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Elul: un mese di resa dei conti

Il mese di Elul è l’ultimo mese del calendario Ebraico che precede Rosh Hashanah (il capodanno Ebraico), caratterizzato dall’introspezione. Non è una coincidenza che quest’anno, in questo momento, si rivelano diverse condizioni speciali: incendi spontanei frequenti , alluvioni devastanti, caldo estremo, uragani, guerre e terrorismo. Lo stato del mondo sta mettendo ulteriore pressione su di noi per fare i conti, esaminare cosa abbiamo sbagliato, capire per cosa chiedere perdono, e decidere di correggere i nostri errori in preparazione al nuovo anno.

Durante questo mese, le persone sentono in qualche modo di essere più vicine al loro destino e vogliono assumere un atteggiamento più serio verso la vita, i piani, e gli obiettivi, desiderando che tutto funzioni meglio e con più successo rispetto all’anno precedente.
L’umanità attualmente affronta situazioni violente con eventi preoccupanti che accadono in ogni momento. Iniziamo a temere di non riuscire letteralmente ad aggrapparci alla Terra.

Vedo come il Bore si avvicina sempre di più agli esseri umani, esige pentimento per come ci trattiamo tra di noi e per il modo egoistico con cui ci relazioniamo con la natura. Innanzitutto, dobbiamo capire che tutto è determinato dagli esseri umani e che il Bore sente e esaudisce i nostri desideri. Se i nostri pensieri e azioni sono per il bene degli altri, se apriamo le nostre braccia verso gli altri e vogliamo beneficare tutti, il Bore farà bene su di noi.

Ma se continuiamo a comportarci polemicamente, come facciamo oggi, in conflitto e in litigio tra di noi, allora avremo, senza alcun dubbio, un destino spiacevole. Quindi tocca davvero a noi cambiare le cose per il meglio. Come è scritto: “dall’amore del popolo all’amore del Bore”.

L’acronimo “ELUL” significa “Sono per il mio amato, e il mio Amato è per me” (Cantico dei Cantici 6:3). Questo significa che con la buona connessione tra di noi, generiamo un atteggiamento amorevole comune tra di noi, e poi con forza superiore della natura, il Bore. In risposta, Egli si rivela nella nostra unione.

La nostra introspezione è basata sul perché litighiamo ininterrottamente tra di noi, perché siamo stati creati con un’inclinazione talmente maligna. Ogni specie in natura opera secondo il suo istinto e non sbaglia mai. Al contrario, noi falliamo costantemente. Perché questo avviene? Perché cerchiamo di usare le nostre emozioni e le nostre menti per ferire gli altri e questo poi ci si ritorce contro.

Nella mente e nelle emozioni aggiuntive che ci sono state fornite rispetto agli animali, abbiamo la libera scelta. Quindi, il nostro ruolo come esseri umani è di trovare la strada per la connessione e l’unione. Cerchiamo la strada ma ogni volta scopriamo che in realtà non vogliamo unirci e non desideriamo la connessione. Questo, in effetti, è il nostro unico peccato o trasgressione; è ciò che ci ostacola nel raggiungere l’unione tra di noi. Scoprire questa nozione è il vero significato di unione.

E’ proprio durante questo periodo dell’anno in cui si svolge Selichot o giorni dell’espiazione, che chiediamo perdono. Innanzi tutto chiediamo perdono tra di noi per la nostra separazione e relazioni dannose, per poi rivolgerci al Potere Superiore, chiedendo a Lui di perdonarci. Così chiudiamo i conti per le nostre azioni dell’anno passato e iniziamo il nuovo anno con un foglio bianco.

Una preghiera è quindi il giudizio di noi stessi; è il desiderio di scoprire e far uscire ogni nostro peccato e trasgressione per poterli poi correggere. La penitenza e il pentimento non sono lacrime ma il riconoscimento del bisogno di unione. Vediamo che il mondo inizia a capire che senza la coesione non riusciremo semplicemente a sopravvivere.

La conclusione del mese di Elul è il desiderio di raggiungere lo stato di equilibrio, lo stato di “ama l’amico come te stesso”. Per potere realizzare questo scopo e raggiungere la trasformazione interiore dall’egoismo all’altruismo e alla compassione, ci serve una sola cosa: aprire il nostri cuori l’uno all’altro. Vale la pena sforzarsi.

Attraverso gli stati limite del nostro mondo

Domanda: La scienza della gestione è in gran parte basata sui principi del determinismo sviluppati da Newton. Quanto è stato scoperto nel 20esimo secolo dalla fisica quantistica, dal principio di Heisenberg e da altre scoperte, viene seguito con grandi  difficoltà o più semplicemente non viene seguito affatto. Pensa che sia possibile superare tutto ciò?

Risposta: Solo ri-educando la persona. Non c’è altro modo!

Dopo Newton, tutte le altre scoperte di Heisenberg, Hugh Everett, Einstein, ecc.. descrivono tutti gli stati borderline del nostro mondo di pensiero ancora egoistico. Ma gli scienziati stanno già cercando di penetrare in un’altra area dove forze, spazio, tempo ed energia sono combinati in un unico insieme  e la divisione in parametri separati scompare.

Questo non può essere appreso e dominato dalle persone fino a quando non subiscono una trasformazione personale e cominciano a percepire se stessi, lo spazio, la società, l’umanità e l’intero cosmo come un unico tutto. Ma tutto questo può essere fatto solo se le persone in una piccola squadra decidono di cancellarsi in relazione alla squadra. Questa è l’essenza della pratica kabbalistica.

Se si prova a farlo, e sappiamo che funziona, allora si ha una percezione completamente differente dello spazio, del tempo e degli eventi. Si va oltre il quadro egoistico, deterministico, al livello di integralità, globalismo, interconnessione, una sola natura. Tutti i principi, ovviamente, lì funzionano in un modo diverso.

Quindi, la transizione da Newton a una teoria del campo e dello spazio non solo moderna ma unificata, è possibile solo se ricreiamo una persona. Dopo tutto, una persona sente tutto attraverso se stessa.

Noi non vediamo ciò che sta realmente accadendo intorno a noi, noi descriviamo questo mondo dentro di noi. È sentito dentro di noi. E ciò che il mondo rappresenta al di fuori di noi, non possiamo dirlo perché siamo in grado di esplorarlo solo dall’interno.

Nella nostra Accademia Internazionale di Kabbalah molte persone stanno cercando di entrare nel sistema di auto-trasformazione: da “io” a “noi”, per sentire il mondo. Non per esprimerlo matematicamente, come ha cercato di fare Einstein, ma per sentirlo in forma di uomo indipendente.

Al di sopra della nostra natura egoistica, sentiamo lo spazio che non è disturbato da noi, vediamo un sistema differente e calcoli differenti. E qui comincia una fisica completamente diversa e la connessione con tutta la natura.

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Dalla trasmissione di Kab TV “The Science of Management” 6/23/21

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