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La discesa è una spinta per avanzare

Domanda: Lei ci hai detto che se uno avanza da solo, può evitare le discese. Che cosa significa avanzare da soli?

Risposta: Se ritieni che ogni riempimento sia insufficiente e cerchi immediatamente una nuova fonte di soddisfazione, sentirai il vecchio riempimento come una mancanza, come una specie di discesa.

Supponiamo che io voglia acquisire alcune grandi conoscenze. Salgo continuamente, sforzandomi costantemente per questo, ma non le raggiungo. Quindi, ho bisogno di realizzare quel grande livello prezioso che voglio raggiungere per me stesso.

E poi considererò tutti i gradi intermedi, anche se percepisco qualcosa in essi, incompleti, perché questa realizzazione non mi riempirà ma mi incoraggerà solo ad andare avanti.

Domanda: Ci sono discese dalle quali è impossibile risalire?

Risposta: No. Il Creatore non si comporta così. Al contrario, aiuta ogni persona a risollevarsi.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 27/03/2019

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Il virus non distingue tra nazionalità e colore della pelle

Il Coronavirus opera senza riconoscere confini e differenze sociali. Non distingue nazionalità o colore della pelle: nero, bianco, giallo, rosso. Il sistema umano nei confronti della natura è come fratelli, diversi l’uno dall’altro, in relazione alla propria madre. La madre ama tutti.

Noi non lo vediamo con i nostri occhi egoistici e dobbiamo correggere la nostra visione. La correzione sta nel cambiare completamente la natura della connessione tra le persone in aiuto reciproco integrale. Se ciò non accade, ci aspetta una serie di continui colpi della natura, che tuttavia ci costringeranno a trarre le giuste conclusioni.
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Dalla conversazione con David Blumenfeld, 25/03/2020

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Perché vediamo un mondo distorto?

Domanda: Ho sentito dire che una persona percepisce la realtà e il mondo come una vera distorsione. È vero?

Risposta: Sì, certo. Noi percepiamo tutto solo nei nostri organi sensoriali e poiché sono distorti, non corretti e frammentati allora, naturalmente, anche il mondo appare così.

Il fatto è che il mondo che ci circonda è perfetto, ma noi non lo percepiamo come perfetto perché lo sentiamo nei nostri organi sensoriali in frantumi e difettosi. Quindi non possiamo dire nulla del mondo stesso, ma solo del modo in cui lo percepiamo.

Il nostro metodo consiste nel correggere la nostra percezione. Quindi vedrò il mondo come perfetto nella misura in cui mi correggerò. Non serve altro. Non ho bisogno di correggere il mondo. Al contrario, nella Kabbalah, è considerata una mossa completamente sbagliata. Guarda, attraverso la storia dell’umanità, come sono esistite le persone in passato, e come invece, attualmente, cercano la correzione del mondo.

Tuttavia, se ci avvicinassimo al mondo come ci viene consigliato dalla saggezza della Kabbalah, correggendoci, vedremmo che, apparentemente, il mondo che ci circonda è ideale, perfetto, infinito ed eterno. Non c’è altro da fare se non correggere noi stessi.

Pertanto, l’intera saggezza si basa sul dare alla persona i consigli su come correggersi. Come rendersi corretti, integri. Altrimenti affonderemo in problemi ancora più grandi e in una percezione errata del mondo.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 15/09/2019

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In tempi di problemi su scala globale

Domanda: Il virus influenza solo il livello animato, il nostro corpo biologico, per poter cambiare il nostro atteggiamento a livello “umano”, cioè a livello spirituale, psicologico?

Risposta: Sì. Il fatto è che la più alta connessione tra le persone è emotiva: le loro relazioni reciproche e le intenzioni di una persona con un’altra.

Se queste intenzioni sono buone, mirate alla connessione, la natura si sposta al suo stato integrale assoluto e poi, naturalmente, tutto va bene. Le persone vedono solo l’assistenza della natura, per quanto le loro azioni sono buone.

Tuttavia, se stabiliscono relazioni sempre più egoistiche fra loro al fine di trarre profitto a spese degli altri e persino danneggiare gli altri, allora ovviamente la natura si manifesta in modo opposto nei loro confronti.

È qui che arrivano tutti i tipi di problemi biologici, come questo virus. Possono anche essere problemi ambientali, guerre o qualsiasi cosa a qualsiasi livello: inanimato, vegetale, animato o umano.

La cosa principale è disperdere. Come è scritto, “Disperdere i malvagi; meglio per loro e per il mondo “. Le persone si mantengono a una certa distanza l’una dall’altra per trarre gradualmente la conclusione corretta e ricominciare a connettersi, ma in modo positivo.

Domanda: Quindi la natura ci ha integrato con la forza e ora in qualche modo ci isola gli uni dagli altri attraverso i cataclismi? Stai dicendo che secondo la Kabbalah questo è come la natura ci influenza?

