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UFO o Segnali dalla Forza Superiore?

Alla fine degli anni ‘70,  quando prestavo servizio alla base dell’Aeronautica Militare Israeliana, delle luci lampeggianti erano sospese sopra di noi come fossero lanterne illuminate. Uno potrebbe dire che sono matto, ma non le vidi solo io, molte centinaia e persino migliaia di persone si ricordano di averle viste per diversi giorni e notti. Ricordo come ne parlavamo tra di noi con stupore: Cosa potrebbe essere? Cosa c’è sopra di noi? Che cosa risplende su di noi in quel modo? E nonostante prestassimo servizio presso l’aeronautica militare non abbiamo mai ricevuto una spiegazione per quel fenomeno.

Il Pentagono recentemente ha rilasciato un rapporto dettagliato con documenti di 144 avvistamenti di oggetti volanti non identificati visti negli Stati Uniti durante gli ultimi 17 anni in prossimità di aree militari. In America  e nel mondo la gente è stata in attesa di questo rapporto per mesi, sperando di ricevere una risposta ufficiale: C’è una spiegazione per gli UFO?

Alla fine il Pentagono non riporta alcun successo nella spiegazione dei fenomeni e nemmeno alcuna conferma che qualcosa abbia avuto origine al di fuori della terra. In breve, rimane un mistero.

Nonostante io non abbia letto il rapporto, mi è chiaro che ci sono anche molti fenomeni in natura che noi non capiamo del tutto. Questi oggetti volanti non identificati o UFO sono chiamati in questo modo solo perché la loro origine ed essenza non è riconosciuta da noi. Se vogliamo riconoscere e capire questi o altri eventi misteriosi, dobbiamo imparare come percepiamo la realtà in generale, come il mondo è rappresentato nei nostri occhi.

“Nei nostri occhi “ è di fatto nella nostra mente. La realtà viene afferrata dai nostri cinque sensi, nella nostra immaginazione o esiste fuori di noi indipendentemente dai nostri strumenti percettivi? In generale, ognuno immagina la realtà in modo differente. Non c’è modo di sapere che ciò che una persona percepisce e ciò che un’altra percepisce sono la stessa cosa.

Da una prospettiva più ampia, percepiremmo molte più forme intorno a noi rispetto a quelle osservate con gli occhi ordinari della nostra percezione sensoriale. Persino mentre leggi queste righe accadono molti fenomeni che noi non siamo in grado di percepire. La questione non è se questi fenomeni esistono o no, ma cosa vogliamo ricavare dalla loro conoscenza?

L’umanità è sempre attratta da situazioni che sembrano fuori luogo con la natura, ma siamo attratti da queste in un modo infantile, poco serio e tendiamo a produrre misticismo fantastico intorno a loro. Pertanto, l’umanità non trae alcun beneficio dall’ impegnarsi in questo tipo di attività. Le persone si riferiscono semplicemente al fenomeno come alieni che atterrano da un pianeta lontano, da un’altra civiltà, e non si preoccupano mai di informarsi ulteriormente e di chiedere cosa c’è dietro questi eventi. La società è affascinata dall’immagine di creature aliene di Hollywood con grandi teste ovali e occhi inclinati che arrivano di notte per rapire gli esseri umani. Questa non è altro che un’invenzione creativa degli esseri umani.

La saggezza della Kabbalah parla di forze spirituali che non sono rivestite di materia. Queste forze discendono a noi dalla loro sorgente, dal Potere Supremo, operano in tutto l’universo, al di sopra del tempo, del movimento e dello spazio e possono essere chiamate con il nome di “angeli.” Anche qui, è importante non metterli in relazione con i dipinti fittizi delle leggende di creature alate. Piuttosto si tratta di forze astratte e transitorie di enorme potenza, simili alla forza magnetica, ai campi di radiazione elettrici o a una sorta di campo gravitazionale. Le forze stesse non possono essere viste o sentite, ma sono conosciute solo dalla loro azione. Noi sentiamo la loro manifestazione, ma mai le forze stesse.

