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Le religioni sono la conseguenza dell’occultamento del mondo superiore

Tutte le religioni sono emerse dall’occultamento della Kabbalah.

Una volta, dal tempo di Abramo fino alla distruzione del Secondo Tempio, il popolo di Israele, cioè, un piccolo gruppo di tutta l’umanità, visse secondo i principi cabalistici per padroneggiare il metodo di assimilazione alla legge suprema, e poi per dimostrarlo su se stessi e trasmetterlo a tutta l’umanità.

Questa è la missione della nazione di Israele, che, di principio, non è una nazione, ma un piccolo gruppo di persone che è venuto fuori da Babilonia per padroneggiare la metodologia cabalistica per se stessi e trasmetterla agli altri.

All’inizio, questo gruppo esisteva in stati spirituali: nella dazione e nell’amore reciproci, nella comprensione del mondo superiore, il potere più alto di un’unica legge: il Creatore. Poi, quando cadde da questo livello 2000 anni fa, l’egoismo prese possesso del popolo d’Israele, allora invece della scienza della Kabbalah, sorse la religione; Da esso ebbero origine l’ebraismo, cristianesimo e poi l’islam.

Cioè, tutte e tre le religioni sono il risultato dell’occultamento del mondo superiore che non è nella sua comprensione. Esisteranno finché la legge della globalizzazione, l’integrazione di tutte le persone non si manifesterà pienamente nell’umanità.

Ora, quando comincerà a manifestarsi, le religioni dovranno gradualmente lasciare il palcoscenico mondiale, e al loro posto, la Kabbalah risorgerà come metodo di correzione di una persona e non il suo sostegno morale generale, di cui aveva bisogno durante i 2000 anni di occultamento del vero universo.

 

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Dalla trasmissione di KabTV’ “Close-up.Universal Law” 7/11/2021

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Simchat Torah: La causa della gioia sbloccata

Il fallito intento recente dei legislatori americani progressisti di ridurre l’aiuto della difesa per l’Israele e l’imminente commemorazione dell’ONU del ventesimo anniversario del Convegno antisemita di Durban, sottolineano, ancora una volta, come Israele e gli Ebrei in tutto il mondo siano isolati e criticati.

L’attenzione globale che stiamo ricevendo, per quanto negativa, è la nostra opportunità di essere “una luce per le nazioni”. Quindi, il festeggiamento di Simchat Torah (gioire per la Torah) quest’anno ha un significato speciale. É uno spiraglio per dimostrare al mondo una strada verso la luce che i nostri progenitori scoprirono secoli fa; la strada che volevano condividere con il mondo.

Dobbiamo solo praticare questo semplice metodo di unità tra di noi.  Il nostro esempio è tutto ciò che serve al mondo per potersi rendere conto  che c’è un’alternativa all’odio e al conflitto e che il popolo di Israele ci sta mostrando la strada.

I Giorni Sacri del calendario Ebraico, rappresentano il processo di trasformazione dal nostro essere ricettori a datori. Alla sua conclusione, il giorno di Simchat Torah, festeggiamo il successo di questo cambiamento predestinato.  La festività ci porta a riflettere sul tipo di individui che  siamo e che società siamo diventati.  Anche se scopriamo di non essere puri quanto vorremmo essere, c’è comunque motivo di gioire, poiché il riconoscimento della verità è il primo passo verso il cambiamento.

“Torah” è la parola ebraica per “istruzione” (“Hora’a). E’ scritto: “Ho creato l’inclinazione del male, ho creato la Torah come spezia”. La Torah è la luce che corregge il desiderio, ovvero la forza positiva della natura che ci connette al di sopra del nostro egoismo.  Simchat Torah rappresenta la correzione finale di questo desiderio in cui ci connettiamo senza limiti tra di noi e con la natura.  Questa correzione completa è la ragione della gioia (Simcha).

