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Il paradosso dell’intelligenza: perché la specie più intelligente fa il danno maggiore

Gli umani sono la specie più intelligente del pianeta. Perché allora siamo anche i più dannosi per noi stessi, per tutte le altre specie e per il pianeta in cui viviamo? Come mai il nostro intelletto superiore escogita piani che dovrebbero migliorare la nostra situazione, ma finiscono sempre per peggiorarla? La risposta è semplice: le nostre menti sono grandiose, ma i nostri cuori sono inquinati da così tanta malizia che corrompono il modo in cui pensiamo, e i nostri pensieri corrotti creano un mondo inquinato e corrotto che riflette la malvagità nei nostri cuori.

Ogni piano che disegniamo, lo basiamo sul fallimento dei piani precedenti, altrimenti non avremmo bisogno di disegnarne di nuovi. Ma poiché non abbiamo corretto la radice che causa tutti i fallimenti, i nostri cuori corrotti, disegniamo nuovi piani con la stessa orribile mentalità con cui abbiamo disegnato il precedente, ma con l’intenzione di “accelerare” la correzione. Il risultato, quindi, sarà un’accelerazione della corruzione del nostro mondo. Se c’è qualche vantaggio nei piani che disegniamo oggi, è che metteranno in evidenza la nostra incompetenza. A causa dei nostri cuori corrotti che cercano di sfruttare tutto e tutti, i nostri intelletti escogitano piani che non mirano ad altro che alla distruzione degli altri e al progresso di noi stessi come loro obiettivo. Poiché questa è la natura di tutti gli esseri umani, in varia misura, i nostri piani si scontrano tra loro e distruggono tutto: il terreno su cui ci troviamo, le piante e gli animali che ci nutrono e, in definitiva, noi. Una civiltà basata sull’ego non può fare a meno di causare distruzione.

La differenza fondamentale tra l’umanità e tutte le altre specie è che loro vogliono sopravvivere, mentre noi vogliamo sconfiggere. Questo è il motivo per cui abbiamo sviluppato il nostro intelletto: superare e soppiantare gli altri, negare agli altri la gloria, la sussistenza e renderli schiavi o distruggerli. L’unico modo per salvare il nostro pianeta e noi stessi, quindi, è usare il nostro intelletto superiore per cambiare i nostri cuori in modo che il nostro intelletto serva i nostri veri interessi piuttosto che i nostri cuori egoisti. Possiamo farlo imparando a pensare l’uno all’altro, imparando a valutare coloro che sono altruisti piuttosto che coloro che promuovono solo se stessi.

Può sembrare innaturale, ma la nostra stessa natura non ci sta chiaramente portando da nessuna parte. Quindi è tempo che mettiamo le nostre menti al lavoro per qualcosa che effettivamente ci dia dei benefici.

Non è abbastanza per ognuno di noi cercare di essere una persona migliore. Il nostro ambiente sociale è più forte di noi e ci spingerà a comportarci come tutti gli altri. Per avere successo, dobbiamo fare uno sforzo concertato.

Non c’è niente che non possiamo ottenere se lavoriamo insieme. Persino l’ostinata natura umana non può competere con il nostro potere collettivo. Se comprendiamo il significato dell’altruismo e dell’empatia non solo per la nostra società, ma per la nostra stessa vita, possiamo spostare le montagne.

Didascalia:
Una foto aerea mostra Kuchinoerabu-jima che è una delle isole Satsunan, città di Yakushima, Prefettura di Kagoshima, Giappone occidentale e regione di Kyusyu, l’11 dicembre 2021. Il vulcano dell’isola di Kuchinoerabu ha eruttato nel 2015, e le norme intorno al cratere di livello di allerta eruzione 2 sono rimaste in vigore. ( Il Yomiuri Shimbun)

Non c’è modo di ricomporre le uova strapazzate

L’8 marzo 2009, durante la crisi finanziaria che divenne nota come la Grande Recessione, l’allora economista della Wachovia Corp., Mark Vitner, descrisse le varie economie sparse per il mondo in modo piuttosto azzeccato: “È come cercare di ricomporre delle uova strapazzate. Non si può fare tanto facilmente. Non so se si possa fare affatto”, ha detto alla CBS News.

