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Cosa determina il futuro di ogni persona?

Domanda: Cosa determina il futuro di una persona?

Risposta: Indubbiamente, tutti sono interessati al futuro. In ogni momento esso irrompe nel presente e si trasforma in presente.

Pertanto il futuro è costantemente connesso a noi e determina il nostro presente. Se sappiamo che qualcosa sta per accadere, anche se non molto presto, lo aspettiamo comunque e il nostro stato presente dipende da esso, in particolare il nostro umore, il nostro atteggiamento nei confronti del mondo e della vita. Pertanto il futuro è un fattore che influenza in modo significativo le nostre vite.

Domanda: È questo ciò che distingue una persona da un animale?

Risposta: Gli animali percepiscono il futuro, ma non nella stessa misura delle persone e non ne vengono molto influenzati.

Il futuro di una persona dipende dal modo in cui si adatta al presente. Dopotutto, in effetti, il futuro non esiste. Se viviamo passivamente, allora determiniamo quale sarà il futuro, cioè dipende dalle altre persone, dalle circostanze e di tutto il resto.

Quando viviamo spiritualmente, non esiste né futuro né presente. In qualche modo noi possiamo parlare del passato, perché eravamo in uno stato in cui il tempo scorreva, stava avvenendo dentro di noi qualcosa di simile. Tuttavia, se io ora sono nel presente, posso chiaramente fare di me stesso un essere creato che non ha futuro.

Nel nostro mondo questo suona molto spiacevole. Dire ad una persona: “Tu non hai futuro”, equivale ad ucciderla. Tuttavia, nella saggezza della Kabbalah, non è così. Tu non hai futuro perché lo creerai da solo, ora.

Vai e fallo, scolpiscilo, disegnalo in una foto ed è quello che sarà. E quando sarà? Quando tu lo vorrai.

Tuttavia, se non c’è passato, presente e futuro, il mondo non esiste e ci viene completamente rappresentato in base alle nostre qualità sullo sfondo bianco della luce superiore, allora qual è il significato della domanda “Cosa determina il futuro di una persona?” Esso dipende dalla persona!

E non solo nel modo in cui noi lo affermiamo pateticamente: “La persona crea il proprio futuro!” No. Il fatto è che ogni persona che conosce questo algoritmo dell’influenzare se stessa, di fatto crea se stessa e il proprio futuro perché i suoi desideri interni creano lei e i suoi desideri esterni – il mondo che la circonda. Pertanto, il futuro dipende solo da lei, così come tutti i suoi elementi e dettagli.

Non è facile arrivare a questo. Tuttavia, ne siamo capaci e un giorno saremo in grado di farlo. Nel frattempo, ci sembra che questa sia solo una fantasia.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 28/04/2019

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Mi ritengo responsabile

La nazione di Israele è un gruppo insolito, perché la nostra connessione non è ad un livello corporeo, quindi è molto instabile.
Apparentemente ci connette in alto, ma non sentiamo connessione tra di noi.
Tutto questo perché il nostro grande ego ci separa gli uni dagli altri. Non c’è una connessione naturale, corporea, mondana, c’è soltanto quella spirituale che esula dai nostri cinque sensi.

Baal HaSulam scrive che soltanto i problemi in comune ci uniscono, come fratelli nella disgrazia. Così sembriamo un mucchio di noci in un sacco, uniti soltanto dall’involucro, che non ci fa disperdere.
Pertanto, la nostra unica speranza è un’educazione pubblica, un movimento verso l’unità nazionale capace di accendere l’amore verso la nazione dentro le persone, così da sentirci un solo corpo tra di noi.

Non dobbiamo sentirci come fratelli nella disgrazia, come facciamo oggi, ma dobbiamo sentire la connessione naturale, eterna che esiste dentro ognuno di noi e da cui non possiamo nasconderci. È la luce superiore che ci mantiene uniti. Altre nazioni sono connesse istintivamente dalla natura stessa, sentono un senso di appartenenza per la loro nazione.
Ma per il popolo di Israele questa connessione richiede la nostra partecipazione e questo dobbiamo prenderlo dall’alto da soli.