Per cogliere la realtà più ampia, comprendere il mistero della vita e scoprire le forze che ci circondano, dobbiamo sforzarci di cominciare a cogliere il quadro generale, il sistema che comprende tutti noi.

Se cambiassimo la nostra percezione della realtà – invece di assorbire la realtà volendo ricevere piacere solo per noi stessi, cosa che blocca e limita i nostri strumenti di assorbimento, agiremmo in un modo inverso, dall’interno del desiderio di dare, in un atteggiamento di dare agli altri, così come funziona la forza superiore della natura.

Da questo punto opposto di percezione, ci renderemmo conto che tutte le piccole rivelazioni e osservazioni sensazionali provengono dalla Forza Superiore che attira la nostra attenzione su qualcosa che non è esattamente all’interno della natura ordinaria. Scopriremmo che questo è per cominciare a porre domande più sostanziali sulla vita e scoprire la vera risposta, la forza che ha dato alla luce, sostiene e sviluppa il mondo.

 

Didascalia foto:

La luna sopra il Centennial Park mentre un aereo passa nell’area il 15 giugno 2021, a Tinley Park. (Armando L. Sanchez/Chicago Tribune/TNS/ABACAPRESS.COM)

Studiare il proprio “Io”

Domanda: Sento qualcosa, incluso in me stesso. Cos’è l’“Io” che sento?

Risposta: L'”Io” è ciò che sento in modo simile al campo che mi circonda. Tutti hanno questa sensazione: la particella più piccola, un atomo, un gatto, un bambino, un uomo. Altrimenti non sarebbero in grado di percepire l’impatto del campo e di sottomettersi ad esso.

Domanda: Ma posso studiare solo ciò che è al di fuori del mio “Io”? Anche se è una parte di me, devo ancora trattare questo oggetto come qualcosa di esterno e quindi posso esplorarlo?

Risposta: Sì. Questo è un prerequisito. Devi necessariamente separarti da te stesso. Pertanto, per studiare veramente un oggetto, c’è un’ascesa preliminare al livello successivo in modo che tu possa staccarti dal tuo precedente “Io”. E poi puoi raggiungerlo. Praticamente, l’intera scienza della Kabbalah è solo lo studio del proprio “Io”.

Domanda: Sto costantemente cambiando, concentrandomi su ciò che mi succede, e quindi ciò che studio è in continua espansione?

Risposta: Sì. E poi, nell’ultima fase, tutto si riunisce e si integra in un unico insieme.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “Meetings with Kabbalah”, 03/01/2019

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In un intervento in uno dei miei  post recenti dissi che da una parte, il Covid-19 è venuto per farci rimanere a casa e disconnettere l’uno dall’altro. D’ altra parte dico che è venuto per insegnarci come essere vicino alla natura. Ma dal momento che la natura umana è quella di connettersi con gli altri, dato che noi siamo esseri sociali, c’è una apparente contraddizione in quanto non ci si può connettere se si è bloccati in casa.

In una di poesia ebraica intitolata “Go My Beloved”, un verso recita: “La fine del lavoro è nel pensiero preliminare”. Significa che quando fate qualcosa, dovete pensare al risultato finale che volete ottenere prima di iniziare a lavorare per raggiungerlo. In caso contrario, potete esser certi di andare nella direzione sbagliata.

Lo stesso vale per il Covid e per come l’umanità dovrebbe affrontarlo. È molto vero che gli esseri umani sono esseri sociali. Inoltre, l’intero scopo dell’umanità è quello di connettersi in un modo che dia beneficio sia agli individui che alla società umana. Ma per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno di sapere come connetterci in un modo che produca questi benefici. Se ci connettiamo in modo errato, danneggiamo noi stessi, la società umana e il nostro intero pianeta.