Il Libro di Zohar (Teruma) scrive che la “Torah è luce, e chi si impegna nella Torah è ricompensato con la luce”.   La luce di cui parla lo Zohar è una forza creatrice che genera ogni cosa che esiste.  Simile allo Zohar, l’ARI scrive nell’Albero della Vita:  “Sappiate che prima che le emanazioni fossero emanate e le creature create, la luce semplice superiore aveva riempito tutta la realtà”. Questa luce, continua l’ARI “ha emanato, creato, formato e fatto tutti i mondi”.

La luce funziona secondo un principio molto semplice: la dazione. Questa qualità di dazione ha creato ogni cosa che ci circonda, l’universo intero con noi al suo interno. Quando studiamo il nostro universo, le galassie, i pianeti, le piante, gli animali, persino noi stessi, stiamo, in realtà, studiando le manifestazioni di questa luce.

Simchat Torah celebra la gioia di chi riesce ad acquisire la qualità della Torah (luce): completa e assoluta benevolenza. “L’inclinazione del cuore dell’uomo è malvagia fin dalla sua giovinezza,” e “ogni inclinazione dei pensieri del cuore [dell’uomo] era solo il male,” ci dice la Torah nella Genesi.

Quando nasciamo siamo il completo opposto della dazione, della luce.  La maggior parte di noi è soddisfatta, e persino ignara, della sua natura egocentrica.  Ma quando questa natura inizia a danneggiare noi stessi e gli altri, ci obbliga a cercare alternative.  E’ questa la situazione che si sta manifestando nel nostro mondo, oggi.

Nonostante l’apparente difficoltà, c’è una via lastricata e collaudata per realizzare la trasformazione che dobbiamo intraprendere. Non puoi dare nel modo necessario quando sei da solo, hai bisogno di persone che la pensano come te con le quali puoi “esercitarti” a dare.  Attraverso queste esercitazioni, insieme, si crea una società sostenibile e prospera di datori che ha acquisito la qualità benevole della luce.

La necessità di diventare datori per poter stabilire un società fiorente è l’impulso dietro l’antica enfasi ebraica dell’amore per gli altri.  “Ama il prossimo come te stesso”, “come un unico uomo con un unico cuore” e “non fare all’altro ciò che odi” non erano intesi come principi morali, ma come strumenti pratici per creare una società i cui membri hanno acquisito la qualità della dazione o, in altre parole, una società che gioisce con la Torah.

Ci sottomettiamo costantemente alla nostra natura innata e scoppia così l’odio reciproco.  Eppure, anche se forse non ne siamo consapevoli, abbiamo il rimedio per la nostra condizione: esercitarci a dare al di sopra del nostro egoismo, riuscendo così a guarirlo.  Il libro  Maor Vashemesh affermava, duecento anni fa, che “La cosa da cui tutto dipende è l’amore e la fratellanza tra i figli di Israele, perché quando ci sono pace, amore, fratellanza e amicizia tra di loro, possono ricevere la Torah.”

Allora la gioia arriva realmente, com’è scritto: “la gioia è un riflesso delle buone azioni di dazione”.

Questo è perché la Torah è la forza che è pronta a correggere l’odio e la separazione tra di noi e trasformarli in connessione e amore, che è la scoperta detta “Simchah” (gioia).  Con essa la persona sente al suo interno l’intero vasto sistema che la circonda, e conquista una vita eterna, intera e felice.

La natura umana: spiare e origliare

Domanda: C’è una frase: “Ciò che è impossibile osservare apertamente, una persona lo osserva in segreto.” Con lo sviluppo di internet la linea tra l’osservare e spiare è stata completamente annullata. Ciò che è sempre stato nascosto è aperto e accessibile a tutti.

In accordo a studi recenti, ciò è definito come l’esperienza di certe emozioni stimolanti che provocano lo sviluppo di una persona. Cioè, lui riceve la forza che lo fa spingere oltre.

Perché alle persone piace spiare gli altri?