In questi giorni, mentre il mondo sta lottando con le interruzioni della catena di approvvigionamento globale e le materie prime vitali sono bloccate in mare per mesi, alcuni esperti suggeriscono che facciamo proprio questo. Ma dal 2009, le economie sono solo diventate più intricate e l’idea di separarle è diventata ancora più irrealistica.

Non puoi andare contro l’evoluzione, e l’evoluzione va verso una maggiore complessità, non minore. Questo è vero a tutti i livelli: minerale, biologico e sociale. Di conseguenza, la società umana sta diventando più complessa e intrecciata e l’economia, che è un riflesso della società umana, segue la stessa linea.

Il motivo per cui non vediamo tale congestione e disordine in natura è che a parte le persone, tutti gli altri elementi seguono i loro istinti. Il risultato è un flusso armonico, il ciclo della vita continua ininterrotto e le cose evolvono in sincronia con il loro ambiente.

L’umanità funziona esattamente al contrario. Ci sforziamo di elevarci al di sopra del nostro ambiente, non in sincronia con esso. Cerchiamo di raggiungere la cima del mucchio, di essere più veloci, più alti e più forti di tutti gli altri. Quando ogni paese, azienda e persino persona (in una certa misura) cerca di fare questo, si verifica una congestione ai nodi e tutto si blocca.

In altre parole, stiamo assistendo al risultato del nostro atteggiamento egocentrico. Se tutti avessero agito in armonia con il resto della società umana, come fa ogni altro elemento in natura, non ci sarebbe stata congestione e tutti avrebbero ottenuto ciò di cui hanno bisogno, quando ne hanno bisogno e quanto ne hanno bisogno.

Inoltre, poiché siamo competitivi e traiamo soddisfazione non dall’avere ciò di cui abbiamo bisogno, ma dall’avere più degli altri e persino dal negare agli altri ciò di cui hanno bisogno, non possiamo stravolgere le nostre economie. Il nostro desiderio di battere gli altri ci lega a loro perché il loro dolore è il nostro piacere e non possiamo lavorare senza piacere. Fare da soli è andare contro la natura umana e non possiamo farlo, almeno non a lungo termine.

Se vogliamo razionalizzare le catene di approvvigionamento, dobbiamo avere chiara la  nostra interdipendenza. Dobbiamo iniziare a vedere noi stessi come un’unità, dove il beneficio di uno è il beneficio di tutti e tutte le parti contribuiscono al benessere di tutte le altre parti.

I nostri corpi funzionano in questo modo, ogni organismo funziona in questo modo. Senza questo approccio, la vita non sarebbe possibile. Quando agiamo in contrasto con l’elemento fondamentale che rende possibile la vita e lo sviluppo, condanniamo la nostra società alla morte e al decadimento.

Una volta che riconosciamo come funziona la natura, come noi agiamo e che è nel nostro interesse cambiare, possiamo smettere di sconvolgere il sistema economico globale e iniziare a sincronizzare le nostre azioni. In termini più semplici, saremo più rispettosi l’uno dell’altro.

In effetti, potrebbe non piacerci l’idea che dobbiamo pensare agli altri e non solo a noi stessi, ma se non iniziamo a imparare la verità oggi, l’intreccio globale peggiorerà al punto che non saremo più in grado di fornirci i beni di prima necessità per la vita quotidiana.