Risposta: Assolutamente si. Questo è ciò che è accaduto nel corso della storia a partire dal peccato di Adamo, quando esisteva un unico sistema, che poi si frammentò in molte parti. Ora dobbiamo riconnetterle interagendo correttamente fra noi.

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Dalla trasmissione di KabTV “Il Coronavirus sta cambiando la realtà”, 12/03/2020

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Le ragioni della comparsa de Il Libro dello Zohar

Domanda: Il Libro dello Zohar è un commentario alla Torah, perché è stato necessario scriverlo?

Risposta: Sono cambiate le circostanze. Ci sono state tappe nelle quali i gruppi di kabbalisti, che si trovavano inizialmente in uno stato di realizzazione relativamente completo, vale a dire che si elevavano gradualmente dall’inizio della creazione dell’egoismo al suo sviluppo, durante il Secondo Tempio, caddero. Il Libro dello Zohar fu scritto nel II secolo d.C., quando già era avvenuta la caduta. Non c’erano gruppi, né nazioni, non c’era nulla chiamato santità, cioè, nessuna sensazione, almeno, di un po’ di unità. Tutto era stato distrutto, schiacciato, diviso. Era necessaria una tecnica per completare questo periodo oscuro di sofferenza, chiamato esilio, che deve concludersi con la correzione.

Il Libro dello Zohar è destinato al nostro tempo, un periodo lontano dalla sua scrittura attraverso un esilio di duemila anni, perché da qui in avanti, iniziamo a fare quello che c’è scritto, cioè, correggere noi stessi.

Nella nostra generazione, abbiamo ricevuto il Commentario Sulam su Il Libro dello Zohar. Per questo possiamo rivelare la saggezza della Kabbalah ed iniziare a capire quello che i grandi kabbalisti, Rabbì Shimon e i suoi allievi, hanno detto duemila anni fa.

Domanda: Vuol dire che senza il commentario scritto dall’ultimo kabbalista del XX secolo, Baal HaSulam (Yehuda Ashlag) è impossibile capire lo Zohar?

Risposta: Sì, è impossibile. Per questo è apparso.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti base di base della saggezza della Kabbalah”, 18/12/2018

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Io e la morte

Domanda: La nostra mente si rifiuta di accettare l’inevitabilità della morte. Quando qualcuno riceve una notizia che lo collega personalmente alla morte, qualcosa gli suggerisce che questa informazione non è affidabile. A volte possiamo prevedere la morte altrui ma quasi sempre ci sbaglieremo nel prevedere la nostra.

Gli esperti dicono che inconsciamente noi ignoriamo i fatti e percepiamo noi stessi come persone che avranno una lunga vita, se non eterna. Perché ci sentiamo così?

Risposta: Questo avviene perché nessun essere vivente può o dovrebbe capire mai che è mortale. Tutto in questo mondo ci dovrebbe spingere in avanti. Noi dobbiamo creare, fare e lasciare qualcosa dopo di noi.

Domanda: Ammettere la propria mortalità, temere la morte, può avere degli effetti su di noi?

Risposta: La paura della morte è la paura di non esistere. Come posso immaginare un mondo in cui non esisto? Questo è un terribile rifiuto dell’egoismo.

Che cos’è il mondo? Sono io che esisto, io conosco il mondo, lo capisco e lo percepisco. Io sono al suo interno, nel suo centro. Ma poi io scompaio all’improvviso.

Cosa resta nel mondo? Io lo posso percepire solo tramite i miei sensi. Se non esiste un “io” allora è la fine di tutto. Il nostro ego non può concepire il fatto che il mondo può esistere senza di lui.

L’unica soluzione è spiegare alla gente che il mondo è eterno, senza limiti e perfetto. È del tutto differente dal modo in cui noi lo percepiamo. Per vederlo diversamente, ci dobbiamo elevare al livello della qualità dell’amore e della dazione.

Domanda: Significa che ci libereremo e ci innalzeremo al di sopra del nostro egoismo?

Risposta: Sì. Noi lo vedremo nella qualità opposta all’egoismo.

Il fatto che siamo stati creati in una particolare qualità non ci dovrebbe limitare. Dobbiamo vedere il mondo in modo diverso, multilaterale. Allora saremo in grado di vedere il mondo e noi stessi in una qualche forma di connessione.

Domanda: Sta dicendo che se mi elevo al di sopra del mio egoismo, io raggiungerò la qualità dell’amore e della dazione e che vedrò il mondo come eterno? Dunque diventerò eterno pure io?

Risposta: Sì.

Domanda: Dunque ne consegue che la morte non esiste?

Risposta: La morte non esiste nella qualità della dazione.

Domanda: Le persone giungeranno a percepirsi come eterne?

Risposta: Sì, la scienza della Kabbalah ci spiega questo. Possiamo realizzare tutto questo solo se ne abbiamo il desiderio.
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Dal programma di Kab TV “Le notizie con Michael Laitman”, 24/10/2019

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