Risposta: Perché allo stesso tempo una persona, innanzitutto si considera al di sopra degli altri. Questo è il primo istinto: loro non mi vedono, ma io li vedo. Sono più di tendenza di loro e questa è la cosa più importante. Secondo, forse gli dà l’opportunità di comandarli o difendersi in qualche modo da loro etc.

Ma in generale spiare è un grande aiuto per il nostro egoismo, che espande l’ego e ci fa sentire come sovrani, maestri, che padroneggiano le circostanze.

Domanda: Il sentimento di questo potere è buono o cattivo?

Risposta: Non è né buono né cattivo. Questo ci deve portare a rivalutare i nostri valori così che capiamo che tutto il nostro egoismo, tutti i nostri desideri di essere migliori, più forti e più intelligenti degli altri sono sbagliati. Dopotutto, alla fine rispetto alla natura agiamo come un insieme unico – l’umanità.

Per posizionare noi stessi correttamente, dobbiamo unirci tra di noi. E poi saremo capaci di gestire correttamente il nostro stesso destino, la natura e il mondo. Unendoci abbassiamo il nostro egoismo e innalziamo il nostro altruismo. Così possiamo davvero innalzarci al di sopra della nostra natura egoistica e non abuseremo della possibilità di spiare e origliare.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “Kabbalah Express” 16/2/21

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Come sentirsi necessario?

Domanda: i giovani spesso chiedono:”Perché nessuno ha bisogno di me?” Allo stesso tempo, hanno genitori, una scuola e soldi; sono ben accuditi e studiano bene, ma provano un assoluto senso di vuoto come se nessuno si preoccupasse di loro.

Risposta: non è una falsa percezione. In effetti, siamo in un vuoto. E sebbene ci siano miliardi di persone intorno a noi, non possiamo dire che sentiamo la loro influenza positiva su di noi.

Tutte le vibrazioni che riceviamo dal mondo che ci circonda sono negative o emanano una totale assenza di anima e indifferenza.

Domanda: e cosa fare? Le persone si sentono assolutamente indesiderate nonostante il fatto che sembrano circondate da molta attenzione e cura. Cosa possono fare per sentire di essere necessarie?

Risposta: Ma hanno qualche obiettivo nella vita se parlano del  significato della vita. Devono sentire che stanno andando dritto verso di esso: un altro piccolo passo, un altro passo e si stanno muovendo.

Altrimenti, sorgeranno queste domande e le persone inizieranno a odiare se stesse. Ma se l’uomo ha un obiettivo chiaro, vuole raggiungerlo e ogni giorno ci si avvicina, allora è ispirato dalla sua vita, dal suo progresso, ed è felice di esistere.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “Integral World” del 13/07/2018

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Il punto di salute assoluta

La cosa più importante che una persona può scoprire è il senso di unione con il mondo, perché in questo trova l’equilibrio assoluto. Se capiamo chiaramente in che tipo di mondo viviamo, quali forze dobbiamo equilibrare in noi e intorno a noi, questo, in principio, è il punto di salute assoluta.

La scienza della Kabbalah tratta proprio questo. Essa afferma che esistiamo in un mondo dove governano soltanto due forze: la forza della recezione e la forza della dazione che si dividono poi in tante sotto-forze.  Se vogliamo raggiungere l’equilibrio, allora il nostro compito è di equilibrare queste forze in modo tale che sia possibile ricevere, dare, e allo stesso tempo, essere in uno stato di assoluto benessere.

Domanda:  Qual è il consiglio più semplice nella vita che puoi dare a una persona?

Risposta: I primi , e semplicissimi, consigli sono le regole ben conosciute: “non fare al tuo amico ciò che odi” e “ama il prossimo come te stesso”.

 

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Dalla trasmissione KabTV “Meetings with Kabbalah” 7/29/21

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Quando tutti i bisogni perdono valore

Domanda: viviamo in tempi in cui la maggior parte delle persone ha già tutto ciò che gli serve.  Dato che i nostri bisogni basilari sono essenzialmente coperti, non serve più monetizzare il lavoro nella vita, giusto?

