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Tutti devono unirsi al movimento verso il Creatore

L’intero universo è strutturato in cerchi concentrici, a partire da quello più interno, nel quale ci sono le persone che hanno ricevuto un risveglio verso l’adesione al Creatore. Esse capiscono che è necessario connettersi le une con le altre perché, solo all’interno di un desiderio comune, dentro alla nostra connessione, si può rivelare il Creatore; quindi tutto è costruito sulla connessione.

Per primi ci sono gli individui con il “punto nel cuore” che arrivano a questa connessione, le persone che bramano la rivelazione della forza superiore che si manifesta nella connessione. Poi ci sono molti altri cerchi esterni, strati. Il nostro gruppo è nel centro; ha ricevuto un grande dono dall’alto: il desiderio di avvicinarsi al Creatore. È nostra responsabilità portare avanti questa azione e avvicinare maggiormente gli altri cerchi a Lui.

Il cerchio più interno deve correggere se stesso annullando il suo egoismo; gli altri cerchi, non hanno bisogno di cambiare la loro natura. Tutto dipende dal cerchio più centrale, nel suo sentire risiede l’obbligo di portare a termine il proprio ruolo, ad esso è dato il desiderio di adempiere allo scopo della Creazione. Solo esso ha ricevuto questo desiderio, non gli altri, e quindi ha il dovere di adempiere alla sua missione.

Non possiamo lamentarci delle altre persone, degli altri cerchi, perché ogni cerchio agisce in base al desiderio in esso risvegliato. Quindi siamo obbligati a realizzare il nostro desiderio interiore, per conseguire il Creatore, come pure aiutare gli altri cerchi che non hanno questa mancanza e collegarli allo scopo dell’intera creazione.

Questi due movimenti, uno diretto verso l’interno e l’altro verso l’esterno, sono stati svolti anche in occasione dei due recenti congressi: il congresso nel deserto e il grande congresso a Tel Aviv. Queste due azioni sono interdipendenti perché la nostra connessione deve essere edificata con lo scopo di portare tutta l’umanità alla connessione col Creatore.

Perciò, lavorare sulla connessione interna è solo una preparazione, un risultato che porteremo all’esterno per connetterci con il mondo intero, con tutte le genti. Non cerchiamo di contagiarli con il nostro desiderio, ma, semplicemente, vogliamo mostrare ad ogni cerchio in Israele e nel mondo come noi agiamo e risvegliarli un po’. Ogni cerchio agirà in base al desiderio che si risveglia in esso.

Non ha importanza che questo desiderio, di adesione al Creatore e di equivalenza della forma, sia indotto in modo indiretto. Tuttavia, il Creatore, risveglia la crisi nel mondo che è avvertita in modo diverso da ogni cerchio. Il nostro compito è di spiegare a tutti i cerchi, come sia possibile elevarsi sopra la crisi globale, in accordo al grado di desiderio di risveglio di ogni cerchio. 1

Ogni persona, per certi versi, dovrebbe appartenere al movimento generale verso il Creatore, e non solo quelli che studiano la saggezza della Kabbalah, in base al loro desiderio interiore. È sufficiente che le persone che non hanno questo desiderio interiore, sentano la crisi e realizzino che è causata dalla mancanza di connessione tra noi e la forza superiore. Questa consapevolezza è già sufficiente per includerle nell’intero processo.

Ogni cerchio è obbligato, sulla base del proprio desiderio, a partecipare alla connessione dell’umanità e alla sua connessione alla forza superiore. L’incarico di ogni singolo cerchio è realizzare il proprio desiderio naturale in vita e puntare alla connessione con gli altri cerchi e con la forza superiore che controlla tutti.

Il cerchio interno svolge questo compito nelle intenzioni, il cerchio esterno, nelle azioni, ognuno in base al proprio desiderio. Anche quelli che protestano e resistono. Anch’essi partecipano al processo globale con la loro azione, portando a termine quel lavoro, senza il quale non si potrebbe raggiungere l’obiettivo. Dopotutto, nella loro resistenza, aiutano a determinare accuratamente la direzione all’obiettivo. 2

Dalla prima parte della Lezione Quotidiana di Kabbalah 12/12/2019, Scritti di Baal HaSulam “Introduzione al Libro dello Zohar”
1 Minuto 1:10
2 Minuto 12:30

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Vai oltre il tuo ego

Nota: Lei ha detto che una persona fa esperienza istintiva del primo amore verso i 12 anni o anche prima. Poi si prova per la prima volta amore per i propri figli. Tutto questo per sentire il modello in se stessi, su come relazionarsi correttamente ai nostri vicini, a tutta l’umanità.

Il mio commento: Sì e poi al Creatore.

Domanda: Queste relazioni sono simili?

Risposta: Ogni volta emergono ad un livello differente.

Se parliamo dell’amore dei bambini o dell’amore per i bambini, o dell’amore per la famiglia, allora questo è il naturale amore che esiste in tutti quanti come un germoglio, e ognuno ha bisogno di svilupparlo.

Se parliamo di amore per gli estranei, questo va oltre la struttura del nostro egoismo. Il nostro egoismo include una sorta di campo: “questo è mio, e anche questo e questo…”

Qualunque cosa sia mia, la amo, l’attraggo, l’adoro. Non adoro altro che ciò che persegue lo scopo del mio egoismo. All’opposto, se non mi serve, non voglio vederla vicino a me.

Quindi, lavorare su se stessi, qui è necessario. Qui devo vedere che va oltre il mio egoismo. In pratica, al di fuori di esso c’è il Creatore. Quando comincio a relazionarmi con ciò che esiste oltre il mio egoismo, mi relaziono al Creatore. Quindi, devo determinare la mia attitudine al Creatore e, in base a ciò, relazionarmi ad ogni cosa che si trova fuori dal mio egoismo.

Domanda: Possiamo dire che se una persona ha un grande ego, la sua struttura è limitata? Non sente neppure la famiglia come sua?

Risposta: Sì, ma questo non significa che non possa andare oltre il proprio ego. Forse, al contrario, in questo modo una persona è spinta ad avanzare, dato il riconoscimento del male.

Il nostro avanzamento si basa su contrazioni ed espansioni: inalazione-esalazione, esalazione-inalazione. Quindi, se una persona ha un grande egoismo, e non sente nient’atro che se stessa, sebbene forse, neppure se ne renda conto, questo la muove verso più profondi conseguimenti del Creatore.

I grandi kabbalisti, prima della loro correzione, sono stati veramente molto egoisti.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 01/01/2019

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