La crisi climatica non è un gioco da bambini

Il pianeta sta esaurendo il suo tempo: l’umanità sta utilizzando le risorse del mondo più in fretta di quanto possa recuperare col processo naturale. È questa la netta valutazione della crisi climatica espressa dalle Nazioni Unite in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente che si celebra il 5 giugno.

Il tema di quest’anno è: “Solo una Terra”. Ma al di là degli slogan accattivanti, il fatto è che non sembriamo renderci conto che abbiamo davvero un solo posto in cui vivere: Il pianeta Terra. Continuiamo a tirarci la zappa sui piedi con le nostre azioni sconsiderate nei confronti dell’ambiente che ci circonda.

Nonostante le tante persone che continuano a gridare e a parlare all’infinito della crisi ambientale, le tante riunioni che si tengono e le tante decisioni che vengono prese, nulla sembra essere di aiuto. O lasciamo lo stato del pianeta così com’è ora, ignorando tutti i problemi e aspettando il prossimo disastro, oppure ammettiamo che tutto ciò che abbiamo fatto finora è inefficace e infruttuoso e finalmente diamo la svolta necessaria.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica sullo stato precario del pianeta, a partire dall’anno prossimo le scuole israeliane renderanno obbligatorie le lezioni sulla crisi climatica per gli studenti di tutte le età, hanno annunciato di recente i ministeri dell’Istruzione e della Protezione ambientale. Inizieranno a integrare un programma ambientale equivalente a un’ora alla settimana nel curriculum degli studenti dalla scuola materna alle superiori.

Questo farà la differenza o sarà un fallimento come i precedenti tentativi di risolvere i problemi ambientali? La risposta non dipende dalle ore dedicate a questi studi o da chi li svilupperà. Dipende piuttosto da ciò che viene insegnato e dalla misura in cui gli studenti comprenderanno le cause della crisi climatica e come risolverla.

Sappiamo che la gravità della crisi ambientale globale può essere paragonata a un’astronave che viene verso di noi per distruggere il pianeta e che noi che viviamo sulla Terra dobbiamo prepararci per evitare di essere danneggiati da essa. E come ci prepariamo? Dobbiamo spiegare che la crisi climatica è la conseguenza di una crisi umana.  Quindi, la soluzione che alla fine porterà il mondo in equilibrio è di cambiare noi stessi per coltivare relazioni umane positive, e avvicinarci gli uni agli altri a livello interiore.  Ovvero, il cuore deve espandersi, non fisicamente, ma emotivamente. Iniziare a sentire il mondo intero come parte di ognuno di noi e che noi ci prendiamo cura del mondo intero proprio come ci prendiamo cura di noi stessi. 

Questo è vero perché la natura è un sistema di connessioni integrali che opera attraverso una gerarchia. Ciò che accade in un particolare livello del sistema si ripercuote su tutti gli altri livelli. L’intensità dell’impatto sul sistema corrisponde alla sua posizione nella gerarchia. Il genere umano è il livello più alto della natura, al di sopra di quello inanimato, vegetale e animale. Pertanto, la parte del sistema che distrugge maggiormente l’equilibrio ecologico sono le azioni egoistiche degli esseri umani che non tengono conto degli interessi degli altri, comprese le altre parti del sistema della natura.

L’umanità non può fare nulla per correggere questa tendenza egocentrica fino a quando non si renderà conto che il proprio istinto dannoso controlla ogni sua decisione ed è la fonte primaria dello squilibrio in natura.

Se impariamo a costruire relazioni basate su comprensione, cura e collaborazione reciproca, si creerà una forza positiva in grado di ristabilire l’armonia in tutti i livelli della natura.  Questa è la verità cruciale che dobbiamo imparare. 

Quando impareremo a trascendere tutte le nostre tendenze egoistiche negative e a riconoscere che siamo tutti parti individuali di un unico meccanismo collegato e completamente interdipendente, comprenderemo anche che fare del bene agli altri fa bene anche a noi. Così come oggi siamo noi a distruggere tutta la natura, abbiamo anche il potere di ripararla. Il conto alla rovescia del pianeta è iniziato, ma abbiamo ancora una finestra di opportunità per controllarlo se cambiamo i nostri pensieri, le nostre azioni e i nostri desideri per migliorare le nostre relazioni umane.

Didascalia della foto:
Scultura di sabbia che celebra la Giornata dell’Ambiente  sulla spiaggia di Puri, nel Mar del Bengala,  creata dall’artista della sabbia Manas Sahoo per stimolare la consapevolezza delle persone sulla zona costiera, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente a Puri, a 65 km di distanza dalla capitale dello Stato indiano orientale  Odisha, Bhubaneswar, il 5 giugno 2021. (Foto di STR/NurPhoto)

 

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