Il denaro non può sfamare le persone che l’ego fa morire di fame

David Beasley, direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, ha affermato che i miliardari “devono farsi avanti ora, una tantum” e donare 6 miliardi di dollari per salvare 42 milioni di persone “che moriranno se non li aiutiamo”. Ha anche detto: “Non sto chiedendo loro di farlo ogni giorno, ogni settimana, ogni anno; abbiamo una crisi una tantum, una tempesta perfetta di conflitti, cambiamenti climatici e Covid”. Se il signor Beasley crede che questa sia una crisi di una volta e che sei miliardi di dollari elimineranno la fame nel mondo, probabilmente è l’unico. La fame non esiste per le ragioni che cita, ma a causa dell’egoismo umano, e nessuna somma di denaro è abbastanza grande da sfamare le persone che l’ego fa morire di fame.

Né il denaro soddisferà l’ego. Al contrario, il denaro non fa che peggiorare il problema perché va nelle tasche delle persone sbagliate, che diventano ancora più avide, mentre chi potrebbe farne buon uso ne vede ben poco. Se crediamo di poter risolvere la crisi della fame solo con i soldi, la fame aumenterà sicuramente e molti altri moriranno.

In effetti, credo che il nostro approccio di combattere i sintomi piuttosto che l’agente patogeno stesso renderà le cose così negative che sarebbe meglio per noi non vivere affatto quei momenti. Ci sarà abbondanza, ma allo stesso tempo grave carenza dei generi di prima necessità più importanti come il pane e l’acqua. La gente sarà infelice.

Vedrai interi battaglioni a guardia del cibo mentre altri moriranno di fame nelle vicinanze. Non avverrà in segreto, ma in bella vista; lo vedrai nelle notizie. Coloro che diranno di essere dispiaciuti per la fame,  non alzeranno un dito.

L’ego non ci farà mai sentire soddisfatti. Ci farà sempre sentire vuoti, per quanto ricchi siamo. Anche se neghiamo a tutte le persone nel mondo i bisogni più elementari e li teniamo tutti per noi, saremo comunque insoddisfatti.

L’unica cosa buona per i nostri ego è renderli edotti che ci stanno portando all’estinzione. Ci stanno insegnando che finché ci concentreremo solo su noi stessi, non ci sentiremo soddisfatti. Una volta appreso questo, ci spingerà a elevarci al di sopra del nostro egoismo.

Un’altra cosa che l’ego ci insegna è che dipendiamo l’uno dall’altro. Non possiamo sentirci ricchi se non ci confrontiamo con altri che sono più poveri di noi. Non possiamo avere ciò che vogliamo a meno che qualcuno non ce lo porti. In altre parole, non possiamo vivere e non possiamo valutare noi stessi senza altre persone intorno a noi.

Poiché non possiamo liberarci dell’egoismo, poiché è il nostro nucleo, dobbiamo “insegnargli” il valore della cooperazione e della considerazione. Quando i nostri ego imparano che è nel loro interesse essere premurosi, ci consentiranno di godere di piaceri altruistici e smetteremo di umiliare le altre persone e distruggere il nostro ambiente, che attualmente sono i nostri unici piaceri (che lo ammettiamo con noi stessi o meno ).

Possiamo trovare gioia nella connessione e nella considerazione solo se rinunciamo a cercare di soddisfare il nostro ego. Possiamo arrivarci vedendo ciò che i nostri ego hanno fatto a noi e al mondo che ci circonda, oppure possiamo arrivarci aspettando che i disastri ci colpiscano personalmente. Il primo modo è più veloce, più facile e più sicuro. Spero che lo scegliamo prima di sperimentare in prima persona gli svantaggi dell’egoismo.

Didascalia foto:
Il direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale David Beasley parla durante un’intervista con Reuters a Doha, Qatar, 24 agosto 2021. REUTERS/Alexander Cornwell

I commenti sono chiusi.

Laitman.it commenti RSS Feed

Post Precedente: