Pubblicato nella '' Categoria

L’Intelligenza artificiale può acquisire un’anima?

Domanda: L’intelligenza artificiale può acquisire un’ anima?

Risposta: Prima di tutto, questa non è intelligenza.  Mettiamoci d’accordo su cosa intendiamo per intelligenza, e cosa non lo sia.

Una macchina in grado di calcolare correttamente diversi spostamenti, può essere considerata intelligente?  Non abbiamo alcuna possibilità di creare una macchina intelligente quanto un essere umano.  Lo dico come esperto di biocibernetica, la mia prima professione. Mi sono laureato all’università in Cibernetica Biologica Medica.

La biocibernetica tratta dispositivi, apparati cibernetici in un corpo vivente.

Creiamo macchine più brillanti di noi, che pensano più velocemente, ma se vogliamo definire il concetto di “intelligenza”, sembrerebbe che questo sia impossibile dato che l’intelligenza è una caratteristica che ci viene data dall’alto  e non possiamo creare esattamente la stessa caratteristica in una materia meccanica o biologica.

Quindi le macchine non saranno mai più sagge degli umani.  Sì, forse sono più brillanti, ma non più sagge. Faranno i calcoli più velocemente ma non saranno in grado di essere più sagge intellettualmente di una persona.

Commento: Di conseguenza, non hanno un’anima.

La mia risposta:  Certamente.  Un’anima fa parte del Creatore dall’alto.

 

[254400]

Dalla trasmissione di KabTV “Fundamentals of Kabbalah” 9/15/19

Materiale correlato:
Le persone verranno rimpiazzate dalle macchine
I robot toglieranno il lavoro alle persone
A sostegno dell’intelligenza artificiale

Come mettere termine al Groundhog Day?

Domanda: C’era un film, Groundhog Day, in cui una persona si svegliava e riviveva lo stesso giorno, si svegliava e riviveva lo stesso giorno, ripetutamente.

Uno spettatore scrive “Come posso affrontare le delusioni della vita?” Tutto è così insipido; non era così prima del coronavirus.  E’ sempre  tutto uguale, le stesse emozioni, le stesse paure, come Groundhog Day, ogni giorno.  Non c’è nulla di nuovo, nulla cambia.  Voglio soltanto andare a letto, il più presto possibile. Dormire, dormire, e sognare. Cosa posso fare?”

Risposta: Lo capisco.  Se, per esempio, stabiliamo una quarantena di sei mesi, sarebbe una buona idea prendere una pastiglia e risvegliarci tra sei mesi. Ma non possiamo farlo!

Commento: Una persona si alza ed è la stessa giornata che si ripete.

La mia risposta: Sì.  E deve capire che è la stessa giornata e non può farci nulla.  E cosa si fa per rimediare a questo? Per scendere da questa giostra?

Per farlo deve cambiare se stesso. E se inizia a cambiare, il mondo inizierà a cambiare e non ci sarà più il Groudhog Day.

E i cicli della vita che attraversiamo sono tutti uguali.  Ci sembra che ogni giorno sia qualcosa di nuovo, che ogni secondo sia nuovo. Nulla è nuovo.

Domanda: Quindi se il tuo obiettivo è semplicemente vivere una vita normale, allora Groundhog Day si svolgerà sempre più spesso?

Risposta: Sì.  Questo è ciò che ci viene mostrato. Stiamo diventando sempre più sviluppati ma, com’è detto, “Colui che aggiunge conoscenze, aggiunge dolore”

Domanda: Quindi, viviamo di questa conoscenza che accumuliamo e ora anche questo è insipido? Non ci serve più?

Risposta: La nostra conoscenza ci porta solo ad un punto morto. Ci mostra quanto impotenti siamo di fronte alla cosa più importante: cambiare qualcosa nella nostra vita.

E ora vediamo che il mondo entra di nuovo  in un loop. C’era un minimo di democrazia, un po’ di libertà, e ora entriamo ancora una volta in un cappio che ci schiaccerà e si stringerà minacciosamente intorno alla nostra gola.

Domanda: Può darci alcuni consigli pratici: Come può una persona alzarsi la mattina? Cosa dovrebbe ripetersi? Quali passi deve fare?

Risposta: Ci aspettiamo che avvengano dei cambiamenti positivi al di fuori di noi.  Non avverrà.  Dobbiamo capire che i cambiamenti per il meglio avverranno solo se cambiamo interiormente.  E solo allora inizieremo a dipingere il nostro mondo nel modo in cui lo vogliamo!  E’ questo quello che dobbiamo fare!

Domanda: Nel frattempo, il mondo è dipinto dalla nostra natura, dal nostro egoismo?

Risposta: Sì.  Il nostro ego ha finito il suo sviluppo.  Ci mostra che il mondo intero esiste dentro di te.  E’ questo ciò che ti può dare.  E di conseguenza, ora ti metterà sotto pressione, così tanta pressione che non potrai esistere in questo mondo.  Allora ti sentirai male, malato, impaurito, grezzo, scomodo; in generale, tutto è possibile.

E questo è solo per aiutarti a capire che non ci sono più cambiamenti esterni.  Abbiamo attraversato tutte le fasi del nostro sviluppo egoistico, siamo giunti a uno stato in cui ciò che succederà è che uccideremo. Tutto qui, null’altro.

Siamo arrivati ad un punto morto con il nostro immenso egoismo precedente.  E ora non vogliamo più nulla. La nuova generazione non vuole nulla. Pensavamo che sarebbero stati più sviluppati, più motivati, ma loro, al contrario, non vogliono nulla. E’ questa la verità.

E anche noi saremmo così al loro posto.  E in un certo senso, li capiamo.

Va bene così.  E che senso ha esigere, spremere qualcosa ancora una volta dal mondo, ripetutamente?  Non può darci null’altro: non c’è più nulla al suo interno.

Domanda: Cosa dovrei dire al mio egoismo se ho già capito che era il mio egoismo che ha dipinto l’intera immagine per me?

Risposta: Che ha ragione, che ha fatto il suo lavoro, ti ha portato a uno stato in cui puoi comprendere, mentre sei completamente deluso, che non puoi più esistere in un paradigma tale.  Semplicemente non puoi!

Cosa fare?  Correggiti, e il mondo sarà corretto. Si tratta di una tecnica completamente diversa: correggere il mondo cambiando te stesso

Non è facile, ma è un buon momento nella storia, in cui dobbiamo veramente cambiare la fonte del nostro sviluppo, il sistema, la metodologia del nostro sviluppo. Quando il nostro sviluppo non dipende da come distruggiamo la natura che ci circonda, ma da come cambiare noi stessi. E di conseguenza, il mondo cambierà.

Cambiare me stesso significa cambiare il mio atteggiamento maligno verso ogni cosa che mi circonda, il mio atteggiamento consumista, egoista, in uno gentile e altruista.  E allora inizierò a vedere il mondo in maniera diversa.  Inizierò a vedere un altro sistema di controllo.

Mi unirò con questo mondo, comprenderò la sua eternità, infinità, e perfezione, che è qualcosa che non vedo ora dato che guardo con i miei occhi limitati egoistici.

E’ questo ciò che dobbiamo fare.

 

[279317]

Dalla trasmissione di KabTV “News with Dr. Michael Laitman” 2/11/21

Materiale correlato:
Cambiare il proprio atteggiamento verso il mondo
Il salto evolutivo di cui l’umanità ha bisogno
Perché proviamo a cambiare tutto ciò che ci circonda ma non noi stessi?

Haiku kabbalistico “Come sconfiggere i tuoi nemici”

Commento: I nostri spettatori ti hanno chiesto di commentare il tuo haiku.

Osserva i tuoi nemici esterni,
Scopri i tuoi nemici interni,
E vinci!

Risposta: Si. Sono proprio i nemici interni che riveli e conquisti.

Domanda: Come li rivelo attraverso quelli esterni? In questo momento sono circondato da nemici esterni, tutto, incluso la natura e i miei vicini.

Risposta: Prova a vedere perché questi nemici esterni ti circondano. Cerca di stabilire che questa è una conseguenza dei tuoi nemici interiori, che sono dentro di te, delle tue proprietà squilibrate: invidia, gelosia, odio, avidità, e così via. Tutte le tue proprietà egoistiche, di cui ce ne sono molte, sono progettate sul mondo circostante.

Se vuoi vivere in equilibrio con il mondo che ti circonda, devi bilanciarti dentro e non essere in tale contraddizione con te stesso. Devi amare tutte le tue proprietà allo stesso modo, e in accordo con questo, amare tutti  fuori di te in modo da sentirti in pace dentro di te e con il mondo che ti circonda.

E prima di tutto, questo viene fatto a livello di interconnessione con le persone, e poi con il mondo animale, vegetale, e inanimato.

Domanda: Cioè, mi sono messo in questo laboratorio, chiamato “umanità ,” e in esso devo lavorare per cambiare me stesso? E poi cambierò tutto intorno a me?

Risposta: Si. Ma non ti sei messo tu. Sei stato messo qui. E dovresti rivelare i tuoi nemici interiori e sconfiggerli. Cioè, devi superarli. Devi contattarli correttamente. E poi i nemici esterni scompariranno, si dissolveranno come nemici.

 

 

[287351]

Dalla trasmissione di KabTV “News with Dr. Michael Laitman” 7/29/21

Materiale correlato:

In che modo i kabbalisti trattano i nemici?
“Durante l’assedio e l’angoscia alla quale ti ridurrà il tuo nemico”
Le canaglie interiori

Meta non serve; basta una Pillola

Abbiamo tutti sentito come Mark Zuckerberg stia costruendo un’ipotetica iterazione di Internet chiamata Meta. Nelle clips che pubblicizzano la piattaforma, possiamo vederlo trasferirsi a vivere lì, nel suo universo virtuale. L’idea è quella di consentire alle persone di comunicare e persino spostarsi indipendentemente dalla distanza fisica e di consentire loro di viaggiare tra tempi e paesi. Non vorrei finire lì dentro. Non sarà un posto dove le persone possono essere felici e in un posto del genere non ci voglio stare.

L’intera idea di Meta, per come la intendo io, è di avere persone che vivono in un’illusione. In un angolo, un superuomo sta combattendo un demone; in un altro angolo, i dinosauri ballano al ritmo della musica pop, o qualcosa del genere, il tutto mentre io assisto allo spettacolo in una stanza con loro.

Questa è la realtà? No, è una droga.

Se tutto ciò che vogliamo è stare bene, non abbiamo bisogno di Meta; sarà sufficiente una pillola. Possiamo creare una pillola che rilasci lentamente i farmaci che ci fanno sentire felici, mettendola sotto la lingua e lasciando che ci tranquillizzi durante la giornata. Non avremmo bisogno di nient’altro; perché preoccuparsi di creare illusioni high-tech quando possiamo star bene semplicemente prendendo una pillola?

Il piacere è possibile solo quando desidero qualcosa così fortemente che quando lo ottengo, sperimento il sollievo come piacere. Ma se posso prendere una pillola che mi fa stare bene senza il precedente desiderio, perché preoccuparmi di sentirlo? È vero che sarò uno zombie, soggiogato dalla mia pillola, ma finché mi sento bene e non faccio male a nessuno, cosa c’è di sbagliato in questo?

Sarei come un leone, sdraiato tutto il giorno sotto un albero e che si alza solo quando il suo stomaco è vuoto o è la stagione degli amori. Ma è questa la vita di un essere umano?

