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Il Large Hadron Collider può rivelare più particelle, non i segreti dell’esistenza

Il 5 luglio, dopo oltre tre anni di lavori di aggiornamento e manutenzione, “i rivelatori del Large Hadron Collider (LHC) hanno attivato tutti i sottosistemi e hanno iniziato a registrare collisioni ad alta energia all’energia senza precedenti di 13,6 trilioni di elettronvolt”, riporta il sito web del CERN. Appena un giorno dopo, la Reuters ha dichiarato con tono gioviale che “gli scienziati che lavorano con il Large Hadron Collider (LHC) hanno scoperto tre particelle subatomiche mai viste prima”. Alcuni anni fa, quando l’LHC ha osservato per la prima volta la particella del Bosone di Higgs, essa è stata definita la scoperta della particella “Dio”, il legame tra energia e massa.

Ma la particella del Bosone di Higgs non ha risposto a tutte le nostre domande, e nemmeno queste tre nuove particelle lo faranno. Giocattoli costosi non ci daranno le risposte alle nostre domande fondamentali. Se vogliamo scoprire i segreti della creazione, dobbiamo usare un metodo completamente diverso da quello di far scontrare le particelle tra loro a velocità strabilianti. Questo metodo può aiutarci a scoprire nuove particelle, ma non la forza che le crea.

La forza che crea tutte le particelle e tutte le cose in natura si trova all’interno della natura stessa. Per scoprirla dobbiamo ricorrere a un principio chiamato: “Equivalenza della forma”. Equivalenza della forma significa che potete rilevare qualcosa solo se anche voi avete quello stesso qualcosa dentro di voi. Può trattarsi di una forza, di una proprietà o di una qualità, ma se non l’avete dentro di voi, non potrete rilevarne l’esistenza al di fuori di voi.

È così che funzionano i nostri sensi. La lunghezza del condotto uditivo, ad esempio, determina le frequenze che sentiamo. I neonati sono più sensibili ai suoni acuti rispetto agli adulti perché i loro canali uditivi più corti rilevano lunghezze d’onda più brevi, ovvero frequenze più alte. In altre parole, le frequenze che hanno una lunghezza pari a quella del condotto uditivo sono quelle che sentiamo. Gli altri sensi funzionano in modo diverso, ma secondo lo stesso principio di creare una somiglianza tra i fenomeni esterni e i loro rilevatori nel nostro corpo.

Di conseguenza, se vogliamo scoprire i segreti della creazione, dobbiamo costruire in noi gli “organi sensoriali” per rilevarli. Può sembrare complicato, ma comprenderlo è piuttosto semplice. Il segreto della creazione è l’equilibrio tra i due estremi della realtà. Possiamo chiamarli positivo e negativo, attrazione e rifiuto, caldo e freddo, vita e morte, inverno ed estate, amore e odio, dare e ricevere, o qualsiasi altro nome che descriva due opposti.

Per sostenere la vita è necessario un equilibrio tra le due forze. Senza di esso, una forza prenderebbe il sopravvento e distruggerebbe tutto. Per esempio, la luna resta ad una distanza fissa dalla Terra, perché esiste un equilibrio tra le forze che la spingono lontano dalla Terra e le forze gravitazionali che la attirano verso di noi. Se questo equilibrio si alterasse, la luna andrebbe alla deriva nello spazio o si schianterebbe contro la Terra.

Attualmente non riusciamo a capire la vita come è veramente perché siamo governati da una sola forza: la ricezione. In noi c’è a malapena un dare e quel poco che c’è è impotente di fronte alle forze narcisistiche che dominano l’umanità.

Come è evidente, stiamo portando l’umanità verso la distruzione o una grande calamità. Ciò che è meno noto, tuttavia, è che ci stiamo comportando in questo modo a causa dello squilibrio che c’è in noi tra il positivo e il negativo. Se riuscissimo a riequilibrarli, non solo ristabiliremmo l’equilibrio nel sistema planetario, ma scopriremmo molto di più di quanto possiamo vedere oggi, molto di più di quanto possa scoprire l’LHC, poiché la nostra intera percezione della realtà cambierebbe.

In questo momento, percepiamo il mondo intero come se fosse guidato da impulsi egoistici. Ma non è così. È guidato da spinte sia egoistiche che altruistiche, altrimenti non esisterebbe, come nell’esempio della luna e della Terra. Anche se i minerali, le piante e gli animali vogliono tutto per se stessi, come noi, la natura limita l’intensità dei loro impulsi a un livello che non altera l’equilibrio. In altre parole, gli animali mantengono l’equilibrio tra positivo e negativo attraverso la limitazione del negativo in loro da parte della natura.