Questo amore esisteva tra di noi sin dai tempi di Abrahamo, il fondatore della nazione di Israele. Ma dopo la distruzione del Tempio, e nel corso degli anni, ha cominciato a dissolversi e si è persa completamente durante l’esilio. Dobbiamo costruire quest‘amore adesso, in modo che sia naturale e spirituale. Dopo tutto non c’è amore fisico tra di noi e non vogliamo che la connessione fra di noi sia come quella delle altre nazioni. Non è rimasto più niente dell’amore dopo duemila anni di esilio!1

Io devo fare di tutto per risvegliare il gruppo. Indipendentemente dalla loro risposta, devo continuare a fare di tutto per la loro unione: pregando serenamente per i miei amici, facendo azioni diverse che loro possono vedere, facendo loro da esempio. Comportandomi in questo modo, non dipendo da nessuno a parte il Creatore, quindi chiedo a Lui di darmi la forza e il desiderio. Poi, mi volto verso i miei amici e cerco di ispirarli, e mi ritengo responsabile: “Se io non sono per me, chi sarà per me”?2

Dalla seconda parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 17/07/2019 “Gli Scritti di Baal HaSulam, dal Giornale ‘La Nazione’”

1 Minuto 1:00 – 1:19
2 Minuto 12:00

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A chi lasciare i miliardi?

Osservazione: Le dieci persone più ricche del mondo non lasceranno la loro fortuna ai propri figli.

Il mio commento: L’abitudine di lasciare tutto ciò che si possiede alla generazione successiva è diventata antiquata. La gente capisce che questo non dà alcuna felicità ai propri figli.

Cioè, ad un bambino bisogna dare una buona educazione e un normale, minimo diritto di esistere leggermente al di sopra della media. Ma non di più. In questo modo il bambino si sforzerà di ottenere di più. Imparerà anche a mettere al sicuro se stesso e la sua famiglia per proteggersi da tutti i problemi. Senza di questo, ovunque si trovi, non saprà a cosa dedicarsi.

Ciò corrompe le persone. A proposito, la Torah dice che un padre non dovrebbe parlare al figlio delle sue ricchezze e dirgli che esse passeranno a lui.

Domanda: Cosa ne pensa del fatto che i ricchi lascino i loro miliardi in beneficenza?

Risposta:  A chi altri dovrebbero lasciarli? La gente donerà per la ricerca, per l’ecologia, ma poco a poco tutto sparirà. Ci troveremo di fronte a vari tipi di organizzazioni che ci consiglieranno come dividere il denaro, come dissolverlo in parti, tutto qui.

Domanda: Dare tutto in beneficenza è un atto egoistico? Alcuni hanno guadagnato molto denaro.

Risposta: Sì hanno fatto i soldi, ma adesso, alla fine della loro vita, capiscono che questo denaro non possono portarlo con loro, che non ci si può fare nulla e che nessuno è eterno. Sperano che in questo modo, tuttavia, lasceranno il loro nome e parte di sé all’umanità. Questa è una specie di redenzione.

Osservazione: Esiste un termine: “perpetrare.”

Il mio commento: Perpetrare, sì. Ma io non li invidio. Se ancora sperano che questo procurerà loro qualche vantaggio dopo che avranno già lasciato questa vita, allora, naturalmente…

Domanda: Non serve a nulla? Allora cosa sarebbe meglio fare?

Risposta: Non voglio parlare di questo. Che lascino il loro denaro in beneficenza.

Un uomo non ha più nulla! Assolutamente niente se non le buone azioni. Le buone azioni sono le sole in grado di spingere questo mondo ad unirsi. Questo è tutto, solo questo!

Solo questo in qualche modo può realmente rimanere impresso nell’anima di una persona. Quando un uomo si impegna nell’unire il mondo, si impegna con la sua anima, con le sue qualità interiori.
Pertanto, ciò rimane in lui e la morte non ha alcun potere su questo.

Domanda: Quale tipo di azione è per l’unificazione del mondo?