Attualmente non vi è dubbio sul fatto che ci connettiamo in modo scorretto. Una rapida scansione delle relazioni umane in tutto il mondo rivela un quadro spaventoso di inimicizia, abusi, uccisioni dilaganti e omicidi tra paesi e all’interno di paesi, sfruttamento finanziario,  corsa agli armamenti militari, ambizione di ottenere armi nucleari, tensioni sociali legate alla razza, depressione, oppressione, aggressione e ogni forma immaginabile di malizia. La società umana è piena di disumanità.

Fino ad ora la natura ci ha lasciato “risolvere le cose a modo nostro”, per così dire, ma durante gli ultimi decenni è risultato chiaro che non abbiamo la volontà o non siamo in grado di cambiare e nei nostri sforzi di distruggerci l’un l’altro distruggeremo il nostro pianeta natale. Quindi, cosa fanno i genitori quanto i loro figli non smettono di litigare e non riescono a risolvere le cose da soli? Li mandano nelle loro stanze separate. Chiaramente i genitori non vorrebbero altro che vedere i loro amati bambini andare d’accordo e diventare migliori amici. Ma se tutti i loro sforzi per fare pace tra i loro figli falliscono, devono interrompere le liti separando del tutto i bambini.  In seguito, quando il litigio è cessato, genitori e figli possono esaminare con calma i loro rapporti e iniziare a connettersi più positivamente. Tuttavia, anche quando è loro permesso di connettersi, i bambini devono sempre ricordare che possono essere rimandati nelle loro stanze se si comportano male nuovamente.

La natura agisce con noi come quei genitori. Non si accontenta più di “punirci” localmente, attraverso disastri naturali o altre crisi locali. Ci ha mandato un colpo globale che ha bloccato le operazioni ostili dell’umanità verso gli altri e verso la natura. Proprio come quei genitori amorevoli dell’esempio, l’idea non è quella di disconnetterci l’uno dall’altro del tutto. Al contrario, l’idea è quella di permetterci di imparare a connetterci positivamente, un passo alla volta.

Non appena cominceremo a volerci connettere positivamente, la natura risponderà positivamente. Non funziona come una persona, ma più come una macchina che risponde a determinati stimoli. Tutto ciò che funziona in modo simile suscita la risposta positiva della natura, e tutto ciò che opera in contrasto con essa suscita una risposta negativa.

Dato che la natura funziona come un sistema armonico e equilibrato, come ho scritto in un post precedente, se costruiamo una società umana equilibrata ed armonica, la natura non imporrà alcuna limitazione o restrizione su di noi. Ma se ci ostiniamo a fare i bulli l’un l’altro, beh, la natura è un bullo più grande di ognuno di noi. Spero per tutti noi che impareremo la lezione della natura prima che essa  dimostri la sua forza.

 

Didascalia della foto:

Una famiglia posa per una foto durante il 45° spettacolo annuale dei fuochi d’artificio di Macy’s del 4 luglio a Gantry State Plaza a Long Island City. La celebrazione di quest’anno è stata programmata per essere più grande e più lunga di 25 minuti rispetto agli anni precedenti, a testimonianza del miglioramento della città rispetto al COVID-19.  A causa della pandemia di coronavirus, lo spettacolo pirotecnico dell’anno scorso è stato distribuito su quattro notti e in più quartieri nel tentativo di limitare i raduni e rallentare la diffusione. (Foto di Ron Adar)

Non imporre i “valori del vecchio mondo”

Domanda: Di solito i genitori cercano di imporre i loro valori ai figli, e i bambini non lo accettano assolutamente. Oggi, ad esempio, non accettano un desiderio eccessivo di conoscenza o di lavoro. È fondamentalmente sbagliato?

Risposta: Ogni generazione ha le proprie aspirazioni. La passata generazione non può in alcun modo imporre la propria comprensione della natura alla generazione più giovane. È sopravvissuta a sua volta e dovrebbe dare loro solo il sostentamento.
E la nuova generazione deve svilupparsi nei propri desideri e aspirazioni. È solo auspicabile che siano corretti e non così aggrovigliati e spezzati come lo sono oggi.