Risposta: Dopo un certo periodo storico, forse tra un paio di decenni, arriveremo a uno stato in cui i robot lavoreranno al nostro posto, e le persone, in principio, non avranno più bisogno di denaro, fama or persino di conoscenza, poiché tutto questo perderà valore per mancanza di significato.

Gradualmente, smetteremo di vedere il significato nel nostro sviluppo corporeo e capiremo che tutto conduce a un vicolo cieco, compresa la scienza.  Ciò che riveliamo in natura è in realtà un cammino che porta alla fine dello sviluppo, a una crisi globale. Tutto è più ampio e a un livello diverso.

L’egoismo si sviluppa in accordo a certi gradi, e ora è arrivato al punto di essersi chiuso. Si piega, diventando un piccolo villaggio, e alla fine ci obbligherà a connetterci anche se non lo vogliamo.

Qui arriviamo alla connessione, o spinti da varie sofferenze, comprese guerre e distruzione, oppure attraverso la comprensione che è necessario poiché è l’implementazione del programma della creazione.

 

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Dalla “Videoconferenza” di KabTV

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La neutralità della rete non esiste perché la neutralità non esiste

Larry Sanger, il cofondatore di Wikipedia, recentemente ha criticato l’enciclopedia online che ha creato per  mancanza di neutralità. Questa non è stata la prima volta che l’ha fatto. Il 14 maggio 2020 Sanger ha scritto nel suo blog personale: “Wikipedia non ha più  una valida politica neutrale”. Invece, ha dichiarato, “Wikipedia pubblicizza punti di vista controversi sulla politica, religione e scienza.”

Sanger ha ribadito le sue argomentazioni in un  articolo del 16 luglio, che Sanger ha dato a Lockdown TV due giorni prima. Secondo la storia “‘Wikipedia è conosciuta attualmente da tutti per avere molta influenza nel mondo … quindi c’è un gioco molto grande, brutto e complesso  che viene giocato dietro le quinte per far dire agli articoli ciò che qualcuno  vuole che  dicano”, ha detto Sanger, aggiungendo che “il sito ha un pregiudizio liberale”. La parola per riassumere ciò che Wikipedia è diventata, è “propaganda”, ha detto il suo co-fondatore.

Diversi anni fa la neutralità della rete è stata una questione importante. C’è anche una voce estesa al riguardo, avete indovinato, su Wikipedia. Il principio della neutralità della rete esige dai gestori di Internet di non discriminare individui o organizzazioni. Secondo Investopedia, “La neutralità della rete stabilisce che i fornitori di servizi non dovrebbero rallentare né [sic] bloccare il contenuto degli utenti.” Eppure Sanger afferma che la sua creazione non riesce a soddisfare queste disposizioni. 

Per come la vedo io, il problema non è con Wikipedia o con qualsiasi altra piattaforma che non riesce a soddisfare i termini della neutralità della rete. Il problema è che  ci aspettiamo che soddisfino questi termini in primo luogo.  È umanamente impossibile essere neutrali. Formuliamo un’opinione nel momento in cui incontriamo qualsiasi cosa: una persona, un evento o un’idea. 

Siamo tutt’altro che neutrali, quindi come possiamo essere invitati a mantenere imparziali le nostre azioni su Internet? Siamo intrinsecamente egoisti. Non ci piace ammetterlo, ma uno sguardo allo stato del mondo oggi testimonia il livello del nostro egocentrismo. Se questo è il caso, e siamo così profondamente prevenuti che spesso non siamo in grado di vedere la nostra stessa parzialità, come possiamo creare qualcosa di neutro? Anzi, chi se lo aspetterebbe? Quale persona sana di mente penserebbe che le persone possano scrivere una voce su un’enciclopedia senza riflettere le loro opinioni sull’argomento?