Gli unici il cui egoismo è illimitato sono gli esseri umani. Pertanto, siamo gli unici a turbare l’equilibrio della Terra. Ancora peggio, dato che non abbiamo nessuna forma di dazione genuina dentro di noi, non possiamo rivelare la sua esistenza all’esterno, non abbiamo un’equivalenza della forma con quella qualità in natura. Di conseguenza, stiamo distruggendo il nostro habitat e non comprendiamo il mondo in cui viviamo.

Il telescopio più potente e il microscopio più potente non rileveranno ciò che richiede proprietà diverse per essere rilevato. Per comprendere la realtà, non abbiamo bisogno di macchine più potenti che schiaccino le particelle l’una contro l’altra. In realtà, non abbiamo bisogno di schiacciare nulla.  Al contrario, dobbiamo coltivare in noi la qualità opposta alla frantumazione, la qualità della costruzione, della positività piuttosto che della negatività. Allora non avremo bisogno di giocattoli mastodontici come il Large Hadron Collider, perché scopriremo cosa fa funzionare davvero il nostro mondo.

Didascalia foto:
Una veduta generale dell’esperimento Large Hadron Collider (LHC) durante una visita riservata ai media presso l’Organizzazione per la Ricerca Nucleare (CERN) nel villaggio francese di Saint-Genis-Pouilly, vicino a Ginevra, in Svizzera, 23 luglio 2014. REUTERS/Pierre Albouy

Come siamo arrivati a questa condizione instabile nel mondo?

Oggi l’evoluzione del desiderio di ricevere ci viene rivelata in tutte le sue sfaccettature, dalle lotte di potere tra famiglie alle guerre tra nazioni e blocchi. Questo desiderio ha lo scopo di rivelare la nostra natura malvagia, così da acquisire consapevolezza che non possiamo più vivere in questo modo e che non abbiamo altra scelta se non quella di apportare dei cambiamenti che ci permettano di sopravvivere. 

Per fare un esempio, inoltriamoci nelle profondità della foresta amazzonica. Immaginate di incontrare le popolazioni indigene, che non percepiscono voi come delle anime diverse da loro. Chiunque incroci il loro cammino è per loro come un membro della famiglia e non nutrono alcun pensiero maligno nei confronti degli altri.

Al contrario, immaginate di prendere un volo per una delle metropoli del mondo e di visitare i suoi magnifici monumenti culturali. Se all’improvviso sentiste dei passi veloci dietro di voi, il vostro cuore comincerebbe a battere forte e guardereste dietro di voi per controllare se state per essere aggrediti da uno sconosciuto.

Maggiore è il livello di sviluppo di una cultura e maggiori saranno il senso di alienazione, solitudine, pericolo e paura. Anche a casa, che dovrebbe rappresentare un porto sicuro per la persona, ci sono conflitti di potere sia tra fratelli e sorelle che tra coniugi (tra chi è più forte, ci ha maggiore successo, chi ha il controllo).

Nelle società avanzate la sensazione di naturale vicinanza sta diminuendo perché questo fa parte della natura umana. Il motore trainante nel mondo è quello di ricevere piacere. Questo desiderio si sviluppa in noi e, da una parte, ci porta ad inventare tecnologie avanzate e a sviluppare sensibilità e capacità complesse, mentre dall’altra, ci separa  gradualmente gli uni dagli altri. Un tempo la società umana viveva esclusivamente di relazioni come quelle tra le tribù dell’Amazzonia. Oggi, nella maggior parte dei casi, le persone vivono in metropoli crudeli, competitive e combattive. 

Questo si può notare anche all’asilo dove i bambini che hanno più giocattoli tendono a tenerli per sé, mentre potrebbero condividerli con altri. Per quanto riguarda noi adulti, il desiderio di ricevere è camuffato da strati di buone maniere e raffinatezze ma si è chiaramente intensificato e moltiplicato. Sono indicatori del crescente egoismo, del desiderio crescente di ricevere per il proprio bene senza alcuna considerazione degli altri.