Non dovresti mai imporre i pensieri e i valori della vecchia generazione a quella nuova. Educare solo con l’esempio. Con questo esempio, dimostro che risolvo tutte le domande, i bisogni, i compiti in questo modo: rispettare, calcolare, essere in equilibrio con l’ambiente, con me stesso, con la mia famiglia, ecc. Quindi, secondo il mio esempio, risolveranno anche i propri problemi al proprio livello, con lo stesso atteggiamento nei loro confronti.

Abbiamo solo bisogno di un esempio, senza parole. I bambini capiscono tutto come le scimmie. Ci capiscono meglio di quanto pensiamo.
La cosa principale per noi è correggerci, e poi saremo in grado di influenzarli in questo modo. Inoltre, i nostri desideri e le correzioni interiori sono associati alle loro anime perché provengono da noi.
Se per il loro bene vogliamo creare una società corretta, armoniosa, gentile, che tenga conto di tutti e voglia ottenere il consenso pubblico reciproco, allora lo sentiranno. In essi, comincerà ad agire nonostante e senza alcuna sollecitazione da parte nostra.

Spero davvero che questo sia il catalizzatore, il cuore pulsante, che ci spingerà e ci costringerà a iniziare a correggerci.

Commento: Ma lei dice che la nostra generazione è una generazione di persone viziate e perdute.

La mia risposta: Sì, ma sono le persone viziate che possono iniziare a cambiare per il bene dei loro figli, in modo che almeno in loro possano vedere una certa direzione per il meglio.
Altrimenti, puoi immaginare quanto saranno infelici rispetto a noi! Vedremo una società completamente sfigurata, contorta, incomprensibile, che ristagna nelle convulsioni e non sa sfuggire alla sofferenza. Lo vedremo nei nostri figli e nipoti.

Domanda: E cosa fare?

Risposta: Rivolgiti a te stesso. Non possiamo aggiustarli. Rivolgiti a te stesso, senza guardarli. E improvvisamente vedremo come iniziano a prendere esempio da noi, iniziano ad avvicinarsi a noi e partecipano con noi a nuove relazioni reciproche, alla costruzione di una nuova società.
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Dalla trasmissione di KabTV “Close up”, 19/08/2009

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Lavoro a casa: da obbligatorio a piacevole

Anche se molti uffici hanno riaperto e la maggior parte delle aziende tecnologicamente avanzate hanno richiamato i loro dipendenti, in tanti preferiscono o chiedono di continuare a lavorare da casa. Molti di loro sono disposti a ridurre i loro salari o altri benefici in cambio della comodità di rimanere a casa, trascorrere meno tempo sulla strada e avere un po’ di sollievo  dallo stress di un lavoro a tempo pieno.  In generale, sembra che le persone abbiano perso gran parte della spinta che avrebbero  dovuto raggiungere. Invece, sembrano contente di mantenersi  conducendo uno stile di vita comodo e facile.

È interessante vedere come la cultura di una eccessiva dipendenza lavorativa, iniziata verso la fine della Grande Depressione e che l’Occidente aveva coltivato così strenuamente per quasi un secolo, possa evaporare così rapidamente. Pensavamo che i giovani fossero ambiziosi e motivati, ma a quanto pare quella mentalità è sparita, “eliminata” dal virus.

Oggi, la gente sembra accontentarsi semplicemente di vivere. Infatti, perché no? Fin dall’inizio del consumismo le persone non erano così preoccupate dall’ottenimento di risultati, volevano sostenere se stesse e le loro famiglie e se ci riuscivano erano felici. Cosa c’era che non andava?  Le persone che hanno carriere di successo sono più felici delle altre? Non sono affatto sicuro che lo siano.

