Le ragioni della comparsa de Il Libro dello Zohar

Domanda: Il Libro dello Zohar è un commentario alla Torah, perché è stato necessario scriverlo?

Risposta: Sono cambiate le circostanze. Ci sono state tappe nelle quali i gruppi di kabbalisti, che si trovavano inizialmente in uno stato di realizzazione relativamente completo, vale a dire che si elevavano gradualmente dall’inizio della creazione dell’egoismo al suo sviluppo, durante il Secondo Tempio, caddero. Il Libro dello Zohar fu scritto nel II secolo d.C., quando già era avvenuta la caduta. Non c’erano gruppi, né nazioni, non c’era nulla chiamato santità, cioè, nessuna sensazione, almeno, di un po’ di unità. Tutto era stato distrutto, schiacciato, diviso. Era necessaria una tecnica per completare questo periodo oscuro di sofferenza, chiamato esilio, che deve concludersi con la correzione.

Il Libro dello Zohar è destinato al nostro tempo, un periodo lontano dalla sua scrittura attraverso un esilio di duemila anni, perché da qui in avanti, iniziamo a fare quello che c’è scritto, cioè, correggere noi stessi.

Nella nostra generazione, abbiamo ricevuto il Commentario Sulam su Il Libro dello Zohar. Per questo possiamo rivelare la saggezza della Kabbalah ed iniziare a capire quello che i grandi kabbalisti, Rabbì Shimon e i suoi allievi, hanno detto duemila anni fa.

Domanda: Vuol dire che senza il commentario scritto dall’ultimo kabbalista del XX secolo, Baal HaSulam (Yehuda Ashlag) è impossibile capire lo Zohar?

Risposta: Sì, è impossibile. Per questo è apparso.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti base di base della saggezza della Kabbalah”, 18/12/2018

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