Le relazioni umane nell’era delle chiusure

 

In un intervento in uno dei miei  post recenti dissi che da una parte, il Covid-19 è venuto per farci rimanere a casa e disconnettere l’uno dall’altro. D’ altra parte dico che è venuto per insegnarci come essere vicino alla natura. Ma dal momento che la natura umana è quella di connettersi con gli altri, dato che noi siamo esseri sociali, c’è una apparente contraddizione in quanto non ci si può connettere se si è bloccati in casa.

In una di poesia ebraica intitolata “Go My Beloved”, un verso recita: “La fine del lavoro è nel pensiero preliminare”. Significa che quando fate qualcosa, dovete pensare al risultato finale che volete ottenere prima di iniziare a lavorare per raggiungerlo. In caso contrario, potete esser certi di andare nella direzione sbagliata.

Lo stesso vale per il Covid e per come l’umanità dovrebbe affrontarlo. È molto vero che gli esseri umani sono esseri sociali. Inoltre, l’intero scopo dell’umanità è quello di connettersi in un modo che dia beneficio sia agli individui che alla società umana. Ma per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno di sapere come connetterci in un modo che produca questi benefici. Se ci connettiamo in modo errato, danneggiamo noi stessi, la società umana e il nostro intero pianeta.

Attualmente non vi è dubbio sul fatto che ci connettiamo in modo scorretto. Una rapida scansione delle relazioni umane in tutto il mondo rivela un quadro spaventoso di inimicizia, abusi, uccisioni dilaganti e omicidi tra paesi e all’interno di paesi, sfruttamento finanziario,  corsa agli armamenti militari, ambizione di ottenere armi nucleari, tensioni sociali legate alla razza, depressione, oppressione, aggressione e ogni forma immaginabile di malizia. La società umana è piena di disumanità.

Fino ad ora la natura ci ha lasciato “risolvere le cose a modo nostro”, per così dire, ma durante gli ultimi decenni è risultato chiaro che non abbiamo la volontà o non siamo in grado di cambiare e nei nostri sforzi di distruggerci l’un l’altro distruggeremo il nostro pianeta natale. Quindi, cosa fanno i genitori quanto i loro figli non smettono di litigare e non riescono a risolvere le cose da soli? Li mandano nelle loro stanze separate. Chiaramente i genitori non vorrebbero altro che vedere i loro amati bambini andare d’accordo e diventare migliori amici. Ma se tutti i loro sforzi per fare pace tra i loro figli falliscono, devono interrompere le liti separando del tutto i bambini.  In seguito, quando il litigio è cessato, genitori e figli possono esaminare con calma i loro rapporti e iniziare a connettersi più positivamente. Tuttavia, anche quando è loro permesso di connettersi, i bambini devono sempre ricordare che possono essere rimandati nelle loro stanze se si comportano male nuovamente.

La natura agisce con noi come quei genitori. Non si accontenta più di “punirci” localmente, attraverso disastri naturali o altre crisi locali. Ci ha mandato un colpo globale che ha bloccato le operazioni ostili dell’umanità verso gli altri e verso la natura. Proprio come quei genitori amorevoli dell’esempio, l’idea non è quella di disconnetterci l’uno dall’altro del tutto. Al contrario, l’idea è quella di permetterci di imparare a connetterci positivamente, un passo alla volta.

Non appena cominceremo a volerci connettere positivamente, la natura risponderà positivamente. Non funziona come una persona, ma più come una macchina che risponde a determinati stimoli. Tutto ciò che funziona in modo simile suscita la risposta positiva della natura, e tutto ciò che opera in contrasto con essa suscita una risposta negativa.

Dato che la natura funziona come un sistema armonico e equilibrato, come ho scritto in un post precedente, se costruiamo una società umana equilibrata ed armonica, la natura non imporrà alcuna limitazione o restrizione su di noi. Ma se ci ostiniamo a fare i bulli l’un l’altro, beh, la natura è un bullo più grande di ognuno di noi. Spero per tutti noi che impareremo la lezione della natura prima che essa  dimostri la sua forza.

 

Didascalia della foto:

Una famiglia posa per una foto durante il 45° spettacolo annuale dei fuochi d’artificio di Macy’s del 4 luglio a Gantry State Plaza a Long Island City. La celebrazione di quest’anno è stata programmata per essere più grande e più lunga di 25 minuti rispetto agli anni precedenti, a testimonianza del miglioramento della città rispetto al COVID-19.  A causa della pandemia di coronavirus, lo spettacolo pirotecnico dell’anno scorso è stato distribuito su quattro notti e in più quartieri nel tentativo di limitare i raduni e rallentare la diffusione. (Foto di Ron Adar)

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