Ciò che rende felici le persone è lo sviluppo interiore: quando realizzano il loro potenziale personale e sentono che le loro vite hanno un significato e uno scopo. Se possiamo assicurare la nostra esistenza fisica, allora la nostra felicità dipende dalla realizzazione del nostro potenziale interiore e soprattutto oggi ci rendiamo conto che il potenziale è legato ai nostri legami sociali. Quando le persone sviluppano connessioni sociali positive, quando si aiutano a crescere e si sostengono a vicenda, si sentono felici, soddisfatte e sicure, sono contente di contribuire alla società con le loro capacità e abilità e gli altri membri della società fanno felicemente lo stesso. Insieme, massimizzano il loro potenziale personale, elevano la società a nuove altezze, consentono agli altri di beneficiare dei loro risultati e rendono più facile anche a loro di realizzare il proprio potenziale.

E la cosa più importante è che ottengono ciò senza la fatica di un lavoro esigente e competitivo che li esaurisce al punto da non avere energia per socializzare. Il tempo in cui i lavori e le carriere hanno costretto la gente a diventare sola e triste sta giungendo al termine. Ora che siamo stati spinti a lavorare di meno, a viaggiare di meno e a pensare di più, siamo pronti a capire che dono sia prendersi cura degli altri piuttosto che preoccuparsi solo di noi stessi.

Il compito dell’umanità

 

Ci sono innumerevoli compiti che l’umanità deve affrontare: dobbiamo contrastare la nostra influenza negativa sul clima, assicurarci che tutti abbiano acqua potabile, il minimo necessario per la sanità, e alimenti di base.  Dobbiamo anche prenderci cura dei milioni, se non miliardi, di persone oppresse in tutto il mondo, della crescente disuguaglianza tra chi ha e chi non ha, della depressione di così tante persone che sembrano avere tutto ma che non trovano soddisfazione nella vita, e così via.  Come possiamo occuparci di tutti questi problemi?  La risposta breve è: “Noi non possiamo!”. Quella (leggermente) più lunga è: “Noi non possiamo perché stiamo gestendo i problemi separatamente anziché  cercare la loro radice comune. Se troviamo questa radice possiamo risolvere tutti i problemi velocemente”.

Finora non ho visto nessuno cercare seriamente la causa principale di tutto ciò che sta accadendo. Può davvero essere che tutti i  nostri problemi, sociali, emotivi, ambientali, politici, non abbiano nulla in comune?  Ovvero, l’unica cosa evidente che hanno  in comune è l’uomo, ma come fa l’uomo a causare tutti questi problemi? Sono aspetti diversi di noi che causano i  diversi problemi o derivano da un unico difetto di base?

Da quello che ho imparato dalla scienza e dalla Kabbalah, ogni cosa è connessa.  La Cibernetica, il settore della scienza che ho studiato, insegna come capire i sistemi.  Si riferisce a tutto come un sistema le cui parti sono interrelate e interdipendenti. La saggezza della Kabbalah dice esattamente la stessa cosa. La conclusione naturale dovrebbe quindi essere che il problema riguarda il sistema in cui viviamo, il sistema che ci connette tutti.

In altre parole, se aggiustiamo le connessioni tra le parti del sistema, il sistema funzionerà bene, otterremo l’equilibrio, o l’omeostasi, per usare un linguaggio più scientifico, e le nostre vite scorreranno senza intoppi. La causa principale dei nostri problemi, quindi, non è in ogni parte individualmente, ma nelle connessioni tra di loro.

Attualmente  queste connessioni sono negative. Ciò significa che le parti cercano di disconnettersi dal sistema o di controllarlo. Se prendiamo come esempio il nostro cervello, sarebbe come se un neurone nel nostro cervello cercasse di disconnettersi da tutti gli altri o, in alternativa, dominarli. Un cervello del genere sarebbe funzionale?

