Come possiamo trasformare la sofferenza in piacere?

Domanda: Perché, con la costante rivelazione del male in me, provo una grande sofferenza? È perché non sono soddisfatto del mio progresso e del mio fallimento nell’avvicinarmi al Creatore?

Risposta: E’ perché la discrepanza tra ciò che si desidera e ciò che è in realtà, invoca sofferenza. In questo caso, vuoi avanzare, ma ti senti inferiore rispetto allo stato in cui vorresti essere.

Ma d’altra parte, queste sono sofferenze positive. Ti insegnano ad andare avanti correttamente. È quindi vietato immergersi in esse e sedersi e piangere, ma è necessario attuarle correttamente.

Domanda: Quindi, la rivelazione del male implica la sofferenza?

Risposta: No. Dipende da come la percepisci. Se non senti la differenza tra ciò che vuoi e ciò che hai, come sofferenza, non avanzerai. Ma questa non è la via della sofferenza.

Il percorso della sofferenza è quando sei inconsciamente in loro e non sai come muoverti e cosa fare. Tutta l’umanità si trova in questo stato.

Solo le persone che studiano la saggezza della Kabbalah sono consapevoli delle sofferenze che ricevono e possono usarle per mirare allo scopo della creazione. Ascendono al di sopra delle sofferenze e la percepiscono anche come dolcezza, come guida verso l’obiettivo auspicabile.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “Fundamentals of Kabbalah”, 18/11/2018

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