Agli esseri umani è stata data una società per una ragione. Disconnettersi dalle persone per il gusto di trovarsi in un universo fasullo ci renderebbe animali, mentre connettersi alle persone può rivelarci un mondo completamente nuovo.

Le vere gioie della vita non stanno nell’intorpidire i nostri desideri e le nostre menti, ma nell’intensificarli e nel vivificare i nostri spiriti. L’unico modo per rafforzare i nostri desideri è attraverso le connessioni con altre persone. L’unico modo per rafforzare i nostri desideri è attraverso le connessioni con altre persone. Quando le vediamo fare cose che le divertono, imparare cose che le arricchiscono e aumentano le loro capacità, le invidiamo e vogliamo emularle. È così che cresciamo.

Guardate come i bambini piccoli sono attenti al loro ambiente. I loro occhi aperti sono sempre alla ricerca di nuove cose da vedere e le loro orecchie sono sempre in ascolto di nuovi suoni e parole. Sono desiderosi di imparare dal mondo che li circonda; i loro desideri sono enormi, ed è per questo che crescono così velocemente.

Man mano che cresciamo, chiudiamo gli occhi, le orecchie e soprattutto i nostri cuori alle connessioni con gli altri. Perdiamo lo spirito nelle nostre vite e cerchiamo piaceri compensatori per riempire il vuoto dentro di noi. Ma così facendo, rinunciamo allo scopo della nostra vita.

Non dovevamo essere leoni. Siamo stati creati per essere esseri umani consapevoli, consapevoli di tutto ciò che ci circonda, connessi alla realtà e in costante interazione con il mondo che ci circonda. Dovevamo scoprire come funziona il mondo e come i suoi elementi si intrecciano. Eravamo destinati a scoprirlo interagendo con tutto. Se vogliamo vivere, dobbiamo dare e ricevere, connetterci e disconnetterci, e in questo modo crescere. Non abbiamo bisogno di Meta per questo, ma di un vero universo in cui possiamo davvero vivere.

Didascalia della foto:
Il CEO di Facebook Mark Zuckerberg si può vedere mentre tira di scherma nel Metaverso con uno schermidore  medaglia d’oro olimpica durante una conferenza in live-streaming di realtà virtuale e aumentata per annunciare la ridenominazione di Facebook come Meta, in questo schermata tratta da un video pubblicato il 28 ottobre 2021.

Quando finiranno le cospirazioni contro gli Ebrei?

L’ultima montatura sugli Ebrei è che stiamo approfittando della diffusione del coronavirus. Chi sono esattamente questi Ebrei profittatori? Sono tutti loro o solo quelli che stanno tramando in tal senso? Per coloro che li odiano, non fa alcuna differenza. L’unica cosa che conta è che la parola ” Ebreo ” è attaccata ancora una volta alla parola ” colpa “.

Questo non è nuovo. Siamo stati accusati di tutte le disgrazie che l’umanità abbia mai sofferto. Tutto ciò che sconvolge, offende, ferisce o comunque non piace alla gente, viene spesso attribuito agli Ebrei. Gli Ebrei hanno subito libelli di sangue come la cottura delle matzah (il pane pasquale) con il sangue dei bambini cristiani. Nel Medioevo erano accusati di avvelenare i pozzi. Più tardi, si disse che dominavano la tratta degli schiavi dall’Africa all’America e sono sempre stati accusati di slealtà verso i paesi in cui vivono.

Quando si tratta di flagelli, si può essere certi che la colpa sarà degli Ebrei. Siamo stati accusati di aver causato la peste nera nel XIV secolo, di aver diffuso l’AIDS nel XX secolo e, in questo secolo, siamo accusati di aver diffuso il Covid-19.

