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La Torah è il linguaggio del programma dell’umanità

Il libro dello Zohar, “BeHaalotecha” [Quando monti le candele], articolo 58: Guai a chi dice che la Torah viene a raccontare storie letterali e parole non educate come quelle di Esaù e Labano. Se così fosse, anche oggi possiamo trasformare le parole di una persona non educata in legge, e persino più bella della loro. E se la Torah indica questioni mondane, anche i governanti del mondo condividono tra di loro cose migliori, quindi seguiamole e trasformiamole in legge allo stesso modo. Tuttavia, tutte le parole della Torah hanno un significato più alto.

Il fatto è che si possono scrivere romanzi più affascinanti della Torah. Ma essa presenta una storia completamente diversa, che è codificata.

Ogni lettera, ogni parola, tutto ciò che appare nella Torah dalla prima lettera “Bet – ב” all’ultima lettera “Lamed – ל” è un codice. La parola “lettera” tradotta dall’ebraico significa “segno”. Cioè, ci sono alcuni segni che si susseguono in una sequenza.

La Torah non è divisa in parole. Non ci sono segni di punteggiatura: punti, virgole, trattini, ecc. Essa è rappresentata in una sola frase, dall’inizio alla fine, senza alcuna divisione o intervallo. In questo senso, il linguaggio della Torah è un po’ come il linguaggio del computer. È il linguaggio del programma dell’umanità, che deve essere realizzato.

Ogni lettera della Torah è un segno che una persona deve esprimere in se stessa, nelle sue proprietà. Cosa significa leggere correttamente la Torah? Prendere ogni segno, ogni lettera e formattarsi in base ad essi: un formato, un secondo formato, un terzo.

Successivamente, io attraverso determinati stati. Sono questi gli stati che ho sperimentato dall’inizio della Torah fino alla sua fine e che di me formano un Adamo, un essere umano, che è completamente simile al Creatore.

La Torah è il programma in base al quale ogni persona, che lo legge correttamente, è come se cesellasse ogni lettera nel proprio desiderio egoistico. Quindi questi desideri vengono gradualmente trasformati in proprietà altruistiche, azioni e stati e una persona raggiunge la sua completa somiglianza con il Creatore.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 18/12/2019

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Due forze nell’universo

Domanda: I kabbalisti scrivono che la relazione tra i sessi è alla base dell’universo. Gli esseri umani sono divisi in uomini e donne perché esistono il Creatore e gli esseri creati?

Risposta: Sì. Le due forze dell’universo – la forza della dazione e la forza della ricezione – si manifestano nella materia sotto forma di uomo e donna.

Domanda: Quindi l’essenza maschile è la forza della dazione e l’essenza femminile quella di ricezione?

Risposta: Sì ma questa è una condizione fine a se stessa. In linea di principio, sotto l’aspetto delle forze, questo è sicuro: la forza maschile dà e quella femminile riceve. Tuttavia, quando si tratta di ricevere e dare, non vuol dire che la forza femminile è sintonizzata solo con la qualità egoistica della ricezione e quella maschile con la qualità altruistica della dazione.
In ogni persona esistono entrambe le forze: tanto quella maschile quanto quella femminile.
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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 31/12/2018

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