Capiamo che non è possibile continuare così e che stiamo distruggendo sia noi stessi che il mondo, ma come possiamo fare, dal momento che abbiamo un crescente desiderio di ricevere per beneficio personale, a scapito di altri? Dove troveremo la forza di cambiare? Come possiamo plasmare il desiderio di avere piacere solo per noi stessi in modo da sentirci ancora vicini agli altri, almeno fino al punto di non divorarci a vicenda?

Anche gli animali hanno un desiderio di ricevere ma in loro è limitato e non arrivano ad uccidersi a vicenda. C’è un certo equilibrio tra le forme animali e vegetali per cui si sostengono e si aiutano a vicenda. Nell’uomo invece l’ego cresce fino a pensare che ci sia spazio per un’ unica persona al mondo e quella sono io! 

In un essere umano evoluto, l’equilibrio non funziona più istintivamente, ma dobbiamo imparare ad attivarlo. Dobbiamo acquisire il metodo per portare l’umanità ad uno stato in cui la forza egoistica non prevalga, non sfrutti e non desideri conquistare l’altro, ma al contrario attivi il desiderio di portare beneficio agli altri; svilupperemo in tal modo un vero senso del noi.

Quando iniziamo a fare anche solo piccoli passi verso la connessione, si rivela una nuova attitudine nella volontà umana, un tratto caratteristico di dazione che proviene dal potere della natura, e cioè, il potere che ci ha creati. Questo potere si aspetta che noi cambiamo le nostre abitudini egoistiche ed il nostro agire a beneficio di tutti, inclusi noi stessi.

La turbolenza globale del settore turistico

Vi ricordate i tempi in cui viaggiare era rilassante ed emozionante?  Quei ricordi sono stati messi alla prova nelle ultime settimane dal caos negli aeroporti in tutto il mondo, in particolare in Nord America e in Europa. L’ondata di passeggeri estivi, desiderosi di viaggiare dall’inizio della pandemia, si è scontrata con una diffusa carenza di personale dovuta ai licenziamenti operati a causa del Covid-19, che hanno messo sotto pressione gli aeroporti e le compagnie aeree.

Una volta considerati in esubero, i dipendenti del settore turistico licenziati ora sono restii a tornare a lavori con bassi stipendi, insicurezza lavorativa e condizioni di lavoro inadeguate. A causa della mancanza di risorse umane a livello globale, migliaia di passeggeri hanno perso l’imbarco e il volo mentre aspettavano in code da incubo, e spesso i loro bagagli hanno subito ritardi o sono andati persi. E se tutto questo non bastasse, molti dipendenti delle compagnie aeree, compresi i piloti, stanno protestando per la stanchezza, lo stress e la carenza di personale. A causa della mancanza di personale, le compagnie aeree di tutto il mondo hanno cancellato migliaia di voli e si prevedono molte altre cancellazioni per tutta la stagione delle vacanze.

Chiunque abbia deciso di iniziare l’ondata di licenziamenti di massa nei tempi della pandemia avrebbe dovuto anche considerare come assumere e formare i nuovi lavoratori quando sarebbero stati nuovamente necessari. Dopotutto, l’aspettativa era nota con largo anticipo, visto che decine di migliaia di persone avevano già parlato di una vacanza all’estero il giorno dopo la revoca delle restrizioni ai viaggi. Allora perché non si sono organizzati in anticipo per fornire servizi al pubblico in viaggio?

Il coronavirus ci ha abituati a una nuova qualità di vita, a lavorare da casa in condizioni confortevoli, a vedere che è possibile cavarsela con meno, per cui ora i bassi salari offerti dal settore sono poco incentivanti per tornare al lavoro.

Nel breve periodo, salari migliori per i dipendenti stimolerebbero le assunzioni, ma nel lungo periodo non soddisferebbero veramente i desideri dei lavoratori. Il fatto stesso che questo fenomeno sia diffuso in tutto il mondo suggerisce che si tratta di un problema umano fondamentale, che potrebbe anche essere chiamato: ” La peste della pigrizia”.

E’ proibito disconnettere la causa dall’effetto. Durante il periodo della pandemia la gente è cambiata dall’interno. I suoi desideri e le sue esigenze sono cresciuti, tanto che oggi chiede più comodità e non è disposta a fare grandi sforzi senza essere pagata adeguatamente. Questa è la tendenza evolutiva della società umana, espressione di uno sviluppo continuo che richiede un nuovo appagamento. 