Gli Ebrei sono stati anche accusati di manipolare i media per soddisfare i loro bisogni e la modernità ha anche creato un nuovo tipo di libello di sangue, accusando gli Ebrei di prelievo di organi. Inoltre, gli Ebrei sono spesso accusati di “crimini” contrastanti. I Comunisti li accusavano di aver creato il capitalismo; i Capitalisti li accusavano di aver inventato il comunismo. I Cristiani accusavano gli Ebrei di aver ucciso Gesù, e il filosofo francese François Voltaire li accusava di aver inventato e diffuso il Cristianesimo.

In breve, qualsiasi opinione sulla quale le persone dissentono, esse incolpano gli Ebrei della sua invenzione. Come se tutto questo non bastasse, gli Ebrei sono stati anche etichettati come guerrafondai e come codardi, razzisti e cosmopoliti, smidollati e inflessibili, e così via all’infinito.

Tuttavia, il fatto che l’antisemitismo sia irrazionale non significa che sia senza merito, senza una radice che lo causi. Infatti, pensare che non ci sia una ragione per l’antisemitismo è tanto irrazionale quanto l’antisemitismo stesso. Così come non c’è fumo senza fuoco, niente può succedere senza qualcosa che lo causi. Nel caso dell’odio per gli Ebrei, quel qualcosa ha alimentato il fuoco per millenni. Quindi, poiché c’è chiaramente una causa, dovremmo trovarla, curarla se possiamo e curarla prima che le fiamme divampino ancora una volta e diano un altro colpo al nostro popolo.

Allora come finirà l’odio per gli Ebrei? Penso che possiamo trovare la risposta nelle parole del dottor Kurt Fleischer, leader dei liberali nell’Assemblea della Comunità Ebraica di Berlino prima che i nazisti salissero al potere. Nel 1929, sosteneva: “L’antisemitismo è il flagello che Dio ci ha mandato per condurci insieme e saldarci insieme”.

Abbiamo istituito la nostra identità nazionale quando abbiamo promesso di unirci “come un solo uomo con un solo cuore”; siamo stati dispersi ed esiliati perché ci odiavamo l’un l’altro senza motivo;  riconquisteremo la nostra identità nazionale quando ripristineremo la nostra unità. Siamo stati scelti per dare un esempio, per essere “una luce per le nazioni” e nessuna dichiarazione che siamo come tutti gli altri aiuterà. La nostra “scelta” non ha mai riguardato la scienza, la cultura o l’ingegno.

Abbiamo dato al mondo Albert Einstein, Sigmund Freud e Leonard Bernstein. Un quarto dei Premi Nobel sono ebrei, anche se siamo solo lo 0,2% della popolazione mondiale, ma qualcuno è grato? Devo ancora sentire gli applausi. 

Il mondo non ci ringrazia per il nostro contributo in questi campi perché questo non è il contributo che si aspetta da noi. Il mondo non è ingrato, è insoddisfatto perché non ottiene da noi ciò di cui ha veramente bisogno: un esempio di unità. 

I nostri saggi ci hanno sempre detto che quando siamo uniti, siamo così forti che nessuno può sconfiggerci. È vero non per la nostra potenza militare, ma perché la nostra unità trasforma l’odio delle nazioni nei nostri confronti in rispetto e gratitudine. 

Più il mondo si divide, più cresce l’antisemitismo. Non è un processo cosciente, ma una reazione naturale e istintiva da parte di un mondo che attende un esempio di unità, e nessuno può fornirlo se non il gruppo che è stato designato a farlo: il popolo ebraico.

Non dobbiamo lottare contro l’antisemitismo; è una perdita di tempo. Dobbiamo lottare contro il nostro odio reciproco. Questa è l’unica cura per l’odio crescente verso gli Ebrei e per le nuvole di tempesta che si accumulano ancora una volta intorno al popolo ebraico.

Il fondamento della natura umana

Domanda: Dicono che la natura dell’uomo sia molto cambiata. Ha smesso di essere homo sapiens (uomo intelligente). Sei d’accordo con questo?