 

Didascalia:
Le navi container aspettano al largo della costa dei congestionati porti di Los Angeles e Long Beach a Long Beach, California, Stati Uniti, 1 ottobre 2021. REUTERS/ Alan Devall

Ciò che dà veramente un senso alla vita

Ci alziamo, iniziamo la giornata, prepariamo i  bambini per andare a scuola o ci rechiamo al lavoro. La giornata passa in un batter d’occhio. Dopo arriviamo a casa esausti e dormiamo fino al giorno dopo in modo da poter iniziare da capo il giorno successivo.  È questo che dà un senso alla vita? Questo è esattamente ciò che un recente studio globale ha indagato. Il 39% degli intervistati ha detto che la famiglia è la fonte principale di significato nella propria vita, rispetto al 2% che ha trovato significato nella fede e nella spiritualità.

Secondo uno studio recente condotto da Pew Research Centre, tra diciannovemila adulti in diciassette paesi sviluppati intorno al mondo, i fattori più importanti nella vita di una persona sono la famiglia, la carriera e il benessere economico. 

Non c’è da stupirsi che la famiglia sia la fonte principale di contentezza. La famiglia gioca il ruolo più importante e diretto nello sviluppo di una persona, e si tratta del cerchio più vicino e influente. Anche gli altri cerchi influenzano e riempiono il tempo di qualità, ma sono più lontani, meno stabili e possono cambiare da un giorno all’altro.

Si può cambiare lavoro, cambiare amicizie o il luogo di svago, ma non la famiglia.  Nonostante le difficoltà che a volte si manifestano, si è dipendenti e connessi alla famiglia. È per questo che è così importante. 

Dopo due anni di COVID-19, ci si poteva aspettare che le persone si sarebbero chieste di più sul senso della vita e, quindi, sarebbero state più attratte dalla spiritualità. Ma alla fine, l’umanità non è particolarmente riflessiva o meditativa sull’epidemia globale.  Piuttosto, le persone si sentono oppresse perché non possono viaggiare all’estero liberamente, o perché devono indossare le mascherine e fare altre dosi del vaccino per prevenire la diffusione del virus, oltre ad altre onerose restrizioni.

Tuttavia, nel complesso abbiamo imparato a vivere con la peste. Presto l’umanità si dimenticherà anche della nuova variante che ha invaso le nostre vite. La nostra natura umana è disposta a ricevere volontariamente piacere e godimento per noi stessi e solo per noi stessi. Giorno dopo giorno questa natura egoista cresce, diventa grossolana e spessa, così sofisticata e astuta che la persona non si impressiona più per nulla. Siamo costantemente bombardati da informazioni su guerre, carestie di massa e nuove varianti di virus, ma finché non sperimentiamo una tale realtà in tutti i nostri sensi, non crediamo che stia succedendo e non agiamo per cambiare.

Nonostante ciò, non posso dire che il coronavirus non abbia avuto un impatto su di noi. Ci ha rivelato quanto dipendiamo gli uni dagli altri perché siamo un piccolo villaggio globale. Ma nella rete di comunicazione tra di noi, nei nostri sentimenti interiori, rimaniamo indifferenti e distaccati gli uni dagli altri. Così, ciò che accadrà naturalmente è che l’egoismo si rafforzerà; appariranno più colpi globali finché non ci renderemo conto che solo quando ci sentiremo una sola famiglia, in garanzia reciproca, potremo prosperare.

Percepiremo le nostre vite come piene di significato solo attraverso la nostra stretta connessione umana. Se configurassimo il volto della società con il modello di una famiglia ideale, miglioreremmo le nostre vite, creando un’atmosfera buona, calorosa e amichevole per noi stessi. Avremmo costruito un buon ambiente che ci abbraccia come una madre amorevole. Più ci colleghiamo emotivamente l’uno con l’altro, più sentiremo il potere della connessione, la forza suprema della natura, un attributo di dazione ed amore, una forza buona e benevola. Se solo ci aggrappiamo alle qualità e alle intenzioni della natura, scopriremo il senso della vita, sia nella corporeità che nella spiritualità per una completa realizzazione.