In definitiva, il caos internazionale dell’industria aeronautica rivela quanto siamo disorganizzati a livello sociale. Questo è solo un esempio della situazione che esiste in tutti gli altri settori dell’economia. Siamo disorganizzati su tutta la linea, mentre la crisi non ha ancora raggiunto il suo apice. Finché non risolviamo i problemi, la sofferenza e la frustrazione si intensificheranno al punto che non riusciremo più a contenerle, allora sicuramente ci verrà imposto un cambiamento globale.

La mancanza di connessione tra di noi e la mancanza di consapevolezza della nostra natura umana, soprattutto a causa della pandemia, rivelano il semplice fatto che non siamo più in grado di goderci nemmeno le brevi vacanze che erano date per scontate fino a poco tempo fa.

Se non ci svegliamo, la situazione non potrà che peggiorare. La natura umana non si blocca: il desiderio di ricevere piacere costringerà le persone a chiedere sempre di più. Allo stesso tempo, diventiamo naturalmente più pigri, egoisti e avidi. Così come ora non ci sono voli, domani non ci saranno treni, alberghi, ristoranti e quant’altro, per cui dovremo riconoscere sulla nostra pelle che il cambiamento è obbligatorio.

Le grandi aziende dell’economia devono attuare un processo di educazione continua per aumentare la consapevolezza del fatto che viviamo in un unico sistema naturale interconnesso in cui l’umanità è interdipendente. Questa comprensione iniziale acquisita con l’educazione svilupperà in noi un nuovo atteggiamento verso la vita, insegnandoci a dirigere la nostra natura egoistica per armonizzarla con le condizioni di interdipendenza e garanzia reciproca. Dalle relazioni corrette e migliorate tra di noi saremo in grado di motivare facilmente i lavoratori e di dare impulso a tutti i sistemi dell’economia per evitare future situazioni di disagio nella nostra società.

Una guerra squallida che proclama una nuova era

Sono passati più di quattro mesi dall’inizio della guerra in Ucraina. All’inizio il mondo era inorridito dalle atrocità che tanti pensavano non sarebbero più tornate in Europa. Ma con il passare dei giorni e delle settimane, le emozioni si sono intorpidite, l’orrore è diminuito, e la guerra tra la Russia e l’Ucraina è diventata un altro elemento nell’agenda  dei media. Tuttavia, questa squallida guerra ai margini dell’Europa è come nessun’altra guerra prima di essa. Preannuncia una nuova era, in cui gli aggressori non possono capitalizzare la loro coercizione.

Capisco perché il mondo si schiera con l’Ucraina. Quando c’è un aggressore evidente, il mondo si schiera con la vittima. Nonostante ciò, per quanto mi riguarda, non ho alcun interesse o coinvolgimento personale con questo conflitto. 

Da lontano, posso guardare le cose in modo più obiettivo e vedere che le circostanze non sono sempre state come sono ora.  Durante la Seconda Guerra mondiale, per esempio, i Russi erano molto meglio degli Ucraini. L’Unione Sovietica ha combattuto al fianco degli Alleati e ha sconfitto la forza più malvagia della storia, la Germania nazista. Gli Ucraini, dall’altro lato, hanno partecipato volontariamente allo sterminio degli Ebrei nei campi di concentramento. Questo era il passato, ora è il presente, e il risultato è che la storia, nonostante il dolore inflitto a così tante persone innocenti, guarda al quadro generale.

Ecco il punto principale che voglio trasmettere: non credo che la Russia vincerà questa guerra, e la mia speranza e convinzione è che questa guerra insegnerà all’umanità che nessuna nazione deve imporsi su un’altra nazione. L’era dell’imperialismo e del colonialismo è finita e l’umanità è in una nuova fase. Questa squallida guerra, così credo, è l’annuncio di una nuova era, quando la gente capirà che nessuna nazione può invadere un’altra e sperare di vincere. L’era dell’oppressione è finita.

La trasformazione non avverrà facilmente. Una mentalità che si è radicata nella coscienza umana per così tanti secoli non morirà senza combattere.  La Russia, però, non può sconfiggere l’Ucraina quando l’Ucraina è sostenuta dagli USA e dall’Europa Occidentale.  Non si arrenderà facilmente, ma alla fine, dovrà abbandonare i suoi piani.

Questa guerra è una testimonianza dei limiti della potenza militare. Inoltre, più continueranno le aggressioni in Ucraina, più amara sarà la sconfitta della Russia.  Se persiste, alla fine della guerra si ritroverà una nazione esausta e indebolita. In seguito, dovrà concentrarsi sulla ricostruzione di se stessa e abbandonare i suoi grandiosi piani riguardanti altre parti d’Europa.