Risposta: Da un lato, è difficile dire che una volta era un uomo intelligente. Ma dall’altra parte, l’uomo è rinato, questo è assolutamente certo!

L’ Egoismo, come fondamento della nostra natura, ai livelli inanimato, vegetativo e animato è quieto, calmo, e necessario per la sopravivenza di ogni specie. Ma l’uomo è assolutamente illimitato; ognuno di noi necessita di tutto.

In questo aspetto stiamo attraversando un certo sviluppo. Al momento, siamo in uno stato in cui possiamo renderci conto che qualsiasi movimento in avanti, qualsiasi progresso, e qualsiasi sviluppo ci porta alla distruzione proprio perché è tutto basato sulla nostra natura egoistica.

Se questa natura fosse assente, potremmo vivere una vita perfetta. Forza, conoscenza, e opportunità, l’uomo ha tutto eccetto una cosa: inciampiamo sempre nel nostro egoismo. Non importa quanto bene iniziamo, come si dice: “i buoni impulsi sono destinati a noi” tutto questo scompare sotto la minaccia dell’egoismo. Lui, come il diavolo, ci prende e attraverso qualche percorso ci conduce, silenziosamente fuori dalla retta via.

Pertanto, finché non correggiamo il nostro egoismo, non possiamo fare niente con noi stessi.
[279308]

dal programma TV “Together about the main thing” 18/7/18

Materiale correlato:
L’egoismo è la base della materia
Preparazione dell’egoismo per i cambiamenti futuri
La guerra è un’espressione dell’egoismo

Il circolo vizioso dell’umanità

Domanda: perché le vere cause della crisi sono parzialmente nascoste e parzialmente lentamente rivelate?

Risposta: Perché non è redditizio per coloro al potere. Le persone attualmente in potere che traggono profitto da ciò che fanno al mondo sono anch’esse infelici. Sono come uno scoiattolo in una ruota, che gira e gira sempre di più. Chi ha $100 vuole $200, chi ha $200 vuole $400, e così via.

Questo è il circolo vizioso in cui si trova l’umanità. Potrà uscirne solo quando raggiunge un punto critico in cui, da un lato le persone ricevano una spiegazione corretta di dove si trovano, e dall’altro la loro sofferenza li obbligherà ad aprire gli occhi e vedere dove esistono.

La spiegazione corretta e la sensazione di essere in un vicolo cieco fanno sì che una persona si ferma e cerca una via di uscita. Allora sarà possibile parlargli della natura di questa via d’uscita.
[289549]

Da KabTV “Kabbalah Express” 19/1o/2021

Materiale correlato:

Cosa influenza il cambiamento di un desiderio?
Il cambiamento dei mondi rappresenta un’era
Le persone sono pronte per il cambiamento spirituale?

Abbiamo rinunciato alla felicità?

Uno studente mi ha raccontato di un nuovo studio che afferma che il coronavirus non sia più la prima preoccupazione mondiale.  A quanto pare, è stato superato da povertà e disoccupazione. Oltre a questi tre elementi, il mondo è preoccupato, secondo il rapporto, per il crimine, l’educazione, il cambiamento climatico e l’immigrazione. A me l’umanità sembra così confusa e spenta che non credo si preoccupi più di nulla.  Questo non perché i problemi siano troppi, ma perché non c’è alcun obiettivo da raggiungere.  Senza obiettivi, non ci sono aspirazioni; se non ci sono aspirazioni, non c’è nulla per cui vivere. 

Si potrebbe discutere che l’obiettivo di ogni persona è di essere felice e questo è vero, ovviamente. Tuttavia, quando tutti abbiamo la nostra idea di felicità e solo la nostra felicità in mente, ognuno va per la sua strada e finisce per essere infelice, esausto, e alla fine rinunciamo del tutto alla felicità. 

