La Guerra. La Guerra Spirituale

Per il filosofo greco Eraclito, le guerre “ sono il terreno necessario per tutto quello che deve accadere”, scrive Abraham Schoener dell’università di Toronto. “ La Guerra non è solo un principio nel mondo degli eventi mortali; essa governa tutte le cose, sia ogni essere nel cosmo che il cosmo stesso nel suo insieme”, aggiunge Schoener a proposito del punto di vista del filosofo. In effetti, tutta la natura è composta da elementi contraddittori che si uniscono. A livello subatomico, tra luce e buio, freddo e caldo, attrazione e rifiuto, tutto nasce da positivi e negativi che si uniscono per creare equilibrio. 

A livello umano, i due opposti si esprimono come egoismo, con tutte le sue espressioni negative, e altruismo, con le sue espressioni positive. Il problema è che di quest’ultimo c’è molto poco, quasi niente. Ad ogni livello della natura, le forze negative e positive sono in equilibrio, mantenendo l’armonia e l’omeostasi. È solo a livello umano che la forza negativa supera di gran lunga quella positiva e sconvolge il mondo intero.

La guerra che attualmente infuria in Ucraina non è quindi una disputa locale, ma uno scontro di significato spirituale; per questo il mondo intero ne è coinvolto almeno emotivamente, spero che non diventi un coinvolgimento militare. Se vogliamo eliminare la guerra, dobbiamo trasformare il nostro spirito da prevalentemente negativo e lesivo degli altri in un’armonia equilibrata tra il negativo e il positivo, in accordo con il resto della natura.

C’è un vecchio racconto Cherokee su un anziano guerriero che parlò a suo nipote della nostra lotta interiore. Disse che in ognuno di noi c’è una lotta tra due lupi: uno è cattivo, avido e violento, l’altro è gentile, generoso e compassionevole. Il nipote ci pensò per un po’ e alla fine chiese: “Quale dei due vince?” e il nonno rispose: “Quello a cui dai da mangiare”.

Gli esseri umani sono esseri sociali. Pensiamo che i nostri pensieri siano indipendenti, ma in realtà siamo un prodotto della nostra società. Il lupo cattivo sta vincendo perché tutta la nostra società tende verso la meschinità, la violenza e lo sfruttamento. Nutrire il lupo gentile significa elevare il valore della pace e della premura.

La natura umana non ci permetterà di nutrire solo il lupo gentile; è intrinsecamente malvagia, come sta scritto: “L’inclinazione del cuore dell’uomo è malvagia fin dalla sua giovinezza” (Gen. 8:21). Tuttavia, se noi, come società, poniamo il valore della pace sopra ogni altra cosa nella vita, allora noi stessi cambieremo.

Normalmente, pensiamo alla pace come all’assenza di lotta attiva. In realtà, la pace è molto più di questo. La parola ebraica per la pace è “shalom”, dalla parola “hashlama”, che significa “completamento”, e “shlemut”, che significa “completezza”. La pace, quindi, non significa assenza di egoismo, ma piuttosto integrarlo con l’altruismo e creare un tutto completo.

Non dobbiamo negare o sopprimere la nostra natura di base. Se ci proviamo, siamo certi di fallire. Invece, dobbiamo completarla con il suo opposto. Se bilanciamo l’egoismo con una quantità uguale di altruismo, avanzeremo in armonia e pace, proprio come tutta la natura.

Poiché il nostro egoismo cresce continuamente, non dobbiamo mai smettere di aumentare l’importanza della pace. In questo modo, creeremo un equilibrio dinamico, proprio come il nostro corpo lo mantiene attraverso l’omeostasi.

La guerra attuale, come tutte le guerre, è una chiamata per l’umanità a compensare la nostra cattiveria con la gentilezza. Non possiamo evitare di fare ciò che dobbiamo fare sul campo di battaglia, ma se pensiamo che vincere una battaglia ci dia pace, ci troveremo presto coinvolti in altre guerre, probabilmente più devastanti di quella attuale.

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