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L’evoluzione dei desideri – 12′ Parte

Dove ci porta la saggezza della Kabbalah?

Senza usare mezzi termini, sappiamo che la natura di tutti è quella di usare la vita di tutte le altre creature del mondo per il proprio beneficio. Ogni cosa che la persona dà al vicino è fatta solo forzatamente, per coercizione. (Baal HaSulam, “La Pace nel Mondo”).

Domanda: Baal HaSulam scrive che tutti usano gli altri in diversi modi. Solo il 10% delle persone ha un orientamento altruistico. Tuttavia, come sottolinea Baal HaSulam, sono altruisti egoisti, agiscono cioè per amor proprio.

A che cosa ci vuole condurre la Kabbalah?

Risposta: Prima di tutto la Kabbalah ci insegna com’è la nostra natura: siamo estremamente egoisti a tutti i livelli. Ma non abbiamo bisogno di correggerci ai livelli inanimato, animale e vegetale perché non siamo in grado di farlo.

Abbiamo bisogno di correggerci solo al livello umano, cioè, nella società. Dobbiamo creare una società in cui si sia armoniosamente connessi l’un l’altro, sostituendoci e supportandoci.

Solo in una rete di connessione gli uni con gli altri, nella corretta comunicazione fra noi, possiamo andare al di sopra dell’egoismo. E dopo, tutti gli altri livelli dell’egoismo – inanimato, vegetale e animale, raggiungeranno il livello umano.

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Dalla trasmissione di Kab TV “Concetti di base della Saggezza della Kabbalah”, 03/12/2018

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New Life n.226 – L’importanza di avere sempre un atteggiamento positivo – 2′ Parte

New Life n.226 – L’importanza di avere sempre un atteggiamento positivo – 2′ Parte
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Tal Mandelbaum ben Moshe

Riepilogo:
Solo la giusta connessione con l’ambiente circostante può dare alle persone la sensazione che tutto vada per il meglio. Se l’obiettivo di ogni persona è il bene comune, le persone possono interpretare ogni cosa come un’opportunità per portare beneficio al prossimo migliorando la connessione con gli altri. La vita è una meravigliosa opportunità per trasformare la sofferenza in gioia per tutti.

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Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.226 – L’importanza di avere sempre un atteggiamento positivo – 2′ Parte”, 03/09/2013

La Kabbalah e le altre credenze – 2′ Parte

Il Creatore è una costante in continua evoluzione

Nota: La maggior parte delle pratiche spirituali afferma che il Creatore cambia la Sua attitudine verso una persona a seconda del comportamento della persona. Sulla base di questo, sono state stabilite molte diverse pratiche che discutono su come interagire con il Creatore.

La Kabbalah ci dice che il Creatore è una forza o una legge della natura che non cambia mai atteggiamento nei confronti della persona.

Il mio commento: Il Creatore è una costante immutabile. Siamo noi che cambiamo e ci sembra che il mondo stia cambiando rispetto a noi. In realtà, il mondo è il mio riflesso e io sono l’unico che cambia.

Domanda: Ma vediamo che a volte la forza superiore ha un effetto positivo su di noi e a volte questo effetto è negativo. Da cosa dipende questo?

Risposta: Questo avviene perché sto cambiando e la forza chiamata Creatore è costante. L’assoluto non può cambiare perché è perfetto. È la proprietà della bontà assoluta, della connessione ultima, dell’amore assoluto.

Io sto cambiando e, a seconda dei miei cambiamenti in relazione al Creatore, mi sembra che sia Lui a cambiare; quindi, lo vedo a volte buono e talvolta cattivo.

Ad esempio, una madre ama suo figlio sempre nella stessa maniera. Ma se lo chiedi al bambino, ti direbbe: “La mamma oggi è stata cattiva e invece ieri era brava”, questo perché lui sta interpretando il comportamento di sua madre in base alla propria condotta.
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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 17/12/2018

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L’evoluzione dei desideri – 11′ Parte

Un ostacolo all’unione

Baal HaSulam, “Matan Torah” (Il dono della Torah) Articolo 12: ‘Un asino selvaggio deve essere trasformato in uomo’ (Giobbe 11:12), perché quando uno emerge dal seno della Creazione, è completamente sporco e solo, il che significa che una moltitudine di amor proprio è impressa in lui e ogni movimento ruota solo attorno a se stesso, senza uno straccio di dazione per gli altri”.

