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La generazione della correzione

Esiste una cura più che attendibile per il virus: la connessione. E’ un salvavita per tutti i problemi perché noi diventiamo simili alla natura che è assolutamente globale e integrale. Se ci connettiamo in questo modo diventiamo più connessi alla sua forza comune che riordinerà correttamente tutti i sistemi della nostra vita.

C’è una legge generale nella natura che controlla tutto di noi. Allo scopo di avvicinarci e di farci entrare nella corretta interazione con essa, noi dobbiamo connetterci. Proprio come la materia inanimata, le piante e gli animali sono connessi in una simbiosi, allo stesso modo devono connettersi anche le persone.

Perché noi vediamo che in natura il più grande divora il più piccolo? Questo accade perché noi esseri umani ci trattiamo l’un l’altro in maniera egoistica e il nostro egoismo infetta tutti gli altri livelli della natura: l’inanimato, il vegetale e l’animale. Se noi correggiamo il nostro desiderio egoistico, il lupo vorrà vivere pacificamente vicino all’agnello e nessuno in natura vorrà attaccare l’altro. E’ ovvio per ognuno che tutti trarremo beneficio dall’essere in armonia con la natura. Nella nostra generazione, questa armonia dovrà essere acquisita da tutta l’umanità ed è questa la ragione per la quale la nostra è definita la generazione della correzione.
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Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 15/11/2020 “L’ultima generazione”

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Allenati ad indebolire il tuo ego

Più un atleta si allena, più diventa forte, cioè, si rafforza il suo egoismo, perciò, è sempre compiaciuto dei suoi risultati.

Uno studente di Kabbalah, al contrario, desidera risvegliare il proprio egoismo attraverso gli studi allo scopo di elevarsi al di sopra di esso. Questo spiega perché lo stato egoistico sembra essere sfavorevole, ma per un kabbalista questo è uno stato desiderabile poiché egli vuole soggiogare il proprio egoismo.
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Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 15/11/2020, “Il lavoro con fede al di sopra della ragione”

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Uguaglianza e diversità

Domanda: Ci sono diverse condizioni affinché le persone si uniscano. In primo luogo, deve esserci sensibilità sociale, cioè tendenza a unirsi. In secondo luogo, è necessaria la presenza di donne nella squadra e, in terzo luogo, l’assenza di un leader dichiarato.

In queste tre condizioni, un gruppo di persone può unirsi e risolvere un problema che si trovi su un livello più alto.

L’intelligenza dei singoli membri del gruppo è secondaria.
L’uguaglianza e la diversità sono ciò che rende possibile prendere la decisione migliore in una squadra. Perché entrambi questi fattori dovrebbero essere presenti contemporaneamente?

Risposta: Se due opposti sono in grado di unirsi al di sopra delle loro qualità e obiettivi egoistici, allora tra loro raggiungono una nuova qualità collettiva, che è già superiore a entrambi.

Domanda: Significa che gli individui devono essere molto diversi ma uguali rispetto all’obiettivo che vogliono raggiungere?
Risposta: Sì. Perciò ottengono molto di più.
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Dalla trasmissione di KabTV “Communication Skills”, 25/09/2020

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New Life n.481 – Relazioni nella leadership

New Life n.481 – Relazioni nella leadership
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi

Riepilogo:

Coloro che salgono al potere sono più egoisti di chiunque altro e devono calpestare gli altri per sentirsi vivi. Persone che hanno interessi diversi potranno cooperare, solo se esiste un obiettivo comune più alto. Un buon esempio è una minaccia esterna come la guerra, ma anche una ricompensa celeste può unire le persone. Il piano della natura indica che siamo parte di un meccanismo globale e integrale e che l’umanità ha bisogno di evolversi in uno stato di mutua armonia, amore, complementarietà e gioia eterna, qui e ora. La chiave è imparare ad “Amare il prossimo tuo come te stesso” e diventare come un solo uomo con un solo cuore.

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.481 – Relazioni nella leadership”, 23/12/2014

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Lasciare un segno della propria vita

Nota: La maggior parte delle persone vuole lasciare un segno della propria vita, come con opere d’arte, risultati sportivi, buone azioni e persino con un’idea.

Il mio commento: Questo perché non percepiscono che vivranno per sempre, e quindi si preoccupano di lasciare un segno. Se sentissero che il nostro mondo è praticamente una parte del mondo eterno, non penserebbero a come lasciarsi qualcosa alle spalle.

Quando una persona sente di vivere per sempre, non ha preoccupazioni per il futuro e pensa solo a cosa può fare per le altre persone.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “Kabbalah Express”, 27/09/2020

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La società come un singolo individuo

Domanda: La saggezza della massa è un bel concetto. Quando però guardiamo la folla negli stadi, nelle proteste di piazza o nelle rivolte sociali, vediamo che sono guidate dai peggiori impulsi.
C’è un metodo per utilizzare l’energia presente nelle masse in maniera positiva?

Risposta: Penso che questo sia possibile solo se creiamo l’immagine di un individuo dalla folla. Dobbiamo unire le persone che sono opposte fra loro e che sono lontane le une dalle altre come carattere, aspirazioni, conoscenze, ecc. ecc., per perseguire un obiettivo comune che implichi il loro annullamento e l’utilizzo del loro egoismo a beneficio dell’unità. Quando la connessione porta all’unità, le persone possono avere successo.
Di solito ci troviamo di fronte a una contraddizione tra l’individuo e la società: far prevalere l’individuo sulla società o la società sopprime l’individuo. Ma qui abbiamo bisogno di fare della società una persona, in modo che raccolga tutti gli elementi degli individui che la compongono in un’unica immagine collettiva.

