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Buona Festa della Donna!

Oggi, 8 marzo, è la Giornata Internazionale della Donna 2022.  Vorrei cogliere questa opportunità per porgere i miei migliori auguri a tutte le donne del mondo ed esprimere la mia speranza che il potere femminile nel mondo possa prevalere sulle forze di separazione.  Oggi, in questi tempi difficili di aggressività e violenza, abbiamo un disperato bisogno del potere femminile di pace e completezza.

Le donne danno la vita, sono l’origine di tutto ciò che esiste, il che le pone al centro della creazione.  Quindi, la preghiera della donna per la pace è più efficace nel portare risultati positivi. 

Spero e prego che il potere femminile possa avvicinarci alla forza della dazione in natura e insieme, guidati dalle donne, ci innalzeremo ad un livello di esistenza più connesso.

Esorto voi donne a fare uno sforzo per trascendere le divisioni che ci separano e aprire la strada verso l’unione. Esorto anche gli uomini a sostenere le donne nei loro propositi per raggiungere questo obiettivo, perché tutti noi beneficeremo dei loro sforzi.

Insieme si può creare un mondo dove si potrà vivere in pace, armonia e amore per gli altri.  Se riuscite a unire i vostri cuori come uno, il mondo intero si unirà insieme a voi. 

I miei migliori auguri per il vostro successo!

Buona festa della donna!

Didascalia della foto:
Una donna mostra un cartello della Giornata Internazionale delle Donne con i colori dell’Ucraina durante la manifestazione “Stand With Ukraine” a Times Square il 5 marzo 2022 a New York City. Ucraini, Ucraino-Americani e alleati si sono riuniti per dare sostegno all’Ucraina e protestare contro l’invasione russa. (Foto di Ron Adar / SOPA Images/Sipa USA)

Le disabilità degli altri sono un’opportunità per elevarci

Non molto tempo fa, i giornali pubblicarono una notizia  che riguardava un ragazzo disabile di dodici anni, la cui classe stava partendo per un’escursione. Il ragazzo pensava di dover saltare la gita ed era molto triste, ma i suoi compagni di classe decisero che non lo avrebbero abbandonato. Predisposero una sedia a rotelle speciale e lo portarono con loro. Durante l’escursione lo spinsero lungo il sentiero e il ragazzo si sentì uno di loro, un uguale tra uguali.

C’è una profonda lezione in questa storia. In superficie, sembra che i compagni di classe siano stati ragazzi meravigliosi che hanno aiutato il loro compagno disabile e che lui fosse la persona svantaggiata da aiutare. Questo è vero, ma è solo una parte della verità e non la parte più profonda. La parte più profonda è che attraverso la sua disabilità, il ragazzo ha aiutato i suoi compagni di classe ad elevarsi al di sopra di se stessi, del loro ego, e a connettersi con un altro essere umano. Quel dono che ha fatto loro è il dono più grande che chiunque possa offrire.

Permettendo agli altri di aiutare, una persona disabile dà a chi aiuta l’opportunità di connettersi, di lavorare insieme. Quando emergiamo dal senso di sé, dalla preoccupazione ossessiva di ciò che vogliamo, di come ottenere ciò che vogliamo, di come non farci male, e di tutti gli altri pensieri “Io! Io! Io!”, entriamo in un mondo nuovo, spensierato e felice. Le persone disabili, che hanno disperatamente bisogno del nostro aiuto per fare ciò che noi diamo per scontato, ci rendono possibile avventurarci in quel nuovo mondo proprio attraverso la loro vulnerabilità.

Il nostro dovere nei loro confronti, quindi, è quello di fare il possibile per far loro sentire che non sono limitati dalla loro situazione, che sono uguali a noi in tutto e per tutto. È come se la natura ci mandasse un messaggio che ci chiama ad elevarci verso un nuovo mondo di libertà da noi stessi, i portatori del messaggio sono i disabili in mezzo a noi. Ecco perché è nostro dovere aiutarli e nostro guadagno se lo facciamo.

 

Didascalia della foto:
Ciclisti disabili veterani e servizio di primo soccorso che partecipano al Project Hero’s California Challenge, un giro in bicicletta di una settimana da Santa Cruz a Los Angeles, California, che ha lo scopo di aumentare la consapevolezza e combattere l’emergenza nazionale per la salute mentale causata da lesioni cerebrali traumatiche e da disturbi post-traumatici da stress.

Vale la pena abbassare l’ego?

Nei giornali (Times in India) : “ Livelli bassi di stress e ansia si osservano tra le persone che… hanno poche attività nei lobi frontali, durante attività di meditazione.  Costante attività nei lobi frontali, che processano informazioni complesse ed eventi, di continuo, quando non sono attivi, per esempio durante l’attività di meditazione, o preghiera, raggiungono una sfera di illuminismo in cui non c’è stress, confusione o preoccupazione. Minor attività nei lobi frontali è collegato alla “sensazione di abbandonarsi completamente” afferma Andrew Newberg, un neuroscienziato, e autore di The Metaphysical Mind: Probing the Biology of Philosophical Thought. Quando la nostra mente egoistica si arrende completamente verso qualcosa di infinitamente più grande di se stesso, raggiunge uno stato di illuminazione”

La mia risposta:  Certamente perché una persona elimina tutto dentro di sè, in generale.  Riduce enormemente il suo ego e in un certo senso si dissolve.

Questo è uno stato scorretto perché allo stesso tempo annulla anche il suo “io”, la sua personalità, vuole essere in uno stato passivo di unione con il suo ambiente in forma  di un elemento inanimato.

Commento: gli scienziati, però, chiamano questo momento equilibrio e prossimità con la natura.

La mia risposta: certo, se mi trasformo in un sasso, allora sono vicino alla natura. Al contrario, se sono un egoista che vuole sapere, scoprire e sentire, e cerco di farlo, allora questo è già un “io” che esiste in natura e nella sua forma individuale.

E’ sbagliato abbassare l’ego poiché va contro il progresso, contro lo sviluppo, contro l’evoluzione, e contro la natura stessa. Ci porta semplicemente più vicino al livello inanimato.  Non c’è via di uscita, in questo modo arriviamo a uno stato di equilibrio, pace, uno stato indisturbato.

Eppure, in principio, è necessario per avanzare al punto in cui usiamo, in maniera chiara, tutto il nostro egoismo, tutto ciò che può possibilmente apparire dovrebbe rivelarsi e svilupparsi in noi, e quando siamo all’apice di sensazioni così grandi ed egoistiche,  siamo in equilibrio con la natura.

Domanda: Significa che  è il desiderio che agisce sul lavoro del cervello?  Più si sviluppa il desiderio e più il cervello inizia a lavorare in maniera attiva per servire il desiderio?

Risposta: il cervello esiste solo per inseguire il desiderio.  Se il desiderio ha un compito da portare a termine, il cervello ci aiuta a realizzarlo con ciò che desideriamo.

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From KabTV’s “Close-Up. Anamnesis” 2/19/10

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