Il centro della decina è il vaso spirituale

Io non devo cancellare i miei sentimenti come se non esistessero. Se faccio di me stesso uno zero assoluto per non pensare affatto a me, allora distruggo l’intera profondità del desiderio. Al contrario, io ho bisogno di elevarmi al di sopra del mio egoismo. Altrimenti, ne risulta che io sono uno zero e quindi il Creatore è un po’ più dello zero e niente di più.1

Non è sufficiente decidere semplicemente che non c’è nessun altro oltre al Creatore. Ci vuole la forza speciale della fede per elevarmi un po’ al di sopra di me. Altrimenti posso dire quanto voglio che non vi sia nessun altro oltre alla forza superiore, ma questo non mi aiuterà. Io attribuirò comunque tutto a me stesso o agli altri.

Pertanto, noi ci sforziamo di connetterci tra di noi al centro della decina, nel punto in cui ciascuno si annulla verso gli altri, verso la connessione e verso il Creatore. Pertanto, noi attiriamo gradualmente la luce riformatrice che compie questa azione su di noi.2

Ognuno di noi proferisce solo parole belle e corrette, ma non colleghiamo le nostre inclinazioni al Creatore e, quindi, non possiamo offrirgli il nostro desiderio comune (Kli), per dargli l’opportunità di rivelare se stesso e di gioire. I nostri desideri non si connettono e, pertanto, non possono rivelare il Creatore. Individualmente, tutto è corretto, ma non c’è abbastanza connessione.

Dieci persone si siedono insieme e ognuna di esse parla dal cuore, ma non siamo connessi l’uno con l’altro. Il problema è che noi non connettiamo la nostra aspirazione al Creatore e la nostra connessione reciproca, non vediamo che sono la stessa cosa. La connessione corretta tra di noi è la connessione con il Creatore.

Dovremmo cercare di avvicinarci sensorialmente all’amico e all’interno di questa connessione di immaginarci il Creatore, la qualità della dazione e dell’amore che io voglio scoprire tra me e il mio amico. Finora, al contrario, c’è stata una barriera tra di noi: la frammentazione invece della connessione, l’odio invece dell’amore.

Dobbiamo connettere tutto questo insieme: l’adesione con il Creatore, la rivelazione che non c’è nessun altro oltre a Lui, la connessione tra gli amici e la fede al di sopra della ragione. Tutto si connette all’adesione tra noi e al Creatore.

Con ciascuna delle nostre azioni nel pensiero e nel desiderio, dobbiamo attrarre, invitare il Creatore a controllarci, provare a sentire e scoprire il Suo governo. Dobbiamo pianificare i nostri pensieri e le nostre azioni in modo che siano mirati alla rivelazione del governo del Creatore su tutto ciò che sta accadendo. Tale azione è chiamata comandamento.

La nostra aspirazione al centro della decina è diretta esattamente in modo tale che attraverso i nostri sforzi comuni vorremmo farci governare dal Creatore.3

Gradualmente, inizieremo a rivelare che all’interno della decina esiste un certo concetto. In precedenza non pensavamo né volevamo rivelarlo, ma ora vediamo quanto sia importante, cioè che questo sia il centro, l’obiettivo principale del nostro lavoro. Il centro della decina è il Tempio, il vaso spirituale. Ognuno individualmente non è un Kli, mentre lo siamo tutti noi insieme, connessi correttamente e diretti a dare al Creatore. Nella misura in cui desideriamo raggiungere questo centro, inizieremo a sentire da esso come il Creatore ci sta gestendo.4

Desiderando ardentemente il centro della decina, noi ci rivolgiamo al nostro stato corretto che esiste già davanti a noi, il futuro buono che ci sta davanti. Nella misura in cui ci sforziamo di immaginarlo nel modo più giusto e corretto possibile e desideriamo ardentemente raggiungere questa connessione con amore e aiuto reciproco, noi entriamo nella prossima struttura, nel quadro futuro. È così che avanziamo passo dopo passo, livello dopo livello.

Proviamo ad immaginare lo stato corretto e chiediamo al Creatore di correggere la nostra direzione. Il Creatore è il nostro principale aiuto. L’intero percorso è già aperto fino alla fine della correzione, ma dobbiamo attraversarlo in modo da sentire quanto abbiamo bisogno del Creatore. Tutte queste fasi sono solo i mezzi, la ragione per rivolgersi a Lui. Unendoci a Lui per il nostro progresso, realizziamo correttamente la correzione.

Pertanto, l’obiettivo principale non è lo stato futuro in sé, ma la connessione con il Creatore che è necessaria per raggiungerlo. Lo stato in se stesso è solo la ragione, dopo tutto, non ho bisogno di questo stato ma ho bisogno del Creatore.5

Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 22/11/2019, “Il centro della decina”

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