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Alla ricerca di noi stessi

Le ricerche  della risposta alla domanda “Perché mi sento triste?” hanno battuto tutti i record con un salto del 10% rispetto all’anno precedente nella classifica delle ricerche più popolari su Google per il 2021. Le ricerche su argomenti come: ansia, stress, tristezza, dolore e metodi per affrontarli sono aumentate in modo incomparabile.

Posso capire perché la gente si senta così e mi dispiace per loro. Ancora più difficile per me è vedere che questa sofferenza non produce alcun risultato. È come se il dolore non fosse abbastanza grande per portarli in strada a chiedere un cambio globale.

Ovviamente dobbiamo arrivare a un livello in cui la sofferenza proviene già da più direzioni ed è sentita da tutti. Solo allora cominceremo a capire che, al di là di tutte le preoccupazioni e i problemi, abbiamo bisogno di collegarci tra di noi, di unirci per influenzare i leader, per scacciare la ruggine, per far scendere l’inflazione e per eliminare la tristezza.

Lo vedo chiaramente: tutta la sofferenza umana deriva da una mancanza di connessione tra di noi. Non abbiamo relazioni buone, cordiali e amichevoli. Eppure, contemporaneamente siamo interdipendenti l’uno dall’altro e la nostra felicità dipende da quella degli altri, ma ci rifiutiamo di accettare questa realtà. Invece, non ci preoccupiamo di arrecare danno agli altri, non mettiamo a freno il nostro egoismo, la nostra implacabile propensione al vantaggio personale, che ci spinge a commettere un danno e ad essere indifferenti.

Quando la sofferenza inevitabilmente aumenta (le ricerche su Google mostrano che la sofferenza è in aumento in tutto il mondo), allora collettivamente possiamo riconoscere il problema e la sua soluzione, ma quando accadrà? Quanti altri colpi e di quale portata dovremo sopportare? Siamo come bambini incuranti e testardi che non vogliono sentire nulla. Non vogliamo riconoscere che viviamo sotto le leggi dell’ego. Così, attraverso colpi e catastrofi, la natura ci costringerà a capire che non abbiamo altra scelta che sottometterci e rispettare le sue leggi, poiché siamo circondati e racchiusi nella forza ineluttabile della natura.

Nella creazione, i livelli inanimato, vegetativo e animale praticano una reciprocità basata sulla loro interdipendenza, e perciò il sistema naturale generale li preserva e provvede all’equilibrio tra loro. Solo la razza umana agisce in modo contrario a questo sistema e non mostra alcuna tendenza alla reciprocità; essa rompe in modo singolare questo equilibrio. Noi riceviamo solo per noi stessi secondo le leggi dell’egoismo e non siamo disposti a dare secondo le leggi della natura. Così, disturbiamo l’equilibrio non solo tra di noi, ma anche in tutti gli altri livelli della natura, ed essi, come un potente boomerang, ci colpiscono di nuovo.

L’anno 2021 è stato un anno di scoperta di grandi inadeguatezze nelle relazioni della società umana, una rivelazione di tanta bruttezza dell’egoismo che domina la razza umana e la spinge a combattere, danneggiare e distruggere. Dobbiamo vedere questa scoperta della nostra natura come un’opportunità e il fondamento per costruire una nuova struttura sociale.

Risorgeremo dalla crisi nel modo giusto se dirigeremo i nostri sforzi verso la connessione e la cooperazione. In questo modo, entro la fine del prossimo anno, le nostre domande più pressanti della vita, come “Perché sono triste? “Perché sto soffrendo?” troveranno risposta e saranno rimesse in ordine.