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Lo scopo della Natura

Baal HaSulam, ‘Costruendo la società futura’: “Abbiamo già detto che la Natura necessita che la specie umana conduca una vita sociale. Questo è semplice. Comunque, dovremmo esaminare i comandamenti che la natura ci obbliga a seguire come risultato di questo stato, ovvero di seguire una vita sociale.
Parlando più in generale, ci sono solo due comandamenti (precetti) di cui dovremmo impegnarci con la società. Questi possono essere definiti con i nomi di “ricezione e dazione”. Significa che ogni membro è obbligato dalla natura a ricevere i propri bisogni dalla società, e anche a beneficiare la società per mezzo del proprio lavoro. Se uno infrange qualcuno di questi due precetti, dovrebbe essere punito senza pietà.”

Domanda: Quali due leggi sono state descritte? Cosa stiamo ricevendo? Cosa stiamo dando? Dopotutto, questo può essere interpretato in diversi modi.

Risposta: Nella natura ci sono una forza di ricezione e una forza di dazione. Queste due forze devono essere bilanciate. Possono essere interpretate in qualsiasi modo tu desideri, ma devi capire che le leggi della natura sono inflessibili, assolute, e non dipendono dalla nostra interpretazione. Pertanto, dobbiamo riuscire a capire come identificarle chiaramente ed imparare ad applicarle così da non causarci troppo danno.

Le leggi della natura si sviluppano dal livello inanimato dove entrambe le forze, positive e negative, evolvono costantemente e raggiungono un certo equilibrio fra loro. Prima negli atomi, nelle molecole ecc., e poi nelle piante, negli organismi viventi, nelle creature, e poi nel livello del pensiero, della percezione e della consapevolezza. Questo è il quarto livello anche conosciuto come livello umano.

Dobbiamo comprendere e conformarci con tutte queste leggi, così che ci sia equilibrio fra la forza di ricezione e la forza di dazione e così che tutto lavori in equilibrio. Questo è il compito che la natura ci ha assegnato.
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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 07/02/2019

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Il Coronavirus è l’inizio delle piaghe d’Egitto?

Domanda: E’ da poco passata la Pasqua ed il simbolo di questa festività sono le dieci piaghe inviate al Faraone. L’epidemia di Coronavirus è l’inizio di una serie di cataclismi?

Risposta: Non c’è dubbio che siamo arrivati ad una fase molto interessante del nostro sviluppo, che oggi ci richiede di avvicinarci sempre di più e nel modo più corretto. Ciò che ci viene richiesto non è di commerciare e guadagnare usandoci a vicenda per trarre profitto a spese di qualcun altro, ma relazioni reciproche attraverso delle buone connessioni. Dopodiché potremo volare, muoverci e connetterci quanto vorremo.

Domanda: Stai parlando di qualche genere di relazione sensoriale interiore?

Risposta: Parlo delle intenzioni.

Domanda: Oggi, infatti, sentiamo una grande dipendenza reciproca. Quando in passato un ghiacciaio si scioglieva da qualche parte, o se c’era una guerra, ciò non era affatto avvertito. Oggi, invece, ha un effetto sul mondo intero e ovviamente tutti sono interessati. Esiste una certa solidarietà ma è apparentemente negativa: non voglio essere dipendente dagli altri.

Quando sentiamo questa dipendenza, come possiamo passare da un’integrazione forzata un’integrazione positiva?

Risposta: Non c’è nulla che possiamo fare. Possiamo solo imparare dall’esempio dell’antico Egitto. Anche lì tutto avvenne attraverso i colpi, attraverso le dieci piaghe egiziane.

Immagina che se non ci sia il Coronavirus allora ci sarà qualcos’altro. Diciamo che viviamo serenamente come facevamo due mesi fa.

E all’improvviso comincia una guerra in Africa o in America Latina, non importa dove, a causa della quale l’estrazione di qualche materia prima, per esempio qualche metallo raro, si ferma. A causa della produzione di quei soli due paesi che si trovano in guerra, l’intera economia si può fermare. Cosa faremo allora?

Tutti i governi cominceranno a perseguitare questi due paesi che combattono fra loro e che hanno fermato l’esportazione di materiali necessari al mondo intero. Il mondo scoprirà nuovamente la dipendenza globale e dovrà adottare misure che assicurino relazioni buone e regolari tra tutti. Altrimenti non ci sarà nulla.

Commento: Wikipedia, comunque, dà la seguente definizione di interdipendenza: “In una relazione interdipendente si presume che tutti i partecipanti si influenzino reciprocamente a livello emotivo, economico, ambientale, morale ed in altri modi”. In altre parole, la dipendenza non è solo fisica ma anche morale.

La mia risposta: Sì, si manifesta a tutti i livelli.

Domanda: Significa che nella società esiste una mancanza di comprensione di questa dipendenza?

