Cosa spinge l’umanità ad agire?

Domanda: Quando nella nostra vita arriva un grande cambiamento, spesso restiamo fermi, come ad un incrocio: o crediamo di non avere forze contro le grandi trasformazioni o ci uniamo insieme per far fronte al rinnovamento. Gli scienziati sono favorevoli, lo definiscono: “Ottimismo ottuso,” poiché ci spinge all’azione.

Per esempio, l’umanità, all’inizio della pandemia, è stata in grado, in poche settimane, di organizzare una risposta per proteggere i gruppi più vulnerabili della popolazione e di iniziare a fare ricerca per sviluppare un vaccino contro il coronavirus, sebbene nessuno sapesse se avrebbe avuto successo o meno. I risultati erano potenziali, non evidenti.

E’ vero che la gente è pronta ad entrare in azione, con consapevolezza, solo quando sente profondamente di poter cambiare qualcosa?

Risposta: Sì, altrimenti non vuole agire. La ragione è che un uomo può fare qualcosa soltanto sotto l’influenza di una forza insopprimibile che lo attira, o verso qualche grande vittoria, e guadagno o che lo spinge da dietro con l’aiuto della sofferenza. Se queste forze non sono presenti, il genere umano sopravvive in una condizione di inerzia.

Domanda: Cos’è questo stato, quando un individuo sente di essere in grado di cambiare qualcosa?

Risposta: E’ una condizione che lentamente accumula molti parametri: è possibile, non c’è altra scelta, è una necessità, è superfluo, bisogna fare, non fare, ma sicuramente non c’è alternativa.

Dopo tutto, non stiamo parlando di una singola persona ma di una vasta massa di popolazione. Così, qui sono necessarie sia forze speciali che ragioni particolari.
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Dalla trasmissione di KabTV “Kabbalah Express”, 12/01/2021

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