Quando lasciamo i nostri figli a qualcun altro

Da diverse settimane la polizia della città israeliana di Qiryat Shemona sta indagando su un caso di maltrattamento di minori, poiché cinque maestre d’asilo hanno maltrattato tredici bambini affidati alle loro cure. Gli abusi, documentati dalle telecamere, consistevano in maltrattamenti fisici ed emotivi, in cui gli insegnanti afferravano una mano dei bambini e li sollevavano in aria, li gettavano sui letti, coprivano le loro teste con coperte, si appoggiavano su di loro e impedivano loro di rimuovere la coperta dalla testa. Le telecamere sono state installate nell’asilo dopo che, alcuni anni fa, il governo ha imposto per legge di monitorare tutto ciò che accade negli asili, in seguito a un altro caso di violenza sui bambini.

Da parte loro, i genitori inorriditi, che hanno dovuto guardare i video registrati per confermare l’identità dei bambini, non capiscono come le donne, che sono tutte insegnanti preparate e certificate, siano diventate dei mostri nei confronti dei loro figli. Dov’era il loro istinto materno?

Ci sono due cose che dobbiamo notare qui:

1. Ho già detto in passato, e lo ribadisco in questa sede, che il numero di telecamere installate in un asilo o in una scuola non impedirà gli abusi. Quando l’ho detto per la prima volta, diversi anni fa, la gente non mi credeva; l’idea di mettere telecamere in ogni asilo sembrava ottima. Pensavano che le telecamere avrebbero frenato gli insegnanti violenti. Già allora sapevo che non sarebbe stato così, perché la natura umana è più forte di qualsiasi ammonimento e la presenza di telecamere non scoraggerà gli insegnanti violenti.

2. In nessuna cultura e in nessun popolo indigeno è accettabile lasciare i bambini nelle mani di chi li accudisce mentre la madre si assenta per ore e ore ogni giorno. I neonati vanno sempre tenuti in casa, accanto alla madre, almeno fino ai due anni di età. Questo è il modo indigeno,  il fatto che lo abbiamo abbandonato non significa che siamo più progrediti, ma che siamo fuori dalla natura. Il primo istinto materno che viene calpestato non è quello degli insegnanti, ma quello delle madri che affidano i propri figli alle loro cure.

L’idea che una madre debba tornare al lavoro poche settimane o mesi dopo aver avuto un figlio, è fondamentalmente errata. Poniamo la carriera e l’agiatezza come priorità rispetto ai bambini, quindi non dovremmo sorprenderci che i nostri figli soffrano.  Fin dagli albori dell’umanità, e in tutta la natura, le madri non si sognerebbero mai di affidare i propri figli alle cure di qualcun altro. Solo noi, grazie al progresso, abbiamo iniziato a pensare di essere più intelligenti della natura.  Ora paghiamo il prezzo per la nostra follia.  

Inoltre, dal momento che le persone stanno diventando sempre più narcisiste, sperimentando quella che diversi sociologi hanno definito “epidemia di narcisismo”, il rischio che i nostri figli vengano maltrattati è ancora più alto di prima e continuerà a crescere nel tempo. Nulla può fermare l’ego in crescita. Pertanto, nulla impedirà agli insegnanti di infliggere violenza a bambini indifesi.

Non ho nulla contro le donne che lavorano, ma credo che dovrebbero farlo da casa, almeno per i primi due anni di vita di ogni figlio.  Le donne devono essere presenti per i figli, e nessun surrogato, professionale e premuroso che sia, può sostituirle.  Le lettori potrebbero deridere il mio pensiero, considerarlo antiquato e superato; io preferisco considerarlo per ciò che è: naturale.  

Dobbiamo ripensare l’intero concetto di famiglia, genitorialità, bambini e educazione dei figli.  Dobbiamo vedere come possiamo organizzare la nostra vita in modo da non dover costantemente rincorrere carriere e orari prolungati.

Credevo che ora ci saremmo abituati a lavorare da casa, ma vedo che molte persone stanno ritornando ai loro uffici.  Non capisco perché. Chi ci guadagna? 

Penso che le donne debbano fare ciò che amano fare; devono lavorare perché amano il loro lavoro e non perché il loro sostentamento dipende da esso. Il lavoro dovrebbe dare loro soddisfazione e appagamento e renderle più felici, non più stressate e ansiose per i propri figli.

È vero, ci sono anche madri e padri che abusano dei loro figli. Questo fa parte del processo educativo a cui tutti dobbiamo sottoporci. Nel complesso, però, l’unico modo per prevenire gli abusi sui minori è lasciare i bambini sotto la tutela delle madri. Forse dovremmo rivedere il nostro modo di pensare, ma questo renderà tutti più felici, comprese le madri, e per me è l’unica cosa che conta.

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