Risposta: Questa è la cosa principale. Questo è il motivo per cui quando vogliamo rovinarci la vita a vicenda, cessiamo gli scambi commerciali, persino a nostro discapito, solo per essere sicuri che per gli altri sarà ancora peggio.

Domanda: Quale genere di dolore pensi che le persone provino oggi? In che modo il virus influenza le persone? In che stato è l’umanità?

Risposta: Oggi le persone non sentono ancora la piena essenza di questo problema. Lo digeriscono ma, per così dire, lo stanno ancora soffocando; non sono veramente preoccupate….“Bene, certamente c’è un virus. Bene, su 100 milioni di persone ne sono morte 100. E allora?”. Vedi, questa portata non può impressionare il mondo.

Commento: Fu lo stesso in Egitto, anche quei colpi cominciarono lentamente, tuttavia, abbiamo la possibilità di tornare in noi.

La mia risposta: Sì. Diffondendo il metodo della connessione integrale possiamo spiegare che tutto questo può essere fermato.

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Dalla trasmissione di KabTV “Il Coronavirus sta cambiando la realtà”, 12/03/2020

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Rivolgiti alla legge della Natura

Domanda: Come ci si può rivolgere ad una forza perfetta, immutabile, alla legge della natura, in modo che Egli ci dia qualcosa per cambiare?

Risposta: Ci si può rivolgere a Lui con un’unica richiesta: che Egli ci aiuti a vedere il mondo in modo corretto. Allora non ci saranno più problemi.

Se noi chiediamo davvero a Lui, Egli farà qualunque cosa per fare in modo che questo mondo diventi un luogo molto amaro e molto difficile per noi, in modo da confonderci.

Man mano che avanziamo e ci sviluppiamo, otteniamo sempre più ostacoli. Dunque abbiamo sempre più motivi per rivolgerci al Creatore.

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Dal programma di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 24/11/2019

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La saggezza della Kabbalah: la chiave delle leggi della natura

Domanda: Perché la natura ci ha creati egoisti ed opposti ad essa? Qual è lo scopo di questo?

Risposta: La ragione di questo è che, proprio a causa del nostro egoismo, diventiamo consapevoli di quanto terribili siamo come creature.

Sorge la domanda: Se vediamo che il nostro egoismo è l’unico ostacolo al raggiungimento di una vita eterna e perfetta, come possiamo correggerlo? Come, con l’aiuto dell’ego, possiamo cambiare noi stessi, la società, l’ambiente…tutto?

A questo punto, emerge la necessità di cambiare realmente noi stessi. Esistono molti metodi, teorie e idee diverse su questo argomento, inclusi quelli religiosi e non religiosi, mistici, orientali, ecc.

Uno di questi metodi è la saggezza della Kabbalah. Si distingue abbastanza da tutto il resto perché è apparsa molto tempo prima, circa 6000 anni fa. Secondo la Kabbalah, c’era un uomo di nome Adamo. Fu il primo a comprendere l’intera matrice, l’intero sistema della natura e svelò il suo piano, il suo inizio, il suo corso e la sua fine.

Adamo ha gettato le basi per la scienza della Kabbalah. I suoi studenti erano Sim, Ham, Yaphet e altri che furono descritti allegoricamente nella Torah. Continuarono a sviluppare questa scienza fino ad Abrahamo nell’antica Babilonia.

La Kabbalah parla di come unirsi al di sopra di se stessi, al di sopra del proprio egoismo. In questo caso, inizieremo a sentire il potere generale della natura, il suo quadro generale. Diverrà chiaro che la natura è eterna, perfetta, infinita e, soprattutto, integrale e completa.

Se la trattiamo così, allora iniziamo a svelare le sue vere leggi, la sua vera forma. Dopotutto, oggi non la sentiamo. In realtà non lo sappiamo e non lo vediamo.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 7/02/2019

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Spingere verso la rivelazione dello scopo della creazione

Domanda: Il significato della vita, dal punto di vista della Kabbalah, è la rivelazione del Creatore all’interno di una persona proprio quando essa esiste in questo mondo, in questo corpo, cioè quando conduce una normale vita umana?

Risposta:

Domanda: Questo viene sentito come un grande piacere? Dopotutto, è scritto in tutte le fonti kabbalistiche che lo scopo della creazione è di portare piacere agli esseri creati.

Risposta: Si, ma portare piacere attraverso cosa? Attraverso la rivelazione del Creatore.

Domanda: Quindi, significa che il Creatore, la natura, inizialmente ci sviluppa in modo da portarci dai piaceri di base superficiali ai piaceri sociali?

Risposta: Tuttavia, muovendosi dai piccoli piaceri ai più grandi, una persona attraversa la sofferenza.

Domanda: E’ la sofferenza che diventa una spinta verso la rivelazione dello scopo della creazione?

Risposta: Sì. Il sentimento di mancanza che ha…il bisogno di rivelare di più, di capire di più e di sentire di più, la spinge in avanti.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 14/01/2019

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