Risposta: Il desiderio reciproco delle persone di aiutarsi a vicenda, anche a livello materiale. La cosa più importante è unirsi per rivelare la mente più elevata, la massima proprietà, il massimo potere, il Creatore, la proprietà di amore e dazione.

Se le persone verranno indirizzate verso questo, in effetti ciò rimarrà con loro e costituirà il loro eterno contributo allo sviluppo delle loro anime.
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Dalla trasmissione di KabTV “Le notizie con Michael Laitman”, 19/03/2019

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L’evoluzione: dalla democrazia sino al metodo della connessione

Possiamo comprendere cosa sta accadendo all’egoismo osservando i recenti eventi in Israele.
L’egoismo è fondato sulla materia della creazione: il desiderio di ricevere. Se il desiderio agisce per fini personali, si chiama “egoismo“, inclinazione al male. Vediamo processi simili negli Stati Uniti, in Europa e in Israele, dove piccoli gruppi, perseguendo i propri interessi e sfruttando il fatto che viviamo in una società democratica, si alzano in piedi e chiedono a gran voce ciò a cui pensano di avere diritto.

Tuttavia, le loro sono richieste ingiustificate, se giudicate obiettivamente, in proporzione all’effettivo contributo che questi gruppi danno alla società. E quindi essi approfittano del fatto che ognuno ha libertà di parola. Ne consegue che più disordine c’è, maggiore è l’attenzione che attirano verso se stessi. Le leggi esistenti lo consentono. Questo sta accadendo in molte parti del mondo con tutti i tipi di gruppi, indipendentemente dal colore della pelle, dalla tendenza politica, dalla filosofia o dagli obiettivi che le persone perseguono.

Essi sfruttano l’egoismo crescente, sia il loro che quello della società. Ciò gli consente di manipolare forze più potenti, spingendole a sollevarsi l’una contro l’altra, e traendo beneficio da questo confronto.

Ne consegue che la democrazia sta andando in mille pezzi lasciando che piccoli gruppi manipolino grandi formazioni come le forze di destra e di sinistra, democratici e repubblicani, e così via. In ogni paese sono chiamati con nomi diversi, ma l’essenza è la stessa perché l’egoismo è lo stesso ovunque, motivo per cui si manifestano tali eventi negli Stati Uniti, in Israele e in qualsiasi altro luogo del mondo.

Vediamo che la democrazia sta volgendo al termine e le prospettive non sono affatto chiare. Piccoli gruppi con interessi ristretti acquistano forza e approfittano del fatto che ci sono due grandi campi che si oppongono l’uno all’altro, manipolandoli. Di conseguenza, grandi formazioni iniziano a seguire un piccolo gruppo che le usa a proprio vantaggio.

Non c’è ancora una soluzione per tutto questo che, ovviamente continuerà fino a quando non inizieremo a correggere l’egoismo spiegando che la differenza di opinioni, tra i punti di vista di destra e di sinistra, dovrebbe contribuire al rafforzamento della società e non alla distruzione reciproca. Entrambe sono necessarie e dobbiamo trovare uno spazio in cui le opinioni opposte si completino a vicenda, allora ci saranno progressi.

Una salita completa una discesa e una discesa completa una salita. Non c’è luce senza oscurità e non c’è oscurità senza luce, nessun desiderio di ricevere senza il desiderio di dare. Ci devono essere due opposti per costruire una linea di mezzo, che non significa scendere a compromessi. Invece, agisce come “l’amore che copre tutti i crimini”, cioè si innalza al di sopra di entrambi.

I compromessi in cui le parti opposte fanno piccoli passi l’uno verso l’altro non funzionano perché esistono fino a un certo punto e poi tutto esplode.

Ovviamente, nella sua forma attuale, la società umana ha raggiunto il suo limite. La democrazia, lo sviluppo libero e la libertà di parola per tutti si sono trasformati in una forza distruttiva della società. Ciò è evidente dalla crisi dei rifugiati in Europa e dal conflitto tra partiti di destra e di sinistra in America e in Israele. Ogni piccolo gruppo cerca di approfittare di questa situazione e di aggrapparsi dove gli fa più comodo, di concludere l’affare più redditizio per se stesso, trasformandosi in una Klipa, perché invece di diventare una forza utile, diventa dannosa.