Invece di sparare DART agli asteroidi, dovremmo mirare ai nostri cuori

Uno studente mi ha parlato di una notizia che aveva letto sul New York Times. Secondo tale notizia, la NASA ha lanciato un veicolo spaziale con la missione di schiantarsi contro un asteroide per vedere se si poteva “spingerlo in una traiettoria diversa”. L’esperimento, chiamato “Double Asteroid Redirection Test, o DART,”  [Duplice collaudo di reindirizzamento di asteroide] cerca di testare la capacità di deviare gli asteroidi che potrebbero rappresentare un rischio di collisione con la Terra. La natura ha troppi modi per causare tali disastri, e tali esperimenti ci distraggono solo da dove si trova la vera soluzione: nella società umana.

Non è così assurda l’idea di un asteroide che colpisce la Terra. È già successo in passato e può succedere di nuovo. Il problema è che invece di occuparci di ciò che abbiamo davvero bisogno di sistemare nella nostra vita, rivolgiamo i nostri pensieri a futuri pericoli immaginari la cui possibilità di materializzarsi è minuscola, mentre i veri pericoli vengono dalle persone che ci circondano, e sono queste quelle che dobbiamo sistemare. Invece di lanciare dardi nello spazio, dovremmo puntare ai nostri cuori.  

Tutti i problemi reali che affliggono le nostre vite sono opera nostra. Inflazione accelerata, inquinamento dell’acqua, dell’aria e della terra, guerre e terrorismo, povertà, depressione, dipendenza da sostanze, divisione sociale: nessuno di questi problemi è naturale, tutti sono grandi crisi e tutti sono fatti dall’uomo. Dobbiamo smettere di guardare lo spazio esterno in cerca di minacce e iniziare a guardarci l’un l’altro chiedendo come possiamo imparare a vivere insieme. Dobbiamo iniziare a porci domande vere e dolorose: Perché odio il mio vicino? Non posso sostenere me stesso; sono dipendente  dagli altri per ottenere ciò che non posso fornire a me stesso, ma allo stesso tempo, non sopporto gli altri. Perché è così? Perché sono fatto in questo modo?

Certo, non tutti sentono queste domande in modo così intenso, ma in qualche misura esse esistono in tutti noi e avvelenano le nostre relazioni. Se non riusciamo ad ammetterlo a noi stessi, dovremmo dare un’occhiata alle statistiche e vedere quante persone sfuggono alla realtà attraverso la droga o altre innumerevoli forme di dipendenza. Dovremmo guardare il crescente numero di episodi di violenza, l’intensificarsi delle ostilità tra paesi economicamente interdipendenti e le crescenti divisioni politiche all’interno dei paesi e delle società.

La società umana sta cadendo a pezzi e questo è un pericolo molto più grande di una stella cadente. Se risolviamo i nostri problemi sociali, saremo in grado di risolvere tutti gli altri problemi. Ma se il tessuto sociale si rompe, non risolveremo nulla, mai. Pertanto, la nostra priorità dovrebbe essere quella di superare le fratture sociali e l’alienazione di ogni genere.

Finché non invertiamo il nostro atteggiamento verso l’altro, dall’alienazione alla connessione, dall’indifferenza alla responsabilità reciproca, la preoccupazione per qualsiasi altra “minaccia” è una distrazione che rimanderà solo la correzione di cui abbiamo veramente bisogno. Ciò, a sua volta, renderà la correzione più lenta e dolorosa.

Didascalia:
Immagine della sonda DART della NASA e del LICIACube dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) prima dell’impatto con il sistema binario Didymos. Crediti: NASA/Johns Hopkins, APL/Steve Gribben

30 anni dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, il mondo ha avuto benefici?

Trenta anni dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica, si cerca ancora una strada da intraprendere.  La disgregazione  ha scosso il mondo, ma non lo ha reso più sicuro o più stabile. L’umanità è nel mezzo di un cambiamento globale.

