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Il metodo della connessione: prima e dopo l’esilio dall’Egitto

Domanda: Qual è la differenza tra il metodo di Abrahamo ed il metodo che il popolo di Israele ricevette quando uscì dall’Egitto?

Risposta: Si tratta di connessione.

Anche Abrahamo richiamò il popolo all’unione, ma in quei giorni in Babilonia non c’era odio, le persone non si uccidevano fra loro. Semplicemente i babilonesi smisero di capirsi fra loro e ciò li portò ad un insormontabile rifiuto reciproco. Per superare questo rifiuto fu necessario placare questo in qualche modo. Com’è scritto: “L’amore copre tutti i crimini”. All’inizio per loro fu possibile.

Tuttavia, in Egitto l’ego degli individui crebbe così tanto che dentro di loro si rivelò l’inclinazione ad uccidere. Non solo erano in disaccordo fra loro, ma erano pronti a distruggere chiunque fosse contro di loro. Per cui non poterono rimanere nell’egoismo perché questo li minacciava con ciò che è chiamato “le piaghe d’Egitto”. Era necessario che ne uscissero e che si elevassero al di sopra di esso, ciò che in generale fecero.

Si elevarono al di sopra della loro separazione e, al fine di connettersi ad un nuovo livello, essi ricevettero un metodo chiamato “Torah”.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 01/07/2019

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Due tipi di sofferenza

Domanda: La sofferenza è una manifestazione dell’egoismo?

Risposta: Naturalmente. Cosa significa sofferenza? Che voglio qualcosa che non ho. Quindi l’egoismo non soddisfatto provoca sofferenza.

Esiste un altro tipo di sofferenza: soffrire per amore, quando voglio qualcosa di buono per un altro e soffro se non riesco a realizzarlo. Non ha importanza se l’altro mi ama e mi ricambia, perché voglio darglielo incondizionatamente.

Quindi, c’è la sofferenza egoistica e quella altruistica. Ed entrambe hanno bisogno di essere sistemate, perché noi passiamo continuamente da una sofferenza all’altra: dalla sofferenza per noi stessi alla sofferenza per gli altri.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 26/01/2020

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