Devono esistere due grandi gruppi e tutti gli altri in mezzo stanno solo cercando a quale parte unirsi, cambiando le loro credenze verso gli opposti ogni giorno a seconda del guadagno. Questo è tutto un prodotto logico della nostra democrazia e delle leggi liberali. La situazione sta diventando evidente oggi e ciò significa la fine della democrazia, delle elezioni democratiche e della società umana. Pertanto, il nostro dovere è quello di rivelare al popolo di Israele, e quindi al mondo intero, il metodo della connessione, il metodo dell’educazione umana.

Dalla terza parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 04/07/2019, “Costruire la società futura”

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Riepilogo:
Viviamo in un’epoca in cui l’ego umano vuole crescere senza limiti, essere ovunque, assaggiare tutto, conoscere tutto, sentire tutto e avere tutto. Ma quando le persone si accorgono che non ci riescono, arrivano alla saggezza della Kabbalah che insegna loro cosa fare. La condizione per realizzare tutti i nostri desideri è che la nostra intenzione sia il bene degli altri. Questa correzione ci apre le porte a tutto. Chiunque voglia proteggersi dai guai, dovrebbe lavorare per il bene degli altri e trattare bene tutte le persone.

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Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.1131 – Come possiamo ottenere tutto?”, 27/06/2019

 

 

Una discesa è davvero un’ascesa

Devo essere connesso alla decina come una madre al suo bambino, in modo che non un solo pensiero di lasciarla attraversi mai la mia mente ed io diventi sempre più connesso ad essa ogni giorno che passa.1

Sento la discesa e l’oscurità non a causa del cattivo stato in cui sono caduto, ma perché non posso superarlo e continuare sulla mia strada. Cioè, voglio seguire la via della verità, ma non posso superare la discesa, poi ottengo aiuto, come è scritto: “Colui che viene per essere purificato è aiutato”.

L’avanzamento è misurato precisamente nella discesa perché durante l’ascesa tutto è pieno di luce e di una tale euforia che nulla può essere valutato. Nelle tenebre, mentre si chiarisce la propria attitudine verso se stessi, verso il gruppo, verso il Creatore, si può comprendere il proprio stato.

Questo mi consente di fare una scelta su cosa considerare come avanzamento – non una sensazione piacevole, ma il lottare per raggiungere la meta. L’appagamento che chiedo è di darmi la forza di avanzare, la mancanza della grandezza del Creatore.

Una nuova ascesa inizia solo dopo che una persona ha raggiunto l’ultima profondità di discesa e sente l’oscurità, la disperazione e l’impotenza, ma resiste.2

La discesa è uno strumento per l’ascesa. Se dopo la discesa non lavoriamo con gli strumenti acquisiti, con l’oscurità, l’amarezza, l’incapacità e la confusione che ci vengono rivelate, se non le usiamo correttamente, allora scompare invano. È come una ruota che gira; la metà che si sposta indietro deve poi andare avanti. Se non valutiamo correttamente lo stato che è passato, perdiamo tempo inutilmente perché la discesa non porterà ad un’ascesa. Tutte le ascese sono il risultato dello studio delle discese. Dopo tutto, nella discesa vengono rivelati nuovi desideri (Kelim) e, grazie a loro, avanziamo. La discesa è in realtà un’ascesa.3

Non c’è nulla da nascondere ai nostri amici nella decina; togliamo tutte le maschere e non c’è nulla di cui vergognarsi. Passiamo attraverso tali stati, che poi non rimane nulla in ognuno di noi se non una scintilla. E tutto il resto è la connessione delle scintille insieme al Creatore che si rivela tra loro.4
Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 19/06/2019, “Mantenere l’obiettivo sopra le ascese e le discese”.