Per l’umanità, tuttavia, questa guerra sarà una buona lezione: per quanto si possa essere forti e ricchi, non si può vincere se si cerca di conquistare altri paesi. Nel mondo attuale, l’aggressore risveglia forze potenti che si innalzano contro di lui, e un mondo intero che lo critica e lo sanziona.

Anche per la Russia questa guerra sarà motivo di riflessione. Il popolo russo dovrà farsi delle domande pesanti su se stesso, la propria mentalità brutale e intimidatoria, e su dove sta andando nel mondo di oggi. Alla fine, si renderà conto che oggi chi inizia una guerra, perde.

Tutto questo è Me

Domanda: Da dove arriva la sensazione ad una persona che tutto è diviso in “io” e “gli altri”?

Risposta: Dal nostro egoismo. La nostra anima è divisa in due parti: la parte interiore, che sento come me stesso, e la parte esteriore, che sento come il mondo esterno. Queste due parti sono separate in me da una divisione egoistica, che è il male.

Quindi, non sento il mondo esterno come me stesso. Non immagino che questo sia anche parte di me, che mi appartenga. Qui si trova la nostra stupidità, miopia e cecità!

Se riuscissi a vedere il mondo nella maniera corretta, capirei che tutto è me, la mia anima. Ogni cosa esterna, ogni cosa che esiste, ogni cosa che va oltre me stesso, è la mia unica anima. Allora tratterei tutto diversamente.

Il nostro egoismo è creato appositamente in modo da contrapporre la parte interiore dell’anima con quella esteriore e ci rende egoisti interessati solo a ciò che è all’interno. Ogni cosa esterna, nella mia cecità, non la considero parte di me e la distruggo, la disprezzo e gioisco se qualcuno soffre. Più tardi verrà rivelato, e noi presto lo riveleremo, che in realtà si tratta di me. Quanto l’ho trattato male! Ho disprezzato e ho fatto tutto a danno dei miei cari, i miei figli, genitori, e così via.

Dopotutto, ciò che è fuori di me sono i miei genitori o figli o nipoti, o in avanti o indietro. Questa è l’intera umanità nelle reincarnazioni precedenti o future. Non riusciamo a immaginarlo.

All’improvviso si scopre che i Giapponesi, diciamo, sono i miei parenti più cari e amati. Guardate cosa sta succedendo a loro mentre io gongolo.

Una così terribile rivelazione della realtà attende tutta l’umanità! Ovvero distruggiamo, uccidiamo, facciamo del male e improvvisamente ci viene detto “è il tuo figlioletto”, e tu lo stavi distruggendo.

È questo che vedremo su una scala universale. È questo sentimento di rimorso e orrore che colpirà una persona! Ciononostante, ci condurrà al fatto che alla fine ci scuoteremo in modo da mescolarci l’uno con l’altro e scoprirci come un unico intero comune e assoluto.
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Da KabTV “Close-Up. Branch of Sakura” 15/5/11

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Invito alla nuova realtà

Domanda: da dove arriva la sensazione di vuoto interiore in una persona?

Risposta: Il desiderio cresce costantemente dentro di noi. Deve crescere fino al punto in cui si esige la luce, perdipiù, in misura che eccede questo mondo. Poi, involontariamente, si dovrà uscire dalla rete in cui viviamo e innalzarsi alla dimensione successiva.

Questo invito al livello successivo esiste già nella persona e quindi essa sente il vuoto.

Sta giocando al gioco della vita, la sensazione che non esiste nulla con cui riempirsi. “Per ora vivrò in questo modo. Cosa posso fare? La mia vita semplicemente terminerà così? Ma non c’è nulla che brilla dietro di essa. Ma almeno per ora mi terrò occupato giocando e in qualche modo passando il tempo”. Una persona ha l’istinto di auto-protezione.

Ma in essenza, la fame spirituale la sta risucchiando e la chiama a raggiungere qualcosa di più elevato. Questo desiderio si sviluppa per il prossimo livello, verso una porzione di luce più ampia, in altre parole, verso una nuova vita.

Domanda: questo significa che non abbiamo la libertà di scelta nella nostra esistenza?

Risposta: La libertà di scelta è solo nell’accelerare il nostro sviluppo. E possiamo accelerarlo soltanto con l’aiuto di un certo ambiente.

