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Kabbalah e Torah

Nota: Si dice che la Kabbalah sia un’”acrobazia”, che bisogna studiarla solo dopo aver studiato la Torah, il Talmud e le altre fonti primarie.

Il mio commento: I kabbalisti hanno scritto che questo dipende solo dalla persona. Se essa non ha una brama per la spiritualità, allora lasciala studiare tutto in ordine, a partire dalla Torah sino al Talmud e così via, cioè al livello in cui lei è attratta e sente che non ha bisogno di altro. Se una persona ha dall’inizio un forte desiderio di conoscenza del Creatore, allora arriva immediatamente alla Kabbalah.

Domanda: Non vi è alcun divieto al riguardo?

Risposta: No.

Domanda: E’ questa l’opinione dei kabbalisti? Altri dicono che c’è un divieto.

Risposta: Gli altri possono parlare. Cosa capiscono loro di questo? La Torah ci viene data per comprendere il Creatore. Questa è la sua proprietà, la sua forza, il suo obiettivo. Dobbiamo ritornare al Creatore, a quello stadio. Se qualcuno crede di non avere la forza o il desiderio per questo, allora lascialo semplicemente studiare ciò che stanno studiando gli altri, niente di più. Una volta ho portato 40 studenti al mio insegnante e tutti abbiamo studiato solo il materiale kabbalistico.

Domanda: E lui non vi ha richiesto la conoscenza della Torah?

Risposta: Mai.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 29/01/2019

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Una danza con il Creatore

Baal HaSulam, “La libertà dal desiderio“: La via della Kabbalah consiste nel fare affidamento sulle menti di coloro che hanno già raggiunto l’obiettivo finale, come se fosse la nostra esperienza di vita. … Quindi, la legge della vita in comune è considerata una delle leggi della natura e dobbiamo osservarla con grande cautela. Questa legge deve sviluppare la realizzazione di: amore per sé come male e amore per gli altri come bene, perché questo è l’unico modo per amare il Creatore.

L’essenza di tutte le tecniche spirituali è di capire il Creatore, comprenderlo. Ma solo la scienza della Kabbalah ci conduce a questo perché rivela come il Creatore agisce su di noi, come dobbiamo rispondere a Lui, e attraverso questa interazione a due vie: “Lui è per me, io sono per Lui”, stabilire una costante connessione, come in un tango in cui due persone ballano all’unisono.

Tale danza, quando cioè entriamo nella piena integrazione con il Creatore, è chiamata la “danza della sposa”, in cui ciò che viene da Lui a me e ciò che viene da me a Lui sono completamente inclusi l’uno nell’altro.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 17/12/2019