Trenta anni fa, il 26 dicembre 1991 per l’esattezza, l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), alias l’Unione Sovietica, si è disgregata negli stati che la componevano. Le repubbliche lasciarono l’unione e gli stati subordinati della Russia divennero indipendenti e iniziarono a combattere l’uno contro l’altro o si unirono ai loro ex-rivali, la NATO. Trent’anni dopo, la Russia sta ancora cercando la sua strada e brama ancora il dominio del mondo.

Non posso dire che la disintegrazione dell’URSS abbia reso il mondo un posto migliore. Anche se era una superpotenza povera, era comunque una superpotenza, e le nazioni che ne facevano parte sapevano dove stavano.

Anche se non era una democrazia, era solida, e con i tempi tumultuosi di oggi, anche questo ha i suoi meriti. Può essere un bene che i paesi che componevano l’Unione Sovietica siano diventati indipendenti, ma finché non raccoglieranno i benefici della loro indipendenza, continueranno ad essere pericolosamente instabili.

Nessuno sa cosa riserva il futuro per la Russia, ed è chiaro che la situazione sta diventando sempre più precaria, minacciando la stabilità.  Allo stesso tempo, gli USA stanno anch’essi perdendo colpi. Nonostante sia una democrazia e abbia una superiorità economica, anche l’America sta cadendo.

Quindi, da un lato l’economia Russa è instabile, e dall’altra la democrazia Americana non soddisfa le esigenze del mondo attuale.  Di conseguenza la Cina  è più forte sia dell’America che della Russia.

L’Unione Europea è completamente fuori gioco. L'”unione” è diventata un insieme di una trentina di paesi che non riescono ad accordarsi su nulla. Ne consegue che l’UE ha perso il suo status di giocatore importante nell’arena del mondo. 

Questo lascia il mondo con tanti punti interrogativi. 

Se ci aggiungiamo il Medio Oriente, che è una fossa di serpenti, non c’è molto da aspettarsi, nonostante la quiete temporanea.

Non posso dire che il mondo starebbe meglio se l’URSS non si fosse disgregata. Ciononostante, è chiaro che mentre era intatta, aveva una scienza e un’industria avanzata, si sosteneva indipendentemente, anche se in maniera povera, e verso la fine, molto povera. 

Tuttavia, i tempi stanno cambiando e ci sono sempre fluttuazioni tra gli stati.  Il nuovo contesto  porterà con sé il ringiovanimento. Nel frattempo però, il mondo è perso.  Non sa da che parte andare, economicamente, politicamente o nel senso militare.  Le persone e i paesi cercano semplicemente di sopravvivere. 

Può essere un punto di vista poco ortodosso, ma penso che nel complesso la Guerra Fredda sia stata una buona cosa. Almeno la gente sapeva da che parte stare e come comportarsi. Era un bene per le superpotenze, le regole erano chiare e, quando le regole sono chiare, è più facile non infrangerle e causare incidenti orrendi.

Oggi non c’è altro che confusione. Se lo stress continua ad accumularsi all’interno e tra i paesi, non avranno altra scelta che scaricarlo nel modo in cui scaricano sempre la pressione: andando in guerra.

Ora che il 2022 è iniziato, penso che stiamo iniziando il nuovo anno con grande smarrimento. La Russia è in una condizione terribile, così come l’America, e anche se la Cina sembra essere in cima al mondo, è completamente dipendente dal potere d’acquisto dell’America. Il mondo intero è in uno stato di collasso. Le ideologie che hanno tenuto in piedi i paesi stanno tutte manifestando la loro irrilevanza e debolezza, e non possono offrire all’umanità un modo di vivere attraente. Infatti, il mondo è pronto per il cambiamento.

Gestire la rabbia nella maniera corretta

Domanda: In Israele siamo irascibili, e questo causa conflitti di desideri e intensifica la rabbia.  Qual è il modo giusto di gestire la rabbia?

Risposta: Questo avviene per mancanza di educazione.  Le persone semplicemente non hanno pazienza e non riescono a controllarsi.  Sono viziati poiché lasciamo che i nostri figli facciano ciò che vogliono, cosa che sarebbe proibita.

