Di cosa ha bisogno il punto nel cuore?

Domanda: Come cresce l’anima umana?

Risposta: La prima manifestazione dell’anima arriva quando l’uomo comincia a sentire di avere il desiderio di imparare il significato della vita, ovvero si pone le domande: perché mi accade tutto questo? Per quale motivo? Come? Queste domande non ci danno riposo e le sentiamo pressanti su di noi, ognuno in base alla forza della propria anima. Sebbene all’inizio l’uomo pensi che sia qualcosa di molto piccolo e insignificante, di fatto non lo è.

Domanda: Noi parliamo sempre di “anima”. Come dobbiamo definire questo concetto?

Risposta: Sfortunatamente l’uomo non comprende cos’è. Egli non comprende cos’è il significato della vita.

La questione del significato della vita, in linea di principio, suggerisce che nella vita non ci sia un significato. Dopo tutto, se ci fosse, potresti vederlo nell’aspirazione della gente di diventare qualcuno: uno vuole diventare un disegnatore, l’altro un poeta, il terzo qualcos’altro. Non lottano per questo allo scopo di guadagnare solo un pezzo di pane, ma allo scopo di trovare se stessi almeno in qualcosa.

E quando l’uomo sente di non riuscire a trovare se stesso in alcuna cosa, realizza che tutto è vuoto, comincia a comprendere che il significato non si trova in questo mondo, ma al di fuori di esso, al di sopra di esso. Se esso lo attrae realmente, allora egli comincia una ricerca seria.

Ai nostri tempi questo è possibile. Anche io ho cominciato così. Mi ci sono voluti molti anni, finché ho trovato il dove e il come: una dozzina di anni prima di partire per Israele e poi pochi anni dopo il mio arrivo in Israele. Tutto sommato ci vuole del tempo.

Ogni persona ha un punto nel cuore. In un modo o nell’altro esso comunque si risveglierà. La domanda è quando. Oggigiorno, si sta manifestando chiaramente, velocemente e in molte persone. Nel passato si è manifestato nelle persone speciali ogni decina di anni o anche centinaia di anni.

Domanda: In passato non ci sono stati gruppi grandi come Bnei Baruch?

Risposta: Certo che no. Guarda com’è grande il nostro gruppo e come si è diffuso nel mondo. Questo è un movimento molto serio, mai esistito prima ed è apparso solo adesso. Io non me l’aspettavo.

Quando ho cominciato a studiare la Kabbalah, nessuno la studiava seriamente. C’erano molti anziani, giusto due o tre persone, tutto qui. Ho frequentato le loro lezioni, ma mi accorsi che da loro non avrei ricevuto nulla. Essi leggevano solo le fonti, mentre io avevo bisogno di spiegazioni serie con risposte alle domande che sorgevano dentro di me.

Dopo tutto, il punto nel cuore richiede sviluppo e, tuttavia, ad ogni dato momento, dobbiamo sentire cosa richiede e se possiamo rispondere alle sue richieste. La cosa principale è dirigerlo correttamente perché si trova in un ambiente egoistico, come dentro una bolla fatta di amor proprio. Ma dentro, questo punto, è totalmente altruistico.

La questione è come, attraverso l’egoismo, orientare un’influenza altruistica su di esso in modo che possa dargli nutrimento e possa cominciare a germogliare.

Domanda: Come un frutto in una buccia?

Risposta: Io lo paragonerei piuttosto al grano nel letame. Ed è così. L’uomo deve curiosare in questo letame allo scopo di estrarre il grano e quindi crescere egli stesso. È abbastanza complicato.

Ma ai nostri tempi ogni cosa è già rivelata. Abbiamo preparato un vasto archivio con materiale di vario genere, quindi abbiamo bisogno di continuare a divulgare.

Sono molto felice di contribuire con lezioni e conferenze per i nostri giovani amici. Abbiamo bisogno di essere certi che essi prendano possesso del nostro archivio e ci dicano come migliorarlo affinché sia comodo, comprensibile e facile per chiunque voglia arrivare a noi.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 09/02/2020

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