I Social Networks come luogo dove esprimere le emozioni

Domanda: Se in passato una persona veniva travolta da emozioni, positive o negative che fossero, e le poteva condividere con diversi amici, oggi può condividerle con milioni di persone. Questa opportunità ci aiuta a svilupparci come individui?

Risposta: No, ciò non ha alcun senso come quello che succede a scuola. Che cosa condivide una persona? Che emozioni gli altri ricevono da esso o essa? Come reagiscono? Tutto questo si colloca ad un livello di bisogni primordiali e non significa nulla. In fin dei conti ciò che guida ciascuno di noi è un mero egoismo quotidiano.

Domanda: È sempre più difficile esprimere verbalmente i propri pensieri ed emozioni, soprattutto per le giovani generazioni. Inoltre, molti hanno vergogna della propria incapacità a scrivere correttamente che si compensa con emoticon, like e altri simboli. Lei pensa che stiamo regredendo all’età della pietra o piuttosto questo è una sorta di sviluppo?

Risposta: Credo sia una cosa positiva. Non c’è un’età della pietra.
Nell’età della pietra non c’erano restrizioni sulla trasmissione delle informazioni, eccettuate le limitazioni tecnologiche. Oggigiorno abbiamo limitazioni sul trasferimento di informazioni in quanto le informazioni semplicemente non esistono; è diventato tutto così piatto.

Ecco che in questo contesto trovano posto gli emoticon senza nessun problema.
Il degrado non è causato dall’uso degli emoticon ma da un decadimento generale. Gli emoticon sono solo un sottoprodotto di questo degrado.

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Dalla trasmissione di KabTV “Communication Skills”, 07/10/2020

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