Dobbiamo insegnare ed educare i nostri figli come gestire diverse difficoltà nella vita, fin dalla tenera età.

Domanda: Vogliamo educare la nostra gioventù a rispondere correttamente alla rabbia.  Che cosa dovremmo insegnare loro?

Risposta:  Dobbiamo insegnargli come fermare la rabbia.

Domanda: E’ meglio fuggire, piuttosto che rispondere alla persona che ho davanti?

Risposta: Certo che è meglio, ma sappiamo quanto sia difficile.

Domande: molti consulenti di coppia affermano che è importante saper litigare. Come si fa a litigare correttamente?

Risposta: E’ corretto.  Non esiste un avvicinamento, o pace, senza liti, ma queste due cose devono essere collegate. Dobbiamo imparare come essere d’esempio l’uno verso l’altro.

Io posso essere un esempio sforzandomi ad andare al di sopra di me stesso, e anche se sono arrabbiato, mi relaziono all’altro con amore.  “L’amore coprirà ogni crimine”.

Domanda: E’ possibile relazionarci al nostro compagno con amore quando litighiamo?

Risposta: si tratta di abitudine.

Domanda: Da dove arriva l’amore quando siamo arrabbiati e ci odiamo?

Risposta: E’ semplice, copriamo la rabbia e il furore con amore, ma l’amore è dentro e quindi è una questione di equilibrio tra i due.

Più riesco a giocare con ogni elemento, e più devo costantemente giocarci. Non devo totalmente identificarmi con la sensazione di rabbia oppure amore, ma solo lasciare che le due sensazioni operino in me in modo da poter controllare queste due sensazioni insieme.

 

From KabTV’s “Conversation with Journalists” 12/12/21

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Ridefinire il progresso

Il giorno 25 dicembre 2021 la NASA ha lanciato il suo tanto atteso telescopio spaziale di nuova generazione, il James Webb Space Telescope. Il telescopio, che è stato in costruzione per decenni, è il più complesso osservatorio scientifico spaziale mai costruito.

Secondo la NASA, “Webb scruterà più di 13,5 miliardi di anni trascorsi nella storia cosmica, al tempo in cui i primi oggetti luminosi si stavano evolvendo. È il primo osservatorio in grado di esplorare le galassie più antiche… Webb studierà anche le atmosfere dei pianeti che orbitano intorno ad altre stelle, e osserverà lune, pianeti, comete e altri oggetti all’interno del nostro sistema solare”. 

La tecnologia è una cosa meravigliosa. Ci ha dato energia abbondante ed economica, elettrodomestici che ci rendono la vita facile e viaggiare in modo piacevole e sicuro. La tecnologia ci ha dato medicina avanzata, longevità, conoscenza al di là dei nostri sogni, e “occhi” che possono vedere i confini dell’universo.

Sì, per secoli abbiamo riposto le nostre speranze nella tecnologia per darci qualcosa che non è destinata a darci: la felicità. Pensavamo che rendere la vita più facile e più lunga ci avrebbe reso più felici, ma ci sbagliavamo. Ecco perché dai tempi in cui ricavavamo luce e calore da un fuoco che accendevamo sbattendo pietre l’una contro l’altra, ai giorni in cui accendiamo un dispositivo elettrico alimentato da pannelli solari, non siamo stati in grado di soddisfare il nostro bisogno più elementare: sentirci felici.

Una volta che abbiamo quella solida base di buone relazioni e ci sentiamo felici e contenti, la tecnologia può essere una grande acquisizione. In questo caso, sapremo come usare la tecnologia per migliorare e rafforzare le nostre relazioni, e non saremo ingannati nel pensare che essa possa, o debba, renderci felici.

Oggi, quando pensiamo al progresso, pensiamo a quello tecnologico. Ma il vero progresso non sta nel passare dall’energia del fuoco all’energia solare, ma nel costruire connessioni migliori che generino calore tra di noi. Dobbiamo ridefinire il “progresso” per rispecchiare il miglioramento delle nostre relazioni piuttosto che la nostra capacità di generare più energia attraverso la fissione nucleare o la produzione di combustibili fossili.