1. Minuto 25:00
2. Minuto 29:30
3. Minuto 1:25:10
4. Minuto 1:34:15

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Il Creatore raffigura la tua immagine del mondo

La mia influenza sull’ambiente determina ciò che ricevo da esso, quale sarà il mio gruppo, quale sarà il mio mondo e quale sarò io. Devo capire che l’ambiente è ciò che il Creatore raffigura per me e non è qualcosa di fisso. Ognuno di noi ha la propria immagine e noi non possiamo combinare, aggiungere, assemblare, confrontare e abbinare queste immagini perché sono completamente individuali. Pertanto, influenzando l’ambiente, io influenzo me stesso.

Ogni persona dovrebbe dire “Il mondo intero è stato creato solo per me”, il che significa che devo capire e preoccuparmi costantemente della correzione del mondo, soddisfare le sue esigenze e pregare per esso. Il mondo intero è il mio desiderio in cui io vedo specificamente il mio stato…quello è il mio mondo. Se cambio i miei desideri e le mie qualità, anche il mondo che immagino cambierà.

Tuttavia, per cambiare correttamente e selettivamente i miei desideri, attraverso la mia scelta, devo trovarmi in un gruppo che mi aiuterà a cambiare i miei desideri in quelli sempre più elevati.
Allora io mi sentirò sempre più in basso e quindi desidererò ardentemente di innalzarmi sempre più in alto per crescere e vedere mondi sempre più elevati. Ogni immagine che vedo si chiama “un mondo”.

La capacità di vedere un’ascensione costante, cioè i mondi superiori, si ottiene mediante l’inclusione nel gruppo e ricevendo da esso desideri superiori ai miei desideri individuali ed egoistici. Tutto il mio lavoro per l’ambiente è, in effetti, un lavoro per me stesso. In questo modo, mi innalzo e cresco.

Quindi quando una persona dice “Il mondo intero è stato creato solo per me”, è davvero così. Tuttavia, questo non avviene per ricevere il mondo intero, ma per correggersi ed elevare il mondo che lui o lei percepisce al livello più alto, verso il mondo in cui c’è solo il Creatore. Ognuno sentirà questo mondo nel gruppo, nella decina, giungendo così ad una percezione assolutamente chiara del mondo come HaVaYaH: la decina, dieci Sefirot, in cui il Creatore si rivela in tutto il suo potere. 1

Colui che desidera raggiungere l’equivalenza della forma con il Creatore non deve pensare se ne ha il controllo. Non dovrebbero esserci domande del genere all’orizzonte; dopo tutto, il Creatore non pensa a questo. Non c’è maggiore disuguaglianza di forma rispetto a quando una persona si preoccupa della sua influenza sul mondo, sul gruppo. Dovrebbe staccarsi da tali preoccupazioni e dare tutto questo al Creatore. Pertanto, chiunque pensi al proprio controllo su se stesso e sul gruppo è senza dubbio separato dal Creatore e non raggiungerà mai l’equivalenza della forma con Lui.

Tutte le azioni di una persona dovrebbero essere dirette all’adesione al Creatore, il che significa dare e beneficiare gli altri, che è la condizione per una completa adesione al Creatore. Ognuno dovrebbe cercare di disconnettere il proprio io da qualsiasi interferenza con se stesso e con il mondo e spostarsi solo verso la dazione al fine di aiutare, di dare, di influenzare in modo positivo, di portare forza positiva e nient’altro. Allora ci avvicineremo al Creatore, sentendoLo sempre più come nostro partner. 2

Dal Congresso in Moldavia “Primo giorno” 06/09/2019, “Come posso influenzare la società”, Lezione 3

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2 minuto 4:45

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Perché tutto il male del mondo non può essere distrutto?

Domanda: Perché il Creatore protegge con cura e previene la distruzione del male nel mondo?

Risposta: Ma chi dovrebbe essere corretto? Entrambi, il male e il bene, dovrebbero essere corretti allo stesso tempo, perché essi sono tutta la causa del male.

Domanda: Stai dicendo che anche il bene è motivo di correzione?