Per fortuna, penso che la gente stia cominciando a capire che ci vengono dati in pasto fatti falsi e false “verità”.  Vogliamo ancora consumare media che riflettono le nostre opinioni, che ci fanno sentire che abbiamo ragione, e che soddisfano il nostro ego, ma penso che stiamo cominciando a capire che essere alimentati da false narrazioni non è nel nostro interesse. La domanda è quanto ancora saremo disposti a tollerarlo prima di dire “Basta! Non possiamo più voltare le spalle alla verità.”

Una volta raggiunta questa decisione, capiremo che non c’è neutralità da nessuna parte perché siamo intrinsecamente parziali ed egocentrici  e quindi siamo la ragione per cui non possiamo vedere il mondo per quello che è. Anche se c’è un senso di colpa collettivo e noi  come specie siamo egoisti, c’è anche una responsabilità personale, la constatazione del fatto che tutti siano egoisti non giustifica il mio essere così.

Indipendentemente da tutti gli altri, ho la mia responsabilità di rispondere, soprattutto dal momento che sono consapevole dei miei difetti. Pertanto, dire: “Anche tutti gli altri sono così” non mi esime dall’assumermi la responsabilità di ciò che potevo correggere ma non l’ho fatto.

Una volta che un sufficiente numero di persone si sarà reso conto che il nostro ego ci impedisce di vedere il mondo correttamente e quindi ci fa costruire un mondo contorto, ciò si rifletterà sul resto dell’umanità e il cambiamento inizierà. Non posso dire quante persone ci vorranno per avviare il cambiamento, ma quando raggiungeremo la massa critica, sostituiremo l’attuale senso di autodeterminazione prevalente con un senso di connessione reciproca. Invece di trarre piacere dall’affermare ciò che crediamo sia nostro, godremo nel concedere ciò che possiamo.

Nel momento in cui la società diventerà una società di donatori, un’atmosfera di responsabilità reciproca e di preoccupazione per gli altri si diffonderà nelle comunità e nelle famiglie, e il mondo intorno a noi cambierà in meglio. In quel momento non perseguiremo la neutralità della rete, o qualsiasi neutralità, poiché l’unico motivo per cui la stiamo cercando ora è la nostra disposizione a sfruttare e abusare degli altri. Ma quando il nostro obiettivo sarà incoraggiare e sostenere gli altri, nessuno cercherà la neutralità.

In un mondo oscuro, c’è una via d’uscita

Se ci fosse una parola in grado di rappresentare la sensazione attuale dell’umanità, sarebbe: “Incertezza”. Il mondo intero sta perdendo direzione, le persone vivono senza vedere un futuro chiaro. Non sanno cosa succederà domani, nei mesi a venire, tra un anno. Dalle nuove varianti di coronavirus alle condizioni climatiche estreme, tutto sta diventando sempre più imprevedibile. 

Per quanto cupo possa sembrare, ciò che si nasconde sotto la confusione è la buona intenzione della natura di aprire i nostri occhi per vedere che la nostra infinita ricerca di conquiste materiali è senza senso, futile, e che è giunto il momento di perseguire una più alta e duratura realizzazione nella vita.

L’incertezza è evidente in ogni campo: nei leader dei paesi, nei luoghi di lavoro, nell’economia,  nella società e nelle famiglie.  Siamo arrivati a un vicolo cieco.   C’è un senso di impotenza e disperazione e nessuno sa veramente quale sia la direzione corretta.  

Non sappiamo cosa offrire ai nostri figli.  Ai giovani manca un buon esempio da seguire e le professioni che avrebbero forse scelto in passato, potrebbero presto essere irrilevanti per la realtà attuale, che cambia rapidamente.  In ogni caso, i giovani non hanno la motivazione per passare anni a studiare quando nulla brilla realmente all’orizzonte.   