L’umanità è come il cervello del mondo in cui viviamo.  Eppure, siamo disfunzionali quanto il cervello nell’esempio che ho dato: è per questo che il nostro pianeta  e le nostre vite hanno un aspetto così triste.  Se vogliamo cambiare il mondo in cui viviamo, cambiare la società e cambiare il nostro futuro da quello tetro che attualmente ci aspetta a uno glorioso che potremmo avere, dobbiamo aggiustare le nostre connessioni.  E dato che sono le nostre connessioni che dobbiamo aggiustare, possiamo farlo soltanto insieme, attraverso una decisione reciproca di cambiare.  Maggiore è il numero di persone che capisce la gravità del problema delle nostre connessioni negative, e più vorremmo tutti cambiare.  E più vogliamo cambiare le nostre connessioni, più facile sarà ottenerlo.

Quindi, ci sono due fasi nel processo di guarigione: 1. Consapevolezza, 2. Guarigione.  Attualmente, non ci sono abbastanza persone consapevoli della singola causa dei nostri molteplici problemi.  È per questo che il nostro compito principale in questo momento è di diffondere la voce che trasformando le connessioni negative in connessioni positive, cambieremo il mondo e la nostra vita. Una volta che abbastanza persone lo capiranno, inizierà la seconda fase, e sarà molto più semplice e veloce, della prima.

[Didascalia foto: Un manifestante con una bandiera colombiana  passa davanti a una barricata fatta di pneumatici in fiamme, mentre la gente si scontra con la polizia antisommossa colombiana (ESMAD) sulla strada che collega Cartago, Valle del Cauca con la città di Pereira, Risaralda, Colombia, 11 giugno 2021 Foto di Sebastian Osorio/Long Visual Press/ABACAPRESS.COM]

 

Correggere la propria natura interiore

Domanda: Cosa significa correggere la propria natura interiore?

Risposta: Tutti i nostri problemi si basano sul fatto che ci siamo comportati in modo sbagliato durante tutti i cicli della nostra vita.La nostra evoluzione umana è stata viziosa ed è stata guidata dall’egoismo, dal desiderio di usare il nostro ambiente e la natura per un piacere momentaneo e ignorando qualsiasi restrizione.

Ora cominciamo a riconoscere questo come un male. Gradualmente, vedremo cosa dovremmo veramente essere dal punto di vista della natura. E guardando i nostri errori, inizieremo a correggerci. Di conseguenza, avremo qualcosa da correggere: tutti i nostri errori passati. Abbiamo dovuto percorrere questo sentiero verso la piena realizzazione del male. Pertanto, la scienza della Kabbalah è stata tenuta nascosta per millenni.

Stava aspettando che finalmente ci rendessimo conto che eravamo in una situazione di stallo. Dobbiamo fare qualcosa. Ma non sappiamo come. È allora che essa si schiude e si offre a noi. E ora, correggendo il nostro passato – tutto ciò che l’egoismo ha fatto a noi e alla natura – impareremo l’algoritmo della natura, la sua forza superiore, il Creatore. Conosceremo i Suoi desideri, i Suoi pensieri, ciò che la natura vuole da noi e inizieremo a connetterci con questo livello, a sviluppare l'”Uomo” in noi.

L’uomo è qualcosa che crescerà in noi al di sopra del nostro livello egoistico. In ebraico, l’uomo è chiamato Adamo, dalla parola “Domeh”, come il Creatore. Così, la parte che contrapporremo alla natura e che crescerà dentro di noi, corretta dagli errori del passato, sarà chiamata l’umano in noi. Quanto ad oggi, non siamo ancora umani. Perciò è detto: “Il potere ‘dell’uomo’ dentro di lui è molto debole ed è come tutti gli altri animali.”

Domanda: Perché allora gli animali soffrono?

Risposta: La natura inanimata, vegetale e animata soffre solo a causa dell’uomo.
L’uomo, essendo il livello più complesso e composito della creazione, include tutto il resto. E quando lui cade, tutto cade con lui, e quando lui si rialza, tutti si alzano.