Quando i nostri cuori saranno illuminati dalle persone che ci circondano, sapremo che tipo di energia usare, di quanta ne abbiamo veramente bisogno, e come usare al meglio la tecnologia per il nostro bene e per il bene di tutti gli altri.

Didascalia della foto:
Lo specchio del telescopio spaziale James Webb è stato mostrato durante una presentazione ai media al Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, Maryland, il 2 novembre 2016.

Perché usiamo solo il 2% del cervello?

Domanda: Perché, nonostante il desiderio di realizzarci, usiamo solo il 2% del cervello e il 98% rimane, per così dire, libero?

Risposta: Il fatto è che non ci conosciamo. Usiamo il 2% del cervello poiché serve soltanto alla nostra parte animale. E non appena inizieremo a rivelare la nostra parte spirituale, la nostra anima, lo svilupperemo, avremmo bisogno di tutto il 98% rimanente.

In principio, abbiamo enormi riserve di memoria e proprietà interne. Semplicemente non riusciamo a immaginare quanto ognuno di noi abbia infinite possibilità, ma non vengono usate nel nostro mondo.

Immaginate un semplice contadino, che viveva in un paese cent’anni fa, che allevava le mucche ed esisteva a quel livello. Non aveva la tv, la radio, nulla.

E ora questo contadino si è sviluppato, vive a Manhattan, lavora per una grande azienda, viaggia per il mondo, vede, sente, comprende e usa ogni cosa. Il suo cervello funziona in maniera diversa da quel pastore di cui il cervello era allo stesso livello delle mucche che pascolavano.

Ciò significa che il cervello lavora in funzione del desiderio. Quindi, se i nostri desideri vengono sempre elevati al livello del Bore, allora, naturalmente, il cervello aprirà le sue riserve. Allora anziché il due percento, useremo molto di più.

Nell’umanità, esiste anche il desiderio di esplorare i cervelli delle grandi menti per vedere cosa avesse di così interessante. Non riusciamo a comprendere poiché non sappiamo che il cervello si innesca secondo i desideri. E quando una persona muore, i desideri scompaiono.

Quindi non capiamo perché i loro cervelli funzionassero in maniera speciale. Dopotutto, i loro desideri lanciarono enormi strati di subconscio, analisi e memoria.

 

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From KabTV’s “Close-Up. Individualist” 1/15/10”

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Il boicottaggio dei giochi di Pechino 2022 dimostra che siamo tornati indietro

Gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia, il Regno Unito e altri paesi hanno annunciato che boicotteranno per via diplomatica le Olimpiadi invernali del 2022 a Pechino per il presunto abuso dei diritti umani da parte della Cina. In passato, il mondo vedeva il mescolare sport e politica in una luce molto negativa. Questo non è più il caso. L’odio tra i paesi si è intensificato al punto che ogni mezzo per mostrare disapprovazione è legittimo. Gli antichi greci avevano quella che era conosciuta come la “tregua olimpica”, quando tutti i combattimenti cessavano prima e durante i Giochi Olimpici per garantire che la città-stato ospitante (Elis) non fosse attaccata e gli atleti e gli spettatori potessero viaggiare in sicurezza ai giochi e tornare pacificamente nei rispettivi paesi.

Tanto è cambiato dai tempi dell’antica Grecia. La gente aveva degli ideali allora; noi non ne abbiamo. Spesso pensiamo alle persone dell’antichità come barbare e  noi stessi come civilizzati. Per molti versi noi siamo i barbari e le Olimpiadi ne sono un esempio. Siamo tornati indietro. Non riusciamo più ad unirci su nulla. L’impulso egoistico all’autoaffermazione ci fa opporre impulsivamente e fermamente a qualsiasi punto di vista di un’altra persona semplicemente perché è il punto di vista di un’altra persona e voglio che il mio punto di vista domini, non quello di qualcun altro.