Se i loro genitori erano spinti a lavorare infinite ore al giorno per crearsi una vita, i figli non vogliono più vivere in quel modo. Sembrano aver imparato la lezione e si rendono conto che questa ricerca costante non ha alcun senso, se non sprecare le energie lasciandoli con un senso di vuoto.

Tanti giovani hanno smesso di rincorrere successi più grandi,  cercano semplicemente di procedere nella vita, passando il tempo connessi a gadget e disconnessi dal loro ambiente.  

In generale, gli impulsi allo sviluppo che avevamo in passato stanno svanendo. Abbiamo iniziato a capire che non c’è null’altro da raggiungere, nessun desiderio di avanzare, nessuna forza che ci spinge.  Questa è la fonte della nostra disperazione, depressione e sensazione di impotenza.  Fino a quando le persone non inizieranno a cercare il significato della vita, espressioni del tipo “preferirei morire piuttosto che vivere” diventeranno sempre più frequenti.

Senza un futuro, o un obiettivo chiaro, una persona non ha le forze per vivere.  Osserviamo questa tendenza in ogni parte del mondo, in misura maggiore o minore a seconda della natura della persona o delle condizioni nelle loro rispettive nazioni.  Ma di certo si tratta di un fenomeno globale.  

E’ la prima volta nella storia che semplicemente nessuno sa cosa sta succedendo.  C’è un senso generale di shock.  Non abbiamo alcuna idea di come controllare ciò che si manifesta, come guidare o essere guidati. 

L’importanza dello sviluppo conquistato negli ambiti scientifici, tecnologici ed economici nelle generazioni sta ora calando poiché ora ci domandiamo se tutto ciò che abbiamo costruito fino ad ora ha un valore reale in grado di renderci felici, realizzati. 

Siamo arrivati a questo momento critico per un motivo.  Questo stato di disperazione si rivela in modo che ci rendiamo conto che non possiamo uscire da questo labirinto con le nostre forze individuali.  Questa situazione ci sta mostrando quanto siamo isolati gli uni dagli altri.  Se non fossimo così in opposizione e divisi, non ci sentiremmo così soli, incerti e ansiosi.  Saremmo molto più resistenti, sicuri e fiduciosi del futuro. 

Quindi, ciò che vediamo come una crisi e un male generale, in realtà non è altro che  la natura all’opera, la forza superiore, totalmente benevole, che ci spinge a correggere la nostra natura egoista e le nostre relazioni dannose per altri, la causa radice di tutte le nostre difficoltà. 

Oggi non possiamo più avere successo nella vita, o sopravvivere,  senza un metodo che ci guida, il metodo della connessione. Questo ci insegna che il vero significato della vita non si trova in questo mondo, nella materia terrestre di breve durata, ma solo al di sopra. Potremo innalzarci a questo stato superiore soltanto se ci uniamo e costruiamo una società fondata veramente sulla base dell’amore verso gli altri, sulla considerazione e sulla reciprocità.  Così riusciremo a creare un terreno fertile per un’esistenza gratificante. 

Durante il percorso dall’amore per se stessi all’amore verso gli altri,  la nostra immagine della realtà verrà sostituita.  I nostri sensi si rinnoveranno, la mente e il cuore cambieranno direzione, dall’interno verso l’esterno, e si rivelerà un mondo opposto. 

Percepiremo improvvisamente un mondo superiore, più ampio, in perfetta connessione con la forza che controlla ed equilibra ogni cosa in natura e raggiungeremo una vita significativa e riempimento eterno. 

Gli elusivi “fatti” su come inizia la vita

Negli ultimi due decenni, sono stati pubblicati diversi studi che confutano gran parte di ciò che pensavamo di sapere su come gli ovuli umani vengono fecondati nell’utero. Si scopre che l’uovo non è affatto passivo, ma sembra “scegliere” la cellula spermatica che alla fine lo penetra e gli dà i suoi cromosomi.  Inoltre, lo spermatozoo più forte e veloce non è necessariamente quello che feconderà l’uovo; gli spermatozoi si muovono in gruppi che si “aiutano” a vicenda attraverso l’ambiente acido che l’uovo crea intorno a sé e altre rivelazioni che la scienza ignorava prima.

