Polarizzazione e reti antisociali

La divisione e la polarizzazione aumentano di giorno in giorno come anche la rabbia e l’odio che vengono adoperati come arma da un flusso inondante di informazioni sui social media. Queste sono le conclusioni di un recente studio dell’università di Yale. Ma siamo davvero sorpresi da questa informazione?

Secondo la ricerca fatta in collaborazione con l’Università della Pennsylvania e l’Università della California del Sud, una quantità maggiore di informazioni non si traduce necessariamente in pluralismo , ma intensifica solo le opinioni già polarizzate. Le persone tendono a leggere e assorbire solamente ciò che conferma le loro idee in una sorta di ” bias di conferma”.

Per me non c’è nulla di nuovo. Dopotutto è scritto e risaputo, “Il cuore dell’uomo ha un’inclinazione al male sin dall’infanzia” (Genesi 8:21). Ciò vuol dire che siamo tutti sotto il controllo di un desiderio egoistico e alla costante ricerca della realizzazione di sé. Questa tendenza non esiste solo nell’essere umano ma anche nella società intera che fonda le sue radici in esso. La famiglia, le relazioni nazionali ed internazionali, tutta la società è fondata sul sistema egoistico. Questo è naturale e logico dal momento che tutto in natura, incluso il livello inanimato vegetale ed animale, lavora per ottenere il massimo piacere dal minimo sforzo.

Gli sviluppatori degli algoritmi dei social network hanno iniziato a bombardarci per farci rimanere più tempo possibile sulle loro piattaforme, al fine di trarre profitto dai contenuti di marketing. Successivamente questa tendenza ha incrementato gli sforzi per tentare di craccare gli algoritmi al fine di capire il motivo della loro efficacia su di noi. Ciò che in realtà va esaminato più a fondo è il nostro comportamento umano.

È molto meglio occuparsi della ricerca di noi stessi. Il nostro istinto malevolo è una bomba ad orologeria con un potenziale negativo terribile; questo lo testimonieremo via via, sempre di più. È importante interiorizzare il concetto che, a seconda dell’ambiente in cui viviamo, non esitiamo a beneficiare noi stessi anche se questo viene fatto alle spese del prossimo. Cerchiamo il nostro personale tornaconto senza alcun rimorso per le persone che potremmo danneggiare.

Vedremo la luce alla fine del tunnel nel momento in cui non saremo più in grado di tollerare il mostro che abbiamo costruito con le nostre stesse mani. Unanimemente decideremo di distruggerlo oppure, al limite, di condurre il mostro in un centro di riabilitazione.

Non abbiamo idea del danno che provoca il virus della polarizzazione alle nostre menti. In base alla nostra evoluzione l’umanità dovrebbe dirigersi verso l’equilibrio, ma prima che questo accada, anziché comportarci e connetterci in un unico sistema globale, noi permettiamo al nostro desiderio egoistico di controllarci e di separarci e tutto questo viene fatto con la collaborazione delle nostre menti, che poi corrispondono alla nostra intenzione. Come risultato litighiamo, ci separiamo, divorziamo e ci dividiamo, causando grandi danni che finiamo per pagare amaramente.

Quando non riusciamo a risolvere le cose con il buon senso razionale, ci riempiamo di rabbia e di collera e scoppiamo sotto pressione. I social network riflettono la nostra natura e infiammano le passioni antagoniste. È sufficiente che nei social prenda piede un’opinione estrema per superare il limite della nostra agitazione e crearci uno squilibrio emozionale.

Non sarà d’aiuto ripulire il contenuto tossico e censurare gli incitanti video e tweet. In realtà non faremo altro che ridurre il male nauseante per un breve periodo per poi riprendere con le nostre abitudini distruttive fino all’eruzione successiva.

Per cambiare direzione e pensiero c’è bisogno che riconosciamo, affrontiamo e prendiamo coscienza della nostra natura nociva e che parliamo dell’egoismo umano che ci governa. Una consapevolezza elevata può portare le persone a eliminare questa nostra imperante natura malevola. Un riconoscimento serio ed adeguato renderà tutti consapevoli che agire e pensare contro gli altri causa una frattura che conduce progressivamente all’auto distruzione.

Questo processo deve avvenire a tutti i livelli della nostra società e da lì si diffonderà nei social network in quanto essi non sono altro che uno specchio. Allora naturalmente approveremo delle leggi condivise dal mondo dei social media, che ci impediranno di essere noncuranti verso il prossimo e questo perché verrà universalmente riconosciuto che il nostro intento malevolo ci si ritorcerà contro.

Se già interagiamo con il mondo dei network, sarebbe bello sviluppare un algoritmo sano che sappia incoraggiare unità e vicinanza e che sia in grado di evocare una sensazione che porti beneficio e dolcezza alle nostre vite. Così come i social network sono entrati con impeto nelle nostre vite, cambiandole nel profondo, anche questo algoritmo potrebbe svilupparsi con grande successo. Solo allora inizieremo a costruire dei veri social network.

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