Quindi, il primo elemento che dobbiamo definire è ciò che riteniamo sia la cosa più importante nella vita e come vogliamo ottenerla. In seguito, possiamo individuare ciò che ci aiuterà o ci ostacolerà nel raggiungimento dell’obiettivo. 

Il nostro primo compito è riconoscere che il mondo intero è interconnesso, come dimostrano le numerose crisi globali. La felicità personale che non prende in considerazione la felicità degli altri è  una prerogativa che non non è più possibile avere. Pertanto, dobbiamo arrivare alla definizione della felicità come felicità di ogni persona, o almeno dovremmo provare a farlo. Soltanto se avanziamo in questa direzione potremmo fare dei veri progressi verso la felicità, dato che avremo il supporto dell’intera società. 

Una volta che ci saremo resi conto che questo dovrebbe essere il nostro obiettivo e cominceremo a lavorare per questo, le cose miglioreranno non solo per le persone, ma per l’intero pianeta. Se siamo convinti di doverci occupare del benessere di tutte le persone, allora dobbiamo fare in modo che non soffrano per l’inquinamento, che abbiano acqua e aria pulite, che abbiano energia sufficiente e cibo sano e che la loro salute, la loro casa e la loro educazione siano tutelate. Di conseguenza, bilanceremo il nostro consumo di risorse e useremo solo ciò che è necessario, per il benessere di tutti gli altri.

Non avremo bisogno di regolamenti e conferenze in vista delle quali i leader mondiali si spostano in jet che inquinano l’atmosfera, per fare discorsi vuoti. Ci regoleremo da soli grazie alla consapevolezza che la nostra stessa felicità dipende dalla felicità di tutti gli altri.  In altre parole, raggiungeremo la sostenibilità e costruiremo una vita felice per noi stessi se ci focalizziamo non sulla prevenzione dell’inquinamento e la riduzione delle emissioni, ma sulla considerazione reciproca e la cura per gli altri. Questo è l’unico modo per trovare sostenibilità e felicità nel mondo di oggi.

Il compleanno più triste è diventato il più felice

Lasciate che vi racconti una storia vera che ha un messaggio importante per noi. Halleli, una bambina di quattro anni di Gerusalemme con bisogni speciali, voleva festeggiare il compleanno con i suoi amici dell’asilo. I suoi amorevoli genitori organizzarono tutto: il posto, il cibo, i dolci, un clown per intrattenere gli amici e varie attività divertenti che tutti i bambini amano fare. Tutti gli amici dell’asilo avevano promesso che sarebbero venuti e Halleli non vedeva l’ora di festeggiare con loro. Ma quel giorno si presentò solo una bambina. Le caramelle, il clown e i giochi rimasero lì, intatti e indesiderati.

Il giorno dopo, col cuore spezzato, la bambina si rifiutò di andare all’asilo. I suoi genitori erano fuori di sé dal dolore e dalla preoccupazione per la loro bambina e non sapevano come confortarla. Nella sua angoscia, il padre di Halleli postò sui social media quello che era successo e le cose presero una brusca svolta per il meglio.

Un uomo del quartiere che lesse il post fu sopraffatto dall’emozione. “Anch’io ho dei figli”, aveva pensato. “E se fosse stata mia figlia?”. Così sentì di dover fare qualcosa per donare a quella bambina un’esperienza che avrebbe lavato via la sua tristezza. Decise di organizzarle la festa di compleanno migliore della sua vita.

Setacciò il quartiere e disse a tutti di Halleli, che stava organizzando una festa di compleanno per lei e chiese a tutti di partecipare. Qualche giorno dopo, Halleli fece la sua festa. Questa volta, centinaia di bambini con i loro genitori si presentarono per rendere felice la bambina nel suo giorno speciale. I suoi genitori erano felicissimi e grati oltre ogni dire nei confronti del gentile sconosciuto, e per quanto riguarda Halleli, il suo viso era più luminoso del sole.

