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Mikhail Gorbachev- un’impressione personale

La morte di Mikhail Gorbachev mi ha ricordato una breve conversazione che avuto con lui. Ancora prima di incontrarlo, avevo l’impressione che fosse un politico veramente diverso dagli altri. Non era intrinsecamente negativo, capiva le persone ed era vicino alla gente comune. Nella struttura impossibile in cui operava, credo che avesse fatto del suo meglio e a beneficio di tutti. Se non fosse stato tolto dal suo incarico di leader dell’Unione Sovietica, avrebbe fatto ancora di più per il bene del suo paese e per il mondo.

Quando l’ho conosciuto, nel novembre 2015, non era più in carica da quasi quattordici anni. Ciononostante, cercava ancora di rendere il mondo un posto migliore. Ci siamo incontrati a una conferenza a Tokyo, Giappone. In quei tempi ero membro del Consiglio Mondiale di Saggezza (WWC) e lui era un presidente onorario dell’organizzazione, diretta dal Prof. Ervin Laszlo.

Durante l’evento, il Goi Peace Foundation, in Giappone, aveva invitato il WWC a una conferenza a Tokyo, per partecipare all’iniziativa dal titolo “Creare una nuova civiltà”. Il culmine della manifestazione fu una serie di discorsi in una sala nel centro di Tokyo, davanti a un pubblico di 5000 persone, compresi ambasciatori e altri ufficiali provenienti da 46 nazioni.

La sera prima dell’evento, i membri del WWC si riunirono per un incontro sociale con un tono più informale delle discussioni formali. Quella sera scambiai alcune parole con Gorbachev. Era molto amichevole e informale, l’ultima cosa che ci si aspetterebbe da un ex presidente dell’Unione Sovietica.

Durante il convegno, gli raccontai quanto apprezzassi i suoi sforzi per rendere il mondo un luogo migliore. Mi rispose che apprezzava la mia comprensione del suo intento, e disse di essere ancora attivo nel cercare di essere d’aiuto ovunque fosse possibile.

Penso che, considerate le circostanze in cui operava, provenendo da un contesto sovietico e comunista, le riforme che aveva attuato erano sbalorditive, inconcepibili fino a quando non iniziò a farle. In quel senso, fu veramente un pioniere e merita il rispetto del mondo per il suo contributo all’umanità.