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Cosa dovrebbe fare un oratore se viene interrotto?

Domanda: Cosa dovrebbero fare un oratore o un insegnante quando gli studenti li interrompono? Come dovremmo lavorare con queste persone? Sono sicuro che ha avuto questa esperienza.

Risposta: Sì, e più di una volta. Per prima cosa, chiedo di non essere interrotto perché questo non aiuterà nessuno, dato che sto ancora rispondendo alle domande degli altri partecipanti.
Poi dico loro che questo non mi fermerà. Posso rispondere a qualsiasi domanda e, con il loro comportamento, mostrano semplicemente mancanza di rispetto per le persone che sono sedute accanto a loro e impediscono loro di ascoltare.

Ci sono stati pochissimi casi in cui le persone non volevano ascoltarmi, solo una o due volte in America. In una delle conferenze, ho parlato di antisemitismo, che si sarebbe sviluppato nel loro paese, e tutti erano indignati: “Come puoi dire questo della nostra America?” Oggi non lo direbbero…

In un’altra conferenza, stavo parlando del fatto che Dio è la natura e che non c’è differenza tra loro, è una legge, una forza. Ma l’indignazione di quel pubblico è stata solo una cattiva comunicazione, ma che ci vuoi fare …

Per il resto, a meno che non sia un pubblico ultra religioso, le persone mi ascoltano con piacere. Non dico nulla di contrario alla fede o ad altre ideologie. Sto solo parlando di cose che sono incorporate nella natura.
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Dalla trasmissione di KabTV “Communication Skills”, 14/08/2020

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Credere o conoscere?

Domanda: Per una persona religiosa tutto deriva dalla fede. Qual è il suo approccio nei confronti di coloro che non lo sono?

Risposta: A queste persone va proposta la conoscenza piuttosto che la fede, solo così si può comprendere il più alto livello della natura, cioè il Bore’ e non credere solo a ciò che gli viene detto.

Domanda: Come mai c’è una fiducia nella luce superiore a livello religioso e non vi è lo stesso a livello profano? “Lo sento dire ma non ci credo”.

Risposta: Perché abbiamo reso troppo elevata questa condizione. Noi viviamo di ciò che ci viene riferito.

Domanda: Per i profani è più difficile?

Riposta: Certo.

Domanda: Se io fossi un religioso crederei alle sue parole e saprei come agire lungo tutto il cammino. E invece lei me lo sta dicendo ma non so se ha ragione o no.

Risposta: Certo: è per questo che devi scoprirlo da solo.
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Dalla trasmissione di KabTV “Management Skills”, 28/08/2020

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Uguaglianza condizionale

Domanda: L’uguaglianza è uno dei principi fondamentali della comunicazione?

Risposta: In generale, sì. Ma questa è l’uguaglianza condizionale perché non esiste una persona uguale a un’altra. Altrimenti, saremmo diventati uno.
Il principio della corretta comunicazione è che ognuno possa esprimersi nel modo più completo possibile in un’azione collettiva.

Domanda: Nel corso della storia, il significato di uguaglianza sociale è cambiato costantemente. Nell’antichità, l’uguaglianza è stata osservata all’interno delle proprietà, mentre non c’era uguaglianza tra le proprietà.
Nella filosofia cristiana medievale, si credeva che tutti fossero uguali davanti a Dio, sebbene tutti capissero ciò che Dio è a modo loro.
Nell’età dell’Illuminismo, il concetto di uguaglianza sociale era basato sulle qualità personali, sull’individualismo: tutti dovrebbero avere gli stessi diritti e uguaglianza davanti alla legge. Ma non hanno tenuto conto del fatto che tutte le persone sono diverse per natura, e quindi si è comunque rivelata una disuguaglianza.
Gli insegnamenti socialisti hanno portato le persone all’equalizzazione.
Come risultato del costante desiderio di uguaglianza, la società è giunta al trionfo del liberalismo e del permissivismo. Come vede la prossima fase di sviluppo?

Risposta: L’uguaglianza significa che tutti dovrebbero sforzarsi di rendere la società parte integrante del meglio delle proprie capacità. In questa integralità diventeremo condizionatamente uguali.
Ognuno riceverà e darà quanto può, quanto ha bisogno e dovrebbe. Non possiamo valutare ogni persona e dire quanto deve e quanto no. È il giusto rapporto tra le persone che dovrebbe condurle non all’uguaglianza statistica, ma condizionale.

Domanda: Se tutti ottenessero tutto ciò che vogliono e tutti fossero soddisfatti dei loro bisogni, sarebbe possibile dire che siamo uguali in questo?

Risposta: No. Anche se immagini un futuro così fantastico, non darà nulla.
Non è sufficiente che la nostra natura riceva solo. Dobbiamo anche dare perché siamo elementi sociali che esistono a scapito l’uno dell’altro. Quindi qui devi inserire un altro parametro: quanto ricevo e quanto do. Uno non può esistere senza l’altro.
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Dalla trasmissione di KabTV “Communication Skills”,  11/09/2020
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