Ci sono molte altre cose che non sappiamo, molte altre ancora che impareremo, tra vent’anni le scoperte rivoluzionarie attuali saranno rifiutate e faranno spazio a nuove scoperte, che, a loro volta, saranno di nuovo confutate negli anni a venire.  In effetti, ogni “fatto” scientifico dovrebbe avere accanto un asterisco che recita: “fino a prova contraria”.  La verità, a quanto pare, è sfuggente come un’ombra: una volta che si accende la luce, svanisce.

La scienza può essere usata per migliorare o peggiorare la vita. Tuttavia, per rendere la vita migliore, noi stessi dobbiamo essere migliori. Attualmente, usiamo la scienza quasi esclusivamente per il nostro guadagno e per costruire  armi. In altre parole, la scienza è usata per sfruttare, estorcere, intimidire  e controllare altre persone.  Le scoperte che facciamo, anche in ambiti innocenti come il concepimento, mirano solo al beneficio delle aziende e istituzioni che svolgono le ricerche.  Se vogliamo cambiare questo aspetto, dobbiamo cambiare la nostra mentalità. 

Inoltre, il nostro approccio egocentrico ci rende ciechi alle interconnessioni che compongono tutti i sistemi della natura. È come se osservassimo una parte di una macchina, ma non come funziona nella macchina, cosa la influenza, come è collegata ad altre parti della macchina o a cosa serve l’intera macchina. In uno stato tale, possiamo trarre le conclusioni corrette dalla nostra osservazione? 

Attualmente, ci concentriamo solo su noi stessi. Ci vediamo come entità separate ammassate contro la loro volontà in un ambiente ostile. In realtà, invece, ogni elemento nella creazione, è connesso e dipendente dall’altro. Consapevolmente o meno, manteniamo tra di noi legami di responsabilità reciproca in cui la prosperità di un elemento in realtà garantisce la prosperità di tutti gli altri. 

Possiamo comprendere ogni elemento solo nel contesto della sua funzione e posizione nell’intera natura.  Anche noi siamo parte della natura, quindi dobbiamo trovare il nostro  posto legittimo al suo interno, in cui beneficiamo della natura e beneficiamo allo stesso modo tutti gli altri elementi che la compongono. Finché non capiremo questo, non capiremo la natura, né alcuna parte di essa, compresi noi stessi e come siamo fatti. 

Proprio come è impossibile capire il cuore se non vediamo come opera in un corpo vivente, non possiamo comprendere alcun elemento prima di vederlo operare nella realtà. Fino a quando non vediamo il quadro completo, tutti i “fatti” che conosciamo sono finzione.  

Quando cominceremo a funzionare avendo in mente il bene di tutti , cominceremo a capire veramente la realtà. Fino a quel momento continueremo a fare principalmente false scoperte che non dureranno e non porteranno a sollievo duraturo,  certamente non alla felicità.  

Didascalia della foto:
Un tecnico di laboratorio medico opera una vetrificazione dell’embrione durante un processo di iniezione intra citoplasmatica di sperma (ICSI) in un laboratorio a Parigi, Francia, 13 settembre 2019. Immagine scattata il 13 settembre 2019. REUTERS/Christian Hartmann/

La chiusura dell’Europa è troppo poco e troppo tardi

In tutta Europa muri e recinzioni spuntano ai confini tra paesi. Tra Grecia e Bulgaria, Austria e Italia, Ungheria e Serbia, Lituania e Bielorussia e tra molti altri paesi sono sorti muri e recinzioni. A differenza di prima, i paesi non cercano di proteggersi gli uni dagli altri, ma dagli immigrati musulmani che stanno invadendo i loro territori. Purtroppo per l’Europa, né muri né alcun tipo di barriera darà un buon risultato; è troppo tardi per salvare il Vecchio Continente.