Domanda: La persona in origine nasce egoista. A quanto ho capito, nella Kabbalah, è la percezione egoistica che deve essere corretta?

Risposta: Questo è un egoismo specifico. Richiede correzione.

Non si tratta di egoismo animale quando tutti istintivamente vogliono assumere una certa postura o fare una sorta di calcolo in modo di stare bene. Questo è un egoismo naturale, non è necessario combatterlo.

I nostri desideri naturali (cibo, sesso, famiglia, ecc.) non sono affatto considerati egoistici. Le persone pensano solo che sia egoismo e che dovremmo combatterlo. Ma questo è sbagliato. Dobbiamo combattere solo contro l’egoismo che non consente la nostra unione, per stare insieme con gli altri in uno stato di amicizia, connessione e amore.

Pertanto, le forze di opposizione che sorgono quando una persona tenta di interagire in qualche modo con altre persone, sono il vero egoismo.

Domanda: Provare piacere a scapito degli altri, usare qualcuno…anche questo è egoismo?

Risposta: Naturalmente, perché queste sono anche le forze che ci impediscono di unirci agli altri.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 03/12/2018

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New Life n.558 – L’odio infondato

New Life n.558 – L’odio infondato

Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

L’odio infondato si è risvegliato e ci logorerà tutti a meno che non impareremo a connetterci al di sopra di esso. Divisioni e squilibri emergono quando le persone cercano di connettersi. Esse scoprono così il rifiuto e la necessità di costruire ponti di amore al di sopra delle differenze. È impossibile connettersi senza la divisione e l’amore può esistere solo di fronte all’odio. Più grande è l’odio e più grande è l’amore che viene costruito al di sopra di esso attraverso l’adesione al principio: “L’amore copre tutti i crimini” (Proverbi 10:12).
Attraverso questo metodo, noi raggiungiamo crescita, equilibrio, felicità, completezza, eternità e il livello della Forza Superiore.

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Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.558 – L’odio infondato”, 19/04/2015

 

 

L’evoluzione dei desideri – 10′ Parte

Cosa determina le intenzioni?

Domanda: La società controlla i nostri desideri. Determina con cosa essi saranno soddisfatti. Solo la forza superiore può cambiare le intenzioni?

Risposta: Anche le intenzioni sono determinate dalla società. Ma se una persona desidera cambiare le proprie intenzioni, contrariamente alla società nella quale essa si trova, cioè non vuole rimanere in quella società, ma vuole elevarsi al di sopra di essa, allora praticamente non ha alcuna opportunità.

Pertanto, la persona deve andare oltre i confini di questa società, rimuovere fisicamente se stessa dalla sua influenza o attrarre l’influenza di un altro potere superiore su se stessa. Allora si può cambiare se stessi. Diversamente la persona fallirà.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 03/12/2018

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L’ebraico è il mezzo per esprimere la conoscenza kabbalistica

Domanda: C’è stato un altro linguaggio nella Kabbalah prima dell’ebraico?

Risposta: No. Sin dal principio, l’ebraico è stato l’unico mezzo per esprimere la conoscenza kabbalistica. Nacque dalla necessità di esprimere le radici spirituali, le parole e le azioni. Esiste per questo unico scopo.

L’ebraico non doveva assolutamente essere utilizzato per conversare nel nostro mondo. Il fatto che oggi in Israele l’ebraico venga usato per scrivere, leggere e comunicare è scorretto. Nel passato non è mai stato utilizzato in questo modo. I testi kabbalistici sono sempre stati scritti in ebraico. Gli altri linguaggi si utilizzavano per tutto il resto, come l’aramaico o il greco antico, ma non l’ebraico.