Quando creiamo un ambiente tale intorno a noi, libri, maestro e amici, possiamo elevare il nostro desiderio, indirizzarlo, formarlo, ingrandirlo e dirigerlo verso lo scopo. Allora usciremo dal nostro mondo e ci eleveremo alla dimensione successiva più velocemente.

 

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From KabTV’s “Close-Up. Does the Creator Exist?” 5/9/11

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La domanda del secolo

Commento: Dicono che presumibilmente, esiste un’energia intorno a noi che ci nutre, e grazie a questo, potremmo anche sopravvivere senza il cibo.

La mia risposta: Una persona può, certamente ricevere nutrimento in questo modo. Che differenza fa?  Ma che cosa gli dà, e a cosa porta?

In ogni modo, mi sono stati dati un certo numero di anni per realizzare la mia apparenza sulla Terra, per identificarla efficacemente.  Più avanti avrò altre funzioni in altri stati. Ma lo stato in cui mi manifesto qui, in questo segmento della mia esistenza, è così.  Quindi devo pensare a un modo per realizzarlo in maniera efficace.

Come posso farlo?  Solo quando capisco l’intera catena della mia esistenza in cui la mia vita corporea è un piccolo frammento, un singolo collegamento.  Devo realizzare questo collegamento in modo efficace, e poi sarò in accordo con ciò con cui termino la mia realizzazione.

Oggigiorno, alle persone manca questa meta.  Non sanno cosa fare. Sembra che si viva, ma per cosa si vive?  Una volta bisognava lottare per un piatto di minestra, per una posizione nella società, e così via.  C’erano obiettivi di ogni genere, sia reali che immaginari.

Oggigiorno non esiste nulla del genere.  Non importa quali stracci indossiamo oggi.  Non dice nulla della persona, a parte dei politici con la cravatta.  Oggigiorno non devo preoccuparmi del cibo, in qualche modo lo troverò da qualche parte.

Non c’è bisogno di imparare. Che cosa mi darà? Continueranno a esistere tanti disoccupati. Musica, letteratura, danza, opera, arte, tutto questo è diminuito e sta scomparendo.  A chi serve? Chi è interessato?

La maggior parte delle persone ha viaggiato  per mezzo mondo.  Quali cose interessanti possono aspettarsi dal resto della vita? Quindi, ci si annoia. Non c’è uno scopo nella vita.  Sembra che ci siamo sviluppati così tanto da poter coprire il mondo intero; navighiamo su internet, possiamo fare qualsiasi cosa.

Eppure, alla fine non abbiamo nulla.  Sembra che non ci sia nulla per cui vivere  Droghe, una sensazione di oblio…

Cosa si può fare?  Quindi la domanda “perché si vive?” è un’enorme domanda dolorosa.

 

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From KabTV’s “I Got a Call. Energy around us” 5/28/14

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Che cosa ci rende gentili?

Gli eventi degli ultimi mesi, e in effetti, degli ultimi anni, ci insegnano una lezione molto importante: se vogliamo sopravvivere, dobbiamo imparare dalla natura, dato che se seguiamo le nostre idee, continueremo la marcia della follia fino a quando non avremo distrutto la civiltà umana e il nostro pianeta. Quando osserviamo la natura, c’è una legge che intreccia tutte le sue parti in un arazzo perfetto: l’equilibrio e la collaborazione. Questa legge è esattamente ciò che noi umani non rispettiamo nella nostra società. Invece dell’equilibrio, cerchiamo di emergere a spese degli altri e scambiamo la collaborazione con lo sfruttamento. Se continuiamo così, ci stiamo avviando all’estinzione.

Non sto dicendo che dobbiamo amare l’altro e neppure prenderci cura di lui, fin da subito. Tuttavia, dobbiamo conoscere le leggi della natura e cosa succede quando le infrangiamo. Poiché attualmente agiamo contro la legge dell’equilibrio e della collaborazione, dobbiamo anche conoscere le conseguenze, la punizione, se volete, per averla infranta.

Stiamo già sentendo alcune delle conseguenze della nostra ignoranza e vanità. La scarsità di cibo si sta aggravando in tutto il mondo e la fame è diventata un pericolo reale in luoghi che non la conoscevano da secoli. Anche la scarsità di gas sta ostacolando la produzione e causando insicurezza energetica nei Paesi occidentali, leader dell’OCSE, e l’atmosfera generale è quella di giorni difficili in arrivo.

In effetti, è solo l’inizio. Secondo gli esperti, ci aspettano anni di privazioni e scarsità.