Poi di nuovo, l’ego continua a crescere e noi diventiamo sempre più odiosi l’uno verso l’altro, quindi è meglio se l’ego mette in evidenza la sua natura. Almeno ora possiamo vedere chi siamo e non fantasticare di essere in qualche modo più umani o civilizzati dei nostri antenati, ma al contrario. Poiché riconoscere un difetto è inevitabilmente il punto di partenza per correggerlo, ora che lo abbiamo capito, possiamo iniziare a formarci meglio.

Se non siamo ancora sicuri di chi siamo, dovremmo pensare alla quantità di droghe e altri vantaggi illegali e ingiusti che i paesi incoraggiano e talvolta costringono i loro atleti ad utilizzare e impiegare per salire sul podio olimpico. È una guerra, e in una guerra non importa come hai vinto, purché tu abbia vinto.

Se si trattasse davvero di sport, tutto ciò che importerebbe è come hai giocato e non come hai vinto o se hai vinto del tutto. In Grecia, giocavano per sport. Noi giochiamo per vincere.

La competizione dovrebbe tirare fuori il meglio di noi, farci migliorare. Non dovrebbe renderci migliori degli altri, ma migliori di noi stessi. Il fatto che si gareggi per creare uno stimolo a migliorarsi è benvenuto perché ci fa superare i nostri limiti. Tuttavia, quando competiamo per vincere, non ci concentriamo sul miglioramento di noi stessi, ma principalmente sul superamento degli altri. In questo caso, non fa differenza se hai raggiunto il tuo obiettivo migliorando te stesso o influenzando gli altri. Pertanto, non ci preoccupiamo di ferire gli altri. Al contrario, è più facile e più piacevole ferire gli altri che migliorare se stessi.

Nella forma attuale delle Olimpiadi,  esse non hanno altra utilità che mostrarci quanto ci siamo allontanati dal loro intento originale. La vera medaglia d’oro dovrebbe andare a chi migliora gli altri. Questo è il vero spirito sportivo.

Didascalia della foto:
Membri della Tibetan Youth Association in Europa (TYAE) e Students for a Free Tibet protestano contro i Giochi Olimpici di Pechino 2022 fuori dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO) a Losanna, Svizzera 11 dicembre 2021. REUTERS/Denis Balibouse

Possiamo contare soltanto sulle donne

Domanda: Tatiana ti scrive: “Ho capito correttamente  che tutto deriva dalla donna.  Che la donna causò un peccato, e la donna deve portare il mondo alla correzione?

Risposta: Corretto.  Conto molto sulle donne poiché credo che la donna possa obbligare l’uomo a fare ciò che è necessario in famiglia, nella società, e nel mondo.

Spero che l’era della donna stia gradualmente iniziando. Le donne devono esigere un nuovo mondo.

Credo che la prossima fase sarà quando le donne smetteranno totalmente di partorire e smetteranno di fare i lavori di casa.  Ha già tutto ciò che le serve, allora tutto il mondo inizierà gradualmente ad affondare .

Domanda: Una minaccia tale al mondo dovrebbe arrivare da loro?

Risposta: Non si tratta di una minaccia per il mondo, ma una minaccia al nostro stato, alla nostra civiltà pazza e selvaggia.

Domanda: Perché? metti tutte le tue speranze nella donna solo perché partorisce?

Risposta: Credo che sia una grande forza nel nostro mondo, che è ancora dormiente.  Quando le donne capiranno che il mondo sta veramente andando nel senso sbagliato e non c’è altra forza se non la loro, esse potranno iniziare a relazionarsi al mondo diversamente, e nessuno potrà fermarle.

Domanda: E qual è la loro proprietà principale?

Risposta: Si basa sul fatto che esse sentano che il mondo non ha futuro.  E non lo possono accettare.

 

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From KabTV’s “News with Dr. Michael Laitman” 11/4/21

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