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La gente egoista non può produrre soluzioni altruiste.

 In Europa e in altre parti del mondo, i governi pagano somme colossali alle grandi aziende per aiutarle ad evitare il fallimento. Che lo chiamino “pacchetto di salvataggio” o “quantitative easing”, alla fine è lo stesso: il governo paga le aziende per rimanere operative.

Non credo che questo possa funzionare a lungo termine. Forse potrà aiutare le aziende a rimanere a galla per altri sei mesi, un anno, ma come regola un governo, qualsiasi governo, non può sostenere le aziende che non riescono a sostenersi da sole. Alla fine la situazione esploderà provocando conseguenze peggiori di ciò che avrebbe potuto succedere se il governo le avesse lasciate fallire naturalmente. 

La questione è più complicata di quanto appare. Non credo che un governo possa fare qualcosa di buono per il suo popolo. Funzionari, ministri e viceministri vanno sempre per la loro strada e hanno a cuore solo i propri interessi. Dato che tutti sono intrinsecamente egoisti, tutti hanno un secondo fine che non è il beneficio del pubblico. 

Non possiamo aspettarci che le persone egoiste agiscano in maniera altruista: è come chiedere a una tigre di diventare vegetariana. Se va contro natura non può funzionare. Quindi, chiedere alle persone che hanno a cuore solo la propria carriera di pensare al benessere della gente è irragionevole, irrealistico e inevitabilmente non funzionerà. 

I socialisti, i capitalisti di estrema destra o di estrema sinistra sono tutti immersi nel proprio egoismo. Non è colpa loro; è la natura umana e noi dovremmo modificare le nostre aspettative dai nostri leader.  

Se vogliamo un vero e duraturo cambiamento positivo dobbiamo trasformare la natura umana. Dato che la nostra natura è egoista fino al midollo, cambiarla è l’unico modo per uscire dalla crisi nella quale il mondo sta cadendo oggi. Cadremo sempre più in basso fino a quando non capiremo che il problema non sono i combustibili fossili che bruciamo, le foreste che tagliamo, l’acqua che inquiniamo o le persone che uccidiamo. Il problema è la causa di tutti questi danni che stiamo infliggendo alla natura e su di noi: il nostro innato egoismo. Quando inizieremo a lavorare per cambiare noi stessi invece di pretendere che tutto e tutti cambino, forse riusciremo a salvarci prima che sia troppo tardi.

 

Chiudiamo il vaso di Pandora

Come possiamo riprenderci dal coronavirus e curare, in maniera generale, la nostra vita intera?  Ci chiediamo da dove viene questo virus.  Sì, il momento è arrivato, uno stato è stato raggiunto, una relazione tale tra le persone che ha causato l’uscita di tutti questi microbi.

I virus non agiscono contro di noi.  Arrivano tutti dal potere superiore con lo scopo di rafforzarci, connetterci tra di noi, coinvolgendoci in un progetto comune. Ci sembra che il virus ci separi perché non siamo mai stati connessi.  E ora, tutti soffrono, questa sofferenza collettiva, in qualche modo, ci avvicina l’uno all’altro.

Quindi, è possibile sopportare il virus soltanto a una condizione: che aggiustiamo le nostre relazioni tra di noi. Altrimenti la malattia scoppierà ovunque, dal nulla, al Polo Nord o su una nave isolata, dove non era imbarcata nessuna persona malata.  Non dipende da dove siano le persone, ma solo dalle loro relazioni.

Più le nostre relazioni sono egoiste, e peggio sarà il virus.  Quindi, aggiustiamole ora, e non aspettiamo il prossimo virus. “L’era dei virus” è arrivata, più colpi astuti dalla natura, che in accordo con il nostro sviluppo, colpiscono in maniera più sofisticata e precisa.  L’umanità, con i nostri macchinari e tecnologia, si sta sviluppando e i virus e le malattie si sviluppano insieme a noi.

Nell’antichità, le persone erano più semplici, e quindi non soffrivano di malattie moderne come emicranie e depressione.  Ai nostri tempi, anche gli animali soffrono dalle indisposizioni umane.  Stiamo avanzando con lo sviluppo.  Quindi dobbiamo correggerci, altrimenti arriveranno altri virus, ancora più terribili.  E dovremo inventare ogni volta nuovi medicinali. Ma non credo che potremo vincere la gara. Dopotutto, i virus diventano sempre più furbi e specializzati.

Una persona si sviluppa, ma allo stesso tempo non può diventare più saggia, e iniziare a correggersi. In fondo, l’egoismo di una persona cresce in ogni momento e gli copre gli occhi.  Non può ammettere a se stesso che tutto succede per colpa sua e che sta cercando un modo per eliminare il colpo piuttosto che stroncarlo sul nascere.

La natura ci dice che dobbiamo correggere noi stessi. Anziché il governo, o i programmi educativi statali, arriva un minuscolo virus, così piccolo che non si riesce a vedere, e ci educa tutti in un modo meraviglioso.  Non ci siamo inchinati davanti alle persone, alla società, ma ci siamo inchinati davanti a un virus microscopico, e siamo pronti a obbedirlo.  Il virus decide come viviamo e lavoriamo.

Speriamo che gradualmente riconquisteremo la ragione e le sensazioni per poter capire chi siamo e in base a cosa viviamo, che sia degno di persone.  Forse ci porterà al pentimento.

 

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From KabTV’s “A Conversation with Journalists” 1/6/22

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