Ma non c’è una vera ragione per questo. Nessun disastro naturale ha ostacolato la capacità dell’umanità di produrre cibo in abbondanza o gas e petrolio in abbondanza. Siamo noi umani a infliggere queste carenze al solo scopo di schiacciarci l’un l’altro. Nulla guida le nostre mosse se non l’odio, e l’odio distrugge tutto, compreso, in ultima analisi, l’odiatore.

Poiché tutto ciò che facciamo nasce dalla motivazione di sconfiggere e vincere gli altri, nulla di ciò che facciamo ha successo. Quando uno sforzo fallisce, passiamo a un altro, ma anch’esso è destinato a fallire per lo stesso identico motivo: le nostre cattive intenzioni nei confronti degli altri.

Come, allora, possiamo cambiare la nostra natura? Cosa ci può rendere premurosi nei confronti dell’altro? Per farlo, dobbiamo prima riconoscere la verità sulla nostra natura e poi possiamo iniziare a coltivarne una nuova dentro di noi. Quello che tutti gli altri esseri fanno istintivamente, seguire la legge dell’equilibrio e della collaborazione, noi possiamo realizzarlo solo se lo scegliamo consapevolmente. Il modo per farlo è rendersi conto che siamo fatti intrinsecamente in modo opposto a questa legge, quindi esaminare attentamente ogni singolo aspetto della nostra vita e adattarlo in modo che funzioni secondo questa legge.

Può sembrare ingiusto che solo gli esseri umani debbano imparare questa legge in modo difficile, ma alla fine del processo c’è una grande ricompensa.

Quando impariamo a conoscere la natura umana e quella del resto della realtà, iniziamo a confrontarle. Di conseguenza, impariamo gradualmente a dare valore alla legge dell’equilibrio e della collaborazione. Capiamo molto più a fondo di qualsiasi essere, poiché abbiamo qualcosa con cui confrontarla, un’immagine negativa della legge e le sue conseguenze palpabili. Quando iniziamo ad agire secondo la legge dell’equilibrio e della collaborazione, è perché abbiamo scelto consapevolmente di farlo dopo aver conosciuto la nostra natura e aver scelto di evitarla per adottarne una nuova, più inclusiva e cooperativa.

Per noi, quindi, imparare a prenderci cura degli altri non è un processo istintivo, ma un processo profondo di acquisizione di consapevolezza e di scelta della cura e della connessione rispetto all’alienazione e allo sfruttamento, a ogni passo. Questo è il vero vantaggio dell’uomo sulla bestia: il dono della consapevolezza. Tuttavia, lo guadagniamo solo dopo aver scelto l’equilibrio rispetto alla superiorità e la collaborazione rispetto allo sfruttamento.

Il doloroso processo che l’umanità sta attraversando ci porterà alla fine a compiere questa scelta. In ogni caso, la consapevolezza può abbreviare il processo e renderlo molto più facile e veloce. Quanto prima capiremo che tutti i nostri problemi derivano dalla cattiveria e dalla crudeltà reciproca, tanto prima apriremo gli occhi e ci renderemo conto che esiste un’altra opzione. Prima sceglieremo l’opzione dell’equilibrio e della collaborazione, prima finiranno i nostri problemi e inizierà la pace.

Didascalia della foto:
9 maggio 2022. Orlando, Florida, Stati Uniti. Il latte artificiale è esposto su uno scaffale di una farmacia Walgreens. I negozi di tutti gli Stati Uniti hanno avuto difficoltà a rifornirsi di latte artificiale, tanto che alcune catene, come Walgreens e CVS, hanno limitato gli acquisti dei clienti. Sebbene i produttori dichiarino di produrre a pieno regime, la produzione non è ancora sufficiente a soddisfare l’attuale domanda causata dai problemi della catena di approvvigionamento e dai richiami dei prodotti. (Foto di Paul Hennessy/NurPhoto) Reuters

Quando i robot ci toglieranno il lavoro

 

Cosa faremo quando i robot avranno preso il nostro posto di lavoro?  In molte aree del mercato lavorativo, questo sta già accadendo. Dalle cassiere agli avvocati, le macchine computerizzate stanno sostituendo gli esseri umani a un ritmo allarmante che non fa che accelerare. Non passerà molto tempo prima che i robot prendano il posto dei lavori agricoli, delle consegne, della maggior parte dei lavori di produzione e dei lavoratori del settore alberghiero. Le macchine sostituiranno anche i cassieri delle banche e il personale dei call center, oltre a molti altri lavori che sono già stati ampiamente automatizzati.

Tuttavia, c’è un settore in cui saranno necessarie sempre più persone e i computer non prenderanno mai il loro posto: l’istruzione. Per istruzione non intendo l’apprendimento.  Le macchine possono insegnare tutto, dalla matematica alla storia. Però le macchine non possono educarci nel modo più profondo del termine. Le macchine non possono trasformare un bambino in un adulto sicuro di sé e socialmente positivo. Questo è un compito che spetta esclusivamente agli educatori.

Nel mondo di oggi, tutto è connesso. Non è solo Internet a connetterci. Ogni prodotto sul pianeta è prodotto in più paesi; il cibo che mangiamo è coltivato e prodotto in più paesi; l’energia che usiamo per riscaldarci, cucinare e guidare è prodotta o pompata in paesi diversi da quelli in cui viene usata principalmente. Se non fosse per i nostri legami reciproci, a tutti i livelli, da quello più personale a quello internazionale, non potremmo sopravvivere.

Tuttavia, se da un lato siamo diventati totalmente connessi e dipendenti gli uni dagli altri, dall’altro siamo anche diventati intensamente ostili gli uni verso gli altri. Le recenti sparatorie di massa negli Stati Uniti e la guerra tra Russia e Ucraina sono esempi lampanti dell’inimicizia che le persone e le nazioni provano l’una verso l’altra.

Comunque, non è solo a livello impersonale, ma anche tra fratelli, coniugi, amici e colleghi di lavoro. La sfiducia è ovunque e dove non c’è fiducia non possono esistere comunità forti o famiglie felici. Dove non ci sono comunità forti o famiglie felici, non ci sono persone felici. Di conseguenza, l’intera società si sta sgretolando e nessuna tecnologia può fermarla.

Poiché i computer non possono insegnare alle persone a fidarsi l’una dell’altra o a prendersi cura l’una dell’altra, il lavoro più richiesto in futuro sarà quello degli educatori: persone che insegnano ad altre persone a diventare individui attenti, che si sforzano di mantenere una società basata sulla responsabilità reciproca piuttosto che sull’isolamento e sul sospetto.

Una società di questo tipo non sarà meno vitale o energica della società ipercompetitiva di oggi. Tuttavia, le persone non competeranno per sconfiggersi a vicenda, ma per essere quelle che contribuiscono maggiormente all’unione e alla connessione tra le persone.

Ci saranno riconoscimenti ed onori, ma non saranno dati a quelli le cui azioni egoistiche danneggiano gli altri nel percorso, ma a quelli che aiuteranno gli altri a crescere attraverso il loro lavoro. I successi individuali non solo si moltiplicheranno, ma la società li incoraggerà perché faranno progredire l’intera società e non andranno a scapito di nessuno.

In una società di questo tipo, le persone sentiranno di poter realizzare i propri sogni e di poter essere chi vogliono, rimanendo al contempo parte di una società vivace e solidale.

L’educazione a questa società richiede sensibilità e comprensione della natura umana. Man mano che sempre più persone abbracceranno questa nuova mentalità, ci sarà un numero sempre maggiore di educatori di questo tipo, che invertiranno lo stato di alienazione che oggi domina le nostre relazioni e contribuiranno a creare una società attenta e inclusiva.

Didascalia foto:
Robot di servizio auto-comunicanti, per esempio per la ristorazione, si possono vedere nello stand del produttore Hyundai alla Hannover Messe 2022.

Verso risultati migliori

Domanda: A volte un individuo sente di aver fatto qualcosa di sbagliato e di aver ricevuto immediatamente una punizione e, viceversa, di aver fatto qualcosa di buono e di aver ricevuto immediatamente un qualche tipo di ricompensa. Ma nella maggior parte dei casi non c’è questo collegamento diretto; è nascosto. Perché non viene mostrato direttamente che c’è una punizione per le cattive azioni?

Risposta: A un uomo non viene mostrato nulla, se non ciò che deve sapere per la sua prossima azione corretta. È così che viene guidato nella vita.

Se non lo capisce e non lo sente, il problema è in lui. In questo caso, nella misura in cui non sente di aver commesso un errore, l’errore stesso lo conduce gradualmente a risultati migliori.

Tutto è organizzato in modo che si possa avanzare per tentativi ed errori.
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Da “Stati spirituali” di KabTV del 31/5/22

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