Iniziando a correggerci, vedremo improvvisamente come la natura circostante si ripristina, si ravviva.
Ogni anno scompaiono un gran numero di specie diverse di animali e piante. Nelle profondità del mare accade la stessa cosa. E non perché bruciamo foreste o prosciughiamo i bacini idrici. Tutto questo è solo a causa del nostro stato egoistico interiore. Non appena inizieremo a cambiarlo, il mondo tornerà ad essere armonioso a tutti i livelli.
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Dalla trasmissione di KabTV “Close-up”, 19/08/2009

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La chiave dell’efficienza nelle nostre vite

La vita moderna è caratterizzata da una corsa continua per essere più efficienti, un costante alzare l’asticella per avere più successo?  Ma la massima efficienza non è sempre una garanzia di realizzazione. Per questo, ci serve una gestione degli obiettivi e una chiara direzione dalla prospettiva più elevata nella vita.

Come per una gara, anche prima di iniziare è importante scegliere una direzione per noi stessi e sviluppare un piano per attuarla. Altrimenti, arriveremo sicuramente alla fine della nostra vita senza renderci conto del dono che la natura ha dato solo a noi, a ciascuno di noi,  il nostro potenziale unico. Pertanto, sforzarsi di essere qualcun altro e fare ciò che fanno tutti è la ricetta sicura per essere mediocri e rimanere tali.

Solo perché corro veloce, non significa che raggiungerò velocemente un traguardo degno. La gente di solito insegue obiettivi che non si è fissata da sola. “Non deciderai per me”, ci dicono i bambini piccoli per dimostrare la loro indipendenza, ma nella nostra vita da adulti corriamo costantemente dove ci è stato detto di correre.

Corriamo veloci, quasi senza sosta, cercando costantemente di essere più efficienti, più precisi.  Ma siamo diventati schiavi in questo intento senza una spiegazione razionale di ciò che vogliamo ottenere?

Chiunque  voglia  rompere questo circolo vizioso deve prima di tutto evitare di seguire ciò che fa la maggioranza senza chiedersi perché lo si fa. La vita non è una macchina con valori e mete attivati automaticamente.

Per cosa vale la pena vivere?  Che cosa voglio fare con la vita? Se non si chiariscono queste due importanti domande sull’essenza della nostra esistenza, ogni sforzo sarà inutile e privo di significato.  “La fine dell’azione è già contenuta nel pensiero iniziale” dissero i nostri saggi per sottolineare che prima di tutto è indispensabile capire perché la natura ci ha creati, per poter realizzare ciò che vogliamo ottenere nella vita.

Quindi, il primo passo per essere efficiente è chiedermi per cosa vivo. Dopo aver trovato la risposta per me stesso  e aver definito una meta meritevole, la seconda fase deve essere scoprire come raggiungerla, che mezzi mi servono per ottenerla. Il terzo passo è circondarmi di persone interessate a raggiungere lo stesso obiettivo in modo che possano fornirmi un ambiente di supporto.

È importante interiorizzare che senza un ambiente favorevole, la persona non può avanzare. Siamo esseri sociali, e quindi dobbiamo assorbire le forze dal nostro ambiente, proprio come il seme che si trova nel terreno e necessita di un substrato di umidità, minerali e fertilizzanti per poter crescere e fiorire.  Potrò ricevere dei buoni esempi da un ambiente favorevole dove l’invidia ci spingerà ad avanzare, dandoci allo stesso tempo la forza necessaria per andare avanti e superare gli ostacoli di percorso, per realizzare la nostra potenzialità.

Una perdita di tempo, nel senso più ampio della parola, è fluire con la vita e seguire le nostre tendenze naturali. Quindi, in qualsiasi momento in cui mi sento distratto, devo ritornare all’ambiente e ricordarmi che devo essere in contatto più stretto con esso, in modo che l’ambiente possa indirizzarmi correttamente nella direzione della meta elevata che ho scelto.