Domanda: Cosa significa fare della società una persona? Ogni persona è un individuo con obiettivi e desideri diversi.

Risposta: Quando le persone si uniscono per raggiungere un unico obiettivo, cercano di utilizzare tutto ciò che ciascuno di loro ha per raggiungere questo obiettivo. Quindi non ci sono contraddizioni tra di loro. Si uniscono su un principio molto rigoroso: su tutte le contraddizioni, anche sull’odio, l’amore prevarrà.
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Dalla trasmissione di KabTV “Communication Skills”, 25/09/2020

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Perché non c’è il desiderio di lavorare?

Nota: Capita che una persona abbia del potenziale, del talento, ma non ha la motivazione per fare un certo tipo di lavoro sebbene possa farlo.

Secondo me, non esiste una cosa del genere in natura. Se un animale ha un potenziale, lo utilizza per intero.

Il mio commento: Ma gli animali hanno una motivazione animalesca, quindi non ci sono problemi. Gli animali, di regola, non possono avere uno stato come la depressione, la mancanza di motivazione. È vero, hanno cominciato a manifestare anche questo ultimamente, ma solo perché assorbono tutto dall’uomo. Tuttavia, questo non è inerente a loro per natura.

Domanda: Qual è la ragione per cui una persona può avere potenziale, capacità, ma nessuna motivazione?

Risposta: Perché una persona cresce al di sopra del suo stato animalesco e la natura le richiede precisamente azioni. “Per cosa vivo?” – questa è la domanda da dove vengono la mancanza di motivazione e tutti i problemi negativi.
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Dalla trasmissione di KabTV “Management Skills”, 28/08/2020

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Gli sposi ideali

Domanda: Secondo lei, come dovrebbe essere un marito ideale?

Risposta: Il marito perfetto è  colui che rende felice la propria moglie. Perché se lei non è felice, lui non sarà perfetto. Dopo tutto, chi caratterizza il marito? Lo caratterizza sua moglie.

Domanda: Come posso fare felice mia moglie?

Risposta: Una donna non ha bisogno di molto. Devi dirle un po’ più spesso quanto la ami,  la apprezzi e la rispetti, quanto lei è attraente ai tuoi occhi e che ogni giorno che passa migliora.

Domanda: Come dovrebbe essere una moglie perfetta?

Risposta: Una moglie perfetta è quella che sostiene e incoraggia il marito. Solo in questo modo, ognuno di loro separatamente ed entrambi insieme, possono acquisire una grande forza interiore, quando possono superare qualsiasi cosa e costruire una famiglia perfetta.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “Kabbalah Express”, 01/09/2020

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Rispetto e autocontrollo

Domanda: E’ possibile insegnare a una persona a rispettare qualcuno?

Risposta: Impariamo solo dagli esempi. Quindi, quando mostriamo a qualcuno un buon esempio, poi egli cresce per essere una brava persona. Il rispetto è una sensazione positiva. Ma a volte può limitare una persona e farla regredire. Pertanto, è necessario sviluppare l’autocontrollo.

Aspettarsi un rispetto puramente egoistico dagli altri può indurre a chiudersi in se stessi. Dopotutto, se tutti iniziano a onorarlo, smette di crescere e chiede solo più rispetto a prescindere dalla situazione, purché gli venga concesso. Ma se il rispetto è diretto verso l’esterno, facilita il nostro progresso.

Nota: Lei ripete spesso che i segni di rispetto da parte della società sono molto dannosi per qualcuno che vuole ottenere l’autorealizzazione o lo sviluppo spirituale.

Il mio commento: E’ semplicemente disastroso! A volte, ovviamente, è bene ascoltare un feedback positivo su di te ma, in generale, è sufficiente che l’ambiente indichi solo la direzione corretta per il tuo progresso.

Feedback positivo e complimenti fanno sentire contenti, limitano lo sviluppo e attenuano ogni sorta di senso di inadeguatezza.

Non si tratta di fare pressione su una persona in modo che non possa alzare la testa. Ma deve esserci una linea molto seria di autocontrollo che continua a rivelare ulteriori carenze in una persona che devono essere riempite di conoscenza e realizzazione.

Molto è scritto su questo nelle nostre fonti. Ad esempio, dicono che se un insegnante riceve molta attenzione e rispetto dai suoi studenti, potrebbe smettere di svilupparsi spiritualmente. Questo dovrebbe essere evitato.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “Communication Skills”, 7/08/2020

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La gioia può essere eterna?

Domanda: In quale stato una persona prova maggiormente gioia: dal passato, dal presente o dal futuro?

Risposta: Dal presente, naturalmente. Questa sensazione è la più forte. Quanto al futuro, è l’anticipazione della gioia. Potrebbe durare più a lungo. E la gioia del passato lascia una certa impressione e si trasforma in conoscenza, in quello che chiamiamo Reshimo (registrazione dell’informazione).

Domanda: La gioia è una conseguenza della soddisfazione dei nostri desideri. Ma l’appagamento dei desideri li spegne e si scopre che la gioia scompare. Come si può fare in modo che la gioia duri per sempre?

Risposta: È necessario separare l’emozione della gioia stessa dall’oggetto che l’ha causata. Ad esempio, se provi gioia per i successi di tuo figlio che è in costante sviluppo, allora questa gioia non scompare. E se invece sei felice di alcuni dei tuoi risultati, questa sensazione svanisce molto rapidamente.

In altre parole, quando la gioia giunge da una causa esterna, può essere di lunga durata, quasi infinita.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “Communication Skills”, 7/08/2020

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