Questa storia non ci parla solo della gentilezza umana. È un segnale d’allarme. Dimostra quanto possiamo essere senza cuore e forse anche crudeli se non siamo organizzati e galvanizzati in un’azione positiva. Dimostra anche l’immenso potenziale che troviamo nello stabilire la responsabilità reciproca nella società. Quando persone che non si conoscono si aiutano a vicenda perché questo è il valore con cui vivono, non c’è fine a ciò che una tale società può raggiungere.

Il popolo ebraico divenne una nazione quando dei completi sconosciuti trovarono le parole del loro maestro Abramo, abbastanza convincenti da essere messe in pratica. I suoi insegnamenti sulla gentilezza e la misericordia come chiave per risolvere i problemi della società colpirono una corda nel cuore dei suoi ascoltatori e si unirono al suo gruppo. Questo è il motivo per cui la responsabilità reciproca e “ama il tuo prossimo come te stesso” sono i principi del giudaismo, leggi sociali che si riferiscono non a Dio ma al nostro prossimo.

Oggi, nel tempo in cui l’alienazione permea ogni angolo della società umana, abbiamo un disperato bisogno di responsabilità reciproca e di cura per gli altri. Queste sono le uniche qualità, gli unici valori che possono impedire che la società umana crolli del tutto. Proprio come Abramo aveva capito che il rimedio ai mali sociali della sua patria era la cura per gli altri, tutti noi dobbiamo ora renderci conto che la cura per la mancanza di cuore non è cambiata dai tempi antichi. L’unica differenza è che l’alienazione si è diffusa ora in tutto il mondo.

L’umanità deve fare oggi quello che fecero gli antichi Ebrei: unirsi attraverso le divisioni e stabilire l’amore per gli altri dove oggi non c’è altro che odio. Forse storie commoventi come quella del compleanno di Halleli ci aiuteranno a capire che la responsabilità reciproca non è una nozione nobile e irreale, ma un passo imperativo che dobbiamo fare per assicurare la nostra sopravvivenza come società funzionante.

Come smettere di nutrire il lupo malvagio in noi

Una sera, un Cherokee coraggioso raccontò al suo nipote della battaglia che avviene dentro le persone.

Disse “figlio mio, la battaglia è tra due “lupi” dentro ognuno di noi. Uno è malvagio. E’ la rabbia, l’invidia, la gelosia, la tristezza, il rimpianto, l’avidità, l’arroganza, l’autocommiserazione, la colpa, il risentimento, l’inferiorità, la menzogne, l’orgoglio falso, la superiorità, e l’ego.

Altro è buono. E’ la gioia, la pace, l’amore, la speranza, la serenità, l’umiltà, la gentilezza, la benevolenza, l’empatia, la generosità, la verità, la compassione, e la fede”

Il nipote ci pensò per un minuto, e poi chiese a suo nonno “quale volpe vince?”

Il vecchio Cherokee rispose semplicemente “quello che nutri”. (Proverbio Cherokee)

Domanda: Perché esistono due lupi? Sono entrambi lupi? rappresentano i miei predatori interiori?

Risposta: Sì perché ciascuno di loro cerca di raggiungere, intenzionalmente, il proprio obiettivo. Sono opposti e pari in forza. Solo la loro direzione è diversa. Quindi, è impossibile dire quale forza sia quella dominante.

Domanda: E nutriamo principalmente il lupo malvagio?

Risposta: Sempre!

Domanda: Come posso passare a nutrire il lupo buono?

Risposta: Bisogna capire che il lupo malvagio che nutri dopo ti mangerà. Mentre il lupo buono è quello che ti proteggerà fedelmente, sempre!

[287228]

Da “Notizie con il Dr. Michael Laitman” di KabTV 8/5/21

Materiale correlato:
Dio è buono o cattivo?
Una vita priva di vero piacere
New Life n.1273 – Il potere di cambiare la realtà