A tal proposito, questo è anche un ottimo consiglio per i genitori.  Anziché cercare di obbligare i bambini a svilupparsi nella direzione che vogliamo noi, provocando in loro rifiuto, è meglio immergerli in un ambiente di bambini che si sviluppano nella stessa direzione e che pensiamo sia adeguato. I vostri figli riceveranno dagli altri  l’impulso di avanzare verso lo stesso scopo.

È l’importanza degli obiettivi che ci siamo prefissati che ci farà raggiungere quegli obiettivi. È quindi imperativo elevare ogni giorno l’importanza della grande meta alla quale aspiriamo, per ricordarci a vicenda del perché essa sia importante per noi e cosa ci darà nella vita.

Da un punto di vista evolutivo, il livello di efficacia di qualcuno appartenente alla razza umana è misurato dal grado della sua partecipazione al cambiamento delle relazioni umane da relazioni egoistiche, che minacciano di distruggere il mondo, a relazioni altruistiche, che costruiranno una relazione integrale tra tutti.

Una persona è considerata efficiente e vantaggiosa per il sistema nella misura in cui promuove buone connessioni tra le persone e complementarità e reciprocità all’interno della società. Ognuno di noi sentirà la realizzazione totale di ciò che la natura ci ha donato singolarmente nella stessa misura, un dono unico per ogni persona al mondo.

 

 

 

L’insegnante di Kabbalah e la collettività

Domanda: Qual è l’importanza del riconoscimento di un insegnante di Kabbalah da parte della collettività? Cosa comprende la società al riguardo?

Risposta: Oggi è piuttosto insignificante ma 2.000 anni fa quando c’erano pochi kabbalisti e gruppi di persone che potevano riconoscere un certo kabbalista o meno, era significativo.

Come dice Baal HaSulam riguardo a Re Salomone, che per essere riconosciuto come saggio ha dovuto presentarsi di fronte ai kabbalisti della grande Knesset (assemblea) perché altre persone non potevano verificarlo non essendo a un tale  livello elevato.

Oggi, comunque, quando le persone non conoscono la saggezza della Kabbalah e oltretutto la deridono, le persone possono dire che qualcuno è un kabbalista solo in accordo al loro giudizio, secondo chi loro decidono di celebrare e così è abbastanza insignificante.

Tutto è determinato da cosa l’insegnante ti insegna. Se lui ti insegna a non essere connesso a lui ma alle fonti primarie e attraverso il gruppo al Bore, così che tu vedrai il significato solo in questo, allora i suoi insegnamenti sono corretti.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “Fundamentals of Kabbalah”,  2/12/2018

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Il Marxismo e la saggezza della Kabbalah

Domanda: Fino a che punto, dal punto di vista della Kabbalah, viene giustificato uno dei principali postulati del Marxismo, e cioè che “Un’idea che fa presa sulle masse diviene una forza materiale”? Il Marxismo ha prospettive in una situazione in cambiamento?

 Risposta: Certamente quando un’idea si impadronisce delle masse diviene il potere delle masse. Questo è già diventato il potere del pugno, coercizione da questa parte o dall’altra. Pertanto non c’è connessione o relazione con la spiritualità e la saggezza della Kabbalah.

La connessione tra Marxismo e la saggezza della Kabbalah è solo vista in una coincidenza molto irrilevante tra l’opinione di Marx e lo stato di una società che sta iniziando a svilupparsi attraverso la cooperazione reciproca.

Marx pensava anche che tutto dipendesse dall’educazione della società e in nessun modo egli chiedeva rivoluzioni che potessero portare alla vittoria e potessero cambiare qualcosa in un tale modo.

Solo una società corretta può essere cambiata e deve essere educata come viene educato un bambino piccolo. Una società generalmente è come un bambino piccolo che può raggiungere buoni risultati tramite una giusta educazione. E se no, potrebbe crearti problemi per generazioni.

 

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Dal programma di KabTV “Fundamentals of Kabbalah”. 03/02/2019

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