Risposta: Certamente! Entrambi bene e male sono ugualmente responsabili per la manifestazione di qualsiasi fenomeno negativo. Se rimuoviamo questo fenomeno negativo, poi, lo stesso bene e lo stesso male rimangono con i loro vizi interni e la prossima volta sarà rivelato un male ancora più grande.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 07/07/2019

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Oggi veniamo tutti definiti deboli perché non abbiamo buoni rapporti con gli altri. I legami relativi alla patria, allo stato e persino alla famiglia sono diventati più freddi e si stanno perdendo. I giovani vedono il mondo attraverso gli schermi e gli anziani vivono nella paura esistenziale. Una mancanza di supporto sociale e di connessione ci fa sentire ansiosi, tesi e indifesi. Ci manca la gioia. La disconnessione aumenterà fino a quando non vedremo il male al suo interno. Il denaro non può coprire tutto. La vera fiducia, la pace della mente, la sicurezza e la tranquillità verranno raggiunte quando avremo fiducia nella società, come un’unica famiglia forte.

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.267 – La debolezza”, 11/12/2013

 

 

 

Rapportarsi al governo perfetto del Creatore

Nella realtà, nulla dovrebbe essere corretto se non il nostro atteggiamento verso di essa. Lasciamo che il mondo si sviluppi a modo suo, non abbiamo nulla da aggiungere. Dopotutto noi lo vediamo in base alle nostre caratteristiche. Dobbiamo correggere il nostro modo di vedere la creazione perché la creazione che appare davanti a noi è in assoluta perfezione. La pace nel mondo è la perfezione che dobbiamo raggiungere.

Intorno a me vedo solo me stesso, i miei stessi difetti. Se vedo che tutte le parti della realtà sono imperfette e anche la connessione tra esse è difettosa, ciò mostra l’entità della mia corruzione. Da una parte, vediamo che tutta la realtà è perfetta e solo le persone hanno bisogno di correzione ma, per far sì che le persone siano corrette, deve essere corretto l’ambiente in modo che possa influenzare tutte le persone. 1

Il Creatore influenza le persone attraverso il mondo così come attraverso la natura umana interiore. Così, ci troviamo tra due fuochi, tutto al fine di portarci allo stato corretto, alla comprensione che dobbiamo accettare la guida del Creatore come perfetta e adattarci ad essa. Questo lavoro va contro il nostro desiderio egoistico interiore finché bilanciamo la nostra forza egoistica interiore con la forza esterna del mondo, relazionandole entrambe alla perfetta governance del Creatore.

Chi desidera correggere la forza esterna è detto riformatore del mondo e chi desidera correggere se stesso è detto servo del Creatore.

Il Creatore cambia costantemente in me tutti i desideri, le qualità e le attitudini, governando sulla mia natura interiore. Attorno a me vedo, apparentemente, un mondo esterno che è quello che mi manda anche il Creatore. Ne consegue che sono sotto la doppia influenza del Creatore: interiore ed esteriore. Tutto ciò che devo fare è bilanciarle, mettendo il Creatore come sovrano di entrambe.2

Tutto il mondo grida che non è il Creatore a governare il mondo, tranne me. Questo è il modo in cui riveliamo che è il Creatore a governare su tutti. Non esiste nulla tranne Lui.3

Esiste un risultato auspicabile ed esiste la realtà. È auspicabile vedere il mondo corretto, cioè, sotto il governo della forza unica del Creatore oltre la quale non esiste nulla. Quindi io sono connesso a questa forza unica e vedo che solo il Creatore riempie tutta la realtà.

Ma se non sono ancora corretto, giudico secondo le mie imperfezioni e vedo guerre e turbolenze invece dello stato corretto. Tutto accade solo in relazione a chi consegue e tutte le guerre e i disastri che vediamo stanno avvenendo dentro di noi, dentro la nostra natura. Se non sono corretto, non posso ancora attribuire tutto a me stesso e mi sembra che la guerra stia accadendo al di fuori di me. Non ho ancora raggiunto l’adesione al Creatore e, pertanto, la realtà per me è divisa in due: me stesso e Lui, invece di sentire “noi” come una sola cosa.4

Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 10/07/2019, Gli Scritti di Baal HaSulam, “La Pace nel mondo”
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