Mentre i governi hanno aperto i confini all’immigrazione dai paesi musulmani, non hanno preparato i nuovi arrivati alla nuova cultura che stavano per incontrare, e neppure verificato se fossero disposti ad integrarsi in essa.  Persino ora che il danno di una immigrazione incontrollata è divenuto noto, i politici europei non tentano di fermarla.

L’unico paese che cerca di fermare l’invasione musulmana è l’Austria, ma è sola. Col tempo la pressione dalle altre nazioni europee per aprire le sue frontiere la costringerà ad adattarsi ed anche l’Austria sarà persa. 

Non ci saranno fanfare o lunghi e violenti scontri: l’Europa si è già arresa all’Islam, i giochi sono fatti. Avrebbe dovuto fermarlo tempo fa, ma una volta scelto di non farlo, ha segnato il suo destino. 

Ma l’invasione musulmana in Europa non sarà la fine della storia. Dopo l’Islam, arriverà la Cina con le sue aspirazioni e le due litigheranno sopra la carcassa.

Le due potenze hanno obiettivi molto differenti. L’Islam vuole imporsi al mondo intero. Se le persone l’accetteranno volentieri, bene, se non lo faranno saranno costrette ad accettarlo altrimenti saranno giustiziate.

La Cina, d’altro canto, vuole solo il controllo. Il loro solo unico desiderio è la dominazione del mondo, a loro la religione non interessa. Penso che dopo un po’ e forse dopo qualche litigio, in un modo o nell’altro, si divideranno il mondo.

In mezzo a tutto questo ci saranno gli Ebrei, ovviamente. Sono sempre stati, sempre sono e sempre saranno coinvolti nelle trasformazioni globali.

Tuttavia, penso sia meglio che le cose si sviluppino in questo modo in quanto l’alternativa sarebbe una guerra nucleare mondiale. Se il processo fosse più graduale, ci sarebbe un’opportunità per le persone di  capire in modo più pacifico che dobbiamo cambiare il modo di pensare e di relazionarci. 

Se la gente si rendesse conto che l’egoismo è l’unico dominatore del mondo, ci sarebbe una possibilità che accettasse di iniziare a lavorare su se stessa. Come dimostrano le lotte di potere, non esiste ideologia ma dominio e costrizione, speriamo che le persone si rendano conto che questa è una strada insostenibile per l’umanità. Sarebbe meglio comprenderlo attraverso un processo politico piuttosto che dopo che bombe nucleari e ad idrogeno dimostrino le conseguenze dell’egoismo. 

Quando le persone capiranno che non abbiamo altra scelta se non smettere di essere così egoisti, saremo in grado di cominciare a sviluppare una nuova umanità. Non si tratterà di alcuna ideologia attualmente conosciuta ma della semplice ammissione del fatto che invariabilmente ci influenziamo a vicenda e che la miseria del singolo rende sofferente tutta l’umanità, anche se non conosciamo questa persona. 

Come risultato, costruiremo sistemi che assicureranno il benessere di tutti. La consapevolezza che uno stato d’animo  narcisistico in definitiva è distruttivo per il narcisista ci spingerà fuori da esso. In seguito, quando la nostra mentalità diverrà genuinamente solidale, costruiremo una società che si prenderà cura e supporterà tutti, e rinunceremo al dominio in favore della cooperazione. 

Ad ogni modo, deve avvenire spontaneamente, o non funzionerà. Dobbiamo toccare il fondo per capire che siamo irrimediabilmente maligni e che solo un totale rifiuto della nostra natura ci solleverà dal pantano della crudeltà. Quando finalmente sceglieremo la connessione, ci solleveremo dalla miseria alla beatitudine.

Didascalia della foto:
Migranti aspettano di sbarcare da una nave della guardia costiera spagnola nel porto di Arguineguin, nell’isola di Gran Canaria, Spagna, 1 settembre 2021. REUTERS/Borja Suarez