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La nostra follia ha uno scopo

Una delle domande più imbarazzanti che ossessionano l’umanità è perché la specie più intelligente del pianeta non riesca a gestire la propria vita con intelligenza. Dopo ogni cataclisma auto inflitto, analizziamo, riflettiamo e traiamo conclusioni per evitare che le calamità si possano ripetere. Eppure, ogni volta, ricadiamo inevitabilmente negli stessi errori, pecchiamo di vanità e sconsideratezza che conducono inevitabilmente ad un altro cataclisma. Perché la specie più intelligente continua ad incedere con questo passo nella follia?

La sorprendente risposta a questa domanda non risiede nelle nostre manifestazioni o nel nostro intelletto. La risposta sta nello scopo della nostra esistenza. Se ci stessimo sviluppando secondo la legge dell’evoluzione di Darwin, vale a dire, in modo naturale, non ci sarebbero falle nel nostro comportamento, esattamente come gli animali che sanno come agire e quando agire. Sono riusciti a sopravvivere in questo modo per milioni di anni nonostante le forze avverse.

Gli umani invece hanno un altro scopo oltre l’esistenza fisica. Siamo destinati a diventare onniscienti, fino ad arrivare a comprendere tutto della Creazione: perché esiste, come permarrà e come potrà raggiungere il suo fine. 

Man mano che l’evoluzione fa il suo corso, da processi semplici a processi complessi, da creature unicellulari a trilioni di cellule che lavorano all’unisono per sostenere grandi corpi come il nostro,  la nostra coscienza deve gradualmente evolvere dal concentrarsi solo su noi stessi al concentrarsi su tutta l’umanità, poi sull’intero pianeta e infine su tutto ciò che esiste.

Siamo già connessi, ma non ne siamo consapevoli e ci comportiamo come se non lo fossimo.  Mentre gli animali seguono il loro istinto e dunque non interrompono la connessione tra le diverse parti della realtà senza quindi causare danni, noi invece seguiamo i nostri capricci e tutto ciò che ci passa per la mente. Poiché  le nostre menti non percepiscono la connessione di tutta la realtà e, oltretutto, contrastano la percezione a causa del nostro ego, agiamo come se potessimo ignorare il resto della realtà e fare ciò che vogliamo. Il risultato è il mondo caotico nel quale ci troviamo a vivere, in cui ciascuno cerca di imporre il proprio ego sull’altro o addirittura cerca di annientare l’altro.

Lo scopo del caos dunque, è quello di mostrarci la nostra follia. Che lo vogliamo o no, il caos ci mostra che siamo responsabili per tutto e ciascuno di noi lo è nei confronti degli altri. Se non acquisiamo consapevolezza della nostra mancanza di connessione e non iniziamo a comportarci di conseguenza, distruggeremo tutto.

Inoltre, se l’acquisizione della consapevolezza non è seguita da azioni, non potremo mai percepire ciò che dobbiamo percepire.  Non saremo in grado di capire il mondo in cui viviamo, come e perché esiste. In effetti, siamo giunti ad un punto in cui la nostra esistenza fisica ed  il nostro sviluppo spirituale sono in un rapporto di reciproca dipendenza. I nostri corpi riusciranno a sopravvivere solo se svilupperemo le nostre menti.