderato, più scateniamo fenomeni aggressivi ed estremi.

Nella saggezza della Kabbalah, “natura” è sinonimo di “Dio”. Questo non significa che dobbiamo inchinarci al vento o al sole come facevano i pagani, ma che dobbiamo capire che abbiamo a che fare con forze superiori, molto più potenti di noi. Pertanto, dovremmo seguire le loro direttive piuttosto che cercare di dominarle come se fossimo superiori a loro.

La loro direttiva è semplice: rimanere in equilibrio.  La natura ci sta dicendo che non possiamo prendere per noi stessi più di quanto ci serve in quanto creiamo dei disequilibri di cui la natura si vendica. Più prendiamo oltre ai nostri bisogni, e più intensa sarà la vendetta della natura. Ecco perché i disastri naturali sono sempre più intensi.

Non dovremmo negarci nulla di ciò di cui abbiamo bisogno. Tuttavia, ci siamo abituati a ottenere non ciò di cui abbiamo bisogno, ma ciò che vogliamo, e c’è una grande differenza tra ciò di cui abbiamo bisogno e ciò che vogliamo.

Credo che l’America come paese, e il popolo americano, siano abbastanza resilienti da superare le avversità e apportare i cambiamenti necessari. La Florida si riprenderà dalle conseguenze di Ian, ma ciò che accadrà oltre alla riparazione dei danni fisici dipende dall’intero paese.

L’America, il campione mondiale del consumismo, dovrebbe cambiare rotta e guidare il mondo verso un nuovo paradigma: più equilibrio e sostenibilità. L’attenzione nel XXI secolo dovrebbe spostarsi dal migliorare la vita materiale a migliorare la vita sociale. I nostri bisogni materiali sono stati soddisfatti: ora è arrivato il momento di soddisfare i nostri bisogni emotivi, e questi saranno soddisfatti quando creeremo una società in cui la gente ama vivere.

L’unico modo per creare una società gradevole è favorire le connessioni tra le persone. Di conseguenza, se l’America si concentra sulla riparazione della crescente estraneità tra le persone, darà a queste ultime un senso di appagamento.  Questo, a sua volta, ridurrà l’attenzione della gente al materialismo, frenando senza sforzo il consumo eccessivo.

Le persone non si sentiranno insoddisfatte perché la loro soddisfazione deriverà dai legami sociali piuttosto che dai beni materiali.

Non c’è limite alla quantità di legami sociali che gli esseri umani possono creare; è la risorsa sostenibile per eccellenza. Attingendo ad essa, troveremo un’abbondanza di potere e di gioia nelle connessioni sociali. Allora, invece di sfruttare la natura per cercare di soddisfare i nostri insaziabili desideri, prenderemo naturalmente solo ciò di cui abbiamo bisogno e dirigeremo le nostre energie positive verso gli altri.

Didascalia foto:
Vedute aeree alle prime luci dell’alba dei quartieri danneggiati dall’uragano Ian, di categoria 4, che ha colpito la costa occidentale della Florida, il 29 settembre 2022 a Fort Myers, Florida Credit: U.S. Coast Guard

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