La natura ha molto amore ma nessun altruismo

Alcuni ricercatori Australiani che volevano condurre una ricerca sulla gazza ladra australiana, hanno applicato dei piccolissimi localizzatori (dal peso di soli 2,70 gr.) ad alcuni esemplari in uno stormo, al fine di tracciare i loro movimenti ed abitudini. Con grande sorpresa, nell’arco di due ore, i localizzatori sono stati rimossi da alcuni componenti dello stormo. Gli esemplari con i localizzatori avevano cercato sin da subito di liberarsene ma senza riuscirci. Quando gli altri uccelli si sono accorti che essi si volevano liberare delle fascette dei localizzatori, sono immediatamente entrati in soccorso e in pochi minuti le gazze sono state liberate.

Gli scienziati hanno spiegato che: “abbiamo familiarità con il concetto che le gazze siano creature socievoli ed intelligenti ma questa è la prima volta che siamo venuti a conoscenza di un tale atteggiamento altruistico: aiutare altri componenti del gruppo senza ricevere in cambio un’immediata, tangibile ricompensa.” 

Tra il 2005 e il 2007 mi è capitato più volte di incontrare la celebre primatologa Jane Goodall. Abbiamo avuto diverse conversazioni appassionanti riguardo la natura e le differenze comportamentali esistenti tra l’uomo e gli animali. In una di queste conversazioni mi ha detto che, quando si passa molto tempo nella natura, ci si accorge che è piena d’amore e gli unici che non lo sentono siamo noi, gli esseri umani.

Di fatto, se esamini la natura da vicino, ti accorgi di quanto amore ci sia. Tuttavia, amore e altruismo, non sono la stessa cosa. C’è sempre un motivo dietro al comportamento degli animali nei riguardi dei loro simili e questo è dettato da un tornaconto personale. Nel caso delle gazze ladre, il tracciatore che indossavano le facevano apparire diverse dagli altri uccelli dello stormo che sono entrati in soccorso per riportarle ad uno stato di “normalità”.

Ogni uccello di uno stormo o ogni animale di un branco simpatizza con gli altri membri del gruppo. Siccome la sopravvivenza di ogni uccello dipende largamente dalle dimensioni dello stormo, è chiaramente nell’interesse degli uccelli ad avere uno stormo il più grande possibile. Questo assicura una maggiore protezione nei confronti di rivali o potenziali predatori. 

Gli umani sono differenti come ha notato la Goodall. Noi abbiamo un tratto distintivo aggiuntivo, se così si può chiamare: amiamo vedere le sofferenze degli altri. Quando gli altri soffrono, specialmente in conseguenza a delle nostre azioni, ci sentiamo superiori e il piacere di sentirsi superiori è unicamente una caratteristica umana.

Per questa ragione, in natura, sopra il livello umano, tutto è perfettamente bilanciato. L’amore è istintivo e tutto funziona armonicamente. Ma quando entrano in gioco gli esseri umani, l’incontenibile desiderio di superiorità compromette l’intero sistema. Questo è ciò che ci fa sfruttare gli altri ed abusare di loro, ci fa consumare oltre il dovuto, accumulare ricchezza superflua e depauperare le risorse della terra.

Poiché siamo privi di amore naturale, ad eccezione delle linee di sangue, ma oggi anche questi legami si stanno sfaldando, siamo gli unici esseri sulla terra che debbono “lavorare” sull’amore per gli altri. Non si tratterà di altruismo fino a quando le nostre azioni non saranno senza ricompensa. Tuttavia la nostra ricompensa sarà nel testimoniare la gioia negli altri. Solo quando saremo in grado di operare in questo modo, cesseremo di abusare di ciò che ci circonda e di noi stessi.

In sostanza, l’antidoto al nostro piacere nei confronti della superiorità è quello di sviluppare un sentimento opposto: il piacere nel vedere il successo altrui. Solo quando raccoglieremo questo sentimento tra di noi, come comunità, avremo la possibilità di diventare amorevoli e prenderci cura gli uni degli altri, esattamente come gli altri animali in natura. Solo allora creeremo un ambiente sostenibile dove tutti noi potremmo prosperare.

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