L’ebraico è un linguaggio fatto puramente di rami, che si utilizza solo per descrivere forze, qualità ed azioni spirituali.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 23/06/2019

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Padronanza sopra lo stato spirituale

Domanda: Quali sono i gradi di padronanza verso il cuore e verso gli stati spirituali?

Risposta: La padronanza verso lo stato spirituale risiede nel dominio dell’egoismo, poiché esso ci separa dalla spiritualità. Possiamo dominare l’egoismo solo con l’aiuto della Luce superiore. Non dipende della nostra forza di volontà, né dalla forza del nostro carattere e neppure dai voti severi dei quali possiamo farci carico.

Tutto dipende da quanto la persona si connette nel gruppo e riesca a dissolversi in esso. In questa misura corrisponderà di più con la Luce superiore, con le proprietà del Creatore e, gradualmente, si avvicinerà a Lui.

Il Creatore non sempre è nascosto. Lo posso rivelare in qualsiasi momento ed Egli sparirà immediatamente affinché io possa andare più lontano e concentrarmi ancora di più su di Lui. Supponiamo che io riesca ad intrappolarLo con le mie nuove proprietà, più corrette, e Lui sparisce ancora, in modo che io un’altra volta mi concentri su di Lui con le mie proprietà, nelle quali ho sviluppato una maggiore sottomissione al gruppo e così via, continuamente.

Se faccio parte di una decina, dobbiamo fare connessioni multiple, in modo che tra di noi appaia un campo uniforme.

Quando ci sforziamo per creare questo campo, il Creatore appare dentro di esso, ovvero, il Creatore è il risultato del desiderio della decina di essere Uno. Questa è la condizione principale.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 09/12/2018

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L’evoluzione dei desideri – 9′ Parte

Che cosa genera un pensiero?

Domanda: A cosa si riferiscono i pensieri: ai desideri o alle intenzioni?

Risposta: Un pensiero sorge quando c’è una contraddizione tra ciò che si desidera e ciò che si ha. La differenza fra il desiderio e ciò che si ha dà origine ad un pensiero. Altrimenti non sorgerebbe.

Se sento ciò che voglio, allora non ho pensieri. Ho un certo tipo di appagamento nel desiderio e basta. Se sento che il mio desiderio è completamente diverso da quello che è in me, adesso, allora la differenza tra il desiderio e la realtà dà origine al pensiero.

Questo pensiero, a sua volta, genera una certa azione: cioè come raggiungere quel vettore di forze che mi porterebbe da questo stato ad uno più desiderabile.

Domanda: Immagina che io sia affamato e che subito riceva un riempimento, in seguito non avrò più pensieri. Se sono affamato e non ho un tale riempimento intorno a me, niente cibo, comincio a pensare a come trovarlo, giusto?

Risposta: Sì, come dissero: “L’amore e la fame dominano il mondo”. L’assenza del desiderio genera pensiero, sviluppo. Perciò è detto: “Ne danno due imbattuti per uno sconfitto”. L’uomo si sviluppa quando riceve punizioni e sofferenze.
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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 03/12/2018

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Qual è l’essenza del corpo?

Domanda: Qual è l’essenza del corpo…quella che ci porta all’interazione reciproca?

Risposta: É la forza comune che ci unisce tutti insieme e ci dona l’esistenza eterna. Noi dobbiamo lasciare l’esistenza individuale, muovendoci dalla sensazione della nostra vita personale, che termina con la morte del corpo, verso l’esistenza della nostra vita comune, quella cioè che inizieremo a percepire come se fluisse fra noi.

Per esempio, nel corpo umano milioni di cellule muoiono durante il giorno mentre altre nascono. Così come una cellula del corpo muore, anche noi, quando moriamo, diventiamo come questa cellula nel corpo comune dell’umanità, che muore e scompare.

Per non svanire nel nulla senza lasciare traccia con la morte del nostro corpo animale, abbiamo bisogno di connetterci con la vita di un corpo comune, il che significa che dobbiamo sforzarci attraverso la connessione tra noi e il Creatore. Questo è ciò che fa la scienza della saggezza